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(roma) provocazione fascista
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io voto 4 SI Tuesday, Jun. 07, 2005 at 7:02 PM |
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dal sito http://www.comitatoreferendum.it/xml/hp.asp#
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ammazza quanto so cojoni sti fascistelli servetti de AN
na trentina di militanti di Azione Giovani, organizzazione giovanile di Alleanza Nazionale, ha organizzato una manifestazione non autorizzata davanti al Comitato Nazionale per il Sì. Intorno alle ore 14.20 due militanti di AG sono entrati, muniti di macchinetta fotografica digitale, nella sede nazionale del Comitato per il Sì ai referendum, in via del Gesù 56. Hanno, quindi, avvicinato due collaboratrici del comitato, interrompendo il loro lavoro.
Invitati ad uscire, per permettere il ripristino della normale attività del Comitato, si sono rifiutati. Nel frattempo, gli altri manifestanti hanno “accompagnato” la scena in strada con slogan, alcuni dei quali contenenti trivialità, intralciando il traffico. Si sono precipitati presso la sede del Comitato alcuni parlamentari, tra cui Gloria Buffo (onorevole Democratici di Sinistra), Antonello Falomi (senatore Gruppo Misto), Franco Giordano (capogruppo di Rifondazione Comunista alla Camera), Giovanna Melandri (onorevole Democratici di Sinistra) e Achille Occhetto (senatore Gruppo Misto). È risultato indispensabile l’arrivo della Polizia dello Stato (primo commissariato) per ripristinare l’ordine e allontanare gli illeciti manifestanti, che hanno lasciato la sede del Comitato rivolgendo il saluto fascista.
Roma, 7 giugno 2005
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non c'e' dubbio
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keoma Tuesday, Jun. 07, 2005 at 7:49 PM |
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non c'e' dubbio, dopo la tramvata di Storace alle regionali che ha buttato fuori i fascisti dall' ultimo avamposto di potere, hanno sciolto i cani.
e non parlo tanto dei "nazi" ma proprio del giro di Alleanza Nazionale.
anche questo episodio, per fortuna non cruento, e' indicativo dopo i fatti ben piu' gravi di Primavalle, Tufello e Centocelle.
e' stato senz' altro giusto finora evitare la guerra per bande, concentrarsi sulla "politica vera", sulle lotte sociali e in fondo e' giusto anche ora.
pero' dei meccanismi piu' seri di autodifesa e di garanzia della agibilita' politica bisognera' pure metterli in piedi.
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fascisti da tutte le parti
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.... Tuesday, Jun. 07, 2005 at 8:19 PM |
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Ora i fascisti stanno per marciare sul parlamento... Il loro duce (non si sa ancora il nome, lo tengono segreto..)sta preparando un'insurrezione armata, sembra che hanno anche l'atomica... sarà tremendo vedere nuovamente i balilla per le strade... la battaglia del grano, il minculpop..
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io a Lotta Continua ....
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keoma Tuesday, Jun. 07, 2005 at 9:32 PM |
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mario_lupo.jpg, image/jpeg, 480x698
io a Lotta Continua ci sono stato poco piu' di due anni tra il 1972 e il 1975.
da trenta anni ho un altro tipo di militanza ....
quanto al velluto sotto i culi, sta pure sotto i glutei di ex dirigenti di potere operaio, servire il popolo, avanguardia operaia, m - l di tutti i tipi, anarchici e persino autonomi e lottarmatisti di quell' epoca.
compreso qualcuno, tipo il banchiere Sbancor, che spesso compare su queste pagine e che mi sembra sia pure - o sia stato - un amministratore di Indymedia.
comunque e' vero, il fascismo sta' li, nei "poteri forti", a Roma soprattutto tra i palazzinari, gli industriali della sanita' privata, la Curia Vaticana,i finanzieri che girano intorno a Capitalia ( la banca di cui e' dirigente Sbancor ) cioe' tutti quelli che hanno fatto gli sponsor di Storace nelle ultime elezioni regionali.
e che adesso hanno sciolto i "cani" che non sono Forza Nuova o Boccacci o il defunto Zappavigna, ma sono proprio il giro della "destra sociale" di Alleanza Nazionale, CasaPound e Foro753 compresi.
Lotta Continua ha avuto sicuramente molti difetti e l' ho lasciata molto prima del suo scioglimento perche' gia'se ne intravedevano alcuni, ma l' antifascismo militante l' ha sempre praticato a dovere.
adesso di antifascisti militanti non se ne vedono molti ... a parte i chiacchieroni su Indymedia e Movimento.
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E invece Keoma ha ragione
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new dada Tuesday, Jun. 07, 2005 at 10:56 PM |
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E invece credo proprio che Keoma, come quasi sempre, ci ha preso.
Innanzitutto la recrudescenza ed il livello delle infamate fasciste si e' innalzato assai dopo la botta elettorale di Storace e c..
A Primavalle si e' chiaramente cercata la strage, all' Astra si e' usato l' esplosivo, cosa che non succedeva da piu' di 20 anni, al Prenestino si e' chiaramente cercato il morto, non si accoltella uno alla gola senza volonta' omicida.
E anche sta storia di oggi, certo meno violenta, e' comunque molto grave . Gente, sotto una chiara insegna di partito, che va a rompere i coglioni al Comitato per il Si che formalmente, in questa fase di campagna elettorale, e' un "potere dello stato", e' sicuramente roba che se Storace avesse vinto non sarebbe successa.
Francamente non credo a responsabilita' di Forza Nuova, nemmeno al Prenestino dove pure c'era in ballo la sua mancata manifestazione. In genere hanno un' altra strategia e stanno pure bene attenti a non farsi "criminalizzare" troppo e nemmeno credo a responsabilita'del giro nazi che stava intorno alla Mussolini ( Tilgher, Boccacci e il MSI ).
Mentre invece, gia' dalla campagna elettorale e soprattutto dopo, sta tirando fuori la testa tutto un vecchio giro di fascisti degli anni 70 e 80 che Storace e Alemanno avevano riciclato in vario modo attorno alla candidatura del primo alle regionali.
Il "gruppo dei cento", cioe' i vecchi arnesi dei Volontari NazionalI del Msi che si sono fatti notare intorno a varie vicende, da Primavalle ( questione Mattei) al Prenestino, loro vecchia zona di influenza.
Alcuni vecchi arnesi malavitosi del giro fascistoide, in particolare un vecchio clan mafioso di Boccea che tra l'altro sta animando un "circolo culturale" proprio in quella zona, col patrocinio del consigliere comunale di A.N. Fabio Rampelli, anche lui del giro dei vecchi squadristi dei settanta.
Vecchi personaggi, a meta' tra il malavitoso e lo squadrista, sono apparsi anche alle aggressioni all' Universita' Roma 3 al seguito di Alemanno, inquadrati nel Foro 753, oggi sgombrato dalla polizia.
C'e' poi tutto il giro di Casa Pound e affiliati che durante la campagna elettorale erano inquadrati nella Lista Storace, con Gerri candidato.
E' c'e' poi gran parte dell' ambiente dei fascisti da stadio che pure aveva appoggiato apertamente Storace ed in particolare la candidatura di un paesano di Storace, l' ex democristiano Gargano, che aveva buttato li' due parole contro la repressione degli ultras ; in questa situazione si erano distinti soprattutto gli Irriducibili e la Banda Noantri della Lazio e i Boys romanisti del defunto Zappavigna, anche se questi ultimi meno esibizionisti dei cugini biancazzurri. E anche qui giri di malavita e di traffico di cocco non mancavano di certo.
E' da questo humus soprattutto che nascono gli episodi gravi degli ultimi due mesi, e sono tutti ambienti che Storace ed Alemanno si erano "riconquistati"anche con prepende e promesse per il futuro.
Ad esempio, quante assunzioni di gente simile sono state fatte nelle ditte di pulizia di Lotito, dopo che Storace gli aveva fatto ottenere gli appalti di tutte le ASL e gli ospedali romani ?
Finiti i giochi, hanno sciolto i "cani" o semplicemente li hanno abbandonati al loro destino che e' quello di fare gli infami e gli assassini ....
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Zappavigna, la destra e il tifo a Roma
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new dada Wednesday, Jun. 08, 2005 at 10:15 PM |
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E' morto Paolo Zappavigna: sapere chi era aiuta a capire la destra a Roma.
Domenica 5 giugno e' morto Paolo Zappavigna, leader dei Boys, il principale gruppo di tifosi della Roma apertamente di destra. Una figura odiata e amata, temuta per la sua stazza enorme e per il suo cranio biondo rasato, un leader della strada come pochi, in una citta' come Roma in cui saper usare bastoni e coltelli e' ancora utile. Ma non si tratta di un coatto qualunque. Per dirne una, i Boys negli ultimi anni hanno aperto una sede a Via degli Equi 27 nel quartiere romano di S. Lorenzo, a pochi metri da via dei Volsci (storico luogo di movimento): la capacita' di tenere una sede dei Boys in un tale contesto la dice lunga sulla capacita' "manageriale" di Zappavigna, in grado di stringere rapporti in curva Sud, per strada e negli affari.
La storia di Paolo Zappavigna spiega meglio di mille analisi cosa sia (diventata) l'estrema destra a Roma. Il cognome e' noto a chi ha frequentato o studiato gli anni settanta italiani: suo cugino Guido, infatti, era dirigente di "Lotta al sistema", un movimento di estrema destra attivo negli anni settanta e ottanta. Fu indagato per la strage di Bologna e coinvolto persino nelle indagini sull'assassinio di Fausto e Iaio a Milano e poi risultato estraneo ai fatti. Per altro, tra le persone maggiormente sospettate di aver ucciso Fausto e Iaio c'e' Marione Corsi: un altro estremista di destra, un altro ultras della Roma, oggi animatore di programmi radiofonici dedicati ai tifosi giallorossi. Anche Guido e' stato un leader dei Boys, ha fatto politica nelle istituzioni (consigliere del MSI all'Eur di Roma) ma non e' entrato in AN alla svolta di Fiuggi. Ora e' uno di quelli che con il tifo ci guadagna: la sua pizzeria "Bella Pizza" a via Vetulonia e' ritrovo di tifosi (soprattutto di quelli che cercano il folklore dei Boys mentre mangiano una margherita). Bella Pizza e' anche un "centro servizi" a disposizione dei tifosi: i biglietti per l'ultimo derby della solidarieta', per esempio, si vendevano alla pizzeria di Guido.
I cugini Zappavigna, infatti, sono stati tra i pionieri della commercializzazione del tifo giallorosso, pratica radicalmente respinta da altre componenti del tifo romanista. Guido ha creato la societa' "Un Amore Infinito", che vende il merchandising della Roma e organizza le trasferte in Italia e all'estero per i Boys di Paolo: i "servizi" per il tifoso, appunto.
Emerge gia' cosi' la complessita' dei mondi intrecciati che descriviamo (il tifo, la politica, gli affari): da un lato i Boys sono considerati uno dei gruppi piu' agguerriti dentro e fuori lo stadio; dall'altro, si rivelano una riuscita operazione di marketing,capace di mettere a frutto il "lavoro immateriale" del tifoso, il "linguaggio messo al lavoro" degli striscioni, il "logo", per usare alcuni dei termini piu' cari ai teorici del post-fordismo. Paolo, in particolare, negli ultimi anni piu' noto del cugino per il suo attivismo alla guida dei Boys, riunisce anche fisicamente i vari aspetti: enorme ma non inutilmente manesco; fascista ma capace di inserirsi diplomaticamente nei meccanismi di un quartiere di "autonomi" (e di controllare i suoi "pischelli", che raramente si "appiccicano" per futili motivi, e mai in via dei Volsci): e in grado di ottenere rispetto trasversale: Fabrizio Toffolo, leader dei laziali Irriducibili, e' stato tra i piu' pronti a portare solidarieta' dopo la morte del rivale. riverito in curva, dunque, ma anche criticato: Per il business, certo (nonostante non si fosse arricchito), ma negli ultimi tempi soprattutto per i rapporti ambigui: una sua "consulenza" alle forze dell'ordine, a cui ha descritto la geografia sociale e politica della curva Sud, gli ha procurato non pochi nemici, in un momento in cui la violenza negli stadi e' tornata ad essere il nemico pubblico numero uno.
E qui arriviamo all'ultima fase della parabola di Zappavigna, della destra, del business del tifo, del controllo sociale. Il calcio e' ormai cambiato, e lo stadio ospita sempre piu' telecamere che tifosi. Per tenere a bada le curve piu' scalmanate, migliaia di agenti vengono mobilitati ogni domenica con spese notevoli. Cosi' non puo' andare avanti, il prezzo per le istituzioni e' eccessivo: occorre trovare modi di garantire sicurezza ad uno spettacolo sempre piu' televisivo e sempre meno pronto a farsi espressione di tensioni sociali che potrebbero rovinare la messa in onda dell'ultimo spot della Nike. Roma-Lazio del 2003, con il derby annullato dai tifosi che in campo hanno contato piu' di questore e prefetto, e' stato un segno da non oltrepassare. E allora si seguira' l'esempio inglese: videosorveglianza asfissiante sugli spalti, tolleranza zero nei confronti dei piu' litigiosi, e privatizzazione della sicurezza, affidata agli steward degli gruppi organizzati a controllare il comportamento delle curve. Dal prefetto Serra di Roma, al ministro dell'Interno Pisanu e a quello dell'Innovazione Stanca, tutti indicano questa strategia come un modello da seguire, e gli stadi tornano ad essere un laboratorio del controllo sociale.
Che c'entra Zappavigna? Ormai nulla, dopo l'incidente stradale. Ma in prospettiva, il tifoso-estremista-imprenditore avrebbe potuto fare un salto di qualita'. Chi, meglio di lui, avrebbe potuto prendere in mano la sicurezza privata in curva Sud insieme a qualche centinaio di pischelli senz'arte ne' parte pronti a iniziare questo "onesto" lavoro?
Quest'ultima fase rimarra' incompiuta. A chi si rivolgeranno politici e prefetti, ora? L'incidente avra' creato qualche problema anche a Serra e a Pisanu, crediamo. A via degli Equi, nessuno sembra in grado di prendere in mano la situazione. La rigida gerarchia dei Boys non prevedeva "delfini", sotto Zappavigna. D'altronde pochi hanno il curriculum all'altezza: il tifoso, il fascista e l'imprenditore in Zappavigna convivevano e si aiutavano a vicenda: non avrebbe potuto essere una cosa senza le altre due. Non avrebbe potuto fare presa sul ribellismo giovanile e allo stesso tempo recitare un ruolo di controllo sociale ed importare in curva mentalita' imprenditoriali, ad esempio, e questo vale per tutti burattinai dell'estrema destra italiana. Chi non racchiuda in se' tutte queste caratteristiche, dunque, difficilmente potra' ricoprirne il ruolo vacante.
Per saperne di piu'
Ultrà e polizia: note a margine di un derby mancato La curva della Roma, i fascisti, il business Calcio. Affari, sport e politica (da Umanita' Nova) http://www.asromaultras.it: il sito piu' documentato sugli ultras della Roma http://www.tifonet.it: il network online dei tifosi http://www.faustoeiaio.org: sull'omicidio di Fausto e Iaio
www.triburibelli.org
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