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IN GUARDIA !!!
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Fenix Wednesday, Jul. 20, 2005 at 11:27 PM |
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IN GUARDIA !
17 le persone indagate per saccheggio e devastazione dopo gli scontri scoppiati in via Po al termine del corteo antifascista indetto dal movimento torinese il 18 giugno dopo che i fascisti - uno di loro e' stato arrestato 2 giorni fa - avevano assaltato con spranghe e coltelli il Barocchio Occupato, accoltellando due ragazzi. Questa mattina alle 5 sono scattate perquisizioni ed arresti a Torino. Molti sono gia' stati arrestati e ulteriori arresti stanno per essere eseguiti e interessano praticamente tutto il movimento torinese, case occupate e centri sociali. Gli articoli del codice penale sono 110-419 ovvero "concorso in saccheggio e devastazione" 110,337-339 cioe' "resistenza aggravata" 582,585 e 576 ovvero "lesioni". A qualcuno vogliono anche affibbiare il 633-639 "occupazione abusiva e danneggiamenti". Questo perche' il pm, di cui non si sa ancora il nome, ha richiesto il sequestro del Fenix. Il documento di sequestro del Fenix -l'unico al momento in nostro possesso - recita "pur essendo stati notati dai Poliziotti XXXX e XXXXX e la maggior parte degli altri manifestanti rientrare al Centro Sociale FENIX il giorno 18/6/05 dopo aver posto in essere gravi episodi riconducibili al reato di cui all'art. 419 nel centro della citta' di Torino non sia noto che cosa abbiano fatto o facciano gli indagati e gli altri soggetti non identificati all'interno del Centro FENIX e pertanto non sia possibile affermare che la libera disponibilita' di tale edificio possa aggravare le conseguenze dei reati loro contestati..."..." e "...Dispone il sequestro preventivo della palazzina sita in Torino...". Il Fenix viene in queste ore murato, gli occupanti stanno portando via i libri della distribuzione. Dentro la polizia ha sequestrato bastoni e pietre: piu' volte in passato il Fenix era stato oggetto di irruzioni notturne con devastazioni e di attacchi di fascistelli a suon di pietrate. Lo sgombero era stato annunciato attraverso le esternazioni del sindaco Chiamparino, sempre lui!, che invocava dalla rubrica della Torino bigotta "specchio dei tempi" lo sgombero del fenix perche' c'era esposto sul muro uno striscione con su scritto "Lo stato uccide". Eh si... certe cose non si possono dire. Naturalmente quanto prima ci riprenderemo il Fenix...
SOLIDARIETA' AGLI ARRESTATI!
Un primo appuntamento e' per oggi alle 17 davanti al Fenix, vi invitiamo a seguire le altre notizie e ascoltare Radio Blackout per ulteriori iniziative che veNissero prese.
FENIX
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PARTY SELVAGGIO CONTRO GLI ARRESTI
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FENIX Wednesday, Jul. 20, 2005 at 11:30 PM |
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party selvaggio contro gli arresti
Domani sera, Giovedì 21 luglio, alle ore 20 appuntamento all'asilo occupato, in programma la cena bella vita del Barocchio che si sposta in centro, a seguire un bar benefit per gli arrestati. Puntuali.
FENIX
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SOLIDARIETA' AL FENIX DI TORINO E AI COMPAGNI ARRESTATI....
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Circolo dei Malfattori Wednesday, Jul. 20, 2005 at 11:31 PM |
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20 Luglio 2001 - 20 Luglio 2005 Solidarieta a tutte le vittime della repressione di Stato
Le ricorrenze non sono sempre rituali. Puntuali come un orologio svizzero, oggi 20 Luglio 2005, la repressione di Stato festeggia le sue macabre e infami ricorrenze. Alle 5 di questa mattina, come nei migliori incubi della polizia politica stalino-fascista, sono stati arrestati diversi compagni torinesi. Non contenti dell'inqualificabile operazione sbirresca è stata anche murata la palazzina in cui aveva sede il FENIX. A tutt'ora siamo all'osuro delle sbirresche motivazioni a copertura di questa vera e propria provocazione. Ma, consci delle sordide manovre tese a pacificare manu militari Torino in vista delle olimpiadi del prossimo anno, ecco scattare puntualmente gli arresti. Esprimiamo la massima solidarietà a tutti gli arrestati e speriamo di poterli riabbracciare al più presto.
Circolo Dei Malfattori Milano
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Solidarietà al FENIX e ai compagni arrestati !
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CARC -TO- Wednesday, Jul. 20, 2005 at 11:33 PM |
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Solidarietà al FENIX e ai compagni arrestati!
Gli arresti di sette compagni e la chiusura del FENIX riconfermano, se ce ne fosse ancora bisogno, il carattere ambivalente della guerra nella quale,la borghesia imperialista nostrana, ha trascinato le masse popolari del nostro paese. Da un lato, le aggressioni imperialiste in Afganistan e in Iraq e dall'altro, sul fronte interno, la guerra (aNCHE QUESTA NON DICHIARATA) contro le masse popolari. Una guerra che sempre di più assume le caratteristiche di guerra vera. Gli attacchi della borghesia nostrana alle conquiste e ai diritti delle masse popolari non si esprimono soltanto nel tentativo dei padroni di eliminare diritti sul posto di lavoro ma anche nell'attaccare duramente ogni agibilità politica e aggregativa. Come 60 fa i fascisti e i nazisti chiamavano banditi i partigiani, oggi chiunque alzi la testa contro la borghesia, il suo sistema infame e la sua guerra dichiarata o non, viene dichiarato "terrorista o devastatore". Crediamo vi sia bisogno di fare fronte comune contro la repressione e la controrivoluzione preventiva e di lavorare insiame per sensibilizzare sempre maggiori starti delle masse popolari che nel nostro paese, come in altri paesi diretti dalla borghesia imperialista,subiscono gli attacchi di una guerra interna non dichiarata che mieterà ancora oarecchie vittime. Esprimiamo piena solidarietà ai compagni arrestati e al FENIX chiuso e sgomberato dai cani da guardia dei padroni di turno .
Libertà per i compagni prigionieri!
Trasformiamo la guerra imperialista in guerra popolare per il socialismo!
(CARC)TORINO
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La solidarieta' è un arma usiamola...
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circolo operaio Anarchico Wednesday, Jul. 20, 2005 at 11:41 PM |
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Il circolo operaio Anarchico (Veneto) esprime la massima solidarieta' ai compagni del Fenix di torino, invitando tutti i compagni le associazioni, i sinceri democratici, ad esprimere la massima solidarieta' ai compagni arrestati, e la massima unita' contro la repressione ...
E' una frase detta in piu' occasioni, ma a noi piace ribadirlo... LA SOLIDARIETA' E' UN ARMA, USIAMOLA !!!
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Solidarietà agli antifascisti arrestati
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FAI - Torino Thursday, Jul. 21, 2005 at 12:49 AM |
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fat@inrete.it |
L'antifascismo non si arresta!
La Federazione Anarchica Torinese – FAI esprime tutta la sua solidarietà agli antifascisti arrestati il 20 luglio 2005 nell’ambito dell’ennesima operazione repressiva che colpisce l’opposizione sociale nella città di Torino. Il PM Tatangelo, che già ha applicato i propri teoremi repressivi contro due anarchici fermati il 18 giugno durante le cariche delle forze del disordine in via Po contro il corteo antifascista svoltosi dopo l’accoltellamento la settimana precedente di due compagni del Barocchio, si accanisce con ancor maggiore determinazione repressiva. Oggi, ad un mese dai fatti, chi si è trovato sotto i colpi dai manganelli dei celerini viene accusato addirittura di devastazione e saccheggio, oltre che di resistenza e lesioni, per giustificare un’incarcerazione decisa come monito ed intimidazione di chi ha fatto dell’antifascismo una scelta di vita e di lotta quotidiana. La decisione di usare come una clava il codice penale emerge nettamente dall’accusa di devastazione per una manifestazione pacifica in cui i soli incidenti sono stati quelli provocati dal panico generato dall’uso di manganelli e lacrimogeni CS tra la folla del sabato pomeriggio in via Po. Gli antifascisti, equiparati ad un esercito di lanzichenecchi calati in città per distruggere e saccheggiare, rischiano per questa sola imputazione da 7 a 15 anni di carcere. Si sfiorerebbe il ridicolo se con questa farsa non fossero state chiuse in galera 7 persone, ree di aver tentato di manifestare la propria opposizione alle squadracce che stanno aggredendo in modo brutale immigrati, gay, prostitute, sindacalisti, squatter, comunisti, anarchici in ogni angolo d’Italia. È di soli due giorni orsono la terribile aggressione che per poco non ha ammazzato due attivisti del centro sociale veronese “La Chimica”. Mentre ben diciassette antifascisti torinesi venivano arrestati o denunciati a piede libero, era posto sotto sequestro il Fenix, centro di documentazione in prima linea da anni nelle lotte sociali torinesi, contro la repressione, le Olimpiadi del cemento e il Treno ad Alta Velocità, il famigerato TAV che vuole devastare la val di Susa con la benedizione di politici locali e nazionali di destra e di sinistra. Ancora una volta la magistratura si inserisce nelle lotte sociali con teoremi demenziali: nel mondo che a lor signori piace i giudici fan da ramazza e la galera da pattumiera della società. La volontà di intimidire chi non si allinea ai bisogni dei cementificatori di Torino e delle sue valli è palese. La giunta del sindaco Chiamparino, prona di fronte ai poteri forti della città, non paga di aver criminalizzato gli antifascisti senza spendere una parola di condanna verso i fascisti che hanno colpito per uccidere, ha invocato a gran voce lo sgombero dei posti occupati e la repressione di polizia. Che puntuale questa mattina ha bussato alle porte di 17 antifascisti torinesi. Chiamparino, Bresso, Saitta vogliono presentarsi con le carte in regola alle prossime elezioni, dimostrando ai (post) fascisti e leghisti che il manganello lo sanno reggere meglio di loro. Nessuno deve sporcare la loro vetrina olimpica, il loro trampolino di lancio verso il governo del paese: a Torino serviva un pretesto, uno qualunque, per avviare un’opera di normalizzazione del panorama politico e sociale indispensabile ad una sinistra che tenta di battere la destra trasformando le questioni sociali in problemi di ordine pubblico. Ed ecco il magistrato di turno, il solito ben noto Tatangelo, pronto ad offrirlo su un piatto d’argento.
Respingiamo al mittente l’intimidazione, gli antifascisti continueranno ad andare a testa alta per questa città come hanno fatto nella manifestazione del 2 luglio che ci ha visto ripercorrere i luoghi dell’antifascismo e dell’anarchismo torinesi.
Fuori gli antifascisti dalle galere, l’antifascismo non si arresta! Tobia, Mauro, Andrea, Darco, Manu, Sacha, Fabio liberi subito!
Federazione Anarchica Torinese – FAI fat@inrete.it 011 857850; 338 6594361 Corso Palermo 46 – la sede è aperta ogni giovedì alle 21,15
www.federazioneanarchica.org
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Solidarieta' agli antifascisti torinesi ...
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CUB Torino Thursday, Jul. 21, 2005 at 10:22 AM |
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Continua la repressione nei confronti dell'antifascismo torinese...
La montatura messa in piedi con le cariche alla manifestazione antifascista del 18 giugno 2005 prosegue. 7 tra militanti antifascisti, occupanti di case e ragazze e ragazzi dei collettivi libertari torinesi sono stati tratti in arresto, il centro di documentazione Fenix posto sotto sequestro e murato.
Non bastavano i quattro fermi e i due arresti di quell’assurda giornata d’ordinaria repressione che ha visto l’attacco poliziesco ad una manifestazione che, è bene ricordarlo sempre, era nata come risposta all’accoltellamento di due giovani da parte di squadristi fascisti. Non bastavano le due settimane che i due giovani militanti anarchici hanno dovuto trascorrere all’interno del carcere torinese delle Vallette. Ci volevano anche gli arresti in massa, gli sgomberi delle case occupate e il rinnovato tentativo di criminalizzare l’antifascismo torinese. Gli arrestati dovranno oltretutto rispondere di un’accusa pesantissima come devastazione e saccheggio, che è stata utilizzata apposta per consentire gli arresti ad un mese di distanza dai fatti e che consentirà a qualche solerte PM di imbastire un processo particolarmente vessatorio nei confronti dei malcapitati. La responsabilità politica di quanto accade è chiaramente da attribuirsi quanti hanno organizzato la canea mediatica per criminalizzare coloro che potrebbero “dare fastidio” opponendosi alle scelte devastanti del padronato e del governo nazionale e locale. Davanti ad una città sempre più in crisi, schiacciata dal crollo dei redditi e dai profitti della speculazione edilizia rampante, gestita da palazzinari di tutti gli schieramenti in perfetta combutta, i poteri forti della città non hanno trovato di meglio che costruire una nuova montatura giudiziaria finalizzata a spiegare al buon popolo cosa potrebbe accadere a chi proverà ad opporsi alle scelte di questi signori.
La CUB esprime la sua piena solidarietà agli arrestati e ribadisce che l’antifascismo non si arresta.
Difendere la libertà ovunque!
La Federazione Regionale della Confederazione Unitaria di Base
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L'ANTIFASCISMO MILITANTE NON SI ARRESTA!
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Centro di documentazione “Comandante Giacca” Thursday, Jul. 21, 2005 at 10:23 AM |
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FERMIAMO LA VIOLENZA FASCISTA! L'ANTIFASCISMO MILITANTE NON SI ARRESTA!
Solidarietà ai compagni colpiti dalla violenza fascista a Verona e dalla repressione dello stato borghese a Torino!
Le azioni infami dei fascisti, servi dei padroni, vengono compiute nella totale garanzia dello stato che, di fronte alle lotte degli operai e delle masse popolari contro la guerra, in difesa del posto di lavoro e dei diritti calpestati, fomenta la mobilitazione reazionaria nel vano tentativo di arginare la radicalizzazione della lotta di classe. La repressione agisce in vari modi: con i fasci assoldati dalla borghesia, con i manganelli degli sbirri nei cortei, con l'assassinio politico di compagni come Carlo, con le stragi impunite, con perquisizioni e arresti come nel caso dei compagni di Torino, con le nuove leggi di guerra inneggianti alla caccia all'arabo. Questi fatti acutizzano il dolore per la perdita del compagno Dax, assassinato a sangue freddo dalle lame fasciste e la rabbia per il sempre più feroce attacco a chi si organizza contro l'imperialismo e la guerra. Contro la repressione rispondiamo con l'unità, rivendicando la pratica dell'antifascismo militante sapendo bene che l'unica giustizia è quella proletaria. Partecipiamo numerosi alla manifestazione antifascista a Verona sabato 23 luglio.
Fiducia nello stato non ne abbiamo, l'antifascismo è rosso e non lo deleghiamo! Dax è vivo e lotta insieme a noi le nostre idee non moriranno mai! Contro la repressione, organizziamoci per spazzare via i padroni e i loro servi!
Centro di documentazione “Comandante Giacca” Padova
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Dopo gli arresti di Torino: come reagire ?
