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volevamo braccia sono arrivati uomini
by lucignolo Monday, Nov. 29, 2004 at 9:12 PM mail:  

Vogliamo il pane, ma anche le rose.

"volevamo braccia, sono arrivati uomini"

-"Macarrone, black dago, ding, green horns, mafia-mann , napoletano,
polentone, wop, sono solo alcuni dei molti nomignoli offensivi che sono
stati usati nei nostri confronti in giro per il mondo. Wop, ad esempio, nei
paesi anglosassoni era molto in voga e sottolineava che eravamo senza
documenti, senza passaporto."-

Mentre le cronache registrano quotidianamente la morte in mare di molti
esseri umani considerati "clandestini" i media agitano( a seconda delle
convenienze del governo) lo spettro di un'invasione di poveri e "nemici
sociali" provenienti dal "terzo mondo". Nella societa' italiana si fanno
sempre piu' strada sentimenti di chiusura ed esclusione a cui non e'
estranea la "riscoperta" di un sentimento di "appartenenza nazionale", di
"patria", di "Europa-Nazione
Gli squilibri nella distribuzione della ricchezza che attraversa il nord e
il sud del mondo, la miseria, la fame, le carestie, le catastrofi
ambientali, le guerre che stanno alla base delle migrazioni vengono spesso e
volentieri taciute quando si parla della "questione immigrazione".La
costituzione di una società multietnica viene trattata come una "scelta"
tra le tante possibili mentre e' un fatto ineludibile.

Se tutti i migranti decidessero di creare uno stato a sé, darebbero vita al
quinto paese più grande del mondo. Una persona su trentacinque, al mondo, è
migrante.
(dal Rapporto mondiale sulle migrazioni 2003, presentato a Roma
dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni -Oim).La libertà di
movimento comincia ad essere definita come "il principale fattore di
stratificazione" nelle società contemporanee e uno dei criteri fondamentali
attorno a cui si definiscono le nuove gerarchie sociali"(Bauman 1998, p. 4)


Il "ministro delle riforme" Bossi nella trasmissione "Porta a Porta"
propone il parallelismo tra merci e immigrati" :
"L'import e l'immigrazione sono due facce dello stesso problema: bisogna
quotare sia gli immigrati in entrata sia le merci altrimenti è il caos
sociale.Ci sono le quote per gli immigrati e le quote per le merci. Non l'
ho deciso io, lo dice la legge e non c'é niente di offensivo".
Purtroppo la stampa e i media in questo paese non hanno tempo per mettere in
discussione la preventiva, automatica diffamazione degli stranieri.Su una
disinformazione "che prima si è inchinata alle paranoie di quartiere e poi
ha finito per alimentarle, che dedica pagine intere ai pirati albanesi, ma
trova poco spazio per gli stranieri assassinati. Una disinformazione
talmente velenosa da riprendere le stesse parole con cui agli immigrati del
sud, quarant'anni fa, venivano attribuite le nefandezze che oggi sono
associate sempre agli stranieri."

Il Tavolo Migranti dei Social Forum, riunitosi a Firenze in occasione del
F.S.E.(Fortezza da Basso, 8-9 novembre 2002) ha sottolineato non solo la
centralita' del tema migrazioni per il movimento "no-global", ma anche come
"il protagonismo dei migranti che si sta' esprimendo in tutta Europa e'
fondamentale per la crescita di tutto il movimento che si batte per i
diritti dei migranti e contro il razzismo" e che proprio per questo le
esperienze di autorganizzazione(non solo a carattere "confessionale", ma
anche laico, democratico, di sinistra dei migranti vanno sostenute con
forza.("Il forte movimento antirazzista di questi anni ha dimostrato come
fra i migranti trovino ampio spazio le istanze laiche e libertarie"-che
hanno notevoli difficoltà logistiche sede, mezzi di comunicazione, fax)

La discussione di Firenze si è impegnata a riflettere fondamentalmente su
tre temi:

-sulla nuova organizzazione della "funzione politica del confine"che si e'
affermato in Europa: mentre la libertà di movimento comincia ad essere
definita come "il principale fattore di stratificazione" nelle società
contemporanee ( uno dei criteri fondamentali attorno a cui si definiscono le
nuove gerarchie sociali"-Bauman 1998, p. 4) la cittadinanza proposta nella
Carta europea dei diritti è una cittadinanza escludente, riconosciuta solo a
chi ha la nazionalità degli stati-membri.

