Strage del Cermis. Onorificenza ad uno dei piloti che causo' la tragedia
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LE 81 VITTIME DELLA STRAGE DI USTICA
Roma. Torre di controllo di Ciampino. 27 giugno 1980. Ore 20, 59 minuti e 45 secondi. Sul punto di coordinate 39°43’N e 12°55’E scompare dalla schermo radar un velivolo civile. E’ il Dc9 I-TIGI della società Itavia, in volo da Bologna a Palermo, nominativo radio IH870, con a bordo 81 persone, 78 passeggeri e tre uomini di equipaggio. Il controllore di turno cerca di ristabilire il contatto con il pilota del Dc9. Lo chiama disperatamente una, due, tre volte. A rispondergli solo un silenzio di morte. Scatta l’allarme, ma non scattano i soccorsi che arriveranno sul punto di inabissamento dell’aereo, a metà tra le isole di Ponza ed Ustica, soltanto la mattina dopo. Un ritardo sospetto. Così come misteriosa è la causa della scomparsa del Dc9. La cosa più facile? Attribuire il disastro ad un difetto strutturale dell’aereo, un cedimento. La tesi del cedimento strutturale del Dc9 dell’Itavia resterà per quasi due anni la spiegazione ufficiale della tragedia, tanto che la società proprietaria dell’aereo diventerà il primo capo espiatorio e sarà costretta a scio- gliersi. Ma in ambienti giornalistici la tesi semplicistica della sciagura comincia quasi subito a fare acqua. Che qualcosa in questa storia non quadri dovrebbe capirlo anche il magistrato romano al quale l’inchiesta è affidata. Per consegnare al pubblico ministero Santacroce i nastri di Roma Ciampino, sui quali era impressa tutta la sequenza del volo del Dc9, fino alla scomparsa dagli schermi radar, l’aeronautica militare impiega ben 26 giorni. Addirittura 99 per consegnarli i nastri di Marsala. Senza contare il materiale che gli verrà tenuto nasco- sto. Insomma il fatto che l’arma azzurra giochi sporco di fronte alla morte di 81 persone e che, specie all’inizio, il governo italiano sia più di ostacolo che di aiuto all’inchiesta giudiziaria è la prima vera risposta ad una domanda che ancora oggi in molti si pongono: chi ha abbattuto il Dc9 di Ustica?
LE 81 VITTIME DELLA STRAGE DI USTICA La morte in una serena notte d'estate http://www.misteriditalia.com/ustica/81vittime/
LA STRAGE DELLA VERITA' L'ottantaduesima vittima http://www.misteriditalia.com/ustica/stragedellaverita/
BOLOGNA-USTICA Ipotesi per due stragi incrociate http://www.misteriditalia.com/lestragi/bologna/bologna-ustica/
USTICA E IL PARLAMENTO La strage di Ustica nelle audizioni della commissione stragi http://www.misteriditalia.com/ustica/audizioni/
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Sono tutti morti i passeggeri della funivia del Cermis: e neanche un processato nel'intera aviazione usa in Europa !!!
Strage della funivia morti tutti i passeggeri: a quando una manifestazione popolare di protesta davanti alle ambasciate americane?
Per NON scordare i nostri morti.
Sono tutti morti i passeggeri della funivia del Cermis, precipitata nel pomeriggio dopo essere stata urtata di striscio da un aereo militare dei marine statunitensi impegnato in un'esercitazione nella zona di Cavalese, in Val di Fiemme, in piena stagione sciistica, causando la morte di venti persone. Secondo i soccorritori il manovratore, che era sulla seconda cabina, bloccata dai congegni di sicurezza a un centinaio di metri dalla stazione di arrivo, è stato portato a valle dalle squadre di soccorso e ricoverato in stato di choc presso l'ospedale di Cavalese.
La cabina che stava scendendo verso Cavalese si è schiantata al suolo poco lontano dal greto del fiume Avisio, precipitando nel vuoto per più di cento metri, dopo che l'impianto funiviario era stato centrato da un aereo militare americano in volo di addestramento, che dopo la sciagura è rientrato alla base di Aviano.
