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Pecoraro Scanio: "Io sto con Cofferati"
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greenleaves Thursday, May. 26, 2005 at 2:14 AM |
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E Fundarò dei Verdi di Bologna: "Non stiamo con chi picchia le vecchiette"
da Repubblica-Bologna di oggi
LE SCELTE DEI PARTITI Il leader dei Verdi prende le distanze da Bertinotti, ma chiede al sindaco più partecipazione: "L´ha detto anche Guglielmi" "La legalità è nel nostro dna" Pecoraro Scanio con Cofferati. Critiche a Amorosi
"Siamo da sempre non violenti, non stiamo dalla parte di chi picchia le vecchiette" "L´assessore non va alle riunioni del partito? È in giunta su nostra indicazione" ANDREA CHIARINI
SCHIERA I VERDI SULLA LEGALITÀ - «la non violenza è nel nostro Dna» - chiede al sindaco una maggiore «cultura della partecipazione» - «l´ha detto anche Angelo Guglielmi» - e richiama all´ordine l´assessore ribelle Antonio Amorosi: «E´ in giunta su indicazione specifica di una forza politica». Il leader del Sole che Ride, Alfonso Pecoraro Scanio, affronta tutti i punti del "caso Bologna" e incarica il suo inviato sotto le Due Torri, Massimo Fundarò, di seguire da vicino la situazione. «Noi siamo a favore della legalità e non con chi picchia le vecchiette» dice Fundarò, riferendosi all´occupazione di via del Guasto e facendo così chiarezza su come si comporteranno i Verdi in Comune al momento di votare l´ordine del giorno del sindaco sulla questione delle occupazioni abusive. Il documento, ancora da scrivere, che in Comune già chiamano "spacca Rifondazione", anche se in queste ore sono al lavoro i "pontieri" del Prc e della Quercia per trovare una via di uscita. «La nostra posizione è chiara, noi difendiamo i principi della legalità - dice Pecoraro Scanio - mi sembra che il dibattito a Bologna sia stato estremizzato. Spero si lavori per una nuova cultura della partecipazione, del confronto. E´ un´osservazione che ha fatto anche l´assessore Guglielmi, che non mi pare sia un no global. Noi siamo una forza pacifista davvero e ritengo che questo sia un elemento che possa unire». I Verdi rischiano di trovarsi nel bel mezzo del braccio di ferro Cofferati-Bertinotti, un´eventualità che Pecoraro Scanio cerca di evitare. «Non ho argomenti di litigio storico con Cofferati, il nostro rapporto è buono sia col sindaco che con Rifondazione, ma sono troppo federalista per scendere nel dettaglio dell´odg» dice. Più in generale il leader ambientalista ricorda che «la pratica della non violenza è scritta nel nostro statuto da quando siamo nati. Difendiamo i diritti di tutti, anche dei carcerati, ma riteniamo che non sia utile la violenza come mezzo per raggiungere obiettivi politici». Su Amorosi il presidente dei Verdi dice: «Non va alle riunioni di partito? E´ un problema di chi non partecipa. Sta in giunta su indicazione dei Verdi». E´ invece il "commissario" Fundarò ad avere le parole più dure per l´assessore comunale alla Casa, che dopo aver fatto di tutto in campagna elettorale per premiare Carmelo Adagio, sacrificando l´ex assessore Silvia Zamboni, adesso si trova ai ferri corti con l´ex amico. «Non riconosco Adagio come responsabile del partito a Bologna - accusa Amorosi - perché solidarizza con gli occupanti di case. E´ una linea suicida, sembrano Democrazia proletaria». Affermazioni che Fundarò definisce «sorprendenti e gravi nel merito e nel tono», frutto «della mancanza di raccordo di Amorosi col partito nazionale e locale». Una conferma che a Bologna i Verdi, aggiunge Fundarò, hanno «un problema». Di ciò si è parlato all´esecutivo di ieri del Sole che ride. E´ stato Adagio, ieri su Repubblica, a porre per primo il tema di quanto i Verdi si sentano o meno rappresentati in giunta. «Amorosi non viene alle nostre riunioni, naturalmente noi lo invitiamo sempre - aveva detto il presidente del quartiere San Vitale - a giugno faremo un´assemblea per decidere che fare». Continua intanto il lavoro comune tra le forze rosso verdi riunite sotto la sigla "Altra Sinistra". Adagio ieri sera ha convocato in vicolo Bolognetti i segretari del Prc, Tiziano Loreti, e della lista Cantiere, l´ex diessino Edoardo Schiazza che vorrebbe un posto in giunta anche per gli occhettiani.