- "sui movimenti dei migranti e per i diritti dei migranti che si esprimono
in Europa,delle loro caratteristiche, sfera d'azione , forme di
mobilitazione.

-lavoro migrante, di cui sono state evidenziate l'esemplarità e la rilevanza
crescente all'interno della composizione della forza lavoro europea.

Su quest'ultimo tema si puo' rilevare che molte aree del"movimento" e'
ormai diffusa la consapevolezza che un fattore che determina strutturalmente
l' inadeguatezza delle politiche sull'immigrazione dipende dal fatto di
considerare l'immigrazione come un fenomeno solo e puramente economico(
domanda di lavoro...) e non anche come in effetti e' un fenomeno
prevalentemente umano.

Proprio in una ricerca dell'Irres(2001- dal titolo "Immigrazione irregolare
e clandestina in Umbria ")oltre ad evidenziare la differenziazione tra
irregolare e clandestinomette in rilievo ed analizza questa dimensione umana
del fenomeno immigrazione. Quello che Cecilia Cristofori definisce:
<"progetto migratorio", che getta luce su quale motivazione spinga gli
immigrati a lasciare il proprio paese. Non è solo fuga dalla povertà, ma
anche bisogno di sicurezza, e di migliorare le condizioni di vita
immateriali, quale quella di vivere in un paese libero>


Una interpretazione economicista-lavorista dell'immigrazione non favorisce
certo la soluzione dei problemi di integrazione:
"genera squilibri a causa dell'eccessiva selezione dell'immigrazione (solo
maschi per l'industria, solo donne per i lavori domestici, solo persone in
età di lavoro...). Produce segregazione e precarietà nei rapporti sociali e
lavorativi. Induce a forti oscillazioni di domanda di immigrazione, con il
rischio di dover mettere in opera azioni di espulsione a ogni .(...)Se
l'immigrato è solo un lavoratore, la sua presenza è tollerata durante il
lavoro e mal sopportata fuori del lavoro. La politica dell'abitazione si
riduce, nel migliore dei casi ai dormitori vicino ai luoghi di lavoro. Senza
essere inserito in una comunità articolata, l'immigrato avrà una difficile
vita sociale. Non si integrerà se non avrà alcuni diritti civili fino a
quello di cittadinanza, sia pure con specifiche regole per ottenerlo.fase
negativa del ciclo economico, quando si riduce la domanda di
manodopera.(...)
Legare il permesso di soggiorno al contratto di lavoro scontenta gli
imprenditori e feudalizza il rapporto tra lavoratore e padrone,
concedendogli la possibilità di ogni arbitrio e ricatto. Si continua a non
riconoscere il diritto all'uguaglianza tra lavoratori, il diritto a un
«progetto migratorio» di chi sceglie di lasciare il proprio paese per
cercare condizioni di vita migliori, o semplicemente accettabili"
(il manifesto - 25 Settembre 2002-I servi della legge di Dino Greco)


Dietro la retorica della fermezza, gli inviti di attuali forze del governo
all'uso repressivo della marina militare contro le zattere dei dannati della
terra, in realta' si nasconde una programma politico di negazione dei
diritti del lavoro. Si copre la necessita' "dell'azienda italia"( per
ragioni di competitivita' internazionale)di "drogare" il mercato del lavoro
spingendo i lavoratori immigrati nella clandestinita',in condizioni di
assoluto sfruttamento e privi di alcuna tutela o possibilita' di
organizzazione sindacale.

