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Oggi come ieri la scelta scema della violenza (di A. Sofri su William Frediani)
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Free Willy! Free Alessio! Wednesday, Dec. 29, 2004 at 10:46 AM |
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Caro direttore,
vorrei svolgere alcuni pensieri che riguardano il giovane pisano William Frediani, accusato di associazione a scopo di terrorismo.
Pensieri, non notizie by Adriano Sofri
Caro direttore, vorrei svolgere alcuni pensieri che riguardano il giovane pisano William Frediani, accusato di associazione a scopo di terrorismo. Pensieri, non notizie: quanto ai fatti sono pochissimo informato, e ho provato a recuperare per l’interesse che ha suscitato in me il protagonista della storia. L’ho visto infatti, in questa malaugurata casa comune, per alcuni mesi, e all’improvviso, da sabato scorso, non lo vedo più. Speravo di non vederlo più, perché era alla vigilia di una scadenza dei termini per la custodia in carcere: speravo che fosse messo fuori di qui e rimandato a casa. Invece, con la gravissima nuova imputazione, è stato trasferito - “sballato”, si dice in galera: rende meglio l’idea - al carcere di Spoleto, definito «di massima sicurezza». Benché abbia avuto a che fare con Frediani, nelle occasioni brutalmente intime che sono proprie della prigione - i colloqui con i famigliari svolti fianco a fianco, ascoltando senza volere commosse parole altrui, vedendo senza volere sorrisi e lacrime altrui; e poi le partite a biliardino, e le quattro chiacchiere a un tavolino della stanza comune - non ho alcuna sua autorizzazione a parlarne. Immagino che me ne diffiderebbe. E’ di quei giovani militanti che devono mandare a quel paese i vecchi e disillusi ex combattenti. L’impressione simpatica che ne ho - un ragazzo carino, orgoglioso, gentile, intelligente, scemo, premuroso verso i più disgraziati di qua dentro - vale poco. Non è affatto detto che simili doti umane contraddicano le peggiori fesserie politiche. Tanto meno valgono le mie opinioni sulla sua responsabilità o no riguardo alle accuse che gli sono mosse, e dunque non le nominerò nemmeno. Siccome mi piacerebbe che leggessero i miei pensieri anche i magistrati e gli inquirenti che si occupano dell’indagine, dirò invece del tutto francamente che cosa penso dei fatti sui quali si indaga. Ne penso malissimo. Ne penso come ogni persona perbene, e come il sindaco di Pisa, per esempio, e chiunque sia affezionato a questa città. Io le sono affezionato, perfino da qua dentro. Comincerò dalla lettera di minacce e di insulti spedita alla signora Paola Coen, vedova del maresciallo Fregosi. E’ una lettera infame. Che i suoi autori siano stati spinti dalla solidarietà con la cosiddetta resistenza irachena, comprese le sue imprese terroristiche, mostra che un triste strafalcione politico può tradursi nell’infamia umana. La morte del maresciallo Fregosi e dei suoi commilitoni (e di bravi civili) a Nassirya merita solo d’essere onorata, così come il dolore dei suoi cari. La signora Coen è ebrea, e questo aggrava l’infamia: e non la attenuano in alcun modo le predilezioni della signora per uno schieramento politico o l’altro. Gli attentati addebitati ai “Cor” (”Cellule di offensiva rivoluzionaria”: non è solo il centrosinistra legale a escogitare titoli insulsi) sono evidentemente, nelle intenzioni dei loro sconosciuti autori, e per fortuna anche nel loro esito, atti dimostrativi. Dico per fortuna, perché quando si maneggiano congegni incendiari, sia pure i più rudimentali, è la sorte a decidere della differenza fra un atto senza conseguenze sull’incolumità delle persone, e la tragedia. Il fuoco appiccato alle porte di abitazioni, come quella della signora Fusco, o della famiglia Petrucci, esponenti pisani di Alleanza Nazionale, può ridursi a una bruciacchiatura molesta. Ma non si deve mai credersi abbastanza giovani per non ricordarsi dell’orrore del rogo di Primavalle, anche se non si era nemmeno nati: e nessuno degli imputati dei “Cor” era nato. Gli autori di quel rogo non immaginavano certo di compiere una