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Torino: interrotto presidente della Provincia al convegno inceneritorista
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FAI Torino Friday, Feb. 04, 2005 at 3:58 PM |
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fat@inrete.it |
Anche gli anarchici sono intervenuti al convegno pro inceneritore tenutosi oggi a Torino: striscioni e slogan hanno rovinato la festa a Saitta, il cui intervento di saluto è stato più volte interrotto.
Più tardi con un breve blitz ad Atrium è stato consegnato un pacco con la scritta “respinto al mittente”. Sul pacco “Amianto: NO TAV, Diossina: NO inceneritore, Uranio, morti sul lavoro: NO olimpiadi”
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Rispediamo a lor signori il “pacco” che ci stanno preparando!
Volevano una vetrina per propagandare l’inceneritore in progetto al Gerbido, tra Grugliasco e Orbassano, nella popolosissima cintura di Torino. Ma qualcosa non ha funzionato. Questa mattina alle 9 all’ingresso di “Torino Incontra”, dove era programmato un convegno sugli inceneritori alla presenza del vicesindaco di Torino Calgaro e del presidente della provincia Saitta, si sono presentati, oltre i soliti portaborse della politica, anche i cittadini del Coordinamento dei Comitati contro l’inceneritore e un folto gruppo di anarchici. All’ingresso sbirri in divisa e i soliti Digos facevano la “selezione”: tu sì, tu no. Così alcuni di noi, forse perché conosciuti per il nostro impegno politico sono stati fermati dai poliziotti, che con il garbo che li contraddistingue hanno intimato “voi non entrate!”. Alla nostra richiesta di spiegazioni hanno opposto il muro di gomma: perché a cittadini di Torino fosse impedito di accedere ad un convegno che prometteva di “spiegare” il funzionamento di una macchina spara veleni piazzata tra le nostre case è un mistero facile da svelare: nessuna voce di dissenso doveva levarsi di fronte ai “sinistri” amministratori di questa città. Il presidente della Provincia, Saitta, interpellato dagli esclusi al suo ingresso al Centro Incontri, non ha replicato ma ben chiaro è stato il suo sibilo ai questurini “Questi non devono entrare”. Mentre all’esterno la strada si riempiva di striscioni contro l’inceneritore all’interno, quelli che erano sfuggiti al “filtro” dei solerti tutori del disordine statale appena il prode Saitta ha preso la parola hanno aperto due striscioni. Uno, firmato dagli anarchici della FAI, diceva “Diossina? No, grazie!”, sull’altro portato dai cittadini dei comitati antiinceneritore campeggiava la scritta “No, inceneritore”. Slogan e lancio di volantini accompagnavano l’azione che ha portato lo scompiglio in sala e il prevedibile intervento dei birri, che hanno spintonato fuori i compagni con lo striscione e provveduto alla loro identificazione. Il nostro “cronista”, rimasto per qualche minuto in sala, ha udito Saitta che con faccia di bronzo inaudita lamentava la scarsa propensione al dialogo e il basso livello di democrazia dei contestatori! Ed aveva ragione: con chi lucra sulla nostra vita senza ritegno non vogliamo avere niente a che fare! Ma la giornata degli anarchici non si ancora conclusa: parecchi di noi non hanno avuto il piacere di rimandare al mittente il pacco di nocività – TAV, inceneritore ed olimpiadi – che lor signori vogliono servirci. Un rapido blitz ad Atrium, il mostro di vetro e cemento a forma di gianduiotto, costruito sui giardini di piazza Solforino, ha concluso la mattinata. Con uno striscione “Olimpiadi? NO grazie!” ed un vistoso pacco argentato, simbolo delle nocività che ci stanno infliggendo, con la scritta “respinto al mittente” abbiamo percorso la piazza sotto gli sguardi incuriositi dei passanti e dei ragazzini sui pattini della micropista di ghiaccio infilata tra i due “gianduiotti” di Atrium, la vetrina olimpica della città. All’ingresso, intrattenuti gli astanti con brevi interventi sulle ragioni della nostra opposizione ad un modello di “sviluppo” che implica devastazione ambientale e morte sui posti di lavoro, abbiamo consegnato il pacco alla responsabile di Atrium, raccomandandole di farlo avere da parte nostra al sindaco ed alle “autorità” cittadine. Prima di allontanarci con la promessa di tornare a farci presto vivi abbiamo appeso lo striscione alla balaustra della pista di ghiaccio.
