traduzione della ricostruzione dei fatti scritta da Indymedia nantes e pubblicata sul sito bellaciao.org
pubblicato il 28 settembre 2004
originale in francese: http://bellaciao.org/fr/article.php3?id_article=9774
titolo L'FBI starebbe facendo pressione su indymedia Nantes?
Un po' come succede nei film di hollywood, o nella serie televisiva X-files, il collettivo di indymedia nantes ha un problema con.. l'FBI. Vi viene da ridere? Eh, pure a noi ci e' venuto da ridere. Ma non e' durata molto, visto che pare non si tratti di una stronzata. E' invece una storia che ci permette di capire come un contributo pubblicato sul web possa consentire di di utilizzare gli strumenti della censura e i pericoli delle leggi che umiliano le nostre liberta' fondamentali, come la LEN (legge francese, NdT) o il Patriot Act. Nel testo che segue, tutti i dettagi di questa storia e dei problemi che ha scatenato. un piccolo riassunto dei fatti (cerchiamo di essere chiari e concisi)
L'8 settembre 2004 su indymedia nantes e' stato pubblicato un post con titolo Foto di due guardie della cellula antiG8. Ci siamo post* subito la questione se abbia un senso pubblicare una roba del genere, pero' questo post non infrangeva la nostra policy e dunque l'abbiamo convalidato. Nonostante cio', abbiamo continuato ad interrogarci su un contributo di questo genere. Perche' se la foto e' vera, non si tratta di usare gli stessi metodi che usa la polizia? E se invece, poi, l'autore del post si fosse sbagliato, non finirebbero per farne le spese le persone ritratte nella foto? Dunque il post e' restato sul sito, ma ha scatenato un dibattito all'interno del collettivo. Abbiamo pensato che importante e' prendere in considerazione il clima iper repressivo in svizzera dopo il G8, dove un certo numero di liberta' vengono umiliate e dove i siti internet della polizia pullulano di foto di attivisti con l'appello alla delazione, e dove le condanne alla prigione vanno di gran moda, senza contare l'abitudine della polizia di mascherarsi da manifestanti agitati (nell'originale: emeutiers - emeute= sommossa, NdT).
dunque, abbiamo deciso di lasciare il post sul sito.
ed e' la', che e' cominciato un imbroglio poliziesco internazionale..
il 22 settembre, veniamo a scoprire da una mail scritta in inglese che secondo Rackspace (il fornitore di accesso internet della macchina che ospita indymedia nantes, e che sta fisicamente in gran bretagna), l'FBi in persona avrebbe chiesto il ritiro del post in questione. Il fonritore di accesso internet e' anglo-americano e questo spiega perche' e' l'FBi a chiedere questo. rimaniamo comunque stupiti, che l'FBi - un'agenzia americana - chieda a un fornitore di accesso internet Inglese, che un sito internet francese ritiri un post sulla polizia svizzera. Ci siamo dett*: e' proprio questa la globalizzazione!!! Insomma, il fornitore internet ci manda una mail dove ci chiede di ritirare immediatamente il post dal sito.
a questo punto, si sono aperte parecchie domande:
# Se fosse una bufala? l'unica certezza che abbiamo, e' che questa mail sembra plausbile. Aspettiamo la risposta alla mail in inglese che abbiamo inviato a Rackspace.
# Che fare? Decidiamo anzitutto di nascondere provvisoriamente l'articolio. Il 24 facciamo una riunione dove decidiamo di mascherare i volti per rispettare la sfera privata di questi individui. Anche e soprattutto perche' non ci possiamo permettere un braccio di ferro con l'internet provider, cosa che rischierebbe di provocare la chiusura arbitraria di molte decine di siti indymedia.
# A noi, non e' arrivato alcun segnale di questa procedura giudiziaria che sarebbe stata avviata. Questo ci pone il problema della privatizzazione della giustizia, che affida un ruolo di censura alle aziende private. E' il regno dell'arbitrario, dove non abbiamo il diritto di difenderci e neppure di argomentare. Non abbiamo altra scelta che piegarci a questa richiesta.
# Sembra una storia assurda, eppure ci riporta anche a riflettere al controllo della Rete dalle autorita', siano la polizia o siano imprese private.
In Francia, la legge in questione si chiama LEN e rende direttamente responsabili i fornitori di accesso internet dei contenuti dei siti da loro ospitati, e dunque di assumere un ruolo di prevenzione. Se non lo fanno, possono essere condannati. Le richieste dei LOG, degli indirizzi IP etcetera possono essere inoltrate senza la necessita' del coinvolgimento di un giudice. etcetera..
gli archivi della nostra lista sono pubblici e potete leggere dunque tutte le nostre discussioni, cosa in onore a quella che noi chiamiamo la nostra *trasparenza radicale*
archivi della lista di indymedia nantes http://lists.indymedia.org/pipermail/imc-france-nantes/
il sito di indymedia nantes (di nuovo su :) http://nantes.indymedia.org/sommaire.php3
Nantes, 28 settembre 2004
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