trascrizione della decima udienza preliminare del processo a 29 poliziotti per i fatti della diaz-pascoli. conclusioni delle arringhe della parti civili
TRASCRIZIONE SOMMARIA
[P = Presidente o giudici ; D = difesa ; A = accusa(pm) ; C = parti civili/parti lese ; R = teste]
P: [appello] C: (gamberini) chiedo il rinvio a giudizio per tutti gli imputati. In sede di udienza preliminare mi pare non vi sia molto da aggiungere alla memoria presentata dai pm. Non c'e' molto d'aggiungere al rigore professionale, alla qualita' giuridica e forse anche letteraria a una memoria che ripercorre gli eventi sia nella loro dinamica sia nella loro rilevanza giudiziaria. Un rigore dovuto alla giustizia e anche allo status professoinale degli imputati. Un rigore che fa piacere alle parti civili perche' riduce il loro lavoro. Dicevo che c'e' poco da aggiungere perche' io non amo in sede preliminare discussioni sui massimi sistemi e le categorie giuridiche, pero' mi pare che l'unica cosa indiscutibile e' che l'ud. prel. mantieneun significato prognostico, cioe' prevede una valutazoine che il giudice da rispetto alle prospettive del processo. [...] E' in tal senso che quella memoria a cui io mi richiamo aggiungendo ben poco e' assolutamente esaustiva, perche' ha segnalato tutti gli elementi che vengono posto a carico degli imputati per richiederne il rinvio a giudizio. E lo ha fatto dando conto di un imponente materiale di indagine, e nel pieno rispetto dai principi di personalita' e colpevolezza, cioe' contiene motivazioni specifiche per ogni singolo imputato apportando gli indizi e le prove per odnuno di loro e ogni loro imputazione. [...] Perche' chi e' in posizione apicale e' responsabile secondo le gerarchie dei corpi degli ordini dati. [...] E' per questo che rispondono di alcuni fatti in questo procsso non solo quelli che vengono colti con le mani nel sacco, ma anche coloro che hanno deciso che quell'operazoine si svolgesse in un certo modo, e si scopre che e' stato deciso in un certo modo da elementi che la memoria del pm illustra pienamente. Una considerazione di carattere generale si puo' fare: ci si chiede come e' potuto avvenire tutto cio'? Perche' questi abusi, questi delitti sono stati commessi con le modalita' descritte nell'imputazione? Perche' quell'intervento alla Diaz e l'accessorio strumentale intervento alla Pascoli? Per emergenze quasi lessicali dell'istruttoria qualcuno e' portato a pensare di sperimentazione di diritto penale del nemico, cioe' qualcuno parla di questa categoria rispetto alla labilita' dei confini tra diritto penale e guerra in alcuni contesti; non a caso uno degli ufficiali non presente adesso tra gli imputati parla di "prigionieri"... Il dottor Murgolo si riferisce alla logica militare dell'iontervento che si disionteressava dei presupposti e degli esiti dell'azione, non a caso i rinvenimenti della perquisizione vengono esibiti come un trofeo, ma ci si disoccupa totalmente degli aspetti piu' specificamente di pertinenza penalistica e legata all'esercizio dell'azione penale che da questo intervento poteva generare, cioe' cosa doveva essere attribuito a chi! Anche nel caso piu' grave come quello del "tentato omicidio" dell'agente Nucera! Io ho l'impressione che forse pensare al diritto penale sia agitare categorie forse eccessive, forse il contesto e' fin troppo miserabile... Un contesto eclatante ma che fa parte del rapporto nevrotico tra iniziativa di polizia, effetto politico.... dico piu' miserabile di fronte a un contesto della gestione dell'ordine pubblico di quei giorni, dare in pasto all'opinione pubblico diversi arresti, attraverso modalita' dubbie e sommarie (si pensi al balletto dell molotov). E tuttavia non e' raro che si svolgano queste operazioni di bilanciamento, come ci illuminano le dichiarazioni di Andreassi. [...] Queste imputazioni sono legate a una vicenda che trovano una gruccia nella linea di comando da cui parte la decisione dell'operazione, e