Al processo spuntano i precedenti di Gaggiano, che ordinò le cariche.
«Un'ultima domanda per l'attendibilità del teste, lei ha mai avuto condanne penali?», ha chiesto l'avvocato Emanuele Tambuscio, difensore di uno dei 25 imputati di devastazione e saccheggio per il G8 di tre anni fa. «Sì», ha risposto il testimone, il dottor Angelo Gaggiano, noto dirigente del commissariato Centro di Genova, che fu responsabile di piazza nella zona in cui cominciarono gli scontri del 20 luglio 2001. «E perché?», l'ha incalzato il legale. «Perché un magistrato mi ha venduto un mobile risultato rubato», ha spiegato l'imbarazzato Gaggiano. La sentenza definitiva era lì, l'avvocato Tambuscio l'ha consegnata al tribunale: dieci mesi nel `90 (pena sospesa) per concorso in ricettazione di mobili e suppellettili d'antiquariato. Non un mobile solo. La deposizione è proseguita e il presidente del collegio, Marco Devoto, ha avuto il tempo di leggere il verdetto per poi congedare il testimone in termini poco lusinghieri: «Lei prima ha detto una cosa inesatta - ha osservato il giudice - Lei non è stato condannato per acquisto ma per vendita». «Io ho dato in uso il mio garage...» si è giustificato Gaggiano. «Ma io non le chiedo niente - ha tagliato corto il presidente - ho solo fatto notare che lei è stato condannato per commercio insieme al pretore». Insomma, ha mentito alla corte. Una gran bella figura per il funzionario che, sul Secolo XIX, dichiarò di aver ordinato la carica di via Tolemaide, l'attacco al corteo dei disobbedienti che diede il via agli scontri culminati, due ore e mezza più tardi, nell'omicidio di Carlo Giuliani nella vicina piazza Alimonda. E ancora, l'indomani, Gaggiano diresse le cariche che travolsero il grande corteo sul lungomare con il pretesto di un limitatissimo lancio di oggetti.
La sua deposizione, con qualche contraddizione su auto bruciate e supermercati saccheggiati, ha occupato ben tre udienze senza entrare nel merito delle presunte responsabilità dirette dei 25 imputati. Come altre testimonianze. Gaggiano ha continuato a rivendicare l'ordine di caricare in via Tolemaide, come ha già fatto nella stessa aula un ufficiale dei carabinieri, il capitano Antonio Bruno. Dopo tre anni e mezzo non c'è ancora una versione ufficiale credibile. E intanto si prepara (ad aprile) il processo per l'assalto e le prove false alla scuola Diaz e domani c'è l'udienza preliminare per i 47 presunti responsabili degli abusi e delle sevizie alla caserma di Bolzaneto.
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