La legge "Bossi-Fini" che istituisce un "contratto di soggiorno" dei
migranti rigidamente legato alla loro condizione occupazionale viene usato
per dare agli imprenditori un enorme potere di ricatto e anche di controllo
sui processi di ristrutturazione del mondo del lavoro in italia e
contribuisce ad accellerare le dinamiche di precarizzazione e
flessibilizzazione senza diritti dei rapporti di lavoro.

Alle politiche del governo Berlusconi improntate al liberismo di Reagan e
Thatcher, agli accordi di Schengen- "fortezza Europa" , il FSE-tavolo dei
migranti oppone un progetto di costituzione Europea che consideri i
migranti come individui liberi che riconosca la liberta' di movimento come
un diritto universale (Nessuna ragione economica, politica o sociale può
giustificare la privazione della libertà di emigrare, diritto riconosciuto a
tutti gli uomini e le donne dagli artt. 13 e 14 della Dichiarazione
Universale dei Diritti dell'Uomo.).Una costituzione Europea che riconoscendo
il valore sociale della presenza dei, la centralita' politica del lavoro dei
migranti e dell'esercizio del diritto d'asilo non tratti l'immigrazione come
un problema di ordine pubblico.
("Le questioni che pongono i movimenti migratori riguardano direttamente la
società europea tutta: la costituzione europea dovrebbe parlare alle
persone -autoctone, migranti, stanziali o nomadi che siano - senza
differenze di appartenenza nazionale")

Da tempo all'interno del movimento le esperienze pratiche e le richieste dei
migranti hanno imposto di riflettere sui migranti come "soggettività
autonoma" potenzialmente in grado di mettere in discussione tanto "le forme
di appartenenza istituzionalizzate, quanto le pratiche politiche e
organizzative della nostra tradizione."Proposte demagogiche come quelle di
Alleanza Nazionale, del voto amministrativo agli immigrati, servono oggi ad
aggravare la differenzazione tra regolari e irregolari((" il secondo
avverte maggiormente la condizione di "fuori legge" e ciò lo rende
invisibile e refrattario ai contatti") a diffondere una idea di
"cittadinanza astratta" e a neutralizzare la ricchezza e l'autonomia
politica dei migranti legandola alla carta di permesso di soggiorno.


Sono molte e molti i soggetti politici che in italia hanno commesso
l'errore di guardare alla questione "emigrazione" prevalentemente da una
prospettiva "economica" o di "ordine pubblico".
La legge Turco-Napolitano ha concesso eccessivi poteri discrezionali alle
forze dell'ordine nella gestione della "regolarizzazione" degli
immigrati(ricongiungimento familiare ecc) e nella repressione dei
cosiddetti"clandestini".Soggiacendo alla "sindrome da invasione" e alla
"voglia di sicurezza"( la legge ha istituito i cpt-centri di permanenza
temporanea) la Tuco-Napolitano ha lasciato aperto spazi repressivi che
l'attuale governo ha usato per annullare completamente quella parte della
legge che avrebbe dovuto favorire l'integrazione, l'accesso alla parità di
diritti civili e sindacali lavoro dell'immigrazione.

Un extracomunitario su quattro in Umbria è clandestino e viene impiegato
prevalentemente nell'assistenza agli anziani e in lavori definiti
invisibili.( ricerca dell'Irres(2001) "Immigrazione irregolare e
clandestina in
Umbria"-http://www.societaprotezionecivile.it/umbria/immigrazione/immigrazio
ne.html)
provocatoriamente si potrebbe chiedere ai comuni e alle regioni di
concedere il diritto di essere eletti consiglieri comunali e deputati
regionali agli immigrati"clandestini" o "irregolari".
Ma a parte le "provocazioni" oggi sarebbe importante che tutte le forze
della sinistra ridiscutessero del tema migrazione da una prospettiva che
tenga conto anche delle determinazioni soggettive che sono alla loro base
del fenomeno, delle domande di liberta' di cui cui sono portatori i
migranti.

