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Cavallettum iactum est
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Dissident* Sunday, Jan. 02, 2005 at 5:41 PM |
mail:
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Non possiamo fare a meno di rendere omaggio alla fitta schiera di coloro che si
sono affrettati a mandarci i loro pensieri personali in ordine alle
tripodate. L'anno è finito piangendo, per reazione l'anno può cominciare
ridendo. Dobbiamo pur attaccarci a qualcosa, fosse pure un tripode.
![Cavallettum iactum e...](https://archive.autistici.org/ai/20220406000059im_/http://italy.indymedia.org/uploads/2005/01/m__mi_piaci_.jpgs8thqo.jpgmid.jpg) m__mi_piaci_.jpgs8thqo.jpg, image/jpeg, 500x667
Scrive Qualcuno:
“Vedere per caso Berlusconi, senza premeditazione, e tirargli un treppiede sulla testa è stato straordinario, commovente”.
Certo, la tentazione era sublime. Signori della corte: la carne è debole, lo spirito non regge, provocazione esagerata ci fu e senza limiti, il provocatore esagerò e quel che e' troppo è troppo, ci devono stare le attenuanti generiche e pure quelle straordinarie.
Mettereste voi una bistecca davanti a un affamato?
O Moana Pozzi davanti a un marinaio in trasferta da otto mesi?
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.....la cazzuolona dell’anno……
Calderoli ha detto che il lancio del treppiede è un 'colpo di stato!?!?
Siamo in mano a gente che se gli tiri una nocciolina urla al colpo di stato?!?! Ma nemmeno a San Salvi (famoso manicomio di Firenze)!!! Credete che anche la nostra reazione scompisciata si configuri nell’ottica di costoro come un attentato?
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Bellissimo il nome dell'avvocato difensore di Roberto: 'Tripode'.
E' un destino!
Ora ci possiamo aspettare che il nostro
-scivoli su un 'trifoglio',
-sia battuto da un 'tripartito',
-sia rapito da un 'trifode',
-inciampi in un 'trespolo',
-caschi da 'tribordo',
-scivoli dopo un 'triennio'….
Forse per batterlo, invece che alla diossina, dovremmo ricorrere a una 'triaca' (antico medicamento alchemico composto da 300 ingredienti da usare contro il veleno di serpenti molto velenosi) .
Speriamo solo che, dopo essersi proclamato l'Unto del Signore, Egli non si creda ora una Santissima 'Trinità'! E pensi di rivivere la Passione?
Ma stanno fuori di testa, costoro?!? Hanno il senso del ridicolo? Sono a rischio di ischemia? Anche il cervello ha i suoi limiti!
Un risata oceanica sta scuotendo la penisola, provocando un sisma della quarantunesima scala Mercalli. Qualunque cosa dicano o facciano, ora non potranno che aumentare il grottesco della situazione e produrre altre omeriche e scompisciate risa. Dovrebbero scegliere la via del silenzio e minimizzare, ma non ci riescono. Sono grotteschi per DNA. Dove l'opposizione ufficiale più si acquatta, un popolo che sghignazza può trovare finalmente redenzione. E può un regime sostenersi su un popolo che ride? Inverosimile!
Se il popolo ride, il trono traballa.
Un popolo che ride può avere uno che lo guidi alla meta: un altissimo e profondissimo giullare!
E ora che il signor B ha rubato una fetta sostanziosa della finanziaria per far pagare anche i suoi sondaggi elettorali personali, rispondiamo ai suddetti sondaggi con uno sconvolgimento di risa oceaniche che faccia tremare la cornetta.
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….incitazioni sovversive……….
Notiamo anche come certa editoria sia un chiaro invito non regolamentare a comportarsi male.
Cito Vespa: “Da Mussolini a Berlusconi”. I due sono reversibili?! E’ un invito a reagire? Vorrebbe il suddetto Vespa che mettessimo qualcuno a testa in giù?!?! Almeno si cambi piazza: da Piazza Loreto a Piazza San Giovanni! Sono indignata. Se fossi Vespa mi vergognerei. Simili associazioni…. La sua è una vera apologia di reato! Mai mettere in mente a chi dorme certe idee. Potrebbe svegliarsi.
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…con i Tripodi contro i Trifidi.
Gigi wrote:
“Il giorno dei Trifodi (The Day of the Trifods, 2004) di Robert Fromwood, è il nuovo best seller di fantapolitica insignito del premio Hugo e della medaglia olimpica nel lancio del cavallotto. Apparso a puntate sulla rivista americana Photographer's, ‘Il giorno dei Trifodi’ è diventato ben resto un classico, grazie soprattutto all’ invenzione dei trifodi, una sorta di pianta carnivora, destinati a diventare un’icona della politic fiction mondiale, al pari di altre creature fantastiche. Il romanzo dello scrittore inglese – riproposto da Lanciatori Riuniti in una nuova traduzione - s’impose quasi subito all’attenzione del pubblico e della critica.