Riportiamo sotto il testo del volantino distribuito ai passanti.
Olimpiadi, Tav, inceneritore? NO, grazie! OLIMPIADI = AMIANTO, URANIO E INCIDENTI SUL LAVORO. Per un gioco di pochi giorni e miliardi di sponsor cancellano le valli, disboscano, fanno il deserto
TAV = DEVASTAZIONE AMBIENTALE. L’alta velocità ferroviaria si prepara a sbarcare in Val Susa: un treno a trecento chilometri l’ora renderà invivibile la valle mentre i pendolari muoiono nelle linee a binario unico abbandonate all’incuria perché poco redditizie.
INCENERITORE = DIOSSINA, TUMORI, DISCARICA DI RIFIUTI NOCIVI Invece del riuso, della riduzione e del riciclaggio un mostro che darà grandi profitti ad una piccola lobby mentre ai cittadini non resterà che l’inquinamento: assieme ai rifiuti bruceranno anche la salute di tutti.
In nome del profitto ci rubano la vita e il futuro. I servizi pubblici sono ridotti a meri affari privati.
Ma non tutti ci stanno. Scanzano e Acerra ci dicono che solo l’azione diretta paga. L’opposizione sta crescendo. Anche a Torino.
C’è chi si oppone alle devastazione del proprio territorio e delle proprie vite. Sono gli abitanti della val Susa e quelli della zona Ovest, sono quelli di Orbassano e delle zone investite dal nuovo “termovalorizzatore”, il mostro spara diossina che vogliono imporci. Ma sono anche tutti coloro che in questa “civiltà” dell’immondizia non ci vogliono vivere. Raccolta differenziata, cancellazione di imballi inutili e difficili da smaltire, riduzione dei consumi sono solo alcune delle semplici soluzioni, immediatamente possibili che mandano in fumo tutta la retorica degli inceneritoristi.
Potenziamento del trasporto pubblico su base locale, consumo di prodotti del proprio territorio, adozione di sistemi di approvvigionamento energetico puliti sono le risposte di chi pensa alla vita delle persone e non al guadagno di padroni e amministratori.
Godimento dell’ambiente naturale in sintonia con i suoi equilibri è una ricchezza che non ha prezzo e che ci stanno portando via nello scatolone olimpico. Quando lo spettacolo sarà finito, quando le luci si spegneranno non resteranno che le macerie. Le soluzioni sono a portata di mano. Ma le mani occorre allungarle in prima persona, mettendosi in gioco, perché le lotte popolari dimostrano che solo l’azione diretta, il rifiuto della delega e della mediazione istituzionale pagano. Nei prossimi mesi tutti i partiti cercheranno il nostro consenso, cercando di blandirci con la favola dello sviluppo, una favola macabra che ben sappiamo cosa significhi. Occorre avere le idee chiare, rifiutare una scelta che decide solo chi lucrerà sulla nostra pelle nei prossimi anni, scegliere il rifiuto della politica di palazzo, praticando quella orizzontale, diretta, sui nostri territori.
Rispediamo a lor signori il “pacco” che ci stanno preparando!
Lottare contro le nocività vuol dire mettere in campo le alternative, alternative non solo tecniche ma anche politiche e sociali, perché la lotta contro i mostri del Gerbido e della Val Susa è anche lotta per un modello sociale centrato sulla libertà e la solidarietà e non sul profitto e la competizione. Un modello che mira al benessere di tutti.