"Vogiiamo pane, ma anche rose" : questa frase fu scritta per la prima volta
su un cartello impugnato da una filandina napoletana durante i terribili
scioperi di Lawrence( Massachusetts, del 1912) quando noi italiani emigrati
eravamo considerati la feccia del pianeta.Quando eravamo poco piu' che
Wop-senza carta di soggiorno/dei senza documenti-e non potevamo mandare i
nostri figli alle "scuole dei bianchi" in Lousiana,alla stazione di Basilea
ci era vietato l'accesso alle sale d'aspetto di terza classe e venivamo
considerati "non bianchi" nelle sentenze in Alabama e, pertanto possibili
oggetto di ogni tipo di discriminazione.

Gia' sarebbe un dato positivo il ri-cominciare a discutere di immigrazione
recuperando la memoria storica di "un'italia paese di emigranti" ,
ricordandosi che l'accoglienza oggi riservata ai migranti nel nostro paese
è la stessa subita dai nostri emigranti all'estero.Stando ai dati del
demografo Antonio Golini, infatti, sono ben 27milioni gli italiani che hanno
lasciato il paese tra il 1876 e il 1988; circa la metà di essi sono emigrati
in via definitiva. Tra i nostri connazionali che vivono all'estero, i loro
figli e i loro nipoti c'è un'altra Italia sparsa nel mondo...



Noi
(G. Bertelli - I. M. Zoppi)


Noi che sui moli per cent'anni
di voci sparse e silenzi nelle attese
di pianti, che tutto si può piangere
speranze aperte e vite amare spese

Noi che nella scia di cento navi
di giorni lunghi, tracce sparse al sole
abbiamo appeso al colmo di ogni prua
stracci di sorrisi e di parole

Speranze appese e stracci di sorrisi
vite amare spese di parole
passi stesi intorno alla stazione
per figli dottori e case nuove.

Noi che abbiamo venduto i nostri figli
comprato sogni spenti all'imbrunire
e abbiamo accolto uomini già vinti
tornati alla terra per morire

Noi da sguardi freddi e pane duro
cresciuti di violenze senza nome
di cose amare e armati di paure
di passi stesi intorno alla stazione

Speranze appese, stracci di sorrisi
vite amare spese di parole
passi stesi intorno alla stazione
per figli dottori e case nuove.

Noi che con le mani o nelle strade
soldi avvelenati e salvatori
odiato prezzo dato e mal pagato
per case nuove e figli dottori

Ora dalle tavole imbandite
con la memoria corta, addormentata
abbiamo fretta di ricominciare
dall'altra parte della barricata.

Voglio cantare canti in nuove lingue
e ascoltare suoni mai suonati
voglio toccare gesti in nuovi giochi
perdermi con ritmi mai danzati

Voglio sentir pregare in cento lingue
cento dei diversi eppure uguali
voglio veder giocare cento giochi
da uomini diversi eppure uguali.

Cento dei diversi eppure uguali
uomini diversi eppure uguali

link approfondimenti:

"Affinchè le Terre di Nessuno si estendano per tutto il pianeta..."
http://www.tmcrew.org/border0/

Cestim è un sito di documentazione per una corretta rappresentazione degli
attuali fenomeni migratori
http://www.cestim.org/




http://italy.indymedia.org/features/migranti/
sezione di indymedia specifica sulle questioni riguardanti l'immigrazione e
le lotte che sviluppano sul territorio]

http://www.inafrica.it/tamtam/associazioni.html
l tam tam di inAfrica.it è il portale dei popoli Africani in Italia

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ques? e tu che dici? Tuesday, Nov. 30, 2004 at 5:27 PM
banalità ques Tuesday, Nov. 30, 2004 at 4:19 PM
why? bam Tuesday, Nov. 30, 2004 at 11:41 AM
reprint lucignolo Monday, Nov. 29, 2004 at 11:09 PM
Forse perchè... Baluba Monday, Nov. 29, 2004 at 10:59 PM
Ma perché? perché? Monday, Nov. 29, 2004 at 10:10 PM
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