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Amorosi: Verdi di BO servi di Casarini
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greenleaves Thursday, May. 26, 2005 at 2:17 AM |
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L´INTERVISTA L´assessore Amorosi, "sfiduciato" dal suo partito, replica a Carmelo Adagio "Verdi succubi di Casarini l´estremismo è un suicidio"
Dice loro con distacco, riferendosi ai suoi colleghi di partito. L´assessore Antonio Amorosi, Verde, replica al commissario del Sole che Ride Carmelo Adagio che ieri a Repubblica aveva detto: «C´è un problema politico, Amorosi non ci rappresenta più». Assessore, qual è la sua tonalità di verde? «Mi sono dimesso da segretario dei Verdi lasciando in eredità un partito al 5,2%, questi ragionano come Democrazia proletaria, sono indietro di trent´anni». Ma lei alle riunioni di partito non va. «Non accetto un partito sotto schiaffo del "partito" dei Disobbedienti di Luca Casarini. Non rappresentano nessuno, hanno scelto l´opzione estremista e suicida. Vorrei sapere cosa ne pensa Alfonso Pecoraro Scanio. Mi risulta che non voglia entrare in queste faccende». Adagio vuole convocare un´assemblea per decidere se "sfiduciarla". Tornano i veleni in casa dei Verdi. «Adagio è anche un presidente di Quartiere, dovrebbe essere una figura di mediazione per tutti i cittadini, invece si è messo a giocare un ruolo di destabilizzazione a pochi mesi dalle elezioni politiche. Tutto per coprire un´assenza di chiarezza del Prc. La sola cosa che ha fatto è dare la solidarietà ai tre occupanti arrestati per i fatti di via del Guasto. A questo punto allora si faccia occupare casa sua dai Disobbedienti». L´Altra sinistra in Comune si prepara a fare la fronda in vista dell´ordine del giorno sulla legalità. La maggioranza rischia? «Li voglio proprio vedere sull´odg di Cofferati». C´è però chi non ritiene illegali le occupazioni. Lei stesso in passato le ha fatte. Ed è finito sotto inchiesta per un blitz al Cpt. Adesso il sindaco parla solo di legalità, non si sente in contraddizione? «Quella volta al Cpt me ne sono stato tutto il tempo a mani alzate, era un´azione politica non violenta. Il movimento degli anni ‘90 si rivolterebbe nella tomba se sapesse che adesso si vanno a occupare locali spingendo fuori delle vecchiette». Da no global a paladino della legalità. «Abbiano votato un programma con una linea ben chiara: difendere i più deboli. Invito anche Adagio ad essere coerente». (a. ch.)
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Guardare le cose, uscire dagli incanti!
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*** Thursday, May. 26, 2005 at 9:59 AM |
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Bertinotti contro Cofferati è un teatrino di cartapesta stile “Ercole contro Maciste”... Amorosi contro i Verdi è un pianetino di cartapesta stile “Invasione del pianeta Terra”... Monteventi contro i DS è un filmino insulso stile “Lavorare con lentezza”... Cofferati imperiale contro i leader jedi è un santino megalomane stile “Star Wars”...
La società dello spettacolo trionfa, ma realizza prodotti sempre più dozzinali. Ci vogliono idee e pratiche concrete, non comunicazione trendy and dandy. Meglio Cofferati all’angolo sulle cose serie, che la trappola delle questioni di principio, la legalità, l’estremismo (con Rifondazione che, se va bene, si prepara eroicamente a votare no a... un pezzo di carta e Pecoraro Scanio che... vedi sopra).
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I verdi bolognesi disconoscono Amorosi
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xx Thursday, May. 26, 2005 at 10:18 AM |
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Bologna, 25/05/2005
COMUNICATO STAMPA
L'Esecutivo comunale dei Verdi di Bologna sostiene all'unanimità il pronunciamento espresso dal coordinatore Carmelo Adagio sulla mancata rappresentatività politica di Antonio Amorosi nella giunta Cofferati.