in essa trova ragion d'essere la condizione di imputati e le attribuzioni ai singoli imputati, imputazioni sorrette da una disanima attenta degli elementi di indagine. Condivido anche la scelta di contestare l'abuso d'ufficio, come norma che ricomprende e riempe di significato la qualificazione degli arresti illegali. [...] E' inconcepibile l'omissione degli atti, di chi ha firmato gli atti, di chi ha deciso cosa, dove personale delle ffoo si comporta come l'ultimo degli imputati di un processo per associazione a delinquere, di un processo per spacccio, dove quando chiedi a chi ha l'eroina in mano ti risponde "l'ho presa da uno sconosciuto che ho incontrato in piazza".... ma e' inconcepibile. [...] Non si puo' confondere la condizione che in quel contesto ci fossero comunque soggetti irriducibile, soggetti disobbedienti, soggetti che appartenenvano ad aree che suscitavano l'antagonismo ideologico, l'inimicizia del personale operante, con la loro colpevolezza o la loro innocenza [...] Chiudo il mio intervento chiedendo l'accoglimento delle richieste del pm. C: (sabatini) mi associo alla richiesta di rinvio a giudizio C: (rossi per hoffmann e nesta) mi associo alla richiesta di rinvio a giudizio. C: (di rella) [...] mi associo alla richiesta di rinvio a giudizio C: (busoli) mi associo a quanto esposto dal pm e dai colleghi e chiedo il rinvio a giudizio C: [...] [ associazioni a raffica ] C: (daddabbo) volevo solo sottolineare che sicuramente quello che e' successo alla scuola Diaz con le conseguenze sul piano processuale e investigativo non puo' essere colto nel contesto delle giornate di contestazioen del luglio 2001 qui a genova, di cui sicuramente l'irruzione, l'arresto e il ricovero della sera del sabato e' stata la punta di una gestione dell'ordine pubblico che non ha funzionato che ha sicuramente messo in crisi l'ordine pubblico a partire dal 20 luglio. La difesa di alcuni degli imputati che si potesse trattare di un episodio isolato e dovuto a eccessi di alcuni degli intervenuti, e' smentita sia dalla ricostruzione dei pm che dalle immagini viste in tutto il modo su come si e' svolta questa irruzione. Ci sono tutti gli elementi per giungere a dibattimento di questo rinvio a giudizio. I fatti che originerebbero questa perquisizione, che viene decisa in riunioni in cui partecipano tutti i vertici della polizia italiana, risultano essere poi falsi o comunque pretestuosi. [...] Cosi' come l'episodio della resistenza sono tutti risultati non corrispondenti al vero. [...] Tutto il corposo materiale dei fascicoli del pm le ricostruzioni operate dalle parti offese sono cosi' concordanti, si confermano reciprocamente tanto da dare ognuna credibilita' all'altra, e da questo punto di vista ce ne sono moltissime le dichiarazioni rese, sia dal carcere (in carceri diversi), sia le deposizioni in sede di rogatoria, e quindi tutte le argomentazioni degli imputati negli interrogatori non reggono se messe a confronto con queste dichiarazioni e con le immagini. Nella memoria venogno affrontati tutti i problemi giuridici legati al problema del concorso legati agli operanti che non eerano dirigenti. I pm giungono alla conclusione di escludere il concorso proprio per la mancanza di una prova certa della consapevolezza dell'illegittimita' di quello che stava avvenendo. Una scelta differente dal punto di vista giuridico rischiava di mettere in crisi l'intero impianto accusatorio, pero' e' ovvio che a titolo di concorso ai sensi dell'art 40 ne rispondono tutti i dirigneti presenti. [...] Resta d'altra parte il dato a prescindere dall'identificazione degli autori materiali, proprio a causa della reticenza alla collaborazione dei vari uffici, che quello che si e' svolto nella scuola diaz e' un atto grave di cui sono responsabili tutti i partecipanti anche i singoli agenti di cui non si puo' avvocare la non consapevolezza. Passando rapidamente all'episodio della scuola Pascoli, possiamo altrettanto