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A proposito di Giuliana Sgrena: Lettera aperta a Renato Farina e alla redazione di “Libero
by lettore Saturday, Feb. 19, 2005 at 11:10 AM mail:

Egregio Renato Farina, spettabile Redazione di “Libero”, "Faccio riferimento ad un articolo apparso ieri sul vostro giornale riguardo la figura del padre della collega Giuliana Sgrena in stato di sequestro a Baghdad....

A proposito di Giuliana Sgrena: Lettera aperta a Renato Farina e alla redazione di “Libero”
di Gianluigi Corbani
19 Feb 2005
Cardiff, 19 Febbraio 2005.

Egregio Renato Farina, spettabile Redazione di “Libero”,
"Faccio riferimento ad un articolo apparso ieri sul vostro giornale riguardo la figura del padre della collega Giuliana Sgrena in stato di sequestro a Baghdad. Il mio nome è Gianluigi Corbani, sono un italiano residente in Gran Bretagna dove lavoro con fatica muovendo i primi passi come freelance nell'ambito televisivo e radiofonico. Normalmente non leggo il vostro giornale perchè le mie opinioni sono molto diverse dalle vostre, il che, mi auguro concordiate, non fa altro che contribuire alla ricchezza di una democrazia".

"Tuttavia mi è capitato di leggere il pezzo "Quando sono nei guai si aggrappano al cavaliere" a firma Renato Farina, al quale mi riferisco, in quanto mi è stato inviato tramite la mailing list della redazione di Reporter Associati, una testata on-line con la quale collaboro".

"Volevo sottolinerare brevemente alcuni punti che, indipendentemente dalle diverse opinioni di ognuno, rendono l'articolo indifendibile da un punto di vista giornalistico".

1. "Giuliana Sgrena, come tutti noi, è un essere umano. Una donna che si trova in una situazione obiettivamente tragica. Il padre, mi auguro converrete, a parte affiliazioni politiche che chiunque è libero di ritenere discutibili, si trova in una analoga situazione di angoscia che nessuno si augura di affrontare. Come tali, entrambi meritano il rispetto e il sostegno di ogni altro essere umano".

2. "Oltre a ciò, Giuliana è una giornalista. Esiste una cosa come la solidarietà tra colleghi. Ciò non è solamente un atto formale dovuto, ma un valore assoluto riconosciuto da tutti i giornalisti, specialmente coloro i quali si trovano a lavorare in condizioni difficili e pericolose, come Giuliana. A differenza di altri, questa nozione non è giunta alle mie orecchie solo per sentito dire, ma l'ho sperimentata in prima persona attraverso il mio lavoro".

3. "Indipendentemente dalla parte politica momentaneamente al potere in un Paese, è un obbligo istituzionale, legale e morale di un governo, riconosciuto e sancito dalla legislazione internazionale, quello di occuparsi della sicurezza e della sorte di ogni concittadino, ovunque esso si trovi. E' per questo che giustamente, in occasione del recente maremoto nel Sud-Est Asiatico, la nostra Farnesina si è adoperata con un grande dispiego di mezzi e uomini per assicurarsi della sorte e del ritorno in patria di tutti i nostri connazionali".

4. "La coerenza e onestà di una persona, come di un giornalista, si afferma nel dichiarare a viso aperto le proprie opinioni e posizioni. Questa onestà intellettuale ha un'importanza altrettanto grande di quella, per un giornalista, di raccontare i fatti come avvengono e non come vorremmo che avvenissero".

"Per questa ragione, trovo più apprezzabile un giornale come il Manifesto che dichiari apertamente di essere comunista rispetto ad altre testate che si presentino come imparziali di fronte ai lettori quando tutto, fuorchè imparziali, sono".

"A differenza di molti commenti, spesso espressi a sproposito, questi sono fatti incontrovertibili".

"Vi ringrazio per la vostra attenzione. Non mi aspetto che la mia lettera venga apprezzata, spero solo che la leggiate e mi auguro che il suo contenuto contribuisca a una discussione all'interno della vostra redazione".