Federazione Anarchica Torinese – FAI corso Palermo 46 – la sede è aperta ogni giovedì dalle 21,15: tutti coloro che sono interessati alla lotta contro le nocività che ci bruciano la vita è invitato a partecipare. Mail: fat@inrete.it tel. 011857850; 338 6594361
www.ecn.org/uenne
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bravi bis
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mavalà Friday, Feb. 04, 2005 at 9:21 PM |
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ebbravi i rivoluzionari della fai..un paio di considerazioni
1)non avete imparato che dovete togliere i volti dalle foto, se voi siete schedati, non è detto che lo vogliano essere anche gli altri 2)che senso ha firmare gli striscioni? così potete far vedere le foto ai compagni e vantarvene?proprio come le signorotte che fanno la lampada per farsi vedere dalle colleghe di lavoro.. è una protesta POPOLARE, dei cittadini, o chiamatela come volete, non è certo copyright fai.. 3)che senso ha fare le foto?probabilemte per quanto detto poco fa ma rimando al punto 1 se è proprio necessario farle 4)un'altra lotta fatta per il gusto di essere fatta, non per il desiderio di vincerla
non dico che non sia stata una buona azione e vi ringrazio per quanto avete fatto e per il vostro impegno ma... smettiamola di fare lo spettacolo dei baracconi e impegnamoci in una seria critica informativa ciao
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Solidarietà ai compagni
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Un compagno anarchico della FAI(non torinese) Monday, Feb. 07, 2005 at 3:10 PM |
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1)La questione delle foto è abbastanza pretestuosa. Gli sbirri erano presenti e hanno addirittura impedito l'ingresso ad alcuni dei compagni avendoli riconosciuti. Se hai letto il resoconto dell'iniziativa dovresti saperlo. Chi non era ancora segnalato è stato segnalato di persona, le foto in internet c'entrano poco.
2)Se faccio uno striscione, se redigo un volantino, se esprimo un mio pensiero e voglio firmarmi è perché quel pensiero è mio e me ne assumo la responsabilità. Ovvio. Nessuna pretesa di copyright, nessuna egemonizzazione. La protesta è popolare e in mezzo al popolo ci siamo pure noi anarchici.
3)C'è gente che vive di foto e servizi giornalistici alla TV. Per una volta che a scattare le foto è la FAI, subito polemiche. Mavafanculo.
4)Ma vafanculo
>non dico che non sia stata una buona azione e vi ringrazio per quanto avete fatto e per il vostro impegno ma... smettiamola di fare lo spettacolo dei baracconi e impegnamoci in una seria critica informativa
ciao
Non c'è bisogno che ringrazi. Le lotte non sono favori personali. "Spettacolo da baracconi" lo vai a dire a qualcun altro e per quanto riguarda la "seria critica informativa" arrivi tardi e si vede che non sei stato attento.
ciao
http://italy.indymedia.org/news/2005/01/719945.php
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Ma che cazzo, neache un caffe!
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Andrè Canapeis Monday, Feb. 07, 2005 at 5:00 PM |
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Giust'appunto, come dice il titolo! Lasciando perdere l'ora a cui alcuni di noi per discendere dalle valli, hanno dovuto alzarsi per ascoltare le puttanate di Saitta & Co., un DIGOSauro molto antipatico affermando di riconoscere il sottoscritto e amici, dichiara "I Signori non possono entrare" (nulla di inaspettato..) adducendo scuse senza senso, e anche difronte alla solidarietà di "comuni" convenuti, ninete da fare. Maledetto stronzo, la prossima volta, visto che mi conosci, offrimi almeno un caffè!
Concordo con l'idea di lasciar perdere, all'interno di una lotta portata avanti da cittadini in primis, e da tutto il resto poi, rivendicazioni e firme personali, anche se mi piacerebbe vedere anche non-anarchici a certe performance un poco più "Attive".