La cabina, di colore giallo, si è schiantata a un centinaio di metri dalla stazione a valle. Le lamiere sono completamente schiacciate e la cabina appare rovesciata, con il fondo girato verso l'alto. Sul posto è giunto un camion munito di una gru, che ha mosso la cabina per permettere il recupero delle salme. Sulla neve sono stati stesi grandi teli per deporvi i cadaveri.
Sulla sciagura è stata formalmente aperta un'inchiesta della magistratura, affidata al sostituto procuratore di Trento, Bruno Giardina. L'ipotesi di reato è disastro colposo. Il magistrato ha disposto il sequestro dell'impianto di risalita e dell'aereo che ha causato la tragedia.
Secondo le informazioni pervenute dagli uomini del Soccorso Alpino giunti sul posto, l'aereo avrebbe tranciato un cavo e toccato di striscio la funivia che scende da Monte Cermis a Cavalese, provocando la caduta di una cabina. Al momento dell'incidente, verso le 15.30, erano due le cabine in movimento. Dopo l'urto, una è rimasta sospesa nel vuoto mentre l'altra è caduta, causando la morte di tutti i passeggeri a bordo. Sul posto si sono subito diretti elicotteri e mezzi di soccorso del Trentino e del vicino Alto Adige oltre a quelli della Guardia di Finanza.
Ancora non è chiaro la dinamica dell'incidente, è stato però rintracciato l'aereo che, secondo alcune dichiarazioni fornite dal ministero della Difesa, è stato identificato come un Ea-6b da guerra elettronica, dislocato ad Aviano (Pordenone) nell'ambito di missioni in Bosnia per conto della Nato, e non fa parte delle squadriglie della base Usaf di Aviano.
Il velivolo statunitense, con quattro persone a bordo, volava in missione di addestramento pianificata. L'aereo era partito da Aviano, e dopo aver urtato la cabina della funivia del Cermis ha ripreso quota ed è riuscito a rientrare in emergenza alla base nonostante i danni subiti alla fusoliera. Il pilota alla notizia della sciagura ha avuto un malore ma in volo non si è accorto di nulla e ha riferito solo di aver sentito un "grande scossone".
I Vigili del Fuoco di Cavalese hanno istituito un numero cui rivolgersi per informazioni: 0462/231443.
(3 febbraio 1998)
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La corte marziale Usa archivia la strage della funivia. E ora si cercano le eventuali responsabilità italiane
Cermis, nessun colpevole assolto anche il navigatore
di P. DEL RE e P. FEDRIZZI Un altro colpo di spugna sulla strage del Cermis. Non ci sono colpevoli. Ma emergono responsabilità italiane sull'autorizzazione per il volo del Prowler. La giustizia militare americana ha deciso di non processare Joseph Schweitzer, il navigatore dell'aereo che tranciò i cavi della funivia. Schweitzer, lo ha dichiarato ieri sera il suo avvocato, non sarà processato per omicidio colposo plurimo e omicidio per negligenza. Nessun processo, dunque, anche se per lui la corte marziale era stata fissata giovedì prossimo a Camp Lejeune, nel North Carolina, nella stessa aula dove il 4 marzo scorso fu assolto il pilota Richard Ashby. Contro il navigatore dell' aereo assassino rimangono in piedi solo le accuse di ostruzione alla giustizia e condotta indegna per un ufficiale, per aver rimosso e distrutto un video girato durante il volo.
L'altra novità riguarda l'aeronautica militare italiana che autorizzò il volo del Prowler sul Cermis. Il 2 febbraio 1998, il giorno precedente alla tragedia della funivia, costata la vita ai venti occupanti della cabina, le forze militari americane di stanza ad Aviano sottoposero al comando italiano della base la lista con una decina di voli. Questa comprendeva anche il Prowler del capitano Ashby e del navigatore Schweitzer. La richiesta di autorizzazione è in possesso della procura militare di Padova che da tempo ha aperto un fascicolo per accertare le eventuali responsabilità italiane nella strage della val di Fiemme. Il documento - che ancora oggi è considerato segreto militare - smentisce in modo clamoroso l'ipotesi che i militari italiani siano stati tratti in errore dai marines americani con uno scambio all'ultimo momento del tipo di aereo che doveva decollare da Aviano.