Distinti saluti,

Gianluigi Corbani
redazione@reporterassociati.org

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libero... di scrivere cazzate
by cabanas Saturday, Feb. 19, 2005 at 11:24 AM mail:

ieri, dopo anni, mi e' capitato di andare alla sapienza e nel tragitto che va dalla fermata della metro policlinico fino all'universita' ho incrociato 2 giovani in 2 posti separati che distribuivano gratuitamente il suddetto "giornale": primo, mi viene da ridere a vedere che lo regalano invece di venderlo segno che non interessa a nessuno, e secondo talmente fa schifo che nessuno lo prendeva NEANCHE A GRATISSSS. Mi e' dispiaciuto per i due distributori che, probabilmente non sanno neanche cosa scrive libero, rimanevano attoniti ai continui rifiuti dei passanti.

chissa' come campano i "giornalisti" di libero?
chi gli passa la paghetta?

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Ma si può sapere che cosa c'era scritto???
by ma postare anche le notizie..nò,eh??? Saturday, Feb. 19, 2005 at 1:04 PM mail:

che vizio....postare i commenti alle notizie senza postare le notizie.
Nessuno che dica cosa c'era scritto ieri su Libero...sembra una questione privata tra Farina e il tipo...

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LIBERO di dire cazzate ...
by Aug Saturday, Feb. 19, 2005 at 2:33 PM mail:

Questo è il titolo di un articolo di LIBERO "di scrivere cazzate"

I BAMBA IN PIAZZA E BERLUSCONI PAGA IL RISCATTO di VITTORIO FELTRI

http://62.207.170.1/libero/LF_main.jsp#

PS.
I BAMBA sono gli italiani che manifestano

BERLUSCONI è quello che paga il riscatto (con i soldi suoi ?)

Ne consegue secondo Feltri che Berlusconi non rappresenta l'Italia intera ma solo i suoi (sporchi interessi), (C.V.D) come volevasi dimostrare.

Miserabile il servo quanto il padrone.



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Il testo di "Libero". Val la pena un commento
by Liliana Saturday, Feb. 19, 2005 at 8:14 PM mail:

QUANDO SONO NEI GUAI SI AGGRAPPANO AL CAVALIERE
>
> di Renato Farina
>
> Franco, il papà di Giuliana Sgrena è una bella figura di ferroviere
> comunista, con la sua barba antica. È simpatico come Peppone, si strugge
> per l'ideologia, ma vuol più bene a sua figlia. Mentre sul televisore
> scorre il video dove Giuliana piange («non aveva mai pianto », commenta)
> accetta di mettersi in posa per il fotografo. Immaginiamo lo strazio, ma
> accetta docilmente: magari serve a salvarla. Farebbe di tutto per
> riabbracciare quella ragazza di quasi sessant'anni. Le figlie sono sempre
> bambine. Per questo andrà alla manifestazione di domani indetta dal
> Manifesto. Lì si applicheranno le idee apprese in anni di militanza
> politica. Tra i compagni era chiaro al tempo dell'Urss ed è palese anche
> ora chi è il nemico e chi è l'amico. Chi è il cattivo? L'America, e il suo
> alleato Berlusconi complice nell'occupazione di un Paese sovrano. E i
> buoni, le vittime chi sono? Sono i "resistenti", coloro che si oppongono
> all'occupazione, e protestano contro i massacri delle forze occidentali.
> Qualcuno rapisce tua figlia, solo perché italiana? Una volta dalle parti
> del Manifesto si definivano i terroristi "compagni che sbagliano", oggi
> "teste di cazzo" (Vauro). Ma questo non muta però i confini del bene e del
> male. Poi però quando vogliono salvare una figlia o una collega di lavoro,
> devono ammettere di fidarsi solo del nemico Berlusconi, salvo in corteo
> trattarlo come la causa del male. Che pena questa doppiezza. Non
> guariscono mai. Il giorno della solidarietà con Giuliana è stato indetto
> dal Manifesto tracciando con il gesso questa discriminante ideologica.
>
>

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