orribile strage di bambini e del loro padre. La mala sorte calcò la mano: ma le cose che sfuggono di mano non riducono l’orrore. Forse la fede (e la superstizione) antifascista militante, che era la loro e la nostra, li illuse poi di essere meno irreparabilmente colpevoli. Bisogna di nuovo persuadere, provarci almeno, chi compila elogi antimperialisti delle taniche di benzina e chi dà fuoco a porte di casa - chiunque ci abiti - a misurarsi con quella storia. Questo penso delle azioni imputate ai giovani pisani. Quanto alle parole loro addebitate, grondano di una retorica imbecille e di un gusto della minaccia megalomane. Parole simili erano frequenti anche al mio tempo: suonavano forse meno imbecilli, perché sembravano meno anacronistiche. L’imbecillità, quando è così retorica e così compiaciuta di sé, è imperdonabile. Ma le parole restano parole, almeno per la valutazione giudiziaria. La nozione di “propaganda armata” mi sembra piuttosto equivoca. Che una cosa sia armata, basta e avanza a condannarla, senza bisogno di chiamare in causa la propaganda. Ma, fuori dalle competenze giudiziarie, le parole prendono in ostaggio chi le pronuncia, e prima o poi gli presentano il conto. Specialmente esose sono le parole pronunciate in pubblico, o davanti alla ragazza - o al ragazzo - che si vuole conquistare. E’ come rovinarsi al gioco in una notte: viene la mattina dopo. Bisogna tener dietro alle proprie parole, quando si è giovani e si deridono gli adulti che non si sono dimessi dalle parole troppo forti, benché non si sognino di tradurle in fatti. Questa è la mia opinione sulla congerie di reati di cui si occupa l’inchiesta. Fatti - benché fortunosamente - che non hanno superato la soglia dell’irreparabilità, segnata dalla violenza inferta alle persone. Di qua da questa soglia, chi ne abbia partecipato ha il tempo per tirarsene indietro illeso, ammesso che non sia stupido, e che sia coraggioso. Coraggioso sul serio: perché riconoscere, prima di tutto con se stessi, un simile errore, vuole più coraggio che restarsene in una piccola banda, reciprocamente fomentati e spalleggiati, a bruciare automobili e spedire clandestinamente bossoli di proiettili. Questa occasione gli “anarcoinsurrezionalisti” - nome davvero fesso - ce l’hanno, chiunque siano. Ma anche i loro avversari, l’opinione pubblica, le istituzioni civili, i giornali, e più peculiarmente gli inquirenti, hanno a che fare con questa occasione. Ecco un caso in cui repressione e prevenzione possono, e dovrebbero, andare insieme. Ammettiamo infatti che gli inquirenti mettano le mani sugli effettivi autori di attentati e rivendicazioni. E’ un loro interesse, e di tutti, che quelle persone non rendano cronica e indurita la loro scelta. Niente è più efficace del carcere nell’inchiodare i combattenti amatoriali, e i loro sostenitori, alla professione. Il carcere conferisce loro un’aura magnanima di persecuzione, induce i loro sodali a esigere sui muri la loro libertà - per esempio, “Willy libero”: ho fatto qualche escursione nelle strade di Pisa, e l’ho letto - e, siccome non si è anarcoinsurrezionalisti per niente, a riscattare la richiesta singola con l’altra plenaria: “Liberi tutti”. Chi sta in carcere, anche nelle notti lunghe e sole trascorse in una cella di Pisa o di Spoleto, farà fatica a deludere le scritte sui muri: sono la sua nuova carta d’identità. Il carcere, brutto e triste com’è, riesce ancora a nobilitare un imbecille qualunque: figuriamoci un ragazzo simpatico, premuroso con i disgraziati, bravo studente, pronto al dialogo e alla conversazione. Così devo pensare, a giudicare dalla serietà con cui, come me e tanti, frequentava la chiesa e il prete del carcere. Da questo punto di vista, che Frediani sia o no responsabile dei reati che gli vengono imputati non cambia: anzi, il meccanismo può travolgerlo ancora di più se è loro estraneo, non userò la parola innocente. Il passaggio alla Procura antiterrorismo fiorentina, la traduzione a un carcere di massima sicurezza come Spoleto, sono misure dolorose per Frediani (e molto di più per i suoi cari) ma possono anche diventare medaglie al valore