Comunicato n°59 - 30-11-2004
Il Governo attraverso il DAP ha pensato bene di mandarmi a morte in quel di Torino, carcere senza sezione EIV, di fatto un tentativo di annientamento camuffato, essendo Torino. anche se si tratta di un carcere dove è un amico palestinese già lavorante con me al gruppo dei cdrom a Opera nel 1998-1999, il luogo deputato principale della associazione mafiosa che gestisce le ricerche scientifiche e le torture ai miei danni sin dal gennaio 1996 in associazione all'amministrazione penitenziaria e all'Università di Padova facoltà di psicologia. Il tutto ancora una volta per non disporre il mio trasferimento invece all'ospedale di Spoleto o Perugia. Nel frattempo il Magistrato di sorveglianza, sulle inesattissime relazione del sanitario di Spoleto che fa partire il mio peso a 68 il 24 settembre anziché a 74 il 22 settembre scorso, riferenti quindi un calo di 11 kg anziché 17 all'epoca dell'ultima relazione, mi ha rigettato l'ennesima istanza di ricovero ex art.11 OP per effettuare gli esami sanitari che ABBATTEREBBERO IL SISTEMA MEDICINA PENITENZIARIA E DAP, RIVELANDO AGLI OCCHI DEL MONDO DI QUALI SISTEMI SONO CAPACI I GESTORI DEL DAP ROMANO SULLA PELLE DEI DETENUTI. Ho quindi dovuto fare una dura resistenza per ottenere il rinvio di qualche ora del trasferimento che veniva disposto nottetempo senza previa autorizzazione del sanitario, dopo 68 giorni di sciopero della fame, mentre il mio peso è a 56,7. Dato che il Direttore del Carcere di Spoleto mi ha detto e ridetto che se sapesse che quanto denuncio è vero lo andrebbe a riferire subito alla Procura di Spoleto, gli ho chiesto di bloccare il trasferimento e ho dovuto considerare di sospendere lo sciopero della fame, non senza aver protestato con lui per i rifiuti ai colloqui che ho chiesto da tempo e che avevo a Biella e a Sulmona, ed ha ottenuto di bloccare il trasferimento stesso. Le "mosse" che hanno anticipato questa infamia GOVERNATIVA sono state sia la falsa notizia dell'ANSA del mio peso a 30 kg, sia la fonte infame del "Foglio" del 23-11-2004, alla quale ho risposto nelle sedi opportune. Faccio presente al dr. Giulietti che a RAISAT ha parlato un quarto d'ora di Strasburgo nel mio caso, che il problema non è questo, cosa che protesto ma per la quale non faccio certo scioperi della fame alla morte, bensì le torture che ancora oggi mi si infieriscono a tutte le ore. E che se il DAP non risponde, o si tratta di SUE STRUTTURE (UGAO) o si tratta di BORGHESIA NERA COMPAGINI CRIMINALI DI POLIZIA E CONFIDENTI, come ho denunciato alla Procura di Torino proprio senza che questa abbia fatto un cenno di ricerca di proseguire queste indagini, nemmeno informandomi dopo 15 inoltri del n° di protocollo del procedimento, cosa che bissa le denunce alla Procura Generale di Torino e di Milano. Per ora continuo a tenere stabile il mio peso alimentandomi da oggi solo a mie spese e dei compagni di detenzione, rifiutando per protesta verso il DAP il vitto dell'amministrazione. Spero nella concessione da parte del Tribunale di Sorveglianza di Spoleto, della sospensione della pena per motivi di salute, di modo da poter effettuare questi accertamenti. Ringrazio chi porta avanti la mobilitazione ma invito a porre l'attenzione alla tortura del controllo mentale più che alla questione Strasburgo, sulla quale è chiaro né Berlusconi né Fini Castelli Rutelli D'Alema intendono cedere. Ho saputo Katia Belillo voleva venire a visitarmi, ma non ho ricevuto questa persona, mentre del Partito dell'ex ministro Diliberto continuo a nutrire dubbi formidabili sul fatto che l'UGAP la sappia lunga nel merito. Oggi UGAP, servizi, Procure di Tirno, Spoleto, Livorno e Biella, e varie altre autorità, hanno rinviato la mia morte che è inevitabile dato il sistema di tortura che mi è applicato, che normaìlmente porta alla estinzione della vita in alcuni anni come si è visto negli USA.
Paolo Dorigo, militante comunista prigioniero marxista-leninista-maoista, casa reclusione Spoleto, 30 novembre 2004, ore 12:18.
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