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L'Avamposto degli Incompatibili Thursday, Jul. 21, 2005 at 10:32 AM |
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considerazioni dopo gli arresti di Torino
Non ce la possiamo cavare con l'ennesimo messaggio di solidarietà per i compagni arrestati e con la consueta incazzatura per l'attacco repressivo, che questa volta ha colpito a Torino. Sarebbe tempo perso dire frasi scontate, che ci porterebbero solo ad aspettare il prossimo attacco dello Stato e i prossimi compagni in galera: non ce lo possiamo permettere, perchè ormai i compagni in galera cominciano a diventare troppi e rischiano di diventare anche di più, visto che questo Stato vuole azzerare qualsiasi forma di lotta e di resistenza al suo potere guerrafondaio e forcaiolo. Bisogna reagire e soprattutto ricominciare a tessere un percorso di lotta condotto con determinazione, ma anche con intelligenza. Ormai è chiaro che questo Sistema non riesce più a garantirsi consenso sociale e per questo non può permettersi che si propaghino idee di libertà e di giustizia sociale. Per questo ci attacca, non certo perchè ci ritiene sul serio pericolosi; per questo usa sempre più spesso la galera contro di noi...ma non solo. La usa sempre più spesso con tutti i ceti sociali esclusi da questo sistema del profitto: le carceri scoppiano (oltre 60.000 detenuti), fioccano i processi per le lotte sociali (8600 procedimenti in corso) le strade pullulano di sbirri e sempre più gente finisce in galera perchè è costretta a delinquere per arrivare a fine mese. Come si vede non siamo soli, non è questo il problema. Il problema è che non riusciamo a trovare il bandolo della matassa per aggregare questi ceti sociali ad idee di rivolta e di lotta contro lo Stato e il Sistema, probabilmente anche perchè non si riesce a superare l'isolamento e la frantumazione sociale che il Potere è riuscito a determinare. Ma anche perchè molti (che pur subiscono le ire del Sistema) sperano ancora che cambiando il governo e rifugiandosi dietro le ali protettrici del centro sinistra si riesca a "ritornare alla democrazia", non capendo che, invece la democrazia è anche questo, visto che è solo un tipo di regime che il Sistema usa per mantenere il suo dominio. Non sarà perciò un cambio di governo a produrre libertà, come dimostra l'unanimità di tutti i partiti (o quasi) dietro le misure promosse dal ministro di polizia Pisanu. Bisogna costruire non solo mobilitazione ma anche coordinamento, discussione, conoscenza. Per combattere gli strumenti repressivi usati dal Sistema bisogna conoscerli, per combattere la strategia del nemico bisogna conoscerla in modo da trovare gli anticorpi giusti. Senza fare un passo indietro, ma attrezzandosi per farne molti avanti. E' per questo che parteciperemo all'assemblea di Roma del 23, per cominciare a confrontarsi seriamente su queste tematiche e per rilanciare la lotta e l'azione diretta contro lo Stato e il Capitale. Non possiamo esimerci da ciò, anche per evitare che questa protesta sociale venga monopolizzata dai servi fascisti, che cercano di incanalarla nella solita guerra fra poveri con un'escalation forcaiola contro i migranti oppure con l'uso strumentale della sicurezza, che vuole creare consenso per una controriforma autoritaria. Bisogna discutere di questi temi ed affrontarli, altrimenti ci troveremo sempre più soli a denunciare e a subire l'azione combinata delle lame fasciste con le manette di sbirri e magistrati. Ormai è urgente e l'escalation repressiva di Torino ne da un'ulteriore dimostrazione.
L'Avamposto degli Incompatibili
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Straccio la tessera
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Giovane Comunista Thursday, Jul. 21, 2005 at 11:01 AM |
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Sono schifato dal Partito del quale ho fatto parte fino ad oggi... Azioni repressive come quelle in corso adesso a Torino meriterebbero una netta presa di posizione ed una difesa ad oltranza da parte di chi è solito riempirsi la bocca di discorsi sul movimento e su Genova.
E invece c'è solo una presa di posizione soft a livello comunale, mentre tutto tace in provincia e in regione. I miei cari compagni di partito sono troppo attaccati alle sedioline del potere. Specie quelli che millantano di essere contro la burocrazia e invece fanno i capogruppo in comune, provincia e regione.
Se fossimo un partito serio e non una banda di organizzatori di feste di liberazione, esperti solo in grigliate e balli al palchetto, saremmo stati i primi a scendere in piazza. Invece facciamo semplicemente schifo... Ma quale cazzo di Unione?! Dobbiamo stare insieme a quelli che applaudono il meccanismo della repressione? Se è così questo assurdo baraccone può benissimo fare a meno di me... Non c'è nulla di comunista in questo partito, nulla ! Men che meno c'è in quei pasdaran dell'ortodossia pronti a levare gli scudi nella difesa della falce e del martello nel simbolo... come se fossero quelle le cose importanti ! Sì, gli amici di Grassi e soci, che adesso governano la Federazione di Torino... Guai se ci toccano la falce e il martello, dicono loro... E sì, perchè senza la falce e il martello nel simbolo le lotte sociali perdono di importanza. Mi piacerebbe vederli, lorsignori, quelli che hanno vinto il congresso di Collegno 55 a 0... mi piacerebbe vederli tutti e 55 in piazza contro la repressione. Dove sono? Dove sono? Quando hanno sgomberato il Tortuga Squat non hanno detto mezza parola. Si sono tenuti stretti i loro bei posticini in giunta e muti come i pesci !
Mi rendo conto che questo è uno sfogo personale, magari a tratti anche ridicolo... ma mi fa davvero male vedere compagni che perdono tempo con questo partito falso e ipocrita!
Saluti comunisti !
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BASTARDI, SOLO BASTARDI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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... Thursday, Jul. 21, 2005 at 11:25 AM |
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Tre degli arrestati sono miei amici
Qual è la loro colpa?? Aver creduto e lottato per un mondo dove tutti gli uomini sono uguali?? ...un mondo che molti predicano (Stato, chiesa,...) ANCHE SE POI QUESTI MOLTI NON FANNO ALTRO CHE UCCIDERE E REPRIMERE IN NOME DEI SOLDI E DEL POTERE.....
Tre miei amici sono in carcere per questo...
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Continua la persecuzione poliziesca ...
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[DN] CARC Thursday, Jul. 21, 2005 at 11:55 AM |
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Continua la persecuzione poliziesca contro il (nuovo)Partito Comunista Italiano (n)PCI!
Continua la persecuzione delle autorità francesi, per conto della banda Berlusconi, contro compagni militanti e simpatizzanti del (nuovo)Partito Comunista Italiano. Dopo l’arresto a Parigi dei compagni Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel del 26 maggio, una nuova operazione repressiva ha portato all’arresto di un compagno della Delegazione del (n)PCI. Nel comunicato diffuso dall’ADEEL, qui sotto allegato, viene descritta chiaramente l’ennesima operazione persecutoria e intimidatoria condotta dagli apparati repressivi francesi e italiani, l’accanimento, i mezzi e gli strumenti che stanno utilizzando per cercare di bloccare l’attività del (n)PCI, per cercare di fare terra bruciata attorno al (nuovo) Partito Comunista Italiano e ai suoi militanti e simpatizzanti. L’uscita in questi giorni del n° 20 de La Voce (la rivista del (n)PCI),i diversi comunicati prodotti dalla ommissione Provvisoria (CP) del Comitato Centrale del (n)PCI (da quello sugli arresti compagni Maj e Czeppel del 28.05.05 a quello del 17.07.05 sulla strage di Londra), hanno dimostrato concretamente che la prima operazione repressiva non aveva sortito i risultati sperati per la borghesia e che non era sufficiente a fermare il lavoro del partito clandestino. Questo e solo questo spiega l’accanimento e il livore di giudici e poliziotti italiani e francesi. L’accanimento contro il (n)PCI e gli arresti dei compagni dei Centri sociali di Torino operati la scorsa mattina testimoniano che la borghesia oggi non ha altri mezzi per far fronte alla crescente rivolta contro il suo marcio sistema di miseria, morte e guerra.
Libertà per il compagno Angelo D’Arcangeli!
Libertà per i compagni Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel!
Solidarietà al (nuovo)Partito Comunista Italiano!
Solidarietà con i compagni perseguitati e arrestati!
Costruiamo una rete di solidarietà con tutti i compagni arrestati e perseguitati dalla borghesia!
Direzione Nazionale dei CARC
www.carc.it
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PRESUMIBILE PARTENZA AD ALTA VELOCITA' DI UNA MONTATURA GIUDIZIARIA AD ALTA CAPACITA' ...
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tuttosquat.net Thursday, Jul. 21, 2005 at 12:12 PM |
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GIOVEDI' 21 LUGLIO APPUNTAMENTO ALLE 20 ALL'ASILO OCCUPATO (TORINO) PER PARTY SELVAGGIO IN SOLIDARIETA' AGLI ARRESTATI!
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IN GUARDIA!
PRESUMIBILE PARTENZA AD ALTA VELOCITA' DI UNA MONTATURA GIUDIZIARIA AD ALTA CAPACITA' PUNITIVA
Documenti 21.07.2005
Ripubblichiamo un testo del 26 giugno, premonitore di quanto e' puntualmente avvenuto a Torino...
IN GUARDIA!
PRESUMIBILE PARTENZA AD ALTA VELOCITA' DI UNA MONTATURA GIUDIZIARIA AD ALTA CAPACITA' PUNITIVA
Da mesi denunciamo l'intento evidente delle forze del potere statale di sferrare un attacco preventivo, ma feroce, a tutte le forme di vita che si contrappongono ai suoi progetti, che nella nostra regione sono essenzialmente due, Olimpiadi e TAV. La carica al corteo antifascista di Sabato 18 giugno da il via ad un piano repressivo nei confronti della Torino anarchica e antagonista, che non trovando pretesti, stentava a partire. L'attacco PROGRAMMATO al corteo antifascista condotto con accanimento dai celerini, perseguiva obiettivi precisi. Per questo motivo alcuni AGENTI erano INCARICATI DI SPACCARE LE VETRINE. Nel caso i manifestanti se ne dimenticassero. Una RIPETIZIONE di ciò che avvenne nel 1998, e che grazie ad una forsennata campagna di criminalizzazione mediatica fruttò due morti impiccati ed una condanna a 4 anni dell'unico superstite alla montatura. Oggi il potere vuole ripercorrere la stessa strada per togliere di mezzo chi contesta Olimpiadi e TAV, le grandi opere che faranno fruttare i loro privilegi. L'arresto confermato per “pericolosità sociale” di due ragazzi incensurati che non avevano ne il volto coperto ne imbracciavano bandiere, ci fa capire che il giro di vite è partito. Ma affinchè abbia gli effetti devastanti desiderati PRESUPPONE LA MONTATURA GIUDIZIARIA. Per il momento i MEDIA HANNO FATTO LA LORO PARTE con grande zelo, sparando a zero, mentendo sfacciatamente, trascendendo ad insulti ed invettive, arrivando al punto di indicare nome e cognome di presunti colpevoli da colpire. Per rendere più piccante la montatura in preparazione, un tapino de La Stampa arriva al punto di imbastire un hollywoodiano scambio di persona fra uno degli accoltellati da una squadraccia fascista, ed un presunto ex brigatista. I fermati dopo gli scontri erano quattro, in origine, ma un esile ragazzina ed un ragazzo claudicante non hanno proprio potuto arrestarli, correndo il rischio di perdere subito ogni credibilità. L'intento persecutorio bene si manifesta attraverso le dichiarazioni del sindaco di Torino (DS) che vuol presentarsi parte civile contro il corteo antifascista, assecondando le richieste del tardo fascista Ventriglia, e che si profonde, da Taormina dove è in vacanza, in affrettate dichiarazioni di solidarietà alla polizia. Un primo cittadino – che non vuole sapere -. Dimenticando l'accoltellamento di due occupanti del Barocchio squat da parte di una squadraccia fascista, da cui naturalmente è originato il CORTEO, INDETTO PUBBLICAMENTE DA TUTTE LE COMPONENTI DEL MOVIMENTO ANTAGONISTA TORINESE. Lo stesso sindaco che realizza i sogni forcaioli del tardo-fascista Ghiglia, sgomberando proprio quello spazio contro il quale l' onorevole di AN aveva condotto a manifestare una ventina dei suoi accoliti, amorevolmente protetti da un nutrito schieramento di polizia. Chiamparino & C. otto giorni prima avevano fatto sgomberare l'Arsenale che ospitava l'Osservatorio Ecologico, già sgomberato due volte in tre mesi con relativa devastazione degli immobili, sani. Evidentemente non gli bastava, dopo che in un convegno sull'ordine pubblico il suo compagno Nigra aveva invocato l'intervento dell'esercito contro gli squatter dell'Arsenale occupato. Una logica comune unisce i vari settori dell'apparato repressivo, la stessa logica fa sì che sul giornalaccio del padrone ad inveire contro il corteo antifa sia un convinto nazifascista – collaboratore di polizia – come Massimo Numa, a tempo perso giornalista di rara scorrettezza. Al TG3 si esibisce il tremebondo ma livido travet Gianfranco Bianco, cacciato anche dagli anti-TAV. E poi lo stuolo di giornaletti fascistoidi sovvenzionati dallo Stato che scimmiottano in modo ancora più becero – se è possibile – le vaccate delle grandi testate. Leggo, il giornale dei cessi della stazione, per esempio afferma che entrambi i ragazzi arrestati appartengono alla Federazione Anarchica Informale invece che alla Federazione Anarchica Italiana, o semplicemente a se stessi. E' da notare la coordinazione tra La Stampa e Repubblica negli attacchi preordinati agli anarchici. Ma sembra che la parte del leone tocchi all'autorità giudiziaria, incaricata di passare all'attacco. E per un paio di giorni quotidiani e TV hanno aperto il gioco insistendo su nuove, pesanti incriminazioni. Quel che ci pare incredibile e ci conferma la debordante arroganza del potere, è che sia stato incaricato di “procedere” contro i manifestanti un magistrato: Marcello Tatangelo che già si era distinto nell'ordire, insieme a Maurizio Laudi, la vergognosa montatura della “prove granitiche” contro i presunti “Lupi Grigi” crollata miseramente persino in cassazione, una montatura che uccise Sole e Baleno e tolse la libertà a Silvano Pellissero. Ricordiamo che la montatura crollò proprio nel suo aspetto politico più pretenzioso, quello che riguardava i reati associativi. Non c'era banda armata e non c'era associazione sovversiva, niente di niente... E' singolare, perchè presumibilmente, Tatangelo sarà incariato di costruire un castello accusatorio che potrebbe utilizzare proprio i reati associativi, con il dichiarato intento di infliggere i maggiori danni possibili ad un movimento antagonista, che ripresentandosi unito a Torino, fa paura agli uomini del potere. Quale credibilità può offrire un PM come Tatangelo, recentemente squalificato dall'utilizzo strumentale e politico di montature giudiziarie clamorose, se non di fronte ad un giudizio preconfezionato e superfazioso? Ma paradossalmente Tatangelo ci viene presentato come accusatore, proprio per questa sua attitudine di consumato costruttore di teoremi giudiziari a sfondamento politico. Oltre a denunciare l'intento pesantemente persecutorio del potere, di cui non abbiamo mai dubitato, affermiamo che tutto ciò è inammissibile. Inammissibile perchè rappresenta un violento attacco alla libertà di tutti, condotto secondo le rivoltanti modalità del potere in sugo italiano. Attacco fascista con feriti gravi. Corteo antifascista di protesta, caricato in modo spettacolare e preordinato dalla polizia. Canea mediatica appoggiata dalle autorità. Sgomberi di case occupate (due in otto giorni: l'Arsenale e il Laboratorio Sociale Occupato). Accanimento immotivato contro le vittime delle cariche di polizia: Silvio e Massimiliano rimangono in galera ostaggi del clima politico di linciaggio. Ideazione e costruzione di una montatura giudiziaria affidata a specialisti del ramo, per colpire più avversari possibile, nel modo più duro possibile, sotto l'elastico paravento della legalità.