dire che non si e' rispettato nessun crisma procedurale dell'operazoine, tanto da negare il fatto che fosse una perquisizione, chiamandola "messa in sicurezza". L'accanimento con cui gli operanti si sono scatenati nei confronti degli oggetti, delle telecamere, della stanza in cui aveva la sede l'associaiozni giuristi democratici, non puo' essere opensata senza una premeditazione: sicuramente anche questa parte dell'operazione era stata decisa precedentemente nelle riunioni di cui sopra. [...] C: (romeo) e' sicuramente difficile intervenire dopo che i colleghi e i pm hanno gia' toccato tutti gli argomenti possibili. Il complesso probatorio sotto forma di dichiarazioni, reperti video e fotografici a me pare assai imponente e assolutamente difficile e' evitare il vaglio dibattimentale ion tale situazione. Alla scuola diaz si e' verificato una sospensione dei diritti, e dagli atti dei pm emerge come fosse un elemento premeditato fin nei minimi dettagli [...] C'e' un atteggiamento storico in quella notte, che sta nell'ufficio del capo dellapolizia De Gennaro che decide di mandare La Barbera per cambiare strategia. Un atteggiamento che segue due linee: alla diaz le persone vegono massacrate, mentre alla pascoli viene distrutto il materiale documentale della cosa, nel media center anche gestito dai ragazzi di indymedia a cui va il mio sentito ringraziamento. [...] In questo contesto i pm sono costretti ad arrendersi dal poter identificare i singoli responsabili, una reticenza degna delle organizzazioni mafiose; tutti gli imputati si trincerano deitro all'essere uomini d'onore, ma non in senso shakespeariano. [...] quello che emerge da questo processo e' un sistema, perche' questi uomini meritano il rinvio a giudizio e non meritano di rappresentare le istituzioni della nostra repubblica, perche' c'era un ordine ricorrente in quella notte, quello di stare a testa bassa. Perche' penso che noi dobbiamo porre rimedio e fare in modo che tutti i presenti quella notte possano guardare a testa alta. C: (d'agostino) limito il mio intervento ad aclune osservazioni e sottolineature. Io parto dalla mia assistita, che e' una delle pochissime scampate alla "macelleria messicana" di quella notte, termine non coniato da me, ma usato da uno degli imputati per descrivere la scuola Diaz. E' arrivata alla Diaz mezz'ora prima dell'intervento, giusto il tempo di accomodarsi con una sua amica e da quella posizione si e' spostata di un metro all'interno della palestra per evitare i colpi e si e' alzata uscendo con le mani dietro la nuca, in una posizione che ha tenuto fino a Bolzaneto, senza fare null'altro. Si e' mossa solo in questa occasione, non ha avuto la possibilita' ne l'intenzione di opporrre resistenza e si e' trovata in una situazione incredibile come tutti gli altri quella notte. NOn aveva fatto niente per meritare questo, ammesso che ci fosse qualcosa che possa giustificare quello che e' avvenuto quella notte. [...] Durante le prime udienze, la mia assistita e' scoppiata in lacrime nel riconoscere funzionari che erano in borghese quella notte e a volto scoperta, che l'hanno colpita tanto quanto se non di piu' delle scene di violenza che ha visto. Io vorrei partire da qui per spiegare perche' gli imputati devono essere rinviati a giudizio, non dal punto di vista del diritto, ma a partire dal fatto che chi era nella palestra quella notte, e ha visto le botte, e ha visto i funzionari che osservavano indifferenti questa situazione, ha avuto la sensazione chiarissima, che risulta poi confermata dagli atti, di una profonda condivisione da parte dei vertici della polizia la' presenti. La mia assistita come gli altri hanno avuto la sensazione di essere persi, di essere in una notte di follia, in un incubo collettivo determinato da una situazione in cui le persone presenti condividevano in pieno quello che stava accadendo, l'avevano preogrammato, l'avevano pensato, condiviso e realizzato. Ed e' qualcosa di