Attentato ad Ancona, contatti con gli investigatori bolognesi. Le molotov costruite grazie a sito internet
Attentato ad Ancona, contatti con gli investigatori bolognesi. Le molotov costruite grazie a sito internet Sabotaggi ANCONA – Sarebbero in corso contatti con gli investigatori bolognesi che indagano su attentati di matrice anarco-insurrezionalista – e controlli incrociati su eventuali episodi avvenuti con modalità analoghe – nell'ambito degli accertamenti disposti dalla procura di Ancona sul mancato attentato incendiario alla sede della Provincia, messo in atto da tre sconosciuti venerdì prima dell'alba. Il pm Rosario Lioniello procede contro ignoti per i reati previsti dall' art. 280-bis del codice penale – atti di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi – e dall'art. 422, cioè strage. La procura ha affidato alla polizia scientifica anconetana una serie di accertamenti tecnici sul materiale che gli incendiari hanno abbandonato sul posto, in via Palestro, dopo essere stati notati da un metronotte: una tanica e due bottiglie di vetro contenenti liquido infiammabile, una bottiglietta vuota, tre stoppini per l'innesco fatti con fazzoletti di carta arrotolati, e un pezzo di stoffa bruciacchiato. Le verifiche dovranno stabilire la natura del liquido infiammabile, e se si tratti di un mix di sostanze per potenziare l'efficacia dei rudimentali ordigni. Rilievi sono stati condotti anche sul muretto su cui gli sconosciuti hanno lasciato i contenitori, per raccogliere eventuali impronte che possano aiutare gli investigatori a risalire ai responsabili. Secondo la descrizione del metronotte, che però non avrebbe visto in volto gli attentatori, il terzetto era composto da tre giovani, di statura media, vestiti con pantaloni e magliette. I loro movimenti non sono stati filmati dalle telecamere del palazzo provinciale, che non inquadrano quell'area. Nessuna scritta è stata lasciata sul posto dagli incendiari – che forse non ne hanno avuto il tempo – né al momento sarebbero giunte rivendicazioni di alcun tipo. Il sospetto però è che il raid sia collegato con gli arresti di anarco-insurrezionalisti condotti in altre regioni, che hanno visto la Digos perquisire le abitazioni di quattro persone anche nelle Marche, compresa quella di un'ex studentessa anconetana dell'Università di Bologna.
Massimo Pisacane
La Gazzetta del Sud
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Le molotov costruite grazie a un sito internet
Rudimentali, ma costruite da mano esperte le molotov trovate sotto la Provincia. La mistura esplosiva di benzina e saponata, usata come addensante per concentrare le fiamme e farle durare più a lungo, è una tecnica nota alle frange anarchiche violente e mai utilizzata dalle nostre parti. Non per questo si può ipotizzare l’entrata in scena di qualche sabotatore di alto livello. La Digos infatti, monitorando numerosi siti internet, hanno scoperto che on-line è possibile reperire tutte le informazioni necessarie per fabbricare molotov come quelle con cui gli attentatori progettavano di dar fuoco al palazzo di vetro di corso Stamira. Specialisti stanno cercando anche connessioni con i siti da utenze di Ancona.
Il Messaggero
http://www.anarcotico.net/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=4067&mode=thread&order=0&thold=0
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