tunisino di 27 anni muore in cella, forse è suicidio
Brescia: tunisino di 27 anni muore in cella, forse è suicidio
Si sarebbe tolto la vita in cella senza essere visto dai compagni di detenzione o dalle guardie carcerarie. Questo si è appreso ieri mattina, ma la magistratura non ha confermato la notizia del suicidio di un detenuto, anzi l’ha smentita parlando di morte per cause da accertare, escludendo l’omicidio. Un giallo. Alle 8.30 di ieri a Canton Mombello sono scattati i soccorsi. Era grave Mamai Faical, tunisino di 27 anni, sposato con un’italiana e padre di due bambini, detenuto in attesa di giudizio per tentato omicidio. La polizia lo aveva arrestato il 5 luglio ritenendolo responsabile, con altri connazionali, del ferimento a coltellate di un tunisino.
Karim Ben Kaeik, alle 4 del mattino del 30 maggio, in via Volturno, fu raggiunto da un fendente al fegato. Si salvò grazie a un intervento chirurgico al Civile, dove rimase a lungo in terapia intensiva. Il tunisino fu aggredito mentre si trovava in strada in compagnia della convivente bresciana. Erano stati alla Festa de l’Unità di via Collebeato per festeggiare la liberazione di Karim, che era da poche ore uscito dal carcere per fatti di droga. Karim raccontò alla polizia di aver incontrato altri tunisini e di aver avuto una discussione dopo aver risposto "no" alla richiesta di spacciare droga. Non voleva rientrare nel giro. Determinante per le indagini la versione della donna che era con lui.
Le indagini della squadra mobile portarono ai primi di luglio all’arresto di Mamai Faical, clandestino già fermato nell’ambito di controlli antidroga. A dieci mesi di distanza il tunisino è stato rinvenuto cadavere in cella dopo che giorni fa era stato in infermeria.
In merito all’episodio nulla è trapelato dal carcere. Nessuna versione ufficiale. Solo bocche cucite. Inutile il tentativo di parlare con la direttrice Maria Grazia Bregoli o con altri responsabili della Casa circondariale. Sul corpo nessun segno di violenza. I compagni di detenzione non hanno visto niente e nelle ore precedenti nulla aveva fatto presagire il peggio. Saranno l’autopsia e gli esami tossicologici a stabilire l’orario della morte dell’immigrato nordafricano. Indaga la Polizia penitenziaria. Titolare dell’indagine il pubblico ministero Claudia Moregola, che ha disposto per oggi l’autopsia; sarà eseguita alla poliambulanza. info
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