DOPO IL RINVIO A GIUDIZIO DEI POLIZIOTTI Global Forum, indagini chiuse per undici «Disobbedienti»
Avviso di chiusura delle indagini per undici attivisti NoGlobal ritenuti dall’accusa tra i responsabili degli incidenti con le forze dell’ordine avvenuti il 17 marzo 2001 a Napoli, in occasione dei lavori del Global Forum. Gli avvisi sono stati firmati dal pubblico ministero Michele Del Prete: i reati ipotizzati sono la resistenza a pubblico ufficiale e il possesso di oggetti atti ad offendere. Tra gli indagati (dieci in tutto) figura anche il leader dei Disobbedienti napoletani F. C.. Sugli sviluppi dell’inchiesta i Disobbedienti hanno diffuso ieri un documento nel quale si parla di «inquietante sincronia» con il rinvio a giudizio, che è stato disposto nei giorni scorsi, dei poliziotti accusati di presunti abusi nei confronti di manifestanti NoGlobal che sarebbero avvenuti all’interno della caserma Raniero. E sostengono - nella nota diffusa - che «fu legittima e sacrosanta la resistenza che in modo del tutto spontaneo e istintivo fu esercitata in piazza Municipio per far fronte alla violenza che da tutti i lati i reparti dei carabinieri e della polizia avevano scatenato nella piazza». I disobbedienti invitano poi ironicamente i magistrati di Napoli e Cosenza (dove è stata avviata un’altra inchiesta nei confronti di esponenti del Movimento) a «mettersi d’accordo, perché non possono perseguitarci, incriminarci ed eventualmente condannarci due volte per lo stesso reato. Si mettano d’accordo per evitare di cadere ulteriormente nel ridicolo. Anche perché se la prima volta è una tragedia, la seconda è una farsa». L’avviso di chiusura indagini è stato notificato a D. G., G. G., V. S., R. B., R. A., F. C., M. T., G. F. e A. D.. A questo punto la Procura ha due strade da percorrere: può procedere avanzando una richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati o archiviare le singole posizioni. La decisione dovrebbe essere presa a settembre. Entro 20 giorni dalla notifica dell’avviso tutti gli indagati possono presentare una memoria e chiedere di essere interrogati.
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