combattente sul suo maglione, invidiate dal suo piccolo pubblico. C’è una deformazione ottica crescente. Anche nella fisionomia. Che Willy sia carino non è un argomento a suo favore. Però se uno guarda la sua fotografia sui giornali, sempre la stessa, un ceffo allarmante, là c’è un argomento a suo sfavore. O i titoli: «Aveva in carcere il Corano». Io ho in carcere il Corano, e mi adopero per procurarne altri ai ragazzi musulmani che non riescono a procurarselo. Scorro le fotocopie degli articoli dedicati al caso dal suo esordio, e Willy passa nel giro di pochi mesi da aderente di un’associazione a delinquere a capo di un’associazione a scopo di eversione - art. 270 bis - il più grave. Trovo che anche dalla parte di chi aborre taniche di benzina e lettere minatorie bisognerebbe tenere una proporzione fra le parole e i fatti. Sugli stessi giornali locali, mi aspetterei che non ci si limitasse alla cronaca nera e giudiziaria, ma che si discutessero le opinioni dei giovani accusati, senza nessuno sconto, e senza rimozioni perbeniste. E’ un peccato che argomenti e sentimenti esistenziali, che hanno tanta parte in queste vicende, siano ignorati, o relegati alla rubrica delle lettere - la lettera di una professoressa di Frediani, delle sue antiche compagne di scuola... Ci sono persone che scelgono la clandestinità: invitateli a fare due chiacchiere, e ne avranno meno voglia. E in ogni caso, ci avrete provato. Ho letto in un’ordinanza dei magistrati, a proposito di Willy e coimputati: «Immersi in ideologie e considerazioni farneticanti e via via sempre più sganciati dalla realtà...». Agganciarlo a lungo alla realtà del carcere di Pisa, e a peggior ragione di Spoleto, non è una idea così conseguente. La legge è come il sabato, o dovrebbe essere. E’ fatta per l’uomo, non l’uomo per la legge. Non solo per il futuro di Willy Frediani, che non è da buttar via, ma anche per la pubblica sicurezza, è più sensato il prolungamento della sua detenzione a Spoleto, o il suo ritorno a casa? Per me la risposta è chiara: e non solo per l’aria di Natale.
Adriano Sofri
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per Sofri
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da Maria Ciuffi, madre di Marcello Lonzi Wednesday, Dec. 29, 2004 at 11:00 AM |
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Vorrei capire come ti sei permesso di offendere una persona che tu non conosci, dandogli attributi che mi meravigliano. Definisci William “scemo”; “premuroso verso i più disgraziati di qua dentro” (parole tue), vale poco! Quando mio figlio morì, la persona che tu definisci scemo mi fu vicino, anche se per poco tempo perché poi alla tv appresi del suo arresto. Ma non dimentico le parole di conforto, la sua sensibilità nello stimolarmi ad andare avanti. Nella mia vita non ho mai giudicato gli altri, ne chiesto se erano di sinistra, destra, centro o isole (come dice il meteo in tv), ma chi vuole aiutare i più deboli, chi soffre, ben venga in questo mondo dove tutti corrono. Dare una parola di conforto ad una madre che ha perso il suo unico figlio, non lo definirei scemo. Adriano, te credi di essere un “santo”, ma sei in carcere per omicidio e non perché hai fatto beneficenza; però dentro hai tutto, ti manca solo la chiave del cancello per uscire, se non ce l'hai già! Sei un detenuto e dovresti stare come gli altri e non avere tanti privilegi. Pur di far parlare di te, scrivi male anche senza preoccuparti del dolore che puoi causare ai suoi familiari. Perché!? Potevi rispondere alla mia lettera, se volevi apparire sulla stampa, ma non hai avuto il fegato per farlo, tanto è vero che è quasi trascorso un anno; oppure l'argomento sulla morte del Lonzi era troppo pesante! Ora hai capito, sono Maria. A te non importa aiutare gli altri, pensi solo a te stesso, perché se arrivi a definire scemo ecc. una persona che aiuta i suoi simili dentro il carcere, per me è un niente. William ti ha dato una lezione, cioè che non occorre essere famosi per aiutare i deboli, impara. E perché hai aspettato che andasse a Spoleto per parlare male alle sue spalle? Solo i vigliacchi lo fanno!