Le esternazioni dello stesso Amorosi pregiudicano in modo netto e definitivo qualsiasi futuro rapporto politico con i Verdi.
Sulla proposta di ordine del giorno lanciata dal Sindaco, l'Esecutivo ritiene inaccettabile qualsiasi forzatura che evidenzi le divisioni e predetermini in modo manicheo i principi cardine di una coalizione che deve esprimere culture differenziate, culture impossibili da omogeneizzare con diktat o colpi di mano.
L'esecutivo comunale dei Verdi intende avviare nella città un percorso politico che faccia uscire il dibattito dallo schema legalità/illegalità e rifiuta la riduzione a temi di ordine pubblico tutte le istanze in materia di politiche sociali e ambientali.
I Verdi di Bologna valutano positivamente la nascita di un raccordo istituzionale tra le forze che esprimono valori non ancorati al mercato, al liberismo, al pensiero unico, per rilanciare i temi della sostenibilità ambientale e della solidarietà sociale nell'azione di governo della città.
L'ESECUTIVO DEI VERDI DI BOLOGNA
http://italy.indymedia.org/news/2005/05/797818_comment.php#798035
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dp aveva poche seggiole e quindi almeno per quello non litigava
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uno Thursday, May. 26, 2005 at 10:29 AM |
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Legalità, nonviolenza... cosa hanno a che vedere queste cose con le occupazioni di case, i picchetti spontanei nelle fabbriche, i cortei che bloccano i binari per il salario ... Le leggi le scrivono i vincitori e violare le leggi ingiuste è prerogativa di ogni cambiamento. Questo non centra con la violenza. Ma quando la legge vietava i diritti dei lavoratori. per ottenere quello straccio dello Statuto quante lotte illegali si sono dovute fare', è stata violenza quella? Cofferati ha voluto dare la sua impronta personale, ci ha portato dentro tutta la sua cultura di uomo d'ordine, di stalinista di destra, un miscuglio di populismo amabile dai ceti medi spaventati dal disordine crescente e senso acritico dello Stato delle cose esistente, come quadro invalicabile. Ogni iniziativa ha poi la sua storia a se: se ci sono violenze (e sarebbe il caso di capire da che parte determinate), queste non sono giuistificabili. Ma sul giudizio da dare sulle forme di lotta bisogna coglierne il senso generale. Io credo che Bertinotti abbia ragione e che sbagli Pecoraro a pensare di tracciare la linea sulla base del concesso violenza non violenza. Anche il PRC e Bertinotti sono non violenti, ma però non si dimenticano che il grande movimento per il diritto alla casa portò nelle nostre città in primo luogo alla critica dell'utilizzo del patrimonio pubblico, usato per speculazioni o peggio lasciato marcire; che le occupazioni degli alloggi spesso dimostrarono che mentre molti sindaci tenecvano centinaia di famiglie sfrattate in albergho, esistevano alloggi tenuti sfitti per speculazione. Insomma fu un movimento (e ancor oggi lo può essere) che aiuto le Amministrazioni più intelòligenti a fare un salto di qualità, a ridefinire l'utilizzo del patrimonio abitativo pubblico, a riformare gli enti gestori spesso mafiosi e clientelari, persino a ridimensionare gli appettiti dei mercati speculativi privati. Si opensa che tale movimento possa essere liquidato semplicemente dichiarando che le leggi non lo permettono? E quali leggi giuste permettono di tenere a Bologna oltre 3800 alloggi vuoti per mantenere alta la competitività dei mercati privati? Quanto alle grandi offese fatte dal verde che intende mantenere il suo seggiolone nella corte di Cofferati che non trova di meglio che accusare chi contesta il sindaco podestà, di ragionare come Democrazia Proletaria.... Sappia il signorino che non è nemmeno degno di parlare di quei compagni..,. altro che fermi a trent'anni fa... le posizioni di quei compagni (lo dico io che mi autodefinisco un DS di sinistra, militante della CGIL) avevano anticipato tutti i nodi dell'attualità: dalla globalizzazione alla non violenza, dallo sviluppo sostenibile, ai diritti universali...
