dopo aver tolto ai detenuti libri, oggetti personali, foto e vestiti..
Non e' bastato che venissero tolti a alcuni detenuti del carcere di Biella i libri, gli oggetti personali e tutti i vestiti (eccezion fatta per un ricambio di biancheria); Ora il direttore rinacara la dose, facendo presente che i prigionieri possono richiedere altri libri, ma devono motivare la richiesta. Ovvero il direttore puo' decidere se un certo titolo puo' essere letto o no, decidendo se la richiesta sia motivata adeguatamente o no. Sempre di piu' l'episodio sembra assumere le caratteristiche di un vero e proprio esperimento, eventualmente da estendere ad altri carceri. Il carcere di Biella infatti e' adatto allo scopo, perche' piccolo (circa 300 detenuti) e variegato, in quanto vi si trova anche una sezione speciale (per detenuti politici). L'esperimento sui libri, iniiziato nella sezione speciale, e' stato ora esteso a tutto il carcere, dove si puo' assistere ad una totale schiavizzazione dei detenuti da parte del direttore, che prentende di dover autorizzare tutto, compresi gli orari di lavoro all'interno del carcere. Inoltre La perquisizione e' avvenuta senza motivazioni scritte e senza un inventario del materiale sequestrato.
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