Il protagonista è ricoverato in ospedale e bendato, dopo un'operazione agli occhi. Un mattino si sveglia e si ritrova circondato da un silenzio insolito: sembra quasi che la vita intorno a lui si sia fermata... Si toglie le bende e si trova davanti a uno spettacolo orribile: gli esseri umani sono quasi tutti ciechi per effetto di una pioggia di telecazzate che li rendono incapaci di vedere come realmente stanno le cose. Il mondo intero rischia di piombare in una spirale di caos e violenza. Poche persone hanno conservato la vista e cercano di riorganizzarsi, ma un'altra minaccia, molto più grave, si affaccia all'orizzonte: gli Infidi o Trifodi, presidenti geneticamente modificati che si nutrono di carne anche umana, che hanno preso coscienza del loro vantaggio ecologico, si apprestano a occupare lo spazio vitale, a procurarsi il cibo di cui hanno bisogno, bombardando tutto ciò che si muove... Il tema centrale del romanzo è la natura che si ribella, un tema molto caro alla fantascienza britannica ma anche alla piazza italiana. A piazza Navona, contro ogni aspettativa, fioriscono i Tripodi, nuova specie vegetale dell’opposizione spontanea, ottima per costruire attrezzi da lancio. Intanto Berlusconi con la scorta passa tra la folla sventolando il suo nuovo trapianto e i suoi novantasei denti... Il lettore non può non restare affascinato dai Trifodi, questi esseri vegetali che possono raggiungere anche i tre metri di altezza coi tacchi, camminare anche se sono mezzobusti e sono dotati di un aculeo in grado di iniettare una dose di veleno letale per l’uomo. Nel romanzo si ipotizza anche che siano in grado di comunicare fra loro (!?). Angosciante e affascinante allo stesso tempo la prima parte del romanzo in cui Roberto Dal Bosco, il personaggio principale della storia, si risveglia nell’ospedale nel quale è stato ricoverato dopo un incidente agli occhi. Con una prosa pacata, l'autore descrive la solitudine in cui si trova il protagonista: è solo e cieco e non sa che tutto il mondo è stato colpito da una terribile catastrofe che ha reso privi della vista quasi tutti gli uomini della Terra. Da questo classico della politic fiction è stato tratto il film The Day of the Trifods (L'invasione dei mostri verdi - Il giorno dei Tripodi, 2004) e una serie televisiva prodotta dalla Bbc.
Avanti Tripodi alla riscossa
Bandiera rossa
Bandiera rossa!
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Gigi:
“Non c'è ancora il nome e nemmeno il programma, ma il simbolo per le liste unitarie di centrosinistra è stato deciso ieri in una riunione segreta dei capigruppo. Sullo stemma è raffigurato un cavalletto in campo quadrettato che simboleggia il lastrico di piazza Navona. Le tre gambe rappresentano rispettivamente Ds, margherita e verdi-comunisti italiani, la sferetta che gira in tutte le direzioni Mastella, Bertinotti c'è ma non entra nella fotografia. Il simbolo è stato depositato e sarà utilizzato alle regionali.”
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La frase del giorno:
Amleto:
“To throw or not to be?
That is the question.”
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LIBERTAAAAAAAAAAA
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ED Monday, Jan. 03, 2005 at 11:37 AM |
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"Siete venuti a combattere da uomini liberi, e uomini liberi siete: senza libertà cosa farete!? Certo chi combatte può morire, chi fugge resta vivo, almeno per un po'... Agonizzanti in un letto fra molti anni, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi, per avere l'occasione, solo un'altra occasione di tornare qui sul campo ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci anche la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà!" - Braveheart
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Risparmio fiscale
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DeltaGolf Monday, Jan. 03, 2005 at 5:19 PM |
mail:
Armadillo@libero.it |
Propongo un utile utilizzo, anche da spedirsi via SMS, per il cospicuo e congruo risparmio fiscale donatoci dal nostro ineffabile governo... DOTIAMOCI TUTTI DI TREPPIEDI!! Uno, dieci, cento, mille treppiedi! L'Unione fa la Forza.
"Una singola treppiedata è una tragedia. Un milione di treppiedate sono una statistica..." J.Stalin
...Treppiede ROSSO la trionferà...treppiede ROSSO la trionferà...
Hasta siempre:
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triaca
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precisino Monday, Jan. 03, 2005 at 5:52 PM |
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La storia della teriaca parte da molto, molto lontano...