Secondo gli accordi Nato, gli unici aerei da guerra autorizzati al volo di addestramento a bassa quota, sempre però rispettando i limiti dei 2000 piedi (700 metri) dal suolo, erano gli F-16. Il Prowler, pilotato dal capitano Ashby, venne però inserito nella lista dagli americani, successivamente vistata dal comando italiano di Aviano, che a sua volta lo comunicò al centro di controllo di Martinafranca. Nessuno, evidentemente, rilevò la violazione e così all'indomani il Prowler spiccò il volo verso la valle di Fiemme. I marines compilarono a macchina la lista dei voli da autorizzare: complessivamente venne chiesto il permesso per oltre dieci voli. L'elenco degli aerei comprendeva solo F-16, ad eccezione del Prowler. Il jet affidato al capitano Ashby figura al quarto posto dell'elenco. Precise furono le indicazioni fornite dai marines. Dopo la sigla "Assign", compare il codice dello squadrone (VMAQ-2) e la sigla del Prowler (EA6B). Le informazioni riportavano anche l'ora (13.30z, ovvero le 14.30) del decollo. Il documento contiene un'unica correzione, riferita al numero del volo (cambiato da AV036 ad AV047), effettuato da un capitano di Aviano (F., l'iniziale del cognome) e vistata da un collega (M. B. G. le iniziali). Un semplice controllo avrebbe potuto rilevare la difformità della richiesta in base agli accordi Nato. Lo squadrone VMAQ-2 infatti è composto unicamente da aerei Prowler e correttamente gli americani fecero seguire la sigla dell'aereo (EA6B). Di fronte all'"errore" americano toccava ai comandi italiani bloccare la procedura di autorizzazione, che invece venne accordata dal comando di Aviano e accettata dal centro di controllo di Martinafranca.
Questo non fu il solo caso. I magistrati della Procura di Trento, Francantonio Granero e Bruno Giardina, rilevarono nel corso dell'inchiesta altri sei casi di autorizzazioni rilasciate in contrasto con gli accordi Nato nei mesi che precedettero la strage del Cermis. L'Aeronautica militare italiana, proprio per limitare l'inquinamento e i rumori provocati dai numerosi velivoli da guerra statunitensi che, per le operazioni Nato sulla Bosnia, venivano trasferiti nella base di Aviano, avrebbe inviato nel 1997 un telegramma ai comandi dell'Alleanza atlantica di Bruxelles e Napoli, oltre che al comando della base Ataf di Vicenza. La comunicazione limitava i voli a bassa quota su territorio italiano - che comunque avrebbero dovuto rispettare il limite dei duemila piedi - "solo ai velivoli del trentunesimo stormo Usa di base ad Aviano", quindi agli F-16. Il telegramma proibiva il volo di addestramento agli aerei "in transito", come era appunto il Prowler della Marina Usa. La richiesta di rinvio a giudizio dei pm Granero e Giardina sottolineava la responsabilità nella catena di comando del trentunesimo stormo Marines, ma anche le responsabilità delle autorità militari italiane, cui spettava il controllo sulle attività aeree americane. I magistrati denunciarono il clima di "tendenziale soggezione rispetto alle condotte dei militari Usa", reso ancora più evidente dalla "consapevolezza della frequenza delle violazioni alla disciplina di volo, commesse dai piloti degli squadroni americani, stanziali o rischierati". Negli atti delle inchieste delle procure di Trento e Padova sono riportate "le numerose segnalazioni, spesso seguite da indagini per individuare i colpevoli, ma quasi sempre concluse senza alcun provvedimento né italiano né americano".
(16 marzo 1999)
http://italy.indymedia.org/news/2005/02/725065_comment.php#727280
Strage del Cermis: una replica dei raid in Bosnia
Cermis:un'altra strage impunita e non l'ultima
ed anche a:
http://italy.indymedia.org/news/2005/02/740333_comment.php
italy.indymedia.org/news/2005/02/727771_comment.php
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