Andrè
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foto non foto
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ramons Tuesday, Feb. 08, 2005 at 7:37 PM |
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pubblicare le facce si o no?? forse no ma a che pro? difendere chi??? la razza infetta, ovvero la polizia, ha di tutti noi miliardi di foto!!! ogni volta che aderiamo ad una manifestazione, volantiniamo...etc... loro ti fotografano... forse le hanno anke di quando andiamo a cagare!!!!!!
ps bisogna fare cose serie?? critichi qt'iniziativa... e tu ... che fai???? meno critiche ma piu consigli e piu azioni!!!
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bravo, sempre di +
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mavalà Saturday, Feb. 12, 2005 at 3:51 PM |
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Concordo su alcune cose scritte negli ultimi due post, e vorrei precisare a tutti che so bene che siamo fotografati sempre e comunque, ma non mi sembra il caso che compagni aggungano altre foto, casomai qualcosa fosse sfuggito.. detto questo, che è una questione assolutamente marginale,, rispondo al primo simpatico posto del "compagno anarchico dell fai non torinese"
lasciando appunto via la questione foto tu dici - "Se faccio uno striscione, se redigo un volantino, se esprimo un mio pensiero e voglio firmarmi è perché quel pensiero è mio e me ne assumo la responsabilità" : balle..un pensiero puo' venire da te, ma non è tuo, poichè se "la protesta è popolare"(come dici te)il pensiero allora NON è tuo NON ti appartiene in alcun modo, il pensiero è un pensiero di movimento, popolare o chiamalo come cavolo ti pare se parole come movimento ti spaventano.
-"e in mezzo al popolo ci siamo pure noi anarchici" : ok, ma voglio solo farti capire che la tipica persona media penserà sempre e comunque "ci sono i soliti quattro anarchici" anche se questo non sarà vero..l'impressione generalizzata è che è normale che voi siate lì, ma alla fine dei conti siete per lo più innocui e soprattutto isolati..hai presente cosa puo' pensare una signora media di 50 anni nel sentire la parola anarchico?negare che il pregiudizio diffuso è anarchici=cattivi equivale a coprirsi gli occhi e tapparsi le orecchie E provare, dico provare UNA volta,solo per la curisità di vedere se qualcosa cambia?No eh?duro e puro fino alla fine?ma non ti porterà da nessuna parte.già, come al solito. Con questo non mi fraintendere , non dico di accettare compromessi con enti, istituzioni o comitati vari, si ricadrebbe nello stesso errore.
Non commento la questione delle foto fai=polemiche perchè se in un post di indy scrivi vaffanculo, senza avermi davanti e subirne le conseguenze, bè, sei davvero un meschino e un poveretto.
Con la risposta al quarto punto dimostri sempre più la tua apertura al dialogo, complimenti.
E infine, sbagli a dire che arrivo tardi e non sono stato attento. Conosco molto bene quegli incontri e ci sono pure stato. Peccato che siamo sempre le solite 30-40 persone.. aspetta fammi fare un calcolo... allora senza contare i paesi di contura, 900.000 abitanti di torino meno quaranta persone = 860.000..dai che siamo quasi! Hai capito cosa intendocon critica informativa?Non un circolo elitario, ma una informazione semplice, essenziale e più ad ampio raggio, perchè in 40 non combiniamo un bel nulla..il problema vero è far capire alla solita signora che l'inceneritore non fa bene, non elimina i rifuti Ribadisco in tutto e per tutto "spettacolo dei baracconi" Stai calmo e spiegati usando le parole al posto dei vaffanculo, per quello siamo buoni tutti.
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Baraccone?
