Tutti alla manifestazione
Ricevo da Mario Boccia,reporter freelance da anni nei Balcani, che forse ricorderete scampato per poche ore al sequestro Simone in Iraq,queste sue parole e mi sembra giusto diffonderle:
non si può essere in nessun altro posto che a roma, sabato, a manifestare per la fine dell'occupazione dell'iraq, per il ritiro delle truppe e per giuliana libera subito.
essere in tanti può essere decisivo.
giuliana è un bene collettivo (scusa giulia...), senza di lei, in questi quindici giorni, sappiamo tutti meno di quello che succede in iraq. senza parlare del contributo enorme che la riflessione sulle esperienze fatte, i suoi libri, offrono a ha chi ha voglia di approfondire la conoscenza del mondo islamico.
e poi basta guardare la tv in questi giorni. vogliamo credere a quello che raccontano gli "embedded" che in questi giorni dilagano su tutte le reti? da nassiriya uno rassicura che tutti amano gli italiani soldati-di-pace. un altra, in tv, dall'alto della sua esperienza, corregge chi dice che falluja è stata rasa al suolo, dicendo che ha subito danni gravi, ma che non bisogna evocare scenari apocalittici.
eppure quando a bagdad c'ero anche io, i miei amici iracheni, per proteggermi, mi dicevano di muovermi il meno possibile, di cercare di cammuffarmi da iracheno, di non prendere mai appuntamenti, di raccogliere testimonianze al chiuso delle case o in luoghi protetti, e, soprattutto, di non dire che ero italiano. in quei giorni d'estate furono rapiti e uccisi baldoni e ghareeb, poi attaccata con un missile la casa di tre ong italiane (strage evitata per un pelo..), poi rapite le due simone assieme a manhaz e raad, poi granate caddero intorno alla nostra ambasciata provocando danni e vittime irachene. tutto in meno di un mese. troppo poco per dire che non siamo più molto amati? essere giudicati per il passaporto che hai in tasca e non per chi sei e cosa fai è terribile, ma purtroppo "italiani brava gente" oggi, in iraq, non esiste più.
il giorno dopo le elezioni, il senatore ted kennedy ha detto che "la permanenza delle nostre truppe in iraq non è più parte della soluzione, ma parte del problema". è "antiamericano" anche lui? costruire un agenda sul ritiro delle truppe è all'ordine del giorno anche in america. quindi anche il nostro governo di centro destra potrebbe stupirci dando un segnale in questo senso, e smetterla di cercare di essere, contro i nostri interessi, più realista del re.
per giuliana libera di tornare a fare il suo lavoro, per aiutare l'iraq ad uscire dall'occupazione e costruire la sua indipendenza, per tutti quelli che vogliono essere liberi di scegliere tra le favole e l'informazione...
... insomma non ho mai saputi fare gli appelli e i volantini, ma vediamoci sabato alla manifestazione che farà bene a tutti.
forza giuliana !!!
mario.
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