terribile quando la mia assistita sente frasi come "adesso vi ammazziamo, ve la facciamo pagare, perche' tanto nessuno sa che siamo qui". E non era lontano dalla realta', perche' per lungo tempo nessuno ha potuto entrare nella scuola. Ed e' cosi' che il portavoce dellla polizia Sgalla ha potuto fornire una versione ufficiale totalmente distante dalla realta'. Io vorrei far presente che c'e' un altro aspetto da sottolineare e ciooe' che in quei giorni e per stessa disposizione della procura c'era un meccanismo di ritardo nell'esercizio della difesa da parte degli arrestati, dato che c'era un ordinanza che deferiva di 48 il diritto degli arrestati a parlare con i propri difensori; ci trovavamo in una situazione in cui gli arrestati, i picchiati non aveva le stesse garanzie tutelate normalmente dal nostro ordinamento. E questo aggrava la condizione degli imputati, perch'e come lo sapeva la mia assistita, non potevano non saperlo Luperi, Gratteri e gli altri, che sapevano che le vittime erano totalmetne nelle loro mani. [...] Credo che i feriti piu' gravi siano stati "ripassati" da diverse squadre, da diversi agenti, e tutto questo e' avventuo non soltanto nelle fasi finale, esterne, ma abbiamo sentito essere avvenuto anche all'esterno con l'episodio di Marc Covell. Questa credo sia una serie di valutazioni di fatto e umanamente di sensazioni che credo vadano aggiunte alle osservazioni che riguardano il materiale in atto, e le considerazioni giuridiche svolte dal pm. Il fatto e' che chiunque sia entrato alla diaz non puo' non essersi reso conto di quello che succedeva, e quindi chi ha rapportato, sapeva di rapportare il falso, di omettere fatti che erano avvenuti, e non c'e' un solo agente che abbia deposto o rapportato episodi che giustificassero la carneficina nell'edificio (salvo nucera di cui pero' gli atti hanno chiarito la falsita'). Io invito il gup a leggere le dichiarazioni di chi stava di fianco alla mia assistita e le tre dichiarazioni sono assolutamente univoche e credo che altrettanto sia vero per altre persone offese; da qui a quelle che sono le dichiarazioni degli imputati, delle forze dipolizia, fatto di omissioni, fatto di ricordi tardivi, c'e' l'abisso, un llivello di reticenza incredibile [...] In sostanza ritiene questa difesa che in questo procedimento forse a carico di piu' imputati poteva esserci di piu' di quanto ha individuato con estremo rigore la procura, e dove ci sta il piu', ci sta sicuramente il meno e credo che la richiesta di rinvio a giudizio di questo processo sia il minimo che si possa richiedere. C: (d'amico) io difendo un giovane avvocato pugliese che si trovava a genova per soddisfare un interesse professionale in parte per un interesse civico di cittadino. Sentiremo di parlare ancora del mio assistito dato che oltre alla diaz, e' stato protagonista anche di bolzaneto. Volevo solo trattenermi solo un istante sulla scelta tecnica di contestare l'abuso d'ufficio da parte dei pm. Volevo solo dire che un vaglio della cassazione c'e' gia' stato anche se in contesti molto meno gravi [...] [ cita giurisprudenza ] C: (galasso) io difendo lorenzo guadagnucci, giornalista del resto del carlino, giovane uomo pacifico, come tanti uomini, donne, ragazzi e ragazze nulla prevedendo di cio' che sarebbe accaduto. Lorenzo Guadagnucci e' stato colpito nella scuola diaz-pertini con numerose manganellate riportando fratture, lesione, contusioni, lacerazioni. Ho parlato con lui e penso che la domanda che ancora si pone a distanza di anni e' : perche'? perche' e' stato manganellato ? perche' ha assistito drammaticamente ad una sequenza di atti feroci e violenti ? Tornero' alla fine su questo, ma qui vorrei ricordare che non e' compito della parte civile che rappresento sovrapporsi all'accusa pubblica. Compete ai pm e al giudice garantire i valori che stanno alla base del codice penale, difendere beni fondamentali della collettivita'. Alla parte civile spetta il compito