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yty
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yty Wednesday, Dec. 29, 2004 at 11:06 AM |
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<<Il fuoco appiccato alle porte di abitazioni, come quella della signora Fusco, o della famiglia Petrucci, esponenti pisani di Alleanza Nazionale, può ridursi a una bruciacchiatura molesta. Ma non si deve mai credersi abbastanza giovani per non ricordarsi dell’orrore del rogo di Primavalle, anche se non si era nemmeno nati: e nessuno degli imputati dei “Cor” era nato. Gli autori di quel rogo non immaginavano certo di compiere una orribile strage di bambini e del loro padre.>>
Certo, certo. Come gli esportatori di democrazia alla Sofri non immaginano certo di compiere orribili genocidi...
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Sofri è sempre Sofri
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...ma quando ha ragione ha ragione Wednesday, Dec. 29, 2004 at 11:25 AM |
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signora Maria, paragoni le parole che lo scemo ha usato con lei per la perdita di un figlio a quelle usate nella lettera infame alla vedova di uno dei caduti di Nassirya o al tentativo di dar fuoco alla casa di chi risulta antipatico e si renderà conto che "scemo" non è abbastanza. "Criminale" renderebbe meglio l'idea.
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attenzione ai fatti
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Monox Wednesday, Dec. 29, 2004 at 12:06 PM |
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<<Il fuoco appiccato alle porte di abitazioni, come quella della signora Fusco, o della famiglia Petrucci, esponenti pisani di Alleanza Nazionale, può ridursi a una bruciacchiatura molesta. Ma non si deve mai credersi abbastanza giovani per non ricordarsi dell’orrore del rogo di Primavalle, anche se non si era nemmeno nati: e nessuno degli imputati dei “Cor” era nato. Gli autori di quel rogo non immaginavano certo di compiere una orribile strage di bambini e del loro padre.>>
Tralaltro, l'ex lc, oltre a non potersi permettere di sparare commenti inutili e prettamente personali a mezzo stampa, su un compagno in attesa di giudizio completo (aldila' dei fatti per i quali e' inquisito e incarcerato); oltre a non potersi permettere un'analisi storica sui tempi che furono in relazione ai tempi che sono, poiche' lui nei tempi che sono non c'e' piu', almeno in relazione al movimento; oltre a questo, sul rogo di Primavalle, dovrebbe leggersi un pochettino gli atti del processo, e la controinformazione prodotta dai compagni, perche' se proprio vuol parlare dei problemi dell'innalzamento dello scontro, almeno facesse l'esempio giusto cazzo.
PERCHE' DI CARCERE NON SI MUOIA, PERCHE' DI CARCERE NON SI VIVA.
TUTTI LIBER@
anche sofri.
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sulla vicenda di primavalle
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ermanno Wednesday, Dec. 29, 2004 at 3:06 PM |
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Sulla vicenda di Primavalle anche Valerio Morucci, all' epoca responsabile militare di Potere Operaio, ha scritto della colpevolezza - sia pure involontaria - degli imputati dello stesso gruppo.
Del resto anche alcune dichiarazioni di Lollo in Brasile e di Grillo in Nicaragua - "eravamo ragazzi..." - lasciano oggettivamente pensare in quel senso.
E poi va detto che, sciolto PotOp - anche a causa di questo - poche settimane dopo il fatto, fu proprio la Lotta Continua di Sofri ad assumersi la difesa politica, all' epoca, di quei compagni.
Ma probabilmente, in quella occasione, si era sbagliata un po' tutta la sinistra.
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sofri sta ancora pagando...
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aladino govoni Wednesday, Dec. 29, 2004 at 3:17 PM |
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Sofri sta ancora pagando la sua scelta di stare a fianco e di difendere la memoria dell' anarchico Franco Serantini, ammazzato piu' o meno come Lonzi oltre trenta ani fa. Si possono non condividere certe posizioni di Sofri sulla politica internazionale, ma la sua posizione sul "Tirreno" e' assai intelligente ed equilibrata. E non accusa affatto Willy, anzi e' la difesa piu' intelligente che sia stata letta finora dei compagni di Pisa. Ed e' anche una altrettanto intelligente dimostrazione della inutilita' sociale delle carceri. Il termine "scemo" poi non va assolutamente preso alla lettera, visto che sta tra i termini "intelligente" e "generoso".
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e Pinelli no ?