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Nausicaa Monday, Feb. 14, 2005 at 11:30 AM |
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Mavalà si lamenta per i vaffanculo del compagno non torinese ma poi continua a ribadire i suoi insulti, chiamando "Spettacolo da baraccone" le iniziative fatte contro l'inceneritore. Veniamo ai fatti e lasciamo stare le chiacchiere. I fatti sono che sinora la "protesta" contro l'inceneritore non era andata al di là di qualche timido tentativo dei comitati di chiedere la parola ad amministratori che si sono ben guardati dal dargliela. Sino al 4 febbraio nessuno in città sapeva che anche a Torino c'era opposizione ad un progetto di morte. Dopo le azioni del 4 finalmente si è rotto il muro del silenzio: la notizia dell'interruzione al convegno e della visita ad atrium è stata ripresa da vari giornali e TV main stream, che sono stati obbligati ad ammettere che l'abbraccio unanime di destra e sinistra sulla nostra pelle non trovava tutti d'accordo. I vari Saitta e Chiamparino adesso sanno che l'avventura incenritorista non è liscia come speravano. Dopodiché? Beh... è ovvio che non siamo che all'inizio e che la strada è tutta in salita ma se si facessero più fatti e meno parole magari le cose andrebbero meglio. Non ti piace lo stile FAI? Il mondo è grande e c'è spazio per tutti: realizza un'iniziativa che ti si confaccia di più con quelli che più ti piacciono e vedremo: chi ha filo per tessere tesserà.
ps perchè ce l'hai tanto con le "signore normali di 50 anni"? Pensi forse che i "signori 'normali' di 50 anni" siano meglio? Che i e le "18nni" siano meglio? Con l'età si peggiora? Si diventa "normali" e, quel che è peggio, anche donne? Mavalà
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Bonjour finesse
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Compagno anarchico della FAI non torinese Monday, Feb. 14, 2005 at 4:25 PM |
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Rispondo. >balle..un pensiero puo' venire da te, ma non è tuo, poichè se "la protesta è popolare"(come dici te)il pensiero allora NON è tuo NON ti appartiene in alcun modo, il pensiero è un pensiero di movimento, popolare o chiamalo come cavolo ti pare se parole come movimento ti spaventano.
Questo è un contorsionismo mentale che sfiora il ridicolo. E' chiaro come il sole che ci sono questioni di interesse collettivo, ma è altrettanto vero che ciascuno di noi può farsi un'idea diversa a seconda del suo retroterra culturale, politico o ideologico. Per farla breve, un anarchico può pensarla in maniera diversa su una faccenda...e se un anarchico esprime la propria idea non è perché vuole appropriarsi di una cosa, ma solo perché vuole dire cosa pensa. Si chiama libertà di espressione. Si chiamano "punti di vista". Si chiama responsabilità individuale.
>"e in mezzo al popolo ci siamo pure noi anarchici" : ok, ma voglio solo farti capire che la tipica persona media penserà sempre e comunque "ci sono i soliti quattro anarchici" anche se questo non sarà vero..l'impressione generalizzata è che è normale che voi siate lì, ma alla fine dei conti siete per lo più innocui e soprattutto isolati..hai presente cosa puo' pensare una signora media di 50 anni nel sentire la parola anarchico?negare che il pregiudizio diffuso è anarchici=cattivi equivale a coprirsi gli occhi e tapparsi le orecchie
Tutte le manifestazioni politiche, i cortei, le iniziative, i volantinaggi (e chi più ne ha più ne metta) che ho organizzato o alle quali ho partecipato da anarchico sono sempre stati improntati alla comunicazione di un contenuto. I contenuti anarchici non sono semplici, a volte fanno paura, spesso sono boicottati e criminalizzati. Ma ogni volta che manifesto so bene che tra i miei destinatari ci sono tutti: dalla massaia di Voghera alla studentessa di Napoli, dall'impiegato di Bari all'operaio di Terni, dal disoccupato di Palermo all'immigrato di Tunisi. A me pare che l'iniziativa di Torino che stiamo commentando si innesti proprio in questo percorso: un percorso di radicalità per nulla autoreferenziale ma rivolto alla cittadinanza torinese per denunciare una serie di porcate che si stanno consumando sulla pelle dei cittadini. Che la FAI abbia un sacco di difetti è noto anche a me. Se ci fossero molti più anarchici in giro e la rivoluzione fosse dietro l'angolo sarei ancora più contento. Nel frattempo si lavora per questo, forse non come si dovrebbe, ma di certo non per autocompiacimento. E poi ci sono le lotte di ogni giorno in cui gli anarchici sono presenti e nelle quali si preferisce puntare ai risultati attraverso una pratica libertaria, che è la cosa più importante. Ti dirò di più, e parlo della mia organizzazione specifica: se siamo in "quattro gatti" è forse perché siamo fessi e non curiamo il marketing politico come invece fanno altri, quei "duri e puri" che poi vanno a cena tutti assieme coi padroni.