di chiedere la garanzia dell'eserciizo d diritti fondamentali. Credo che questo elemento profondo di dignita' umana debba essere ricordato, ed e' per questo che ho voluto che fosse fisicamente presente Lorenzo Guadagnucci, perche' non e' stato solo una vittima, ma un testimone quallificato di cio' che e' avvenuto. E' la prova vivente che si e' mancato ad un dovere elementare di vigilanza sui diritti fondamentali da parte di coloro che sono preposti alla difesa dell'ordine pubblico. Il contesto non credo che consentira' una prognosi diversa di quella del dibattimento, non credo che sia necessario scomodare la cassazione, perche' non credo neanche i difensori degli imputati possano negare le barbarie fino alla quasi uccisione di alcune persone, non credo che sia possibile sottrarsi al dibattimento. [...] Se fosse possibile riunificare tutto questo nel contesto dei fatti dovrebbe parlarsi di un reato come "devastazione di diritti e liberta' fondamentali". E il fatto che nell'abuso d'ufficio e' individuato la violazione di diritti e liberta' costituzionalmente garantiti, dimostra come questo sia uno degli argomenti in discussioneò Credo non ci sia momento piu' alto nella giurisdizione, quello in cui il giudice e' chiamato a dirimere se ci sia stata devastazione di questi diritti e liberta' fondamentali. Io non credo si debba svolgere il processo alla polizia di stato, non solo perche' la responsabilita' penale non e' imputabile a un istituzione pubblica, ma perche' io non credo che i tanti poliziotti e poliziotte meritino questa accusa generalizzata. Io ho difeso e difendo poliziotti e poliziotte feriti, genitori di agenti uccisi in agguati mafiosi, nell'esercizio del loro dovere; qui si tratta di sanzionare il comportamento deviante, abusivo, feroce di alcuni dirigenti e funzionari della polizia di stato, che mi auguro anche per questo non restino a svolgere le loro funzioni, restituendo dignita' alle istituzioni dello stato. [...] Cio' che ha animato il comportamento complessivo sia di coloro imputati, sia di coloroche non lo sono e saranno chiamati come testimoni e' uno spirito di corpo, cioe' come garanzia di impunita' di coloro che di quel corpo fanno parte e assumono responsabilita' e in base a tali responsabilita devono essere giudicati. Io mi auguro che nella ps valga un altro spirito del prestigio del corpo, quello della difesa della legalita' e delle individuazione delle rotture di questa legalita'. [...] Noi dobbiamo sapere perche' sono stati violentati alcuni diritti fondamentali. [...] Questo e' potuto avvenire perche' non c'e' stato i controllo di chi era al comando. [...] [ commenta sulla distinzione di arresto illegale e abuso d'ufficio ] Oltre a verificare, a comprendere le contraddizioni, i momenti reali della prevaricazione, oltre a cercare di capire chi ha e perche' lorenzo guadagnucci e picchiato a morte tanti ragazzi e ragazze, oltre a comprendere tutto cio' dal punto di vista giuridico e umano, il dibattimento avra' il senso della pubblicita' di quello che e' accaduto. E' giusto che la gente sappia che si stanno processando alcuni responsabili di reati gravi, proprio perche' compiuto nell'esercizio di funzioni che dovrebbero garantire e non violare diritti fondamentali. Ovviamente spettera' al giudice valutare la colpevolezza. In questa sede la parte civile non puo' che documentare questa violazione, associandosi alla memoria dei pm, concludendo con la richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli imputati.
P: sospendiamo per 10 minuti, il tempo di andare a informarmi per la disponibilita' delle aule.
[ sospensione di 10 minuti ]
P: l'udienza di mercoledi' 13 ottobre non si puo' fare , dato che non possiamo garantirne la registrazione. Percui la revochiamo P: Rinviamo all'udienza di venerdi' 15 ottobre ore 9.00. In cui avermo la discussoine del responsabile civile e le conclusioni dei difensori.
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