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2 mila lavoratori napoletani a rischio per la privatizzazione dell'acqua
by Nino Stella Thursday, Dec. 16, 2004 at 6:59 PM mail:  

(Nino Stella) –Almeno duemila posti di lavoro a rischio con la privatizzazione dell’acqua a Napoli. La delibera approvata dal consiglio di amministrazione di Ato 2 non stabilisce con chiarezza quanti lavoratori dell’Arin , delle “controllate”e dei consorzi dell’azienda idrica municipalizzata e saranno salvaguardati e tutelati. Quale sarà il destino, per esempio, dei 110 lavoratori della Net Service e dei 40 lavoratori della Prodest? Sembra che i sindacati del settore energia hanno già raggiunto un accordo sulla “testa” dei lavoratori dei consorzi e delle controllate. Addirittura, si dice, che saranno assorbiti da Ato2 800 operai addetti al servizio fognature del Comune di Napoli e i lavoratori dell’Eni Acque, per diventare “esuberi strutturali” dopo qualche anno. Una volta che l’Ato 2 Napoli-Volturno diventerà società mista e il 40% delle quote sarà messo a gara per l’affidamento ai privati, e, dopo tre anni, completamento a gestione privata, l’Arin, in quanto soggetto pubblico avrà un ruolo residuale e di esigua minoranza. Chi garantirà i lavoratori? Ci saranno esuberi? Aumenteranno le esternalizzazioni, le cessioni di rami d’azienda? Si attiveranno contratti precari? “Bisogna affidare in house il servizio idrico – afferma Ciro Crescentini – L’acqua è un bene sociale e pubblico, l’acqua non è una merce. L’Arin rappresenta una garanzia per i lavoratori e per gli utenti, sia per la turela e la salvaguardia dei diritti e dei livelli occupazionali, sia per il controllo democratico delle tariffe e della gestione dei lavori infrastrutturali. C’è il fondato rischio che l’acqua diventi un vero e proprio business per ex palazzinari che hanno fatto le loro fortune con i subappalti, lavoro nero e distruzione del territorio”. I primi effetti negativi sul piano occupazionale già si vedono. La Icar, e, la Dm due aziende che hanno acquisito gestione e lavori con Ato 3 Sarnese vesuviano hanno scaricato oltre 40 operai edili in cassa integrazione straordinaria, affidato i lavori del tribunale di Torre Annunziata e di un collettore fognaria nella zona ospedaliera di Napoli in subappalto, e, deciso di realizzare le opere idriche con una funzione di mera gestione finanziaria. I lavoratori edili della Net Service sono pronti per la mobilitazione e la lotta. Al loro fianco gli operai della Icar. “Aderiremo in massa all’appello lanciato da padre Zanotelli – dichiara Crescentini – Bisogna rispettare le indicazioni della carata mondiale dell’acqua”.Tra due anni, quindi, l’ente gestore pubblico dismetterà del tutto la sua partecipazione e tutto il sistema idrico napoletano sarà gestito dai privati. Da più parti arrivano proteste e mobilitazioni. In alcuni quartieri si stanno promuovendo raccolte di firme, ricorsi al Tar, e, agli organismi internazionali.

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