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alfredo, anarchico serio Wednesday, Dec. 29, 2004 at 3:26 PM |
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PER NON PARLARE DI QUANTO SOFRI STIA PAGANDO IL FATTO DI AVER DIFESO MEMORIA E ONORE DI PINO PINELLI ! E L' INNOCENZA DI VALPREDA E C. SOLO PER QUESTO GLI ANARCHICI SERI GLI DOVREBBERO ESSERE GRATI A VITA. INDIPENDENTEMENTE DA QUALUNQUE CAZZATE DICESSE ADESSO. E LE COSE SCRITTE SUL TIRRENO NON SONO PER NIENTE CAZZATE !
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mai visto
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achille Wednesday, Dec. 29, 2004 at 7:14 PM |
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Mai visto un infame ricambiato con una condanna a diciotto anni di carcere sulla base SOLTANTO della testimonianza INATTENDIBILE di un infame ( questo si', vero) prezzolato dallo stato.
Che poi dire che bruciacchiare le porte di casa dei fascisti sia politicamente una grossa stronzata, oltre che estremamente pericoloso ( non solo per i fascisti ) sia da "infami", beh, allora sono un "infame" pure io.
p.s. le Cor in un comunicato inviato al Manifesto definiscono gli arrestati di Pisa "sconosciuti all' organizzazione". Vivaddio, gli arrestati sono anarchici, le Cor sono marxista leniniste. Ma ci volevano le Cor per dire questa cosa cosi' semplice e scontata ? Meglio sparare su Sofri e lasciare "politically correct" i compagni innocenti in galera. Siete "scemi" veramente, ma non nel senso buono che dice Sofri, per avete proprio bisogno di cure psichiatriche.
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esistono ancora compagni che simpatizzano per sofri ?
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Spartaco Thursday, Dec. 30, 2004 at 9:29 AM |
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adriano sofri è indifendibile, ed ha perso l'ennesima occasione per stare zitto, il messaggio della sua lettera è chiaro, Wiliam è il tipico idealista fessacchitto con la mente bacata, che in buona fede crede a delle idee criminali e pericolose per la società, e soprattutto ha il grande torto di simpatizare per la resistenza irakena, anche se essendo fondamentalmente buono d'animo, vede nelle sue idee bacate, un mezzo per cambiare la società, senza rendersi condo a casa della sua scemenza, che queste idee sono criminali, il problema principale che si pone il maiale sofri, è che mantenendo Wiliam Freidiani in carcere lo si renderebbe un martire per tutte quei fanatici con le menti bacate, cha osano credere nella lotta al capitalismo, all'imperialismo e che osano simpatizare per i resistenti irakeni, ottenendo l'effetto opposto a quello che si vuole ottenere mediante la repressione
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sulla carcerazione di Sofri
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Spartaco Thursday, Dec. 30, 2004 at 9:33 AM |
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sofri, in passato ha difeso Valpreda e Pinelli, solo perché allora era d'obligo per i ducetti della sinistra extraparlamentare, ed a suo tempo è stato arrestato per mettere sotto accusa le lotte di fine anni settanta inizio anni ottanta, e se è stato usato sofri come capro espiatorio, questo è dovuto proprio al fatto che fosse un pezzo di merda, che poteva essere additato davanti all'opinine publica come tipico esempio di capetto della sinistra extraparlamentare, che da giovane giocava a fare il rivoluzionario, per pio lasciare nella merda quelli che avevano creduto in lui, per fare carriera, prima leccando il culo a craxi e poi a pannella, naturalmente non mi fa piacere che sia in carcere e spero che sia liberato, ma mi sento molto più vicino alle migliaia di poveri cristi, che marciscono in prigione, in condizioni molto peggiori di quelle di sofri, senza avere un'enorme quantità di polititi giornalisti ed di potenti di destra o di sinistra che lo difendono, e senza arricchirsi scrivendo cazzate sui giornali e concedendo interviste alla televisione, e che nel caso un giorno usciranno, dovranno affrontare mille avversità, e non avranno già pronto un futuro di opinionista al soldo dei potenti di turno, e magari di politico
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SOFRI LECCACULO
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michele anarchico Thursday, Dec. 30, 2004 at 10:37 AM |
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SOFRI HA DIFESO PINELLI PERCHE' ALL'ORA LECCAVA IL CULO AGLI ANATRCHICI!
