Se questi sono i fatti…
Il computer era per Paolo Dorigo la vita.
Dopo 12 anni di carcere duro, innocente, 22 ore al giorno chiuso in cella, era diventato il suo migliore, insostituibile amico.
Ora non lo ha più, e la carcerazione è diventata ancora più asfissiante.
motivo?
Gli è stato sequestrato in data 25 gennaio u.s. alle ore 16,10 per ordine del sostituto procuratore della repubblica presso il tribunale di Firenze, Dott. Fleury.
Gli è stato sequestrato tutto: il portatile ed i dischi, al cui interno vi era tutta la documentazione storica e politica della propria esistenza di 30 anni di impegno politico, documentazione del trattamento di controllo mentale, refertazione medica e psicologica, opere pittoriche.
Il tutto nell'ambito del procedimento penale a carico di Frediani William ed altri, motivato dal fatto che "Dorigo Paolo è stato condannato per appartenenza alle B.R. ed appare plausibile che anche in virtù di ragioni di generica comunanza ideologica-politica, esso Dorigo si sia prestato a trasferire su supporti informatici, utilizzando il proprio computer, appunti e scritti fornitigli dal Frediani, riguardanti l'organizzazione delle COR e gli attentati del gruppo eversivo". (*)
Il sequestro è stato effettuato da Ufficiali della DIGOS Sezione Antiterrorismo della Questura di Firenze e del RONO Carabinieri di Pisa.
Il giorno 9 febbraio il Tribunale del Riesame di Firenze si dovrà esprimere sulla richiesta di dissequestro presentata da Dorigo, del tutto estraneo ai fatti contestatigli.
Paolo Dorigo sarà nell'occasione difeso dai legali Emanuele Battain e Vittorio Trupiano.
I difensori
(*) I cantastorie continuano nella favola di William e le Cor, un William che continuerebbe a scrivere in gran segreto anche dal carcere, a scrivere sulla organizzazione delle Cor e sugli attentati di questo gruppo che hanno ancora la faccia di definire eversivo. Ma eversivo di che?
Se questa frase fosse veramente stata scritta ci troveremmo di fronte a degli inventastorie che tolgono la libertà a persone sulla base di pericolose quanto non credibili elucubrazioni mentali, che mascherano la loro inferiorità, umana e intellettuale, di fronte a chi è stato sequestrato nelle carceri di un paese che si definisce democratico ma che nei fatti non lo è, e che si è dato una Costituzione per poi trasgredirla.
Democrazia liberale vorrebbe il rispetto delle persone detenute, specie se ingiustamente o se addirittura non giudicate. L'aver portato via gli indirizzi personali di William (costava molto lasciargli una fotocopia?) o il computer di Dorigo (costava molto scaricare l'hard disk o fornire un computer sostitutivo?) rappresenta soltanto una rappresaglia contro chi non può difendersi.
Non venite più a parlarmi di origini o tradizioni cristiane! Quando continuano ad esistere uomini capaci di eseguire azioni simili, la convinzione della sconfitta dell'originario movimento cristiano appare in tutta la sua realtà.
Ogni azione di questo genere è anche un certificato di morte della democrazia liberale. Peccato che esistano persone incapaci di giudicare, di ricredersi, di essere umili, di capire, di amare.
Persone schierate che costruiscono tutto: dalle accuse al preciso luogo di detenzione per inventarci sopra ulteriori storie, false, come quasi sempre.
Voglio dei Magistrati seri, una volta sola, non di più; date a queste persone dei Magistrati seri.
E soprattutto smettete di spendere inutilmente denaro per indagini assurde, predisposte da chi vuole ad ogni costo vedere il male in una direzione sola.
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