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Pecoraro ipocrita, siete finiti
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bella lì Thursday, May. 26, 2005 at 10:31 AM |
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I VERDI INCONTRANO ALLA DOZZA I RAGAZZI ARRESTATI
by )))i((( Wednesday, May. 25, 2005 at 8:14 PM mail:
COMUNICATO STAMPA I VERDI INCONTRANO ALLA DOZZA I RAGAZZI ARRESTATI
COMUNICATO STAMPA
I VERDI INCONTRANO ALLA DOZZA I RAGAZZI ARRESTATI
(Bologna, 24 maggio 2005) - La consigliera regionale Daniela Guerra si è recata questa mattina al carcere della Dozza, a Bologna, accompagnata dal vicepresidente quartiere Reno Filippo Bortolini e dal membro dell'esecutivo bolognese dei Verdi Carlo Bottos.
La delegazione ha fatto visita a Fabiano, Vittorio e Carmine, i tre ragazzi arrestati per l'occupazione di via del Guasto.
"I ragazzi hanno incontrato i genitori e sono contenti per l'attenzione e le visite ricevute - dichiara Daniela Guerra - anche se rimangono sconcertati sia dalla gravità delle accuse, che per essere stati bollati come eversivi e sottoposti a carcerazione preventiva. I Verdi ritengono che questa vicenda sia stata ingigantita a dismisura, e che il provvedimento del carcere sia sproporzionata alla realtà dei fatti".
La visita di questa mattina è stata lo spunto per continuare un percorso di ricognizione e di analisi sulle condizioni degli istituti di pena della Regione. Di recente la consigliera Guerra aveva visitato il carcere di Ravenna.
"Questa mattina abbiamo visitato la sezione penale definitivi, quella che ospita le detenzioni di lungo periodo - spiega Guerra - abbiamo verificato che anche nel carcere di Bologna sono del tutto assenti quelle attività che favoriscono la reintegrazione sociale, come l'accesso al lavoro esterno e in carcere, mentre le attività di recupero sociale come lo studio sono state recentemente ridotte a causa di consistenti tagli di finanziamenti nazionali".
Altro problema il sovraffollamento: sono 970 I detenuti presenti nella struttura, che consentirebbe una capienza di solo 450 persone, la maggior parte dei quali sono detenuti per piccoli reati, legati alla legislazione proibizionista in materia di stupefacenti.
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Pecoraro Scanio XVI il Buono
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burp Thursday, May. 26, 2005 at 5:24 PM |
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“Difendiamo i diritti di tutti, anche dei carcerati...” si sbilancia Pecoraro Scanio.
Cavolo, ANCHE! perché quelli in carcere sono criminali e i diritti ce li hanno solamente perché noi di fuori siamo tanto tanto buoni! Anzi, poiché oltre il 90 % dei detenuti sono proletari, è evidente che chi è ricco nasce con la nonviolenza nel suo DNA, mentre chi è povero ha un DNA sfigato... e finirà male... e i Verdi che sono buoni gli difenderanno i diritti...
Quanto razzismo in un ANCHE! Provate a cambiare la frase: “Difendiamo i diritti di tutti, anche degli omosessuali...” Questo è il potere. Che una tua parolina contiene più violenza di uno che ti tiri un pugno in faccia.
“La legalità è nel nostro DNA”. Come diceva tal Anatole France (che certo non era un estremista) la legalità è quella cosa che proibisce in modo imparziale al ricco e al povero di dormire sotto i ponti. E il DNA di Pecoraro Scanio, Amorosi, Cofferati, Bertinotti, Monteventi ecc. è il piccolo ma sempre eccessivo potere di dire: ma sì, ANCHE loro sono degli umani! aiutiamoli noi che siamo buoni, e ci guadagniamo pure perché, con democratica prudenza, rappresentiamo anche loro!
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Siete 4 sfigati
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Safet Saturday, May. 28, 2005 at 4:50 PM |
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Che pompa magna,esecutivi, appelli, dichiarazioni
ma sti verdi di adesso sono 4 sfigati stile Boriani che fanno finta di essere in tanti.
Non hanno nemmeno una sede nella città di Bologna.
Infatti quella che c'era l'aprì e poi la chiuse lo stesso Amorosi
Oggi sul carlino c'è tutta la lista di richieste fatte a lui e Cofferati per posti di ogni tipo in enti e amministrazione, non si capisce sulla base di cosa. Sono delle piattole
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