Su commissione dell’ultimo re di Pergamo, Attalo Philometore, un illustre farmacologo dell’epoca, Nicandro Colofone (sec.III-II a.C.), scrisse due libri: Theriaca e Alexipharmaca. Questi libri erano in realtà dei trattati molto complessi sui veleni allora conosciuti, sul modo di riconoscerli e di come neutralizzarne l’effetto. Nel libro "Theriaca" sono descritte 125 piante utili per combattere le conseguenze del morso dei serpenti velenosi. Nell’Alexipharmaca in 630 versi sono classificati numerose sostanze attive farmacologicamente, tra cui: conio, cicuta, aconito, giusquamio, oppio, tasso, funghi velenosi di origine vegetale; Meloe cichorei, Carabus biccidum, Hirudo venata di origine animale; litargirio, cerussa di origine minerale.
La parola Theriaca deriva dal vocabolo greco: "therion" (serpente), tale termine è quindi riferito a serpenti velenosi di non ben definita origine; mentre la vipera ha una sua ben specifica definizione: "echidna".
Crautea, contemporaneo di Nicandro Calofone, medico di corte di Mitridate (133-64 a. C.) re di Ponto compose due poemetti sugli antidoti ai veleni. Il farmaco descritto era composto da circa 50 sostanze attive. Mitridate utilizzava tale farmaco a scopo di prevenire l’effetto tossico dei veleni. Da allora si definisce mitridatismo, l’abitudine fisiologica ai veleni, e la conseguente resistenza al loro effetto.
Il grande re Mitridate dichiarò guerra a Roma per tre volte prima di essere sconfitto e di fuggire in Scizia. La prima guerra (89-81 a.C.) ebbe inizio con un’avanzata delle truppe di Mitridate che conquistò: la Grecia, l’Asia minore e isole Egee; successivamente venne duramente sconfitto dall’esercito romano guidato da Scilla. Nella seconda guerra (83-81 a.C.) il re di Ponto riportò sui romani numerose ma non significative vittorie. La terza guerra (74-64 a.C.), sancì la sua definitiva sconfitta con la conquista di Ponto da parte dell’esercito romano comandato da Locullo e Pompeo. Mitridate preso dallo sconforto della sconfitta e dal tradimento da parte di suo figlio Farnace, cerco di togliersi la vita utilizzando un’arma di un suo ufficiale, poiché il suicidio con il veleno gli era impossibile dato l’uso continuo che faceva dell’antido creato e messo a punto da Crautea. La notizia dell’esistenza dell’antidoto non sfuggì ai romani, che presero possesso della ricetta come bottino di guerra. La formula del farmaco, denominato ovviamente Mitridato, venne portata a Roma dove fu tradotta in latino da Leuco, e messa a disposizione di tutti i medici che vi operavano.
Nerone come tutti i potenti dell’epoca temeva di morire avvelenato per opera dei nemici di corte; quindi saputo dell’esistenza del potentissimo contravveleno diede ordine, al suo fidato medico Andromaco, di eseguire la delicata preparazione. Il vecchio e saggio Andromaco, originario di Creta, elaborò il Mitridato aggiungendovi un componente, a parer suo, di fondamentale importanza : la carne di vipera. Nacque in questo modo la famosissima "Theriaca di Andromaco". La descrizione del farmaco e la sua preparazione, come era abitudine in quel momento storico, venne messa in versi. La ricetta dell’elettuario venne successivamente ripresa da Galeno e quindi diffusa in tutto l’impero romano. La Theriaca da allora con modifiche più o meno significative attraversò la storia per giungere fino agli albori dell’epoca moderna. Fu preparata a Bologna fino al 1796, a Venezia presso la spezieria Testa d’oro fino a circa il 1850, mentre l’ultima preparazione documentata è avvenuta a Napoli nel 1906. La fine della Theriaca coincise con la nascita della moderna farmacologia e la scoperta di un altro famosissimo farmaco: l’Aspirina; ma questa è un’atra storia…..
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Gu Tuesday, Jan. 04, 2005 at 12:26 AM |
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grazie! nessuno avrebbe saputo fare di meglio... probabilmente altri avrebbero preso bene la mira e adesso ci ritroveremmo con san silvio martire... (aiuto) riproposto dai suoi lacchè sotto forma di ologramma (e non ce lo saremmo mai più levato dai coglioni) altri avrebbero mancato il bersaglio... invece lui no, ha fatto quel tanto che bastava per augurare a tutti un buon anno sacrificando i suoi festeggiamenti, e quale regalo più bello poteva farci? grazie di cuore, altro che galera: un monumento!
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