SOLIDARIETA’
Le olimpiadi del 2006 si avvicinano e con esse l’ondata repressiva che investirà la città; con le olimpiadi alle porte non potevano tollerare uno spazio sociale dove entrano in comunicazione lavoratori, studenti, precari e disoccupati.
Il progetto degli occupanti dell’LSO ex collocamento è la “costruzione di una rete di solidarietà sociale autogestita, multiculturale e multietnica, di reale democrazia partecipata e di costruzione dal basso di un’altra Torino possibile”. Le amministrazioni comunali, prima fra tutte il comune di Torino, che sono sensibili alle istanze di commercianti, vescovi, potentati economici vari, non potevano tollerare uno spazio nel centro di Torino: l’ex ufficio di collocamento inutilizzato da anni, che svolgeva molte attività culturali, politiche e sociali.
La cancellazione della memoria storica torinese pare la priorità assoluta di questa giunta: abbattendo materialmente le fabbriche storiche torinesi per costruire cattedrali nel deserto come alberghi, strutture sportive costose e inutili che. dopo le olimpiadi, resteranno inutilizzate.
Le olimpiadi del 2006 stanno facendo la ricchezza di una borghesia subalpina che è passata da investimenti in attività produttive a pratiche da palazzinari anni ’60; mentre la giunta di centrosinistra si ostina a non prendere posizioni chiare dalla parte degli operai, sul futuro delle attività produttive torinesi come la FIAT o l’Embraco, in odore di chiusura definitiva, spingendo, invece, per la chiusura degli spazi sociali e la repressione dell’antagonismo sociale.
Il coordinamento torinese di "Lavoro e Società - Cambiare Rotta" CGIL esprime la piena solidarietà: - Agli occupanti di tutte le case e di tutti i centri nel mirino delle forze dell’ordine; - Al laboratorio sociale ex collocamento; - Agli abitanti delle valli devestate dalle olimpiadi e dal treno ad alta velocità; - Agli operai, ai disoccupati ed ai precari torinesi.
Torino, 20 gennaio ’05
IL coordinamento AREA PROGRAMMATICA - LAVORO SOCIETA’ - CAMBIARE ROTTA CGIL - TORINO
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