Il sindaco di Pescina, Gregorio Toccarelli, è rimasto con il cerino in mano. I fascisti (quelli veri e irriducibili) sono usciti dalla Grande Europa srl e il nostro è rimasto in compagnia solo del Giorgetti. Di seguito la scheda con la vita e le opere del nostro innefabile sindaco, che nel frattempo è stato nominato membro della commissioni di garanzia regionale dei Ds
Vita e opere di Gregorio Toccarrelli La storia di un sindaco senza consiglieri e senza opposizione
Quella di Toccarelli è una storia da self made man che merita di essere raccontata. In fondo, non capita tutti i giorni un sindaco di centrosinistra pronto a costituire una società mista a responsabilità limitata con lo stato maggiore di un partito neofascista. A lasciare allibiti è che la decisione, a Pescina, è stata presa all’unanimità dal consiglio comunale: non ha avuto dubbi né la maggioranza di centrosinistra, né la minoranza del Polo, tantomeno risultano prese di posizione delle segreterie dei partiti. Sembra che Toccarelli si limiti a rispondere semplicemente: “è tutto legale”.
Nato a Pescina, classe 1960, Toccarelli è coniugato con figli ed ha in tasca un diploma da ragioniere. Ferroviere all’origine, messo in mobilità finisce per fare il ragioniere al comune di Ovindoli. Nel ‘93 inizia la carriera politica candidandosi alle comunali con Vincenzo Parisse. La lista vince: Toccarelli entra così in punta di piedi in consiglio comunale e, con una serie di agili balzi degni di un olimpionico di salto in lungo, finisce prima in Giunta, poi viene delegato alla Comunità montana e infine nel ‘97 ne diviene il Presidente. Intanto a Pescina l’attività amministrativa langue. Il sindaco Parisse viene marginalizzato e al timone del municipio si ritrovano di fatto due assessori: Olivieri Arduino (oggi Aciam) e... Toccarelli. Anni difficili per Pescina. Il paese è sconvolto da una serie di crisi generate da un fantomatico progetto di megadiscarica e dalle agitazioni per la paventata chiusura dell’ospedale. La maggioranza tentenna paurosamente e resta di fatto paralizzata. Toccarelli invece no. Benché non siamo riusciti ad appurare cosa abbia fatto realmente in quei drammatici momenti per Pescina, nelle elezioni del febbraio ‘97 lo ritroviamo candidato a sindaco con una coalizione di centrosinistra: viene eletto a maggioranza relativa. Al di là delle qualità dell’uomo, provvidenziali furono: i dissidi interni tra gli avversari, la presenza di una lista «Pro ospedale» e l’alleanza con l’architetto Cerone (allora Ppi, oggi Forza Italia) che gli portò in dote i voti di Venere. Intanto, uscito dalla porta della Comunità montana come presidente, Toccarelli vi rientra dalla finestra come dipendente: con un semplice cambio di stanza, lo ritroviamo responsabile dell’ufficio ragioneria dell’Ente e, a scavalco, anche del Parco Velino-Sirente. Ma torniamo a Pescina. Nel corso del suo sindacato, viene in urto con il vice Cerone ma non si scompone, disinvoltamente si appoggia ai voti dell’opposizione, in particolare a Meschieri. Nel 2001 gioca d’anticipo: prima coopta in lista Franco Forte – un imprenditore che nella precedente legislatura era con il centrodestra – poi si ripresenta per il secondo mandato. Il miracolo si ripete: Toccarelli viene confermato sindaco, nonostante che nelle contemporanee elezioni politiche il Polo vada avanti di ben 500 voti. E come con la liquefazione del sangue di S. Gennaro, l’evento si ripete ancora una volta nelle provinciali del 2004. Mercè i dissidi interni al centrodestra (Forza Italia ed An non racimolano, insieme, il 15%) Toccarelli viene così eletto anche consigliere provinciale. Anche in questo nuovo ruolo e in attesa di una fantomatica staffetta, il nostro ha già fatto incetta di cariche, occupando quante più poltrone potesse. Non solo. Con Toccarelli si è superata anche l’ex giunta Susi: da quando ne fa parte il nostro, anche nell’ufficio di presidenza percepiscono i gettoni di presenza. Intanto, mentre all’orizzonte si avvicinano le elezioni regionali e sembra prepararsi per il prossimo balzo felino, il Toccarelli si imbatte nell’amministratore della Grande Europa srl. Giorgetti propone di realizzare “la clinica del futuro” e Toccarelli accetta fiducioso: “il comune parteciperà mettendo a disposizione l’immobile”. Emblematico il commento di un conoscente: “Il suo problema è che è solo. Glielo avevo detto... Gregorio, senza opposizione, come fai ad andare avanti?”
Articolo a firma di Franco massimo Botticchio, pubblicato sul numero zero di site.it/briganti del 30 ottobre 2004
Link:
http://www.site.it/marsica/Briganti1.pdf
oppure: http://www.site.it
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