>Non commento la questione delle foto fai=polemiche perchè se in un post di indy scrivi vaffanculo, senza avermi davanti e subirne le conseguenze, bè, sei davvero un meschino e un poveretto.
Non commento manco io. Altri si sono espressi ampiamente sulla questione-foto e mi trovo d'accordo con loro. Io resto un meschino e un poveretto. Sticazzi.
>Con la risposta al quarto punto dimostri sempre più la tua apertura al dialogo, complimenti.
Il tuo quarto punto era tanto gratuito e offensivo da suonare come una provocazione. Rimando a quanto scritto qui sopra.
>E infine, sbagli a dire che arrivo tardi e non sono stato attento. Conosco molto bene quegli incontri e ci sono pure stato. Peccato che siamo sempre le solite 30-40 persone.. (...)
Mi auguro che i compagni riescano a mobilitare anche centinaia di migliaia di persone in tempi brevi. A quel punto l'anarchismo sarà tornato un movimento di massa in Italia e allora ci sarà da ballare. A parte gli scherzi, mi auguro sul serio che il no all'inceneritore diventi una battaglia di libertà e di civiltà in cui siano coinvolte più persone possibile, anarchici e no. Penso che mirino a questo anche i compagni torinesi.
>Ribadisco in tutto e per tutto "spettacolo dei baracconi" Stai calmo e spiegati usando le parole al posto dei vaffanculo, per quello siamo buoni tutti.
Ribadisci, ribadisci. Per quello siamo buoni tutti.
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ultimo post
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il solito Wednesday, Feb. 16, 2005 at 1:57 AM |
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x nausicaa...non commento tutto perchè tante cose si commentano da sole hai fatto una critica che davvero non significava nulla..speravo che fosse sottointeso che non fossi sessista, e per signora di 50 anni potevo dire un'altra qualsiasi categoria sociale come muratore, metalmeccanico, parrucchiere, ingegnere, dottore, cameramen o quel che ti pare, come poi il fai non torinese(scusa ma abbrevio) ha chiaramente detto x quanto riguarda il fatto che quall'azione sia servita x l'opinione pubblica...ne sono davvero molto, molto scettico. punti di vista. x il fai non torinese..lasciando perdere screzi ormai personali sui quali non mi soffermo ed il tuo finale ad effetto studiato minuziosamente, ti ribadisco che x molte cose siamo sulla stessa linea d'onda, ma avendo un retroterra contadino credo di essere abituato a ragionare davvero molto terra terra e puntare sempre al sodo e noto in fretta cio' che puo' funzionare e cio' che è fatto solo per riempirsi la bocca. Comunque sia questo è l'ultimo post dopodichè se vorrai rispondere potrai farlo,e leggero' il tuo commento ma io chiudo qui la questione, xkè quello che voleva essere solo una mia notifica di certi metodi di azione sbagliati e già collaudatamente sbagliati(scusa i paroloni), sta diventando ormai una critica sterile e inutile. e ora tutti a occuparsi sul lato pratico di quello in cui credono. ciao.
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