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cpt di torino
by dgffd Friday, May. 20, 2005 at 9:55 PM mail:

cpt di torino

Nella notte fra il 18 e il 19 maggio, gli internati nel lager di c.so
Brunelleschi si sono rivoltati. Più di un immigrato è finito in ospedale per
essersi feriti spaccando o ingerendo pezzi di vetro. Sono stati incendiati i
materassi delle camerate. Poi, tutto il cpt ha iniziato uno sciopero della
fame in atto ancora ora (20 maggio) alcuni immigrati stanno rifiutando anche
l’acqua. Alle 18 di ieri si è svolto un presidio di solidarietà, per la
chiusura dei cpt e contro le espulsioni, cui hanno partecipato più di un
centinaio di compagni. Alcuni compagni sono saliti sul muro di cinta del
lager stendendo uno striscione, mentre la manifestazione si alternava tra
interventi al microfono e slogan (ascoltati dall’interno), e una “battitura”
comune, dentro e fuori.
Mentre una parlamentare entrava nel cpt, i compagni che hanno indetto il
presidio sottolineavano che quella “delegazione” (venuta per invitare
detenuti e manifestanti alla calma!) non rappresentava nessuno e che la lotta
contro i lager non può che essere anti-istituzionale, nemica anche di quelle
forze politiche di centro-sinistra che questi lager hanno costruito!
Mentre alcuni compagni praticavano un buco nel muro, a colpi di mazze, la
celere ha caricato i manifestanti, che rimasti compatti hanno retto e
respinto la carica, per poi partire in corteo nel quartiere, fino al deposito
della GTT (Gruppo Trasporti Torinese). Qui i lavoratori venivano invitati a
non collaborare con la politica infame della ditta, che obbliga i controllori
dei mezzi pubblici a chiamare la polizia per consegnare gli immigrati trovati
senza biglietto e senza documenti.
A quel punto la manifestazione si scioglieva… Tornando ai propri mezzi alcuni
compagni sono stati fermati dalla Digos, uno di loro (Giovanni) è stato prima
portato in questura, poi arrestato e portato in serata nel carcere delle
Vallette, con le accuse di “violenza aggravata” e “lesioni”. Dicono infatti
che qualche sbirro ne sia uscito un po’ malconcio.
La nostra solidarietà con Giovanni dev’essere tutt’uno con la solidarietà
agli immigrati in lotta nei cpt d’Italia. Questi lager infami devono
chiudere. Possiamo farcela! I detenuti sono esasperati, pronti alla
battaglia, lo stanno dimostrando in tutta Italia. Ora tocca a noi.
Giovanni libero subito!
Liberi tutti

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