Roma: con l’Aids, agli arresti, ma senza permesso per curarsi
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Roma: con l’Aids, agli arresti, ma senza permesso per curarsi
Il Messaggero, 24 dicembre 2004
Agli arresti domiciliari a Tarquinia da più di un mese ma senza avere i permessi per poter uscire di casa per accedere alle cure. È la storia di F.D. e del suo compagno L.B. arrestati per droga nel Napoletano e portati a Taqruinia dove hanno la residenza proprio perché lui Hiv positivo e con Aids conclamato potesse essere curato cosa che in carcere a Santa Maria Capua a Vetere non era possibile.
Dopo un mese di detenzione l’avvocato Raffaele Russo che assiste i due giovani ha ottenuto i domiciliari. "Ma da quando siamo arrivati qui non possiamo uscire di casa racconta F.D. siamo disperati il mio compagno è in condizioni disperate.
Ha bisogno di una terapia continua e ora sono mesi che non fa nulla. Anche la spesa per poter mangiare è un problema. Dobbiamo ricorrere alla disponibilità di qualche vicino che si muove a compassione e ci fa un pò di spesa. Non sappiamo a chi rivolgersi. La dottoressa Golia del tribunale non ci fa avere i permessi, ma così noi moriamo chiusi in casa, invece che in carcere".
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