MALAMANERA SOTTO SGOMBERO!
Ad un anno e due mesi dall'occupazione dello stabile di via Bovisasca 65, in cui abbiamo dato vita ad un progetto di spazio autogestito per soddisfare il bisogno abitativo di una ventina di studenti e lavoratori e per costruire progetti di socialità non mercificata ed accoglienza quali un ostello, una libreria ed un laboratorio di autoproduzioni, ci troviamo sotto la minaccia di uno sgombero imminente. Malamanera, purtroppo l'unico spazio occupato e autogestito rimasto delle tante occupazioni a scopo abitativo e sociale avvenute nell'ultimo anno, rischia quindi di sparire in tempi molto stretti, colpita dalle politiche speculative delle Ferrovie Nord, che non si fanno alcuno scrupolo a dispensare sfratti escutivi con un mese di preavviso persino alle famiglie dei propri dipendenti. Nell'arco di questi 14 mesi attraverso il lavoro dei compagni e delle compagne abbiamo ridato vita ad uno spazio abbandonato al degrado, ristrutturando la palazzina a nostre spese e aprendo uno spazio di accoglienza che ha ospitato centinaia di persone delle più diverse provenienze. Mentre sugli organi di stampa impazza il dibattito sul problema della casa a Milano, in cui nessuno può più permettersi di negare l'assoluta inaccessibilità degli affitti, nella totale assenza di politiche sociali sull'alloggio e sui giovani le uniche risposte che arrivano dall'alto sono quelle di tagliare le gambe a chi ha deciso di risolvere il problema abitativo riappropriandosi di diritti che gli spettano. Tutto questo in un contesto di continua precarizzazione delle condizioni di vita più in generale (carovita, smantellamento di garanzie e diritti in ambito lavorativo, il diritto allo studio ormai come miraggio...) che va a toccare non solo le fasce più deboli e ricattabili, ma ormai anche fasce di reddito che solo poco tempo fa erano considerate medio/alte. Il copione è sempre lo stesso: i problemi di ordine sociale (casa, lavoro, ...) vengono automaticamente trasformati in problemi di ordine pubblico. E così il problema della casa a Milano sono gli 'abusivi', non certo l'assenza di alloggi popolari che rispondano ai bisogni abitativi di migliaia di cittadini in lista d'attesa. Così come vengono sistematicamente criminalizzati i lavoratori che scelgono di difendere i loro diritti e i loro posti di lavoro con gli scioperi e con le lotte. Questa è Milano, città ipocrita ed elitaria, fatta su misura solo di chi se la può permettere. La Milano della Città della moda e delle deportazioni di via Adda, la Milano che distrugge, con interventi urbanistici killer, intere zone, trasformando e snaturando quartieri, in cui la gente normale è costretta ad andarsene per via del caroaffitti, la Milano che per le aree periferiche contempla solo il vuoto dei cavalcavia e dei centri commerciali, la Milano delle mille videocamere, dei cancelli, delle zone del divertimento militarizzate, la Milano dei manganelli della polizia e delle lame dei fascisti... In un contesto come questo vogliono farci sentire come gli indiani in una riserva, come una minoranza incompatibile con le politiche di questa città. Incompatibili lo siamo sicuramente, ma non certo passivi. Coscienti del fatto che la realtà la si trasforma con l'azione e con l'iniziativa dal basso, e credendo fermamente nella riproducibilità delle nostre pratiche, non ci spaventiamo e non ci fermiamo certo davanti alla minaccia di uno sgombero imminente: chi semina vento raccoglie tempesta, e così come alla repressione risponderemo con le lotte sociali nel territorio, ad ogni sgombero risponderemo con nuove occupazioni.
Nessuno sgombero senza risposta! Occupazione_Riappropriazione_Autogestione!
malamanera_bovisa squat > contro ogni sgombero
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