Respinto il ricorso contro il 270 bis
Respinto il ricorso dei legali dei due accusati per gli attentati
Cor, restano in carcere i due studenti
Restano in carcere Alessio Perondi e William Frediani militanti
dell'estrema sinistra pisana accusati di associazione con
finalità di terrorismo e eversione dell'ordinamento democratico,
in quanto ritenuti membri delle Cor, le Cellule di Offensiva
Rivoluzionaria che dal 2003 hanno firmato una ventina di attentati a
Pisa e a Roma. Il Tribunale del riesame di Firenze ha respinto il
ricorso degli avvocati contro le decisioni del gip di Firenze il quale,
dopo che il reato è passato da associazione a delinquere
semplice (per cui si era espresso il gip di Pisa) a finalizzata al
terrorismo, era diventato competente per il loro caso. Resterà
valida per loro la custodia cautelare in carcere (sono reclusi a Torino
e Spoleto). Il ricorso è stato giudicato infondato. Il 12
gennaio scorso, quando si è svolta l'udienza davanti al
tribunale della libertà, una ventina di persone hanno fatto un
presidio di solidarietà per Perondi e Frediani, tutti e due
studenti di Pisa. "Non sono terroristi, William e Alessio liberi",
diceva uno striscione.
(La Repubblica, 18 gennaio 2005)
I due indagati restano in cella
Cor, per i giudici sono una coppia di violenti
di Francesco Nocentini
FIRENZE. Rimangono in carcere William Frediani, di Pisa, e Alessio
Perondi, di Cascina, i due giovani accusati di far parte delle "Cellule
di offensiva rivoluzionaria" (Cor), sigla che ha rivendicato
dall'estate 2003 una serie di azioni incendiarie nel Pisano e a Roma.
Così ha deciso il tribunale del riesame di Firenze che ieri
mattina ha rigettato i ricorsi contro l'ordinanza di custodia cautelare
emessa lo scorso 22 dicembre dal gip del capoluogo toscano.
L'inchiesta sulle Cor, aperta dalla procura di Pisa, recentemente
è passata a quella fiorentina dopo la contestazione del reato di
associazione con finaìità di eversione. I difensori dei
due giovani avevano sollecitato i giudici a riflettere sul pericolo che
gli indagati fossero finiti in manette non già per le loro
condotte bensì per le loro idee, nonché sulla sussistenza
in concreto di una vera e propria «struttura associativa idonea a
fini eversivi». Il tribunale del riesame, invece, ha ribadito che
«proprio le numerose condotte violente in concreto realizzate,
accanto a quelle propugnate, consentono d ritenere che l'uso della
violenza è non solo teorizzato ma praticato in concreto».
Secondo i giudici si tratta di comportamenti che «non posso
ritenersi minimali poiché danneggiamenti di cose e non diretti a
persone, sia perché tali oggettivamente non sono, sia in
relazione alla frequenza ed all'intensificarsi delle condotte stesse
che hanno creato un serio allarme nel Pisano».
Per i tribunale del riesame «certe forme di terrorismo tendono a
manifestarsi gradualmente - prima di esplodere con condotte più
eclatanti».
Nell'ordinanza si ricorda che in un casolare di Agnano Pisano,
«base logistica dell'organizzazione», sono state trovate
«ricetrasmittenti, il manuale per la preparazione di ordigni
esplosivi, il manuale di guerriglia che francamente stonano con il
quadro che dipingono i difensori» ovvero «quello di un
gruppo di giovani che fanno esplodere qualche petardo». (Il Tirreno, 18 gennaio 2005)
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