RECENTEMENTE HA DIFESO LA GUERRA IN IUGUSLAVIA PERCHE' ORA DEVE LECCARE IL CULO A D'ALEMA PER USCIRE DI GALERE!
OGGI ATTACCA FREDIANI PERCHE'DEVE LECCARE IL CULO A PISANU!
ma co tutta sta merda non si inasprisce la lingua?
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LA SCELTA FURBA DELLA COLLABORAZIONE
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anarchici ed anarchiche di via del cuore Thursday, Dec. 30, 2004 at 10:40 AM |
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Siamo degli amici e compagni di Willy, Alessio e Francesco; siamo attivisti della sede anarchica ecologista di via del Cuore. Alcuni di noi, secondo un ovvio copione della magistratura, sono tra gli indagati dell'inchiesta sulle C.O.R. Abbiamo letto l'articolo della superstar Sofri riguardo ai nostri amici e da dentro di noi nasce inevitabile la necessità di esprimerci a riguardo, parlando solamente a nostro nome. Dove Sofri voglia andare a parare con le sue argomentazioni cariche di infamie, bassezze ed ipocrisia è chiaro. Assurdo vedere con quale arroganza Sofri ritiene di potersi permettere di scrivere un paginone intero sul quotidiano locale dopo che nelle prime righe aveva esordito così: “non ho alcuna autorizzazione a parlarne, immagino che me ne diffiderebbe”!! Complimenti per il rispetto portato verso un altro detenuto. Questo fenomeno da baraccone parla di una persona come se fosse a conoscenza di quello che c'è dentro il cuore di qualcuno solo perché l'ha visto due-tre volte di sfuggita in carcere! Non ci aspettavamo nulla di diverso da un individuo che negli ultimi anni della sua “carriera” non ha perso occasione per schierarsi dalla parte di coloro che hanno rinnegato i propri sogni, che si sono scordati dalle lotte del passato e si adoperano costantemente a fiaccare e deridere chi ai propri sogni di sconvolgimento sociale e liberazione, continua a dare voce nonostante tutto. Noi pensiamo che questa società sia marcia fino al midollo, che nel suo progresso non faccia altro che distruggere l'ambiente naturale e sfruttare e gettare nella disperazione più atroce la maggior parte delle persone. Abbiamo sempre sostenuto che questa situazione non si può riformare, ma deve essere la lotta radicale e autogestita delle persone a creare la possibilità di un'esistenza diversa. Lotta che riteniamo del tutto legittima anche quando si esprime al di fuori della legalità. Le visioni buoniste e riformiste del caro Sofri dimostrano tutta la sua ipocrisia quando scrive: “che una cosa sia armata basta e avanza a condannarla, senza bisogno di chiamare in causa la propaganda”. Peccato che poche righe prima avesse invece inneggiato alla massima espressione della violenza armata, quella dello Stato, con queste banali parole “La morte del maresciallo Fregosi e dei suoi commilitoni a Nassirya merita solo di essere onorata”. Ecco i 'due pesi due misure': Sofri si scorda che gli eserciti, nella più totale legalità, hanno sulla coscienza milioni di morti. Si fa così sostenitore della violenza quando è riconosciuta dall'autorità dello Stato, ma ne fa una cosa obbrobriosa e tragica quando sono gli individui ad impiegarla. I ragionamenti che Sofri scacazza sulle pagine del Tirreno tendono a presentare certi fatti che succedono come il frutto della cattiveria o della stoltezza di alcune persone, volendo nascondere che se ci sono certi conflitti nella società è perché esistono mille ingiustizie, oppressioni, brutture e violenze necessarie e benvolute per far funzionare bene questo sistema. Tutti i buonismi di mille Sofri messi insieme non serviranno a convincerci ad accettare passivamente questo stato di cose. Anche per questo motivo esprimiamo, ancora una volta, solidarietà a tutti i ribelli rinchiusi in carcere. Non abbiamo mai dubitato dell'innocenza di Sofri, infatti non avevamo nessuna simpatia per lui e tantomeno l'avremo d'ora in avanti.
Anarchici ed anarchiche di via del Cuore – PISA
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Sofri...?