FENIX! Osservatorio astronomico contro la repressione
www.tutto.squat.net
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E’ PROPRIO VERO CHE L’ORDINE REGNA A TORINO?
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l.s.o. Gabrio Thursday, Jul. 21, 2005 at 12:23 PM |
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Arresti, perquisizioni e sequestro del Fenix. comunicato
E’ PROPRIO VERO CHE L’ORDINE REGNA A TORINO?
L’operazione di polizia che ha portato all’arresto di ben 7 persone e all’inquisizione di 17 compagni a Torino avviene sinistramente in una data simbolica per il movimento: il 20 luglio 2001 moriva a Genova Carlo Giuliani per un colpo sparato da una pistola d’ordinanza dei carabinieri. Per Torino quella data ha rappresentato fino a qualche anno fa un momento di mobilitazione. Oggi, come in molte città d’Italia, è diventata una data per ricordarsi dei processi e delle repressioni su Genova e quello che è seguito da Genova in poi… I capi di imputazione principali di questo nuovo procedimento si aggirano intorno alla “devastazione”, “saccheggio”, “resistenza”, “detenzione di armi”, “occupazione abusiva”. Il tutto per aver resistito a una sconclusionata carica in un’assolata giornata di giugno, quando si cercava in 500 di protestare contro l’orrendo accoltellamento di alcuni compagni del Barocchio per mano fascista. Il tutto per aver eretto una barricata simbolica nel cuore del salotto piemontese, e offeso il tranquillo commercio dei soliti negozianti, fin troppo preoccupati di recuperare sui salari ciò che non riescono ad evadere con le tasse che di capire quello che gli accade intorno. Neanche nell’aprile del ’98 si giunse a tanto, all’epoca di Edo e Sole. Neanche allora col sospetto di aver “devastato” un tribunale, il movimento dei centri sociali e delle case occupate a Torino subì un così pesante rastrellamento di case, centri, corpi. Forse c’era più paura, e forse c’era un po’ più di vergogna per un suicidio abbandonato in una cella a mo’ di denuncia di un sistema fondato sulla carcerazione preventiva. Oggi la febbre olimpica devasta non solo le valli, storpia la metropoli, e arricchisce la lobby delle “Grandi Opere”, ma irrigidisce le menti, chiude gli spazi di democrazia, tenta di fagocitare e soffocare qualsiasi voce critica di dissenso. Il sindaco chiede più poteri per governare questo periodo di transizione alle olimpiadi. Poteri di gestione dei soldi pubblici ma anche dell’ordine. La tregua olimpica si deve tradurre sul territorio in pace sociale. I problemi, quelli seri, vanno nascosti o taciuti. La continua sovrapproduzione di disoccupazione e precarietà conseguente al declino economico della città, va nascosto anche sulle pagine dei giornali, per non disturbare il manovratore (anzi i manovratori). I diritti dei migranti, dei precari, dei lavoratori licenziati, delle popolazioni delle valli offese da progetti costosi quanto inutili (TAV, trampolini di Pragelato, ecc.), vanno cancellati anche a colpi di manganello – se il caso vuole – pur di garantire la tregua. E allora ben vengano i Tatangelo con le loro fantasmagoriche inchieste, i loro cervellotici micro-teoremi, pur di mettere un primo bavaglio a quella opposizione, certamente più fragorosa, che nasce dai centri sociali e dalle case occupate, ma che ha il vizio di intrecciarsi con realtà sociali potenzialmente pericolose per i loro tranquilli affari. Ben venga l’originale progetto del pm di accorpare sequele di fatti diversi (la manifestazione antifascista del 19 giugno, la contestazione sotto il cpt di c.so Brunelleschi del 19/5) con l’idea di aggiungerne altri, forse per riuscire finalmente a costruire l’ipotesi di un grande reato associativo. Ben venga questa stortura della realtà, per giustificare un opzione politica molto pratica di intimidire, minacciare, arrestare chi fa opposizione sociale, anche contro quelli che oggi sono candidati a sostituire il regime di centro destra nel governo del paese. Ma questa tendenza locale non casca dal cielo. Segue pedissequamente, appesantendola, una tendenza già in atto nel paese e in tutto il globo. Siamo entrati nell’interregno dell’Impero in piena guerra permanente. Un interregno che comporta disordini e lancinanti contraddizioni a livello di governo globale, ma che ha una sempre più pesante traduzione secondo il linguaggio della guerra sulle genti e sulle moltitudini. La restrizione delle libertà individuali e associative non è un problema di qualche città sparsa per la penisola, ma va da New York a Baghdad, da Londra a San Cristobal, da Roma a Berlino, passando per tutti i nostri luoghi e territori, modulandosi certamente con intensità diverse, ma sempre attingendo dallo stesso background della guerra e della logica della guerra. La riduzione delle libertà di circolazione, il tentativo di introdurre un mandato di cattura europeo e internazionale, l’aumento dei livelli di controllo sugli individui (cellulari, e-mail), il tentativo di introdurre leggi speciali, sono diverse declinazioni di quella cultura della guerra. Così come l’intensificazione del carico di procedimenti, processi, denuncie, arresti ai danni dei compagni e dei militanti del movimento di resistenza alla guerra in questi ultimi anni. Dunque il pm Tatangelo, il deputato Ghiglia, il neo-sceriffo Chiamparino, sono solo granelli di polvere di questo pulviscolo planetario che oggi ci investe. Ci investono, ci fanno male, ma non ci possono impedire di parlare, criticare, resistere. A nostro modo noi saremo il loro Iraq in casa. Per noi è un augurio, per loro una maledizione.
Libertà per i compagni arrestati.
Solidarietà al Fenix sequestrato/sgomberato.
Solidarietà a tutti i resistenti del pianeta terra.
L.S.O. GABRIO (TO)
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Quali iniziative
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Durruti Thursday, Jul. 21, 2005 at 12:35 PM |
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Direi che ci siamo... Forse nemmeno nel peggiore degli scenari ipotizzabili potevamo pensare che le cose si sarebbero messe in questo modo. Mentre l'estate avanza e le capacità di mobilitazione o le possibilità di far breccia nell'opinione pubblica diminuiscono con la complicità del clima vacanziero, gli organi repressivi affondano i loro colpi. Ora bisogna stare molto attenti, cercare di rispondere lucidamente senza farsi travolgere dagli eventi concedendo all'avversario il vantaggio di essere lui a menare le danze. Ci sono indubbiamente dei fattori emotivi di primo piano: i compagni in carcere - maledizione ! - che stanno pagando per colpe inesistenti. E' necessario, tuttavia, discernere il piano emotivo da quello razionale. Ben vengano, se ci saranno, manifestazioni di solidarietà e denuncia davanti al carcere o altri cortei per comunicare le nostre idee. Ma dobbiamo fare attenzione a non cadere nelle trappole delle provocazioni: i nostri nemici non aspettano altro. Pensiamoci bene. E' un momento cruciale. La lotta contro l'Alta Velocità è giunta al momento decisivo. Ora non si tratta di marciare in 30.000 verso Venaus ma di impedire i sondaggi. E, purtroppo, non ci saranno 30.000 persone a impedirlo... o meglio ci saranno solo se si riuscirà a svergognare definitivamente il gioco sporco che Stato, Regione, Provincia, Forze del Disordine e mass media stanno conducendo... La prima mossa vincente l'hanno azzeccata loro. Quando qualche giorno fa' hanno arrestato l'infame fascio accoltellatore hanno finalmente avuto il via libera per usare il pugno duro contro l'antagonismo torinese. E il montepremi non è tanto l'antifascismo, ma i grandi interessi delle lobby olimpiche e legate alla TAV-TAC... Senza la lotta in valle per la Tav e le Olimpiadi alle porte la repressione non sarebbe stata così dura... Ora, invece, arrestare quelle stesse persone che molti valsusini hanno visto al loro fianco nelle lotte, nei presidi significa lanciare un messaggio preciso. Significa dire ai meno determinati a scendere in piazza: "Guardate con che delinquenti vi andate a confondere. Questi sono saccheggiatori e devastatori... Siete ancora così sicuri di voler fare fronte comune insieme a questi?" E stiamo pure certi che in molti crederanno di più alle panzane di Gianfranco Bianco o della Stampa che non al sudore versato dai compagni sul luogo dei presidi... Per "lorsignori" caricare un presidio pacifico e non violento di 100 o 200 persone non sarà mai un problema se quelle 100 o 200 persone resteranno isolate... Lo sarà invece se, dopo la carica, ne scenderanno in strada altre 5000-10.000-20.000 e via dicendo... Si tratta di una battaglia dura. E partiamo svantaggiati. E' una battaglia per l'informazione, una battaglia dove loro hanno i cacciabombardieri e noi - se va bene - le fionde... Difficilmente la vinceremo sul piano dello scontro... per qualcuno la rivolta di strada potrà avere il suo fascino romantico e ottocentesco... ma ci mancano i numeri e il rapporto di forza rimane sfavorevole. Giochiamo d'anticipo. Battiamoli su loro terreno... Facciamo controinformazione a tappeto e non accettiamo provocazioni. Tirare pietre alla polizia per qualcuno può avere un significato liberatorio, ma in questo momento è il modo migliore per dare a loro un qualsiasi pretesto.
Saluti e libertà per gli arrestati.
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Solidarietà ai compagni di Torino
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Compagni/e Firenze Thursday, Jul. 21, 2005 at 2:48 PM |
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Solidarietà ai compagni di Torino
Esprimiamo la nostra solidarietà ai compagni di Torino arrestati nell'ambito di una operazione di polizia che ha portato anche allo sgombero del Phoenix
La morsa repressiva non si arresta
Le lotte sociali neanche
Liberi Tutti
Compagni/e Firenze
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Torino nel bel mezzo della bufera sociale, tra processi di trasformazione e conflitti ...
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Skinhead Anarchico Thursday, Jul. 21, 2005 at 2:50 PM |
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Torino nel bel mezzo della bufera sociale, tra processi di trasformazione e conflitti irrisolti
Torino è al centro di numerosi conflitti sociali che si stanno inasprendo nell'ultimo periodo. La contestazione al TAV in val di Susa, le rivolte degli immigrati e il dramma dei CPT, lo scempio ambientale delle Olimpiadi Invernali solo per citare i più famosi. In tutti questi momenti di rottura il movimento antagonista è presente nelle sue forme e pratiche più diverse e questo è scomodo per chi ha deciso di ridisegnare la città a sua immagine e somiglianza lasciando fuori sempre più ampie fette di sfruttati. Non dobbiamo infatti perdere di vista il fatto che tutti i progetti sopra elencati si sommano ad altri (costruzione della metropolitana e del passante ferroviario, ristrutturazione degli stadi, costruzione di nuovi quartieri...) in un unico grande piano che mira a superare l'assunto di "Torino = città-fabbrica di Agnelli". Questo non è altro che il frutto del passaggio di consegne da un metodo di produzione (e quindi di sfruttamento) ad un altro. Su di noi stanno provando a costruire una società-carcere che sostituisca quella oramai obsoleta società-fabbrica non più in linea con i processi di produzione moderni. E siccome la società viene piegata a forza dal metodo di produzione, così vengono investiti tutti gli aspetti materiali nell’operazione, da quelli più visibili come l’urbanistica a quelli più sottili come gli stessi rapporti tra le persone. Torino rientra come tutte le altre città in questo immenso processo ma, probabilmente, con la discriminante di un passato tutto teso alla produzione industriale che ne ha ipotecato irrimediabilmente il presente. Sì, perché Torino era una città che orbitava intorno alla FIAT (basti considerare il numero di occupati e le dimensioni dell’indotto), città che si trova oramai orfana del suo polo produttivo principe visto che quest’ultimo, che da tempo ha compreso i processi in atto, ha spostato il suo baricentro verso altri lidi come la speculazione finanziaria, diminuendo gradatamente l’ossigeno al ramo secco della produzione automobilistica. Torino si trova oggi a vivere un’emergenza che sfocia in contraddizioni sempre più accese. La ricetta a questo problema non si è fatta sentire: adattare la città ai nuovi processi e rafforzare il controllo. Questi due elementi vanno necessariamente a braccetto visto che l’adeguamento che si sta delineando all’orizzonte taglia fuori parecchio “materiale umano” di scarto che ne rende indispensabile il monitoraggio e la repressione onde evitare che rovini i nuovi equilibri. Ovviamente gli esclusi non sono tutti uguali e questa frammentazione la paghiamo in termini di conflittualità ridotta in quanto non si riesce a trovare un bandolo della matassa per l’unificazione delle lotte, che risultano spesso e volentieri parziali quando non proprio corporative. In fondo questa segmentazione è il frutto di anni di lavoro da parte di chi ha in mano la produzione (e quindi governa realmente) e che ha investito moltissimo nella destrutturazione delle fabbriche, nella creazione di quartieri dormitorio e di ghetti per immigrati e così via. Dicevamo, gli esclusi non sono tutti uguali e per ognuno c’è un posto e un destino, l’importante che non disturbi. Ai disoccupati e i cassaintegrati è riservato un futuro di incertezze e di rocambolesche avventure per poter arrivare a fine mese, per i precari c’è la sicurezza che uno su tre rimarrà in quella situazione per il resto delle vita; per gli immigrati è serbato un trattamento di favore: o rimanere nel limbo della microcriminalità e del lavoro sommerso o essere espulsi senza tanti complimenti oppure, infine, essere tra i fortunati vincitori di un bel colpo di pistola “accidentale” o di un volo dai piani da qualche mansarda sovraffollata. Per ognuno di noi è pronto un destino in questa città, come d’altronde per la città stessa brilla una stella nefasta che i potenti ripetono ossessivamente sia invece foriera di buoni propositi. Torino deve diventare una città post-industriale, anche se il suo ruolo produttivo (che poi è il nocciolo del problema) non è ancora dato sapersi quale sarà. Restano così, una serie di iniziative parziali come le Olimpiadi che intanto sperimentano scenari futuri sulla nostra pelle. La città olimpica, come la vorrebbero loro, è una città carcere per tutti quanti, estensione di un’istituzione repressiva che ha oramai ampiamente valicato i suoi confini tradizionali. Un mondo sotto sorveglianza nei punti strategici come il quartiere finanziario o il centro, oppure lasciato alla miseria dei rapporti umani sempre più sterili e minimali nei quartieri di nuova generazione dove tutto è “all inclusive” e la vita è gestita passo passo dai ritmi scanditi dall’orario dell’ufficio e del centro commerciale. Qualcuno ha detto che il centro sarà il salotto della città, dove i potenti potranno portare i loro ospiti e stupirli con la sua bellezza. Secondo noi la realtà è molto più triste: il centro, fotocopia di altri mille uguali riprodotti serialmente per il mercato, non è un salotto per i potenti ma al limite l’ufficio del direttore del carcere. Sì perché in un salotto, bene o male, c’è vita: si parla, si discute, ci si relaziona insomma. In un’enorme vetrina sterile, invece, il cellophane dei prodotti occlude tutto e non lascia spazi di umanità. Un mercato è vivo, un quartiere popolare è vivo, il centro, al pari di un enorme centro commerciale “open space”, è solo una stanza dove transitare e consumare merci. In una logica carceraria il centro diviene quindi un posto un po’ più curato del resto, ma dove l’idea dominante è sempre la stessa, sì perché anche i potenti sono investiti dal meccanismo di disintegrazione dei rapporti umani, meccanismo mitigato per loro da una marea di prodotti surrogato disponibili. E se i potenti vanno a trovare i loro colleghi carcerieri nei loro uffici, tutti gli altri non possono fare altro che subire quel senso di soggezione che si ha quando si entra nella stanza del capo oppure quella rabbia incontrollata che li spinge a sfasciar tutto.
