Questa mattina a Catanzaro azione di controinformazione sul sequestro della compagna Giuliana e contro l'occupazione USA
Questa mattina i compagni del L.S.A. Esankata del liceo classico Galluppi di CZ hanno appeso dalle finestre dell'istituto due grandi striscioni che recitavano "COMPAGNA GIULIANA LIBERA" e "IRAQ LIBERO, TRUPPE A CASA". La zona del liceo è abbastanza centrale, usciti gli studenti dalla scuola gli studenti militanti si univano agli altri militanti e davano vita a un presidio con volantinaggio, banidere rosse e slogan contro la guerra e l'imperialismo yankee. nel pomeriggio altre azioni...nei prossimi giorni le foto. segue il volantino distribuito:
COMPAGNA GIULIANA LIBERA!!!
Continua, con la benedizione del governo italiano, il massacro del popolo irakeno e la rapina del petrolio. Continua nonstante gli oltre 1500 soldati americani caduti, nonostante l'opposizione, anche armata, di fasce sempre più ampie di popolazione.
Giuliana Sgrena, compagna inviata dal Manifesto a raccontare gli orrori dell'invasione USA (alla quale partecipa attivamente anche l'Italia), è stata rapita da un gruppo di, così dicono, terroristi.
L'uccisione di Giuliana sarebbe, secondo noi, un grosso errore umano e politico. Giuliana infatti, insieme a giornalisti come Baldoni, era in Irak per documentare le stragi e i massacri degli imperialisti, non per partecipare a questa guerra (ci riferiamo ai mercenari colpiti a Nassirya o ad agenti americani come Quattrocchi e soci).
Crediamo che uccidere Giuliana sia un errore perchè metterebbe sullo stesso piano chi si oppone alla guerra e chi invece vi partecipa attivamente, fornendo al governo nuovi alibi per proseguire questo macello e spazzare via la solidarietà e l'internazionalismo che il movimento contro la guerra ("pacifista") era riuscito a esprimere.
Noi siamo con la Resistenza irakena e l'unico modo per fermare la barbarie della guerra imperialista è far capire ai nostri fratelli arabi che non siamo complici silenti di questo genocidio.
Come per le bombe di Madrid la risposta è stata "le vostre guerre, i nostri morti", con manifestazioni che sono riuscite a far ritirare le truppe spagnole, anche noi italiani dobbiamo, con i mezzi a nostra disposizione , paralizzare la macchina bellica (uscendo così dal mirino dei "terroristi" che non sarebbero più giustificati in simili atti), radicalizzando le lotte sociali.
Non dobbiamo infatti dimenticare che guerra "esterna" vuol dire guerra "interna" con riduzioni dei salari, precarizzazione del mondo del lavoro, smantellamento dei servizi e delle garanzie sociali conquistati con anni e anni di dure lotte.
E' sempre la stessa logica, sempre la stessa guerra dei ricchi contro i poveri su cui questo sistema di basa, siano essi italiani, francesi, irakeni o americani. Dobbiamo tenere presente questo dimostrando concretamente il nostro disgusto di fronte a tanta barbarie.
IRAK LIBERO - TRUPPE A CASA laboratorio sociale autogestito esankata - esankata@hotmail.com
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