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e voi cosa siete? Thursday, Dec. 30, 2004 at 11:21 AM |
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ma che ha detto in fondo Sofri? che è sbagliato dar fuoco alle case di chi si considera un "nemico"? che è sbagliato scrivere cose orrende alla vedova di un carabiniere? voi questo volete fare? dare fuoco alle case di quelli di AN? se questa è la vostra idea di lotta politica Sofri ha ragione, è ridicola e criminale.
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ma dove ?
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Nino Thursday, Dec. 30, 2004 at 3:29 PM |
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ma dove l' avete letto che sofri attacca frediani ? su quell' articolo del tirreno mi sembra che invece l' abbia difeso molto efficacemente. se poi pretendevate che prendesse pure le difese degli atti stupidi delle Cor - con le quali, marx-staliniste,fedriani e gli altri anarchici arrestati non c'entrano ovviamente nulla - e' davvera una bella pretesa. se voleva attaccare frediani, come altri hanno fatto senza suscitare in voi grande scandalo, avrebbe potuto citare i precedenti di frediani nell' estrema destra. ma invece non lo ha fatto per niente, invece ha attaccato l' utilita' sociale del carcere e delle istituzioni totali ! per non capire l' italiano bisogna essere profondamente ignoranti o, nel caso vostro piu' probabilmente, essere del tutto al di fuori' della realta' sociale. riagguantatevi e confrontatevi con la gente vera, quella in carne ed ossa !
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VALPREDA...
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ken parker Thursday, Dec. 30, 2004 at 3:54 PM |
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Qualcuno citava Valpreda e la campagna che Lotta Continua, molto e piu' degli anarchici per non parlare poi degli altri gruppi marxisti ( il Katanga di Capanna e Toscano riusci' per settimane a dare la caccia all' anarchico nelle universita' milanesi ) fece in difesa di Pietro e della memoria di Pinelli. Tra l' altro e' proprio per quella campagna che poi e' stato accusato Sofri dell' omicidio Calabresi. Ebbene ricordo benissimo - sara' stato il 1970 o il 1971 - un documento di anarchici romani, critici rispetto ad alcune dichiarazioni allucinanti di Valpreda dal carcere, che era intitolato "VALPREDA E' INNOCENTE, MA PURE DEFICIENTE". Questo documento gira ancora in rete in alcuni "siti di memoria". Ebbene, a nessuno venne minimamente in mente di accusare di "infamita'" quegli anarchici romani. A parte che allora il termine "infame" non si usava proprio, fu poi coniatoin anni successivi dai brigatisti che l' avevano mutuato in carcere dai "comuni" con cui convivevano.
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Sofri, tanto la grazia non te la danno!
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Luca Tuesday, Jan. 04, 2005 at 5:00 AM |
mail:
gaivotadooceano@yahoo.es |
Bravo Adriano! Con il tuo intervento del 28 dicembre su il Tirreno hai toccato l'apice della tua carriera di trasformista! Intanto complimenti per l'educazione: scrivere di una persona sapendo che potrebbe non essere d'accordo! Bravo! Complimenti della meschineria! Cos'è che ti brucia? Essere dimenticato dai tuoi ex compagnucci (tutti inseriti in questa società e complici di questo regime)? Non avere persone che si mobilitano per te (come succede in tutta Italia per i compagni colpiti dalla repressione)? Cos'è che ti fa gridare di dolore per la morte di un carabiniere (andato IN ARMI a occupare e reprimere una popolazione solo per interessi legati al petrolio)? Cosa c'è? È iniziata la tua personale campagna per la richiesta della grazia? Inizia la svendita delle tue idee a favore di coloro che ti devono far uscire? Ti rendi conto a chi ti arruffiani? Ad un guardasigilli posto all'attenzione del "American Journal of science" come unico essere umano ad avere una scureggia al posto del cervello................. Incredibile! Caro Adriano, io propongo che tu chieda scusa! Intanto al mondo perché sei nato, poi alle persone che coinvolgi (dimenticando il tuo PASSATO!) meschinamente nelle tue esternazioni, inoltre chiedi scusa alle pagine (fisicamente alle pagine per gli alberi sciupati!) per le cazzate che hai scritto. Vogliate scusare se ho scelto un linguaggio poco adatto al Tirreno (era meglio mandare dei fumetti) ma delle volte ci vuole. Scusate anche se non mi firmo con il cognome ma, che ci volete fare, è un periodaccio. Salute e anarchia. Luca
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