Oltre al centro ci sono altri progetti in ballo che ridisegnano la struttura della società in funzione dei nuovi processi di produzione. Il TAV è necessario per trasferire le merci ad alta velocità sia dal luogo di produzione finale a quello di consumo che dai vari “meta-luoghi” di produzione. Se la fabbrica come spazio fisico totalizzante della produzione è stato smantellato e decentrato, la sua delocalizzazione impone nuove regole di trasporto da un punto di produzione parziale ad un altro. Di seguito al TAV è importante ridefinire tutto l’assetto ferroviario cittadino dividendo Torino lungo i due assi potanti est-ovest e nord-sud. Il passante ferroviario agisce sul primo, le nuove linee di metro leggera sul secondo, mentre la metropolitana li abbraccia in parte entrambi. I nuovi quartieri non sfuggono a quanto detto quindi, utilizzando il sistema oramai rodato di convertire ex aree industriali in zone residenziali, i nostri affidabili architetti progettano quartieri middle-class che paiono un misto tra un villaggio turistico e un penitenziario. Il parametro che sta alla base della trasformazione è quello di sfruttare al massimo l’edificabilità delle aree che risultano quindi spremute fino all’ultimo pur di tirar fuori un appartamento o una villetta in più. Tutto il resto è minimale: cassonetti insufficienti, spazio per i servizi insufficiente, aree verdi plasticose in quantità ridotta, d’altronde tutti questi non sono altro che accessori di una comoda vita a cavallo tra le mura domestiche e il luogo di lavoro.
Quanto detto è quello che ci aspetta a breve termine perché oramai siamo al punto di non ritorno. Il TAV non può più essere rimandato e, anzi, già premono da più parti ansiosi di trarne profitto. I CPT sono arrivati al limite della sopportabilità per gli immigrati dentro e per quelli in perenne fuga. La speculazione del e sul Torino Calcio è arrivata al capolinea e rischia di trasformare la città in una polveriera. Ad essa si somma, in una catena infernale, uno stadio che rischia di non essere costruito ed un altro che potrebbe non venire più restaurato. Questo preoccupa i potenti visto che il Delle Alpi dovrebbe aprire e chiudere i cerimoniali olimpici del 2006 e se non gli si rifà il trucco in tempo qualcuno dovrà tirare fuori molti soldi che probabilmente manco ha. Poi anche le Olimpiadi sono alle porte e, visto che il test non può fallire, è meglio che gli irriducibili si mettano l’animo in pace. Purtroppo però, come sempre accade, se uno tiene particolarmente ad una cosa, questa facilmente può diventare oggetto di minacce. E quindi, agli irriducibili del no al progetto olimpico si accodano i lavoratori incazzati, gli ambientalisti e anche gli ultras granata. Per tutti quanti la ricetta è invariata: repressione. E la repressione arriva, puntuale come l’orologio del padrone e multicolore come la spettro politico di chi la applica. In questa ottica che va inserita l’ennesima pantomima del Pubblico Ministero Tatangelo che si preoccupa di schiacciare l’opposizione sociale a tutto campo. Un esubero giuridico che si nutre della speranza di distogliere lo sguardo dei compagni degli arrestati dai conflitti in atto, per permettere, se ce ne fosse ancora bisogno di ripeterlo, che il processo di restauro faccia il suo corso senza troppe storie. Ed è per questo che portare avanti le lotte senza farsi soggiogare da una logica emergenziale sempre fallimentare è sicuramente un buon modo di mostrare solidarietà attiva verso chi è sequestrato dallo stato. Insomma, il cuore verso i compagni e gli amici dentro e il cervello per i compiti che abbiamo noi fuori. Sbirri e fascisti ci possono rallentare, ma noi dobbiamo andare avanti lo stesso. Con questo non si vuole certo dimenticare chi è vittima della repressione, ma solo spronare tutti quanti a non farsi intimidire da chi ha fatto dell’intimidazione uno stile di vita.
Solidarietà agli antifà e a tutti i detenuti
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APPELLO RIVOLTO A TUTTI GLI ANTIFASCISTI !
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Antifascisti di Alessandria Thursday, Jul. 21, 2005 at 2:53 PM |
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Mobilitazione per liberare gli atifascisti torinesi subito
A tutti gli antifascisti : mandate appelli lettere, organizzate presidi affichè gli antifascisti torinesi vengano liberati. Le lettere ai compagni vanno mandate al carcre delle Vallette, gli appelli/proteste a La Stampa bugiarda di Torino e in ogni dove...
(ANTIFASCISTI DI ALESSANDRIA)
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COMUNICATO STAMPA
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Partito della Rifondazione Comunista di To. Thursday, Jul. 21, 2005 at 2:57 PM |
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COMUNICATO STAMPA
Il Partito della Rifondazione Comunista ribadisce la propria preoccupazione in seguito all’inasprimento della repressione contro il dissenso sociale, già espressa dal nostro capogruppo in Comune, e considera l’accusa di devastazione imputata ai 7 attivisti dei centri sociali, arrestati mercoledì 20 luglio, un fatto di inaudita gravità. Essa rappresenta un’iniziativa senza precedenti che ci induce a considerare questa operazione un vero e proprio atto politico volto a criminalizzare il conflitto sociale e non certo a ristabilire la “legalità”. Non si capisce, infatti, perché analoghi incidenti ritenuti “fisiologici” durante manifestazioni sportive, si trasformino in un reato così grave, come la devastazione, che prevede da 8 a 15 anni di carcere.
Per Rifondazione Comunista alla richiesta di spazi sociali e alla domanda di estensione dei diritti sociali, si deve rispondere con l’allargamento degli spazi di democrazia e di partecipazione. La repressione violenta rischia, al contrario, di esasperare le tensioni sociali irrisolte nella nostra città.
Per queste ragioni il Partito della Rifondazione Comunista sosterrà ogni forma di protesta, ampia e pacifica, contro la repressione in atto.
Che la destra esulti, oggi a Torino per i 10 mandati di cattura e i 7 arrestati, così come ieri per la brutale repressione alla manifestazione di Genova del g8, ci pare essere la logica conseguenza di un’ideologia autoritaria e di controllo poliziesco nei confronti dei conflitti sociali, dalle mobilitazioni contro la Tav in val di Susa alle mobilitazioni del movimento operaio per la difesa occupazionale, dai movimenti contro i CPT e per le libertà e i diritti dei migranti alle mobilitazioni contro la guerra.
Le dichiarazioni del capogruppo in comune di AN, Ventriglia, che affermano una “continuità ideologica oltre che biologica e personale tra le bande più aggressive di teppisti dell’estrema sinistra…” con riferimento all’arresto di Sasha Contu, figlio di Mario Contu, nostro dirigente recentemente scomparso, sono oltre che infamanti, di cattivo gusto, e mostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, la continuità ideologica della destra “moderna” con quella sconfitta dalla resistenza antifascista. Esse ricordano tesi razziste e mengeliane, che affidano alla selezione biologica la purezza razziale, culturale e politica.
Per queste ragioni invitiamo a mantenere alta la vigilanza antifascista e a difendere il diritto di manifestare democraticamente.
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA, Federazione di Torino - Via Brindisi 18/c
tel. 011460471 – fax: 0114604721 E-mail: prctorino@katamail.com
Sito internet: http://www.prctorino.it
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chiamparino e cofferati dalla digos teleguidati
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@pan Thursday, Jul. 21, 2005 at 3:31 PM |
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Non è un caso che gli attivisti in prima linea contro TAV CPT e affari olimpici..siano perseguitati da prefetto sindachino digos e altri squallidi figuri del basso impero
Chiamparino ormai sente franarsi la terra sotto i piedi... la sua Torino da bere fa pena e mena colpi arrabbiati e vendicativi.. vorrebbe una Città normalizzata pulita allegra e ospitale per la propria vanagloria e per il proprio prestigio personale...le contraddizioni esistono e non si possono nascondere sotto lo zerbino della sala rossa... TAV olimpiadi e CPT sono la vergogna della Torino che vogliono spacciare per metropoli europea...chiunque lo vuol far risaltare diventa un pericoloso disfattista sovversivo... il disegno strategico che ignominiosamente vede Ghiglia e Chiamparino dalla stessa parte prevede lo smantellamento di tutti i centri sociali.... peccato che come lor signori non sanno torino diventerà presto un grande centro sociale a cielo aperto : 40.000 hanno manifestato contro il TAV e quando gli operai e gli studenti si accorgeranno del grand ebidone olimpico saranno in 300.000 a scendere in piazza chiedendo le dimissioni del sindaco più grigio e bigio che la città abbia mai conosciuto...
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Oliviero Beha in chat bur corriere
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@pan Thursday, Jul. 21, 2005 at 3:41 PM |
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a me piacerebbe dire che tutto è al di sopra di ogni sospetto, ma ne ho viste così tante che lo sport è diventato il contrario di quel che doveva essere.. il canada paga ancora oggi dopo 26 anni il buco delle olimpiadi di Montreal..altro che business e rilancio di Torino mister Chiamparino!
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Repressione a Torino: comunicato di Radio Blackout
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Radio Blackout Friday, Jul. 22, 2005 at 2:24 AM |
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Ancora una volta Radio Blackout deve registrare l’ennesima operazione repressiva e mediatica nei confronti di chi palesa il dissenso in questa città cantiere che così si prepara alle olimpiadi.
Ancora una volta il reato di devastazione e saccheggio, come altre quello di associazione sovversiva, quand’anche stralciato postumamente nella maggioranza dei processi, viene usato come deterrente nel conflitto sociale, presente e futuro, endemico a questa società, che lo stato pretende di estirpare a suon di arresti e denunce.
Ancora una volta viene sbattuto il mostro in prima pagina, nel più superficiale e vergognoso dei modi.
Sette persone arrestate e condannate preventivamente da chi ritiene di poter giudicare tutto e tutti dall’alto, o dal basso, della propria professione giornalistica.
Abbiamo visto foto, abbiamo letto i nomi, ne abbiamo conosciuto le storie personali e politiche.
Come si suol dire: ci manca il conteggio dei bisogni fisiologici.
Compiaciuti nelle loro accuse, i giornalisti si sono distinti per un accanimento pari solo a quello dimostrato nei confronti dei colleghi di Bin Laden.
Non ci stupiamo dell’atteggiamento di chi è parte fonamdentale di un “sistema integrato” che arresta, ingabbia e persegue le diversità scomode.
Questi scrittori di condanne sono emanazione diretta degli inquisitori giuristi, funzionali alla costruzione del terrore e del nemico pubblico.
Due dei 7 arrestati sono dj di questa radio e da questa radio esprimono la propria visione del mondo.
Radio Blackout continuerà ad essere voce di chiunque evidenzi le contraddizioni, le ipocrisie e gli atti repressivi della nostra città.
Nostra perché ci viviamo. Ipocrita e repressiva perché ci vivete anche voi.
Solidarietà a tutti gli arrestati, agli indagati e a chi è libero solo perché non è stato trovato…
LA REDAZIONE DI RADIO BLACKOUT 105.250 FM
ONE STATION AGAINST THE NATION
http://www.ecn.org/blackout
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VI SIAMO VICINI...
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Compagni/e di Milano Friday, Jul. 22, 2005 at 1:29 PM |
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Solidarietà alle compagne ed ai compagni colpiti dalla repressione
Torino, Milano, Italia, Europa... ormai le logiche della società del controllo, fatte di repressione e lame per chi si ribella, isolamento e sfruttamento nel mondo del lavoro, internamento ed espulsione dei migranti e chiusura di tutti gli spazi sociali che combattono questa situazione sono ovunque. Tuttavia le nostre lotte devono continuare, repressione e controllo non possono fermare la rivendicazione dei nostri spazi, del nostro diritto a vivere in una società più equa ed umana. Siamo vicini ai compagni arrestati, la repressione non può fermare la lotta!
Antifascismo / Autonomia
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TERRA BRUCIATA... TERRA DEL FUOCO !
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Autonomia Friday, Jul. 22, 2005 at 1:31 PM |
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sempre i soliti noti...
Mentre sette dei nostri compagni venivano arrestati, l'associazione TERRA DEL FUOCO con il suo presidente MICHELE CURTO, firmava, in via delle Orfane, insieme ad altre 29 associazioni, la TREGUA OLIMPICA con il Comune di Torino. Dunque mentre il movimento continua a lottare contro le Olimpiadi, contro la Tav, contro il nuovo e vecchio fascismo, i soliti noti come Curto, che si dichiarano ancora "compagni antagonisti", firmano patti e prendono fior di quattrini da Regione, Comune e Provincia. Soldi per chi ha appoggiato la campagna elettorale della Bresso, coltellate e galera per chi lotta contro i DS=SS! non un passo indietro sacha e fabio liberi liberi tutti
c.t.f. torino
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FabioSachaAndreaTobiaMauroDarcoEmanuele LIBERI SUBITO!!!
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statoASSASSINO Friday, Jul. 22, 2005 at 2:12 PM |
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Sono stati imprigionati da una macchina repressiva che va contro l'uomo perchè lottavano per la giustizia e la libertà di TUTTI...e non solo: oltre a questo i mass media fanno in modo che loro vengano visti da tutti come terroristi e assassini, e che subiscano anche l'umiliazione di veder contro anche coloro per cui lottano...
LO STATO E' UN ASSASSINO BASTARDO E INFAME!!!!!!!
Rivoglio i miei amici..
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[TO] GIOVEDI'28 CORTEO CONTRO LA REPRESSIONE
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Contro la repressione Friday, Jul. 22, 2005 at 5:54 PM |
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CORTEO CONTRO LA REPRESSIONE... LIBERTA' PER I COMPAGNI ARRESTATI
TORINO: E' STATO INDETTO PER GIOVEDI' 28 LUGLIO 2005 IL CORTEO PER CHIEDERE LA SCARCERAZIONE DEI 7 COMPAGNI ARRESTATI AL FENIX...
CONCENTRAMENTO ORE 19:00 GIARDINI REALI BASSI (TORINO) VICINO AL FENIX, IL CORTEO PROCEDERA' NEL CENTRO CITTADINO...
PER ULTERIORI INFO RIMANETE COLLEGATI SU INDY..
PER CHI RIESCE ASCOLTARE RADIO 2000 BLACKOUT 105.250 PUO' AVERE DEGLI AGGIORNAMENTI NEL CORSO DELLE TRASMISSIONI...
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solidarietà
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Coll. Pianezzese Autogestito Laboratorio Zero Friday, Jul. 22, 2005 at 11:48 PM |
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Torino 2006, La vetrina olimpica deve brillare. La vetrina della Grande Torino olimpica 2006 deve brillare e non sono ammesse chiazze o aloni che siano. I manovratori, i soliti poteri forti, hanno ordinato che le pulizie si facciano ancor più attente e capillari. Non sono ammessi in alcun modo contestatori, che siano gli operai della FIAT ( dei cui problemi nessuno ora vuole più parlare) o chi si oppone alla distruzione dei parchi naturali, chi con fermezza ribadisce il suo NO al TAV, opera mostruosamente inutile, costosissima e violenta o chi lotta contro i CPT, disumani lager per immigrati. O chi scende nelle strade di Torino per denunciare la violenza fascista, dando vita nella pratica quotidiana al proprio antifascismo… Nulla è più concesso, la vetrina deve essere pulita in modo che i riflettori possano illuminare bene il luccichio dell'effimero della Torino 2006. In questa ottica anche le idee, oltre che le persone, vanno colpite e il sequestro del Fenix, un luogo nato per la distribuzione di materiale di controinformazione sui temi più vari ( repressione, lotta a Torino 2006, lotta al TAV…) e aperto a tutte le persone e le voci interessate , è giunto puntuale, dopo le sollecitazioni di Chiamparino, lo stesso giorno degli arresti. Siamo dall' altra parte,noi, e continueremo a lottare. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza a Tobia, Mauro, Darco, Fabio, Andrea, Emanuele e Sacha. Diamo la nostra solidarietà a tutti gli indagati.
Collettivo Pianezzese Autogestito Laboratorio Zero
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GHIGLIA-CHIAMPARINO-TATANGELO:
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el paso Saturday, Jul. 23, 2005 at 12:41 AM |
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GHIGLIA-CHIAMPARINO-TATANGELO: REPRESSIONE SENZA LIMITI
Tutto inizia con l’attacco notturno di un gruppo di fascisti al Barocchio occupato, un obiettivo facile perché isolato: coltellate profonde a due occupanti. L’azione di pochi dementi isolati? Ricordiamo che azioni quasi identiche ci sono state negli ultimi mesi a: Milano (COX18), Roma (Forte Prenestino), Verona (La Chimica), Bergamo e non solo...
Il 18 giugno una manifestazione di protesta sfida il divieto a San Salvario. La polizia carica in Via Po, arresta a caso 4 manifestanti dopo averli malmenati e li rilascia dopo alcuni giorni.
Un mese dopo, il 20 luglio, ingenti forze di polizia sgomberano il Centro Occupato FENIX murando porte e finestre, irrompono al BAROCCHIO e nelle case di vari manifestanti e dei loro parenti. Arrestano 7 persone, altre 7 sono inquisite a piede libero, tre ricercate. Una raffica di accuse tra cui la più incredibile è di SACCHEGGIO E DEVASTAZIONE, un reato utilizzato nel dopoguerra per crimini di guerra, per l’ecatombe della diga del Vajont e recentemente a Genova per i fatti del G8. Ricordiamo che i danni causati dalla carica della polizia sono stati minimi (tavolini e gelati) e in parte provocati dalle forze dell’Ordine. Il Tribunale della Libertà è stato astutamente fissato per il 1 agosto, così che gli arrestati rischiano di venire scarcerati a settembre. L’inchiesta accorpa forzosamente anche i tafferugli avvenuti in un’altra occasione davanti al CPT di Corso Brunelleschi.
A costruire la montatura è il pm TATANGELO, uno specialista senza limiti, già corresponsabile della morte di Edoardo Massari e del suicidio di Sole, accusati di opporsi alla costruzione dell’Alta Velocità (TAV).
A gestire la montatura ci pensano LA STAMPA (che, come RAI 3, pubblica le foto a colori degli arrestati...), LA REPUBBLICA (serva di Chiamparino e del centrosinistra) e un foglietto che gira nei bar chiamato TORINO CRONACA. Sono loro che sanno come trasformare la rabbia sociale in Criminalità e Terrore.
A godere i frutti dell’operazione sono il sindaco CHIAMPARINO, illuminato costruttore di ghetti di sinistra, CASTELLANI, GHIGO, TOROC, SITAF, i vari comitati e sponsor delle Olimpiadi invernali, i costruttori e faccendieri dell’Alta Velocità, etc. etc. etc., cioè TUTTI QUELLI COINVOLTI IN QUESTE DUE GRANDI PAGLIACCIATE CRIMINALI E MULTIMILIARDARIE
OLIMPIADI 2006 - T.A.V. (Alta Velocità)
che vogliono continuare INDISTURBATI a violentare le nostre montagne e le nostre città per riempirsi le tasche.
Soddisfatti anche Ghiglia, Lega, Torino Cronaca etc etc e tutti i sostenitori dei CPT, di destra e di sinistra (...quelli che vogliono "migliorare le condizioni di vita al loro interno"), e delle nuove forme di schiavismo olimpico (cantieri). Le strade di Torino sono già da mesi pattugliate dai blindati dell’esercito, mentre il cittadino si abitua alle nuove inutili tonnellate di cemento, ai pattugliamenti, alla polizia che spara e uccide, alla birra alla spina dei vari e multiculturali festival estivi... e c’è chi parla di dialogare con le istituzioni!
SOLIDARIETA’ CON TUTTI GLI ARRESTATI AUTOGESTIONE
el paso occupato, 22-07-005
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CORTEO CONTRO LA REPRESSIONE... LIBERTA' PER I COMPAGNI ARRESTATI !
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Contro la repressione ! Saturday, Jul. 23, 2005 at 1:05 AM |
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CORTEO CONTRO LA REPRESSIONE... LIBERTA' PER I COMPAGNI ARRESTATI
TORINO: E' STATO INDETTO PER GIOVEDI' 28 LUGLIO 2005 IL CORTEO PER CHIEDERE LA SCARCERAZIONE DEI 7 COMPAGNI ARRESTATI AL FENIX...
CONCENTRAMENTO ORE 19:00 GIARDINI REALI BASSI (TORINO) VICINO AL FENIX, IL CORTEO PROCEDERA' NEL CENTRO CITTADINO...
PER ULTERIORI INFO RIMANETE COLLEGATI SU INDY..
PER CHI RIESCE ASCOLTARE RADIO 2000 BLACKOUT 105.250 PUO' AVERE DEGLI AGGIORNAMENTI NEL CORSO DELLE TRASMISSIONI...
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NELLE STRADE, FUORI DAI PALAZZI !
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ILLEGALMENTE ANTIFASCISTI Saturday, Jul. 23, 2005 at 1:14 AM |
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Nelle strade, fuori dai palazzi!
Negli ultimi mesi, a Genova come nel resto d'Italia, abbiamo assistito all'intensificazione degli attacchi dell'estrema destra a danno di individui, gruppi e realta' che in modo piu' o meno radicale si contrappongono all'ordine costituito. Un'escalation che va di pari passo con l'inasprimento del conflitto sociale e della repressione di stato in ogni aspetto della vita (dalle leggi sull'immigrazione a quelle antiterrorismo, dall'aumento del controllo sociale alle normative proibizioniste). L'amministrazione dell'esistente assume sempre piu' carattere emergenziale e, suffragata dall'imponente macchina mediatica, colpisce duramente in particolar modo le componenti sociali non pacificate col sistema.
Ogni qualvolta gli sfruttati lottano contro le condizioni di alienazione e schiavitu' imposte dal sistema capitalista le carogne fasciste alzano la testa. Si organizzano, escono allo scoperto cavalcando le contraddizioni sociali in senso reazionario, risultando funzionali alla difesa e al rafforzamento dell'ordinamento statale e degli interessi padronali. Storicamente le pratiche fasciste, dall'instaurazione di dittaure, alle stragi, agli omicidi dei compagni, sono strumenti per controllare e ridimensionare preventivamente conflitti potenzialmente o apertamente sovversivi. La feccia fascista si aggira tra noi, in molte citta' apre sedi, anche attraverso pratiche di occupazione (!), volantina per le strade e sempre piu' insistentemente organizza convegni e parate, il tutto con il supporto logistico e finanziario di personaggi e aziende piu' o meno note.
Chi avverte la necessita' e il desiderio di collocare questi figuri al posto che meritano non puo' ignorare che delegare la soluzione di tale problema alle istituzioni costituisce una sconfitta certa. Non e' possibile rimandare alla stessa democrazia capitalista che produce e utilizza la manovalanza fascista il compito di contenerla e di renderla inoffensiva. La richiesta dell'intervento istisuzionale non e' solo illusoria ma anche e soprattutto nemica di ogni pratica rivoluzionaria perche' rafforza l'idea che la lotta da condurre sia quella contro il fascismo in nome dello stato democratico. Lo stesso stato che ci priva di ogni autonomia regolando e difendendo attraverso la violenza dei codici e della polizia i rapporti dello sfruttamento mercantile che quotidianamente schiavizzano l'umanita' intera.
E' necessario riappropriarsi di pensiero e azione critica per non cadere piu' in percorsi che la storia ha sufficentemente dimostrato essere fallimentari e controproducenti. All'attacco squadrista va contrapposto il contrattacco assunto in prima persona dagli antifascisti, fuori dallo spettacolo democratico e frutto di reali confronti e complicita' (a Genova molte azioni hanno gia' seguito questa strada), nella piena coscienza che solo la liquidazione della fonte del problema, la societa' capitalista ed autoritaria nel suo complesso, costituisce l'unica possibilita' per sbarazzarsi definitivamente del cancro fascista.
CHI SCEGLIE LO STATO ABDICA A SE STESSO. NON DELEGHIAMO NULLA, TANTO MENO L'ANTIFASCISMO!
illegalmente antifascisti
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Protestiamo con forza per i sette compagni anarchici e comunisti arrestati a Torino !
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Gruppo Germinal FAI Carrara Saturday, Jul. 23, 2005 at 3:31 PM |
mail:
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Protestiamo con forza per i sette compagni anarchici e comunisti arrestati a Torino il 20 luglio.
Sono accusati di "devastazione" e "saccheggio": verrebbe da pensare che al corteo antifascista del 18 giugno in città vi fossero scenari come a Los Angeles o a Brixton qualche anno addietro. Invece sappiamo da testimonianze dirette che si è trattato di uno dei tanti attacchi della polizia che voleva impedire la prosecuzione del corteo, qualche sedia di plastica bruciata, qualche cassonetto e molta, molta volontà repressiva e violenza degli uomini in divisa. Invece di ricercare la squadra fascista che ha aggredito di notte, coltelli e bastoni alla mano, gli occupanti del Barrocchio - motivo della manifestazione - lo Stato se la prende con quanti hanno denunciato pubblicamente l'aggressione. In particolare ad uno degli arrestati, Tobia, si vuol far pagare gli oltre 35 anni di militanza anarchica, di impegno politico, di ricerca storica e d'attualità e di presenza nelle lotte sul territorio. Palese è il disegno di criminalizzare alcuni per indebolire il movimento che va crescendo contro le speculazioni olimpiche, contro la linea ad Alta Velocità in Val di Susa, contro l'inceneritore e per l'acquisizione di spazi sociali non mercificati. Un disegno che dobbiamo avversare e rendere vano proprio continuando a partecipare all'agitazione su quegli obiettivi. Reclamiamo l'immediata scarcerazione degli arrestati. Solidarietà con tutte le lotte per una vita ed un ambiente migliori.
Gruppo Germinal FAI Carrara
Circolo Gogliardo Fiaschi Carrara
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Il peggior prodotto del fascismo è l’antifascism
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by
spesso Sunday, Jul. 24, 2005 at 9:23 AM |
mail:
spx@ecn.org |
Il peggior prodotto del fascismo è l’antifascismo
La questione dell’antifascismo, negli ultimi anni, si è posta quasi esclusivamente come reazione a gravi attacchi neofascisti. La risposta è stata per lo più un proliferare di dichiarazioni roboanti di lotta contro il neofascismo. Il problema è che la maggior parte di questi eventi reattivi mostrano la corda dell’antifascismo come ideologia con il suo inevitabile bagaglio di retorica, mitizzazione, enfasi, ecc. L’antifascismo, come altri campi d’azione (anche militanti) animalismo, antimilitarismo, antirazzismo, antisessismo, ecc. sono limitati e limitanti alla reazione antagonistica, ma progettualmente sono pari allo zero. Qualsiasi percorso che non sia teso alla sovversione totale, all’autodeterminazione, è tragicamente destinato al fallimento. La resistenza ha un futuro democratico non rivoluzionario e non previene alcuna perdita di libertà né quelli che consideriamo attacchi liberticidi; gli attacchi neofascisti, così come lo sfruttamento di uomini, animali e risorse naturali, crescono sul terreno fertile delle ideologie, dell’omologazione e della pace sociale cui così sovente ci si adatta. La mancanza di prospettive rivoluzionarie ci spinge inevitabilmente e lo farà sempre più verso il conformismo del male minore, ma ciò determina un lento e inesorabile avanzamento verso ulteriori perdite di libertà. In questa situazione, spicca pericolosamente l’atteggiamento di quelli che preferiscono essere considerati vittime piuttosto che fautori di sovversione, forse incomprensibile alle masse, le stesse masse cui si ammicca con proclami populistici o vittimistici. Sono antifascisti anche coloro che riscrissero la sorte dell’anarchico Ferrero, vendendone la salma come quella di “comunista”. Sono antifascisti anche coloro che hanno voluto i CPT, l’intervento in Kossovo, la legalizzazione degli spazi occupati e che hanno chiuso entrambi gli occhi di fronte alla repressione del pm Marini contro gli anarchici e all’operazione Cervantes. Coloro che di fronte a metodologie di attacco diverse dalle proprie, o forse solo più radicali, prestano il fianco alla delazione; sono antifa anche gli esteti amanti del gesto bombarolo e del pugnale solo se distante da casa propria. Anche i pompieri insomma, sono antifascisti. Nel fronte antifascista c’è spazio per ogni tipo di autoritarismo e ambiguità. Non c’è quindi da stupirsi se una lotta così parziale incide solo in modo simbolico. Le coltellate fasciste sono solo la punta dell’iceberg, ma senza una cultura e soprattutto una critica e una pratica antiautoritaria sarà impossibile non solo una reazione alle violenze, ma anche un attacco alle fondamenta da cui sorgono. È chiaro altresì che muoversi sul terreno dell’emergenza, del particolare, fa il buon gioco di tutti i politicanti che, sventolando la propria bandierina, mirano esclusivamente a limitare gli episodi più eclatanti per avallare non solo la pace sociale nella quale prosperano ma, con la scusa dell’ormai mitico e storicamente tragico “Fronte Antifascista”, per omologare qualsiasi forma di lotta alla partecipazione democratica e istituzionale, recuperando e schiacciando le tensioni più radicali sotto l’egida dell’unità tout court. O l’antifascismo s’inserisce in una prospettiva antiautoritaria, o è semplicemente una formalità rituale.
antiautoritari sfrontati
torino, 20/7/05
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antifascismo anarchico
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un comunista Sunday, Jul. 24, 2005 at 7:11 PM |
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IL comunicato postato su varie realta' dell'antagonismo radicale a firma degli antiautoritaristi è un chiaro segno di immaturita' sociale e politica. Dietro a queste banalita' si nasconde un maccartismo anacronistico teso a distruggere sul nascere una possibile unione delle avanguardie di lotta,dei rivoluzionari,di ogni forma /spazio che realmente vogliono sovvertire l'ordine costituito.
Da sempre nell'italietta mafiosa/fascista e clericale questi arguti e sedicenti anarchici si prestano al servizio della borghesia imperialista,con sistemi che ormai conosciamo benissimo,come i loro compari fascisti.
Divid et impera !!
IL FASCISMO E' UN'ARMA DELLA BORGHESIA E DEL POTERE
IL POTERE E' IL NEMICO CHE DA SECOLI COMBATTIAMO!
LA RIVOLUZIONE NON E' UN PRANZO DI GALA
ANTIFASCISTA MILANO
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un contributo al dibattito sul fronte unitario antifascista
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da qualche parte a sud di torino Monday, Jul. 25, 2005 at 7:35 AM |
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Nel 1939, durante la Guerra Civile Spagnola, gli anarchici della FAI, la Federacion Anarquista Iberica, accettarono di allearsi con gli stalinisti per sconfiggere il fascismo. In cambio di molte divise, poche armi, e una poltrona da ministro per qualche dirigente anarchico, misero da parte la Rivoluzione per vincere la guerra. Ma solo per perderle entrambe.
Oggi, ancora una volta, la storia ripete le tragedie del passato sotto forma di farse. L'ignoranza di molti e l'opportunismo politico di pochi portano a commettere lo stesso errore. La farsa consiste che rischiamo di perdere la guerra senza neanche tentare la rivoluzione. Nel nome di una presunta "unita' antifascista" si puo' arrivare a pensare, ma questo e' solo un esempio, che le differenze che esistono tra un libertario e un Partito (della Rifondazione) Comunista possano passare in secondo piano, a fronte dei presunti vantaggi che deriverebbero da tale alleanza.
Il problema di fondo e' che l'antifascismo e' un non-concetto, proprio come la non-violenza. Se il fascismo e' violenza illegale al servizio dell'autorita', ci sono molti modi per interpretare l'antifascismo. Due di questi modi, il rifiuto a priori della violenza, e la pretesa che la giustizia punisca i fascisti, portano inevitabilmente ad accettare e giustificare il monopolio della forza che lo stato esercita. Pertanto, non-violenza e legalitarismo rafforzano di fatto quell'autorita' che si serve dei fascisti, e che li protegge. Dove c'e lo stato, per quanto democratico, la' germoglia il fascismo. Soltanto la demolizione dell'autorita' e' una cura efficace per la soluzione del problema.
In genere, chi si permette di criticare la formazione di un Fronte Unico, qualunque esso sia, viene automaticamente e incondizionatamente bollato come disfattista "al servizio della borghesia imperialista", o peggio come settario. Proviamo a rovesciare il concetto. Settario e' chi scambia le sirene della polizia all'alba per le luci della ribalta. Ci arrestano per esibirci, non perche' siamo i piu' rivoluzionari, siamo seri e soprattutto onesti. Rifiutiamo quindi il ruolo di avanguardia popolare, che e' la setta che vogliono creare apposta per noi.
In una societa' in cui il conflitto sociale e' endemico, si tratta di spargere i germi della rivolta ovunque per scatenare un'epidemia. Sara' un luogo comune, ma la miglior difesa, anche dai fascisti, rimane pur sempre l'attacco all'ordine sociale. Lo sviluppo storico produce i complici di questa impresa.
Al contrario, protestare per un presunto diritto democratico a manifestare e' gia' un passo indietro. E' la nostalgia di un mondo che non c'e' mai stato e che non vogliamo. E' l'illusione di una garanzia che lo stato non e' tenuto a rispettare. Si leggono richieste di dimissioni del sindaco di Torino per la sua sensibilita' alla propaganda di destra. Dovremo vedere un giorno anarchici manifestare per il rispetto dell'articolo 11 della Costituzione Italiana?
Solo dalla brace di ogni bandiera si inneschera' l'incendio del mondo.
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I libertari sono anche dove non li aspetti
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Pietro Ferrero Monday, Jul. 25, 2005 at 1:45 PM |
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Voglio rassicurare il compagno che scrive da qualche parte a sud di Torino... anche dentro il Partito (della Rifondazione) Comunista vi sono dei libertari... Fanno fatica a mandare giù tanta merda, ma ci sono... Non discriminarli per colpa di qualche burocrate...
Un comunista libertario.
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LIBERI TUTTI, LIBERI SUBITO !
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un proletario Anarchico Monday, Jul. 25, 2005 at 2:53 PM |
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"Liberi tutti, liberi subito"
Questo è il mio appello per una manifestazione unitaria dietro la parola d'ordine comune "Liberi tutti, liberi subito", per la liberazione di tutti i compagni.
La repressione ci unisce, gli steccati ci dividono. Abbattere gli steccati e unirsi contro la repressione!
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REPRESSIONE SENZA LIMITI !
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El paso occupato Monday, Jul. 25, 2005 at 3:11 PM |
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GHIGLIA-CHIAMPARINO-TATANGELO: REPRESSIONE SENZA LIMITI
Tutto inizia con l’attacco notturno di un gruppo di fascisti al Barocchio occupato, un obiettivo facile perché isolato: coltellate profonde a due occupanti. L’azione di pochi dementi isolati? Ricordiamo che azioni quasi identiche ci sono state negli ultimi mesi a: Milano (COX18), Roma (Forte Prenestino), Verona (La Chimica), Bergamo e non solo...
Il 18 giugno una manifestazione di protesta sfida il divieto a San Salvario. La polizia carica in Via Po, arresta a caso 4 manifestanti dopo averli malmenati e li rilascia dopo alcuni giorni.
Un mese dopo, il 20 luglio, ingenti forze di polizia sgomberano il Centro Occupato FENIX murando porte e finestre, irrompono al BAROCCHIO e nelle case di vari manifestanti e dei loro parenti. Arrestano 7 persone, altre 7 sono inquisite a piede libero, tre ricercate. Una raffica di accuse tra cui la più incredibile è di SACCHEGGIO E DEVASTAZIONE, un reato utilizzato nel dopoguerra per crimini di guerra, per l’ecatombe della diga del Vajont e recentemente a Genova per i fatti del G8. Ricordiamo che i danni causati dalla carica della polizia sono stati minimi (tavolini e gelati) e in parte provocati dalle forze dell’Ordine. Il Tribunale della Libertà è stato astutamente fissato per il 1 agosto, così che gli arrestati rischiano di venire scarcerati a settembre. L’inchiesta accorpa forzosamente anche i tafferugli avvenuti in un’altra occasione davanti al CPT di Corso Brunelleschi.
A costruire la montatura è il pm TATANGELO, uno specialista senza limiti, già corresponsabile della morte di Edoardo Massari e del suicidio di Sole, accusati di opporsi alla costruzione dell’Alta Velocità (TAV).
A gestire la montatura ci pensano LA STAMPA (che, come RAI 3, pubblica le foto a colori degli arrestati...), LA REPUBBLICA (serva di Chiamparino e del centrosinistra) e un foglietto che gira nei bar chiamato TORINO CRONACA. Sono loro che sanno come trasformare la rabbia sociale in Criminalità e Terrore.
A godere i frutti dell’operazione sono il sindaco CHIAMPARINO, illuminato costruttore di ghetti di sinistra, CASTELLANI, GHIGO, TOROC, SITAF, i vari comitati e sponsor delle Olimpiadi invernali, i costruttori e faccendieri dell’Alta Velocità, etc. etc. etc., cioè TUTTI QUELLI COINVOLTI IN QUESTE DUE GRANDI PAGLIACCIATE CRIMINALI E MULTIMILIARDARIE
OLIMPIADI 2006 - T.A.V. (Alta Velocità)
che vogliono continuare INDISTURBATI a violentare le nostre montagne e le nostre città per riempirsi le tasche.
Soddisfatti anche Ghiglia, Lega, Torino Cronaca etc etc e tutti i sostenitori dei CPT, di destra e di sinistra (...quelli che vogliono “migliorare le condizioni di vita al loro interno”), e delle nuove forme di schiavismo olimpico (cantieri). Le strade di Torino sono già da mesi pattugliate dai blindati dell’esercito, mentre il cittadino si abitua alle nuove inutili tonnellate di cemento, ai pattugliamenti, alla polizia che spara e uccide, alla birra alla spina dei vari e multiculturali festival estivi... e c’è chi parla di dialogare con le istituzioni!
SOLIDARIETA’ CON TUTTI GLI ARRESTATI AUTOGESTIONE
el paso occupato, 22-07-005
El Paso occupato - Torino, Italy ne'centro ne'sociale... ne'squat tel 0039.11.317.41.07 elpaso@ecn.org
El Paso Distro (produzione/distribuzione dischi e libri): scrivete a fortpaso@ecn.org El Paso Mailing List: pasica@ecn.org El Paso Website: http://www.ecn.org/elpaso
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Riporto il racconto di Andrea, arrestato e poi rilasciato il 18 giugno a Torino ...
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Andrea Monday, Jul. 25, 2005 at 3:17 PM |
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Riporto il racconto di Andrea, arrestato e poi rilasciato il 18 giugno a Torino
........Mi trovo per le vie della città, su un muro vedo un volantino che enuncia una manifestazione in solidarietà x i 2 ragazzi del barocchio che la settimana prima erano stati accoltellati da dei fascisti. Senza pensarci troppo decido di raggiungere il punto di ritrovo dei manifestanti e, al mio arrivo trovo un sacco di gente ma anche tanta polizia. Dopo un pò si parte, il corteo è pacifico, da parte dei manifestanti non cè volontà di distruggere vetrine o cose del genere, ma solo la voglia di manifestare il prorprio dissenso contro quella che è stata una infamità e una vigliaccata. Il corteo procede tranquillo, ogni tanto la polizia lo faceva fermare ma dopo qualche minuto si ripartiva tranquilli fino all'arrivo in via Pò. Come ho già detto il corteo è arrivato fino in via Pò, qui la polizia l'ha fatto fermare di nuovo, non potevo immaginare che dopo si sarebbe scatenato l'inferno..... comunque, la fermata dei manifestanti imposta dalla polizia stava durando più di quelle precedenti, allora il corteo intenzionato ad arrivare in Piazza Castello prova a fare qualche passo avanti... questa fu la scintilla che fece scattare la carica da parte della polizia.... da qui in poi racconterò la mia esperienza personale....
Appena è partita la carica è incominciato un fuggi fuggi generale e, in mezzo a questo casino, un manifestante mi è venuto addosso, (aimè) sono caduto per terra, neache il tempo di capire cosa era successo che mi ritrovo circondato da poliziotti intenti a manganellarmi... non sò stabilire x quanto tempo possa essere durato questo "pestaggio", ma sta di fatto che a me è sembrata un eternità... sentivo le manganellate che a tempo serrato arrivavano sulla mia schiena.. sono stati momenti terribili... ho creduto veramente di morire; a un certo punto sento la voce di un ragazzo che mi grida: "dai alzati!, dobbiamo andare via!!" ma niente da fare, io ero tramortito dalle botte non riuscivo a muovermi, così si è messo sopra di me per cercare di coprirmi è ha incominciato a gridare: "basta!... basta!"... intanto io scorgevo gli sguardi dei poliziotti che ci pestavano... sembravano assatanati, si potrebbero paragonare a dei cani rabbiosi con la bava alla bocca intenti a sbranare un gatto ... fino a quando è intervenuto un altro poliziotto(sicuramente di grado superiore ai picchiatori) che ha detto: "basta è finita.. portatelo via". Dopo essere stato ammanettato in stile walker texas ranger vengo portato via da un agente che mi tira degli insulti gratuiti del tipo: "muoviti!!! pezzo di merda adesso vedrai" , io gli chiesi solo se poteva fare piano, gli dissi che avevo un problema motorio dall'infanzia è che non riuscivo ad andare più veloce, ma lui fece finta di niente. Quasi giunti presso una macchina della polizia incontriamo (io ammanettato e l'agente che mi tira come un sacco di patate) un altro poliziotto che chiede al tizio che mi teneva che cosa avevo fatto.. lui risponde: "caricava!" e l'altro annuendo: "e già caricava" ovviamente tutto questo non era vero così io risposi con fermezza:"non è vero niente", neche il tempo di finire la frase che lo poliziotto mi tira un bel pugno in faccia, per poi dire: stai zitto tu!". Arrivati davanti alla macchia della polizia nel farmi salire in macchia lo poliziotto mi ha fatto dare una testata contro la portiera della macchina, gli chiesi il perchè ma non mi rispose e se ne ando vià cosi; nella macchina trovai anke il ragazzo che aveva cercato di aiutarmi. Dopo una rapidissima corsa vieniamo portati nella questura nel centro di Torino.. ma veniamo lasciati nel retro della macchina per una ventina di minuti sotto un sole cocente.. e non so se lo sapete, ma la cabina del retro di una macchina della polizia è tutta sigillata .. insomma sembrava di stare in una sauna .. vabbè dopo un pò uno poliziotto è venuto ad aprire.. io non ce la facevo più cosi feci per mettere la gamba fuori, ma lui per tutta risposta mi ha dato un calcio e ha detto : ti ho detto di scendere!?!!" Dopo cinque minuti è tornato ad aprire, appena sono sceso dalla macchina sono stato anke vittima di uno sgambetto.. per poco non mi sfasciavo i denti... poi preso dal braccio da un altro poliziotto sono statto condotto dentro la questura... il mio trascinatore ha notato che camminavo in maniera irregolare cosi mi ha detto "smetti di fare la commedia, non far finta di strare male" e gli ho detto: "guarda che sono invalido non faccio finta" nonostante le mie parole ha continuato a tirami con forza fino a farmi "accomodare" dentro un uffico;dentro o trovato il ragazzo che ha cercato di aiutarmi e gli altri due presi dagli poliziotti. Dopo cinque minuti icominciai lamentarmi perchè stavo male, sentivo dei crampi fortissimi alla pancia, nausa, capogiri e ovvimente la schiena a pezzi, per trovare un po di sollievo dovevo stare piegato con gli occhi chiusi.. uno poliziotto passando mi ha chiesto cosa avevo io gli ho descritto i sintomi.. poi si è avvicnato ad un altro suo collega dicendo "non e il caso di chiamare un medico?" e l'altro gli rispose " ma non è niente avrà respirato l'esalazioni dei lacrimogeni" ma io non avero respirato i lacrimogeni perchè sono stati lanciati quando io ero già stato ammanettato.Sono stato perquisito, prese le impronte digitali e fatte le foto segnaletiche nel frattempo mi ero accasciato in una sottospecie di divano... io continuavo a ripetere che stavo male e che volevo un medico... cosi alla fine, doppo ore di richieste hanno chiamato un medico. Dopo un pò è arrivato il doc, gli ho spiegato quello che era sucesso e gli ho descritto i sintomi che avevo... al momento della visita ha chiesto un lettino ma in questura non c'era... allora ha chiesto da degli agenti se potevano liberare una scrivania per potermi visitare... ma gli agenti gli hanno detto che era impossibile, allora il doc ha detto che dovevo essere portato all'ospedale per fare degli esami e scongiurare qualsiasi cosa.. Dopo un po è arrivata anke l'ambulanza che mi ha portato al Mauriziano, con me sono venuti anche 2 agenti.. alle ore 00:00 gli agenti se ne sono andati e mi hanno detto che dopo la visita medica sarei stato libero di andare. Il referto medico dice: trauma cranico + contusioni multiple. Da quanto ho capito mi è stato cambiato il capo d'accusa a casusa dei miei problemi motori D'apprima ero accusato per resistenza e devastazione ora dovrei essere accusato di manifestazione non autorizzata.
ANDREA
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LIBERI TUTTI!
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coordinamento Torinese di Lavoro Società Camb Tuesday, Jul. 26, 2005 at 9:07 AM |
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COMUNICATO STAMPA.
Il 20 luglio ’05 nella nostra città, Torino, la repressione ha colpito ancora una volta il movimento antagonista e antifascista. 17 indagati e 7 arresti , con un inchiesta che ipotizza i reati gravissimi quali la devastazione e il saccheggio,2 centri perquisiti, di cui uno il Fenix sgomberato e murato.
Le accuse sembrerebbero riferirsi alla manifestazione contro i CPT ( nella nostra città il famigerato lager di corso brunelleschi) e alla manifestazione di protesta contro l’aggressione e l‘accoltellamento (tentato omicidio) di 3 giovani dei centri sociali ad opera di una squadraccia fascista.
La manifestazione- presidio di circa due mesi fa in corso brunelleschi ha avuto uno svolgimento pacifico; la carica della polizia è giunta dopo che i giovani hanno, simbolicamente, praticato una breccia nel muro di cinta del lager.
PER NOI LE MURA di UN LAGER SONO DA ABBATTERE.
La manifestazione antifascista del 18/06/2005 nata come presidio si è poi snodata pacificamente verso il centro città. In via PO il corteo è stato ingiustificatamente e duramente attaccato per impedirgli di raggiungere piazza Castello, in seguito a ciò sono nati gli incidenti.
La nostra preoccupazione, è che tutto ciò avvenga nella “Torino Olimpica” e che sia un segnale per tutti coloro che protestano: dai lavoratori che difendono il loro posto di lavoro e il loro reddito, ai precari che rivendicano dignità e diritti, alle popolazioni della Val Di Susa e non solo, che lottano contro i devastatori ( questi si, reali) che vogliono imporre il progetto Tav-tac.
La criminalizzazione dei centri sociali e del movimento antagonista non può quindi lasciarci indifferenti, e non solo per la necessaria solidarietà che gli esprimiamo ma soprattutto perché parte di un clima sociale in cui ci vogliono tutti zitti e buoni accettando supinamente il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, l’aumento della repressione e dell’esclusione, i sacrifici, la devastazione ambientale e la guerra come futuro.
MA NOI NON STAREMO ZITTI.
Solidarietà a tutti gli arrestati e alle loro famiglie. Liberi tutti.
Per queste ragioni partecipiamo ed invitiamo a partecipare alla manifestazione, giovedì 28 luglio ’05 ai giardini reali- FENIX- concentramento alle ore 19.30.
Il coordinamento Torinese di Lavoro Società Cambiare Rotta- area programmatica della CGIL TORINO. Torino 22/07/2005.
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ci vediamo giovedì
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un torinese qualunque Tuesday, Jul. 26, 2005 at 10:29 AM |
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a me nn me ne è mai fregato niente di politica. io lavoro-casa-lavoro, la mia vita procede così. cerco di non pensare alle ingiustizie del sistema, perchè poi mi duole l'ulcera. sono andato a pochissime manifestazioni, perchè lì poi mi incazzo, urlo e odio. In particolare odio gli sbirri e i fascisti, due cose che assolutamente nn vanno d'accordo con "libertà" "tolleranza" "verità" e "rispetto delle idee degli altri che non la ragionano come te". quando sento, leggo e vedo gli apparati repressivi (stampa compresa) in azione, provo nausea e voglia di vomitare. per farmi passare questi sintomi, devo per forza andare a manifestare la mia idea in proposito, altrimenti la nausea permane, e non vorrei che diventasse nausea di me stesso.
per qusto ho deciso di togliermi le pantofole, mettermi gli anfibi, e andare ai reali giovedì sera.
se chiampa, i giornali, gli sbirri nn facessero così SCHIFO probabilmente avrei continuato a stare in pantofole... e invece guarda che mi tocca fare...
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infatti
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UnAltroTorinese Tuesday, Jul. 26, 2005 at 12:44 PM |
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In effetti non è che tutto questo mi diverta e che lo prendo come un gioco...ma piuttosto come un dovere di essere umano...
Vorrei che la giustizia ci fosse, vorrei anche avere degli amici, io...divertirmi, andare ai concerti, quello che fanno molti...e invece no...almeno finchè non tutti (e dico TUTTI) possono mangiare.
Chiamparino&CO mi rendete la vita una merda ma le pagherete tutte.
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Facciam la faccia dura per fare piu' paura...
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bakunin Tuesday, Jul. 26, 2005 at 3:13 PM |
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Massima solidarietà ai compagni arrestati. E' chiaro l'intento intimidatorio e repressivo delle istituzioni in prospettiva dei giochi olimpici. Bisogna agire con intelligenza. Detto questo, che cazzo andiamo a fare giovedi sera'? Ci saran di nuovo quei deficienti con i cappuccetti neri in testa e il bastone in mano? Ma credono di far paura all'apparato repressivo dello stato????? Poveri cuccioli. E' facendo la faccia dura che vogliam uscire dalla repressione e denunciare il fascismo pre olimpico? Andiam di nuovo a farci rompere le vetrine dagli sbirri per dimostrare al mondo intero quanto siamo coglioni???? Andiam di nuovo ad urlare in faccia agli sbirri che devono morire tutti ammazzati come a Nassiria per poi stupirci e piagnucolare se ci palano di legnate quando ci mettono le mani addosso???? Che strano eh? Eh io che mi aspettavo che ci dessero un buffettino sulla guancia. Dovremo di nuovo passare mesi a difenderci dalle accuse di devastazione per 4 sedie di un bar invece che denunciare pubblicamente i porci affari che stanno dietro TAV e giochi olimpici???? Ma da che parte stiamo??? Non e' forse l'ora di iniziare a discutere pubblicamente che strategia adottare per non farsi soffocare da un sistema di potere che ci sta' usando a suo uso e consumo? Ho l'impressione che Prefettura e Questura festeggino al termine di ogni nostra manifestazione, e se iniziassimo a far qualcosa per ribaltare la situazione? Un ultima cosa: in questo Stato ci vuole una cazzo di autorizzazione per manifestare, se si organizza una manifestazione pubblica senza autorizzazione lo si deve dire prima e in modo forte e chiaro, perche' chi scende in strada infrangendo una legge dev'esserne cosciente e soprattuto sapere che le legnate son possibili se non probabili. Se non avete capito questo e' meglio che l'anarchia la lasciate stare al suo posto, provate con la pleistescion.
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UNITA CONTRO LA REPRESSIONE DELLA BORGHESIA !
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OCP Tuesday, Jul. 26, 2005 at 3:21 PM |
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Tra Recessione economica e nuovi fenomeni di repressione, lo Stato Italiano e il sistema Capitalista, accerchia e reprime, ogni fenomeno di ribellione, censura, ed uccide.... La nostra organizzazione è determinata a mostrare il massimo della solidarieta' ai compagni anarchici di Torino, chiedendone la loro liberazione, facendo appello a tutti i comunisti, a tutti gli Anarchici, gli anticapitalisti, alla loro unità, non è più il momento di futili divisioni teoriche, ma è ora di mostrare un Unita' pratica dell'azione, scendere nelle strade di tutte le città per denunciare le infamie, del sistema Capitalista, per chiedere migliori condizioni di vita, di lavoro, che il sistema ormai consumato non riesce più a garantirci, stiamo per arrivare al suo superamento... Crisi industriali, disoccupazione, precariato, guerre, recessione, dimostrano le nostre ragioni, le ragioni per poter lottare efficacemente contro il metodo di produzione capitalistico, contro le barbarie imperialiste, che non rappresentano i nostri interessi, gli interessi della maggioranza, il proletariato !!! L'OCP, sostiene tutte le lotte degli immigrati chiusi dentro i lager capitalisti, per motivi di sicurezza (dicono) per contrastare lo spaccio e il traffico di droga (...)mentre i pezzi grossi che quotinianamente collaborano con lo stato vengono lasciati liberi di circolare, perchè fanno comodo al sistema, ed è meglio prendersela con i ragazzini, che per uno o l'altro motivo scappano dalle guerre e dalle barbarie (spesso provocati dai paesi d'occidente italia compresa) dei loro paesi !
UNITA' TRA COMUNISTI ED ANARCHICI CONTRO IL SISTEMA CAPITALISTA !!!
10,100,1000 PIAZZE CONTRO LA REPRESSIONE !!!
LIBERTA' PER I COMPAGNI PRIGIONIERI !
ORGANIZZAZIONE COMUNISTA PROLETARIA
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Per la liberazione immediata degli arrestati...
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FAI - Torino Tuesday, Jul. 26, 2005 at 3:26 PM |
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Solidarietà agli antifascisti arrestati
Per la liberazione immediata degli arrestati Contro gli sgomberi Contro vecchi e nuovi fascisti Contro le olimpiadi dello spreco dell'inganno e della repressione Contro l'alta velocità - TAV - e la devastazione ambientale Per la libera circolazione di tutti e di tutte Con i migranti in lotta A sostegno delle lotte sociali Liberi tutti Giovedì 28 luglio ore 19,30 corteo cittadino dal Fenix
Case occupate e centri sociali torinesi - Coordinamento Antifascista Torinese
Appuntamento alle ore 19,30 al Fenix sgomberato in corso S. Maurizio angolo via Rossini. Il corteo partirà un'ora dopo percorrendo Corso Regina Margherita, via XX settembre, via Micca, piazza Castello, via Po, piazza Vittorio Veneto.
Martedì 26 alle ore 20 presidio davanti al carcere delle Vallette (capolinea del tram 3)
Solidarietà agli antifascisti arrestati
L'antifascismo non si arresta!
La Federazione Anarchica Torinese - FAI esprime tutta la sua solidarietà agli antifascisti arrestati il 20 luglio 2005 nell'ambito dell'ennesima operazione repressiva che colpisce l'opposizione sociale nella città di Torino. Il PM Tatangelo, che già ha applicato i propri teoremi repressivi contro due anarchici fermati il 18 giugno durante le cariche delle forze del disordine in via Po contro il corteo antifascista svoltosi dopo l'accoltellamento la settimana precedente di due compagni del Barocchio, si accanisce con ancor maggiore determinazione repressiva. Oggi, ad un mese dai fatti, chi si è trovato sotto i colpi dai manganelli dei celerini viene accusato addirittura di devastazione e saccheggio, oltre che di resistenza e lesioni, per giustificare un'incarcerazione decisa come monito ed intimidazione di chi ha fatto dell'antifascismo una scelta di vita e di lotta quotidiana. La decisione di usare come una clava il codice penale emerge nettamente dall'accusa di devastazione per una manifestazione pacifica in cui i soli incidenti sono stati quelli provocati dal panico generato dall'uso di manganelli e lacrimogeni CS tra la folla del sabato pomeriggio in via Po. Gli antifascisti, equiparati ad un esercito di lanzichenecchi calati in città per distruggere e saccheggiare, rischiano per questa sola imputazione da 7 a 15 anni di carcere. Si sfiorerebbe il ridicolo se con questa farsa non fossero state chiuse in galera 7 persone, ree di aver tentato di manifestare la propria opposizione alle squadracce che stanno aggredendo in modo b! rutale immigrati, gay, prostitute, sindacalisti, squatter, comunisti, anarchici in ogni angolo d'Italia. È di soli due giorni orsono la terribile aggressione che per poco non ha ammazzato due attivisti del centro sociale veronese "La Chimica". Mentre ben diciassette antifascisti torinesi venivano arrestati o denunciati a piede libero, era posto sotto sequestro il Fenix, centro di documentazione in prima linea da anni nelle lotte sociali torinesi, contro la repressione, le Olimpiadi del cemento e il Treno ad Alta Velocità, il famigerato TAV che vuole devastare la val di Susa con la benedizione di politici locali e nazionali di destra e di sinistra. Ancora una volta la magistratura si inserisce nelle lotte sociali con teoremi demenziali: nel mondo che a lor signori piace i giudici fan da ramazza e la galera da pattumiera della società. La volontà di intimidire chi non si allinea ai bisogni dei cementificatori di Torino e delle sue valli è palese. La giunta del sindaco Chiamparino, prona di fronte ai poteri forti della città, non paga di aver criminalizzato gli antifascisti senza spendere una parola di condanna verso i fascisti che hanno colpito per uccidere, ha invocato a gran voce lo sgombero dei posti occupati e la repressione di polizia. Che puntuale questa mattina ha bussato alle porte di 17 antifascisti torinesi. Chiamparino, Bresso, Saitta vogliono presentarsi con le carte in regola alle prossime elezioni, dimostrando ai (post) fascisti e leghisti che il manganello lo sanno reggere meglio di loro. Nessuno deve sporcare la loro vetrina olimpica, il loro trampolino di lancio verso il governo del paese: a Torino serviva un pretesto, uno qualunque, per avviare un'opera di normalizzazione del panorama politico e sociale indispensabile ad una sinistra che tenta di battere la destra trasformando le questioni sociali in problemi di ordine pubblico. Ed ecco il magistrato di turno, il solito ben noto Tatangelo, pronto ad offrirlo su un piatto d'argento.
Respingiamo al mittente l'intimidazione, gli antifascisti continueranno ad andare a testa alta per questa città come hanno fatto nella manifestazione del 2 luglio che ci ha visto ripercorrere i luoghi dell'antifascismo e dell'anarchismo torinesi.
Fuori gli antifascisti dalle galere, l'antifascismo non si arresta! Tobia, Mauro, Andrea, Darco, Manu, Sacha, Fabio liberi subito!
Giovedì 28 tutti al corteo!
Appuntamento ore 19, 30 al Fenix, corso s. maurizio angolo corso regina
Federazione Anarchica Torinese - FAI fat@inrete.it 011 857850; 338 6594361 Corso Palermo 46 - la sede è aperta ogni giovedì alle 21,15
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solidarietà ai compgni arrestati
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Germinal - FAI Carrara Tuesday, Jul. 26, 2005 at 3:33 PM |
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solidarietà ai compgni arrestati
Protestiamo con forza per i sette compagni anarchici e comunisti arrestati a Torino il 20 luglio. Sono accusati di "devastazione" e "saccheggio": verrebbe da pensare che al corteo antifascista del 18 giugno in città vi fossero scenari come a Los Angeles o a Brixton qualche anno addietro. Invece sappiamo da testimonianze dirette che si è trattato di uno dei tanti attacchi della polizia che voleva impedire la prosecuzione del corteo, qualche sedia di plastica bruciata, qualche cassonetto e molta, molta volontà repressiva e violenza degli uomini in divisa. Invece di ricercare la squadra fascista che ha aggredito di notte, coltelli e bastoni alla mano, gli occupanti del Barrocchio - motivo della manifestazione - lo Stato se la prende con quanti hanno denunciato pubblicamente l'aggressione. In particolare ad uno degli arrestati, Tobia, si vuol far pagare gli oltre 35 anni di militanza anarchica, di impegno politico, di ricerca storica e d'attualità e di presenza nelle lotte sul territorio. Palese è il disegno di criminalizzare alcuni per indebolire il movimento che va crescendo contro le speculazioni olimpiche, contro la linea ad Alta Velocità in Val di Susa, contro l'inceneritore e per l'acquisizione di spazi sociali non mercificati. Un disegno che dobbiamo avversare e rendere vano proprio continuando a partecipare all'agitazione su quegli obiettivi. Reclamiamo l'immediata scarcerazione degli arrestati. Solidarietà con tutte le lotte per una vita ed un ambiente migliori. Gruppo Germinal FAI Carrara Circolo Gogliardo Fiaschi Carrara
http://www.federazioneanarchica.org
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via le pantofole
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posapiano Tuesday, Jul. 26, 2005 at 3:38 PM |
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giovedì dovrò togliermi anch'io le pantofole e gli infradito da spiaggia.
e questo perchè non basta rifiutarsi di far parte della grande abboffata delle olimpiadi, anche se così si perdono più soldi che in uno sciopero ad oltranza, non basta tenere in camera da letto il santino del ché, come tanti giornalisti di testate "infamanti", ex-militanti rossi di mia conoscenza, non basta farsi una bella rimpatriata "giovanile" stornellando Contessa sulla spiaggetta della villetta in sardegna con i "vecchi compagni di lotta".
no, non basta, non basta neanche a cancellare un pò di vergogna dalla faccia di chi si ritiene "sinceramente democratico e antifascista" e minimizza l'attuale repressione sbirresca e gli assalti fascisti ai centri occupati come "condannabile ma abituale eccesso repressivo che non mina la solidità democratica del sistema".
e come disse il poeta ... Certo bisogna farne di strada da una ginnastica d'obbedienza fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza però bisogna farne altrettanta per diventare così coglioni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni.
Di respirare la stessa aria dei secondini non ci va abbiamo deciso di imprigionarli durante l'ora di libertà venite adesso alla prigione state a sentire sulla porta la nostra ultima canzone che vi ripete un'altra volta per quanto voi vi crediate assolti siete lo stesso coinvolti.
PER QUANTO VOI VI CREDIATE ASSOLTI SIETE LO STESSO COINVOLTI.
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Per "bakunin" e per gli altri.
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UnoCheVuoleSapere Tuesday, Jul. 26, 2005 at 6:30 PM |
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Tu cosa proponi?? Che cosa bisogna fare?? C'è un solo metodo di lotta, più efficace, o le molteplicità di forme di lotta con le loro varianti rendono la nostra "parte" più difficile da isolare e reprimere??
Cosa bisogna fare con i compagni in carcere, ai quali vogliono far pagare gli anni di militanza antirepressiva e a favore della libertà e della giustizia per tutti?? Bisogna andare a portare solidarietà con le candeline o bisogna abbattere i muri delle carceri per liberarli tutti?? Bisogna parlare con le persone delle nefandezze di TAV & CO. o bisogna con tutte le forze sabotare il TAV e impedirne la costruzione?? O tutt'è due insieme?? E dopo che ne hai parlato con la gente la gente che fa, si sveglia dal suo letargo, capisce che il carcere è nato SOLO come strumento repressivo, che i Criminali in realtà sono sempre stati liberi, perchè sono quelli con i soldi, quelli che creano la dipendenza, la fame, l'AIDS e anche l'influenza???????? Che fa la gente a questo punto?? Approva la violenza per esigenza di libertà??
Nella storia chi ha avuto successo??? Chi ha usato la violenza e la forza per liberarsi, o chi ha parlato con la gente??
Per favore qualcuno mi aiuti perchè io davvero non capisco, ed inizio ad avere tremendi dubbi, non sul mio pensiero, quelli non li ho mai avuti, ma sul metodo...ecco, io non so se devo prendere uno sbirro e spaccargli la testa a suon di legnate o se devo rompere la vetrina di un "simbolo di potere e negazione di libertà" (non quella di un pirla qualunque che, poverino, lavora per tirare avanti in questo mondo)... Alla fine gli sbirri sono merde, ignoranti, cretini e servi...più o meno come i tamarretti fasci: essi sono sempliciemente un sottoprodotto di questa società capitalista e consumista...sono dei poveracci... Allora che devo fare, puntare gli sbirri o quelle merde come chiamparino???
Qualcuno mi proponga delle strategie di lotta.
Io penso che in ogni caso dobbiamo unirci tutti, e non avere divisioni, per essere più forti...anche se è pure vero che se questa unione non funziona il collasso porterebbe a conseguenze negative...perciò in primo luogo dobbiamo chiarirci...che cosa vogliamo?? (o che cosa NON vogliamo...)
NO ALLA REPRESSIONE - LIBERTA' PER TUTTI - NO AL TAV - NO ALLE OLIMPADI
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aquistano potenza
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rpg Wednesday, Jul. 27, 2005 at 8:59 AM |
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più noi sfasciamo tutto, più i padroni diventano potenti. teniamolo bene in mente durante il corteo. per esempio, sfasciare un mecdonald è liberatorio ma inutile e controproducente. diamo gli argomenti ai padroni per giustificare la repressione, diamo alla stampa la possibilità per smerdarci. anche se la tentazione è forte...
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prima di parlare....
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deluso Wednesday, Jul. 27, 2005 at 11:57 AM |
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più sopra avete scritto:
"...Invece di ricercare la squadra fascista che ha aggredito di notte, coltelli e bastoni alla mano, gli occupanti del Barrocchio - motivo della manifestazione - lo Stato se la prende con quanti hanno denunciato pubblicamente l'aggressione...."
beh, li hanno arrestati.
Perchè prima di andare a sfasciare la roba di chi lavora e se la suda, non vi informate sul cosa vi fate mettere in testa? Mi sembrate solo un branco di pecore al servizio di chi vuole che facciate casino per poi smontare quel poco salvabile dai vostri intenti... Non capite che una manifestazione pacifica da un messaggio più forte del casino usato come pretesto per sminuire tutto il resto?
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certe volte
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pkrainer Wednesday, Jul. 27, 2005 at 12:09 PM |
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...cadono davvero le palle: come si fa a scrivere certe cazzate?
"più noi sfasciamo tutto, più i padroni diventano potenti. teniamolo bene in mente durante il corteo. per esempio, sfasciare un mecdonald è liberatorio ma inutile e controproducente. diamo gli argomenti ai padroni per giustificare la repressione, diamo alla stampa la possibilità per smerdarci. "
"a genova i black block erano complici della polizia, funzionali al sistema...lo han visto tutti. grazie a loro i celerini hanno potuto picchiare manifestanti innocenti, mostrando nei tg le immagini delle "devastazioni" e giustificare così la loro violenza"
a questo punto vorrebbe dire che più noi non distruggiamo, più i padroni (concetto già questo un poco impreciso...) diverrebbero deboli. Se non distruggessimo mai, per un congruo periodo, si estinguerebbero? a mio modo di vedere c'é non solo una soppravvalutazione ma un assoluto equivoco sul ruolo dell'opinione pubblica in questo genere di commenti astutissimi. Il caso recente di Torino é indicativo: le violenze e le devastazioni non ci sono state prima delle cariche, c e ne sono state ben poche anche dopo le cariche. Ciò non toglie che i giornali hanno evidenziato le devastazioni, che nemmeno c'erano, e le hanno usate per giustificare il comportamento della polizia. Naturalmente le panzane dei giornali le bevono solo quelli che credono ai giornali: e non sono molti (i più manco lo leggono il giornale). Questi pochi credono a quelle cose perché ragionano al contrario: se la polizia ha legnato i manifestanti, vuol dire che avrà avuto i suoi motivi. Cosa che d'altronde si legge spessissimo anche qui su Indy, quando ci si riferisce per esempio a soggetti odiati da molti (non si capisce perché) come gli ultrà. L'intero dialogo é completamente intessuto di preconcetti, ciascuno ha già deciso chi ha ragione e chi ha torto, e induce da ciò la verità dei fatti o meno. Credere che ciò che appare non sia, e ciò che non appare sia (Moro l'hanno fatto uccidere i dc, tramite la Cia, che governava le BR; i BB sono mandati da Berlusconi per sputtanare il movimento; gli attentati rivendicati da Al Qaeda sono opera del Mossad; Trotsky era pagato dal governo giapponese) invece che segno di un disturbo dell'analisi, viene considerato come segno di un'intuizione machiavellica, come capacità di non "abboccare" alla superficie delle cose. Da un tale presupposto malato, non può che derivare la lebbra del pensiero: quando distruggi, godono i padroni, i celerini, i giornalisti, i commercianti, addirittura le assicurazioni. Coloro i quali sc rivono queste astruserie, sarebbe interessante sapere viceversa come penserebbero di modificare l'esistente, con la forza del pensiero, tipo quelli che piegano i chiodi?
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non diciamo assurdità
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pkrainer Wednesday, Jul. 27, 2005 at 12:17 PM |
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"Non capite che una manifestazione pacifica da un messaggio più forte del casino usato come pretesto per sminuire tutto il resto?"
a parte che a Torino la manifestazione era stata pacifica, ed é stata aggredita dalla celere (come d'altra parte a Napoli o a Genova nel 2001 erano stati attaccti soggetti che non facevano nulla), e quindi uno non puoi contestargli il casino; mi spieghi il messaggio che avrebbe trasmesso (per dirne una, A CHI l'avrebbe trasmesso?) la manfiestazioone pacifica? abbiamo visto milioni, dicasi milioni di persone, pacificamente in piazza contro la guerra: la guerra é cessata, ha ritardato fosse pure d'un giorno soltanto? che spaccare qualche vetrina serva a poco, sarà anche vero; ma é poco ma sicuro che le manifestazioni pacifiche, nemmeno quelle oceaniche, non contano assolutamente nulla.
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SCUSATE UN SECONDO!!!
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1cheC'era Wednesday, Jul. 27, 2005 at 12:43 PM |
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Che a Genova c'erano alcuni sbirri mascherati da black bloc è vero: ma si vedevano ad un miglio di distanza...celebre il video dove uno "sbirro travestito" avanza facendo retrocedere un cordone di sbirri blu...ma chi cazzo ci casca?? Poi si vedeva che alcune volte gli sbirri caricavano e quelli travestiti che prima erano davanti ai cordoni passavano dietro e si rimettevano la divisa per picchiare...e va bè..i loro metodi li conosciamo bene...
Per il "deluso": vorrei solo dirti che alla fine nessun fascista è dentro...c'è stato un tipo che si è fatto tre giorni di carcere in fermo preventivo...sai che roba... ..poi tutto insabbiato, come sanno fare solo i giornalisti...
Inoltre vorrei solo dire ad "rpg" che (a parte il fatto che la manifestazione E' stata pacifica) comunque la stampa si INVENTA LO STESSO TUTTO!!! HAI CAPITO?? "INVENTA"!!! Cosa dovevamo fare??? Sederci??? Farci menare??? Più o meno lo abbiamo fatto...al posto di essere seduti eravamo in piedi...però non abbiamo fatto niente lo stesso...che loro diventino più forti e che una manifestazione pacifista serva ho dei dubbi...d'altra parte è questa cultura quella che esalta il dialogo pacifico...ma se un nemico mi dice di fare qualcosa vuol dire che questo qualcosa va a suo vantaggio!!!
INTENDIAMOCI: spaccare vetrine così non serve a niente lo stesso!!! ...e infatti la vetrina del povero barista l'hanno spaccata gli sbirri...anche perchè che motivo avremmo avuto??? Quel poveretto lavora e suda per campare e tu gli rompi la vetrina?? Cos'ha fatto?? Un conto è la vetrina di una banca, del Merdonald's ecc...ma quella di un bar non c'entra niente...
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SOSTENIAMO ATTIVAMENTE I COMPAGNI ARRESTATI...
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La solidarieta' è un arma ! Wednesday, Jul. 27, 2005 at 1:05 PM |
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Per scrivere e supportare i compagni arrestati il 20 agosto a Torino inviate lettere di sostegno, fax, ecc a:
Mauro Lussu Carcere delle Vallette Via Pianezza 300 10143 Torino
Tobia Imperato Carcere delle Vallette Via Pianezza 300 10143 Torino
Emanuele Trimboli Carcere delle Vallette Via Pianezza 300 10143 Torino
Andrea Grosso Carcere delle Vallette Via Pianezza 300 10143 Torino
Darco Sangermano Carcere delle Vallette Via Pianezza 300 10143 Torino
Fabio Benintende Carcere delle Vallette Via Pianezza 300 10143 Torino
Sacha Contu Carcere delle Vallette Via Pianezza 300 10143 Torino
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LA MANIFESTAZIONE E' AUTORIZZATA
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Portate vecchi e bambini Wednesday, Jul. 27, 2005 at 1:37 PM |
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A scanso di equivoci ricordo a tutti che la MANIFESTAZIONE di DOMANI è AUTORIZZATA REGOLARMENTE.
Portate nonni, nonne, padri, madri, figli e nipoti. PEr na volta non accettiamo provocazioni, non cadiamo nella trappola.
Qualsiasi errore che commettiamo si ritorce contro chi sta dentro.
Poi se la fanno sporca è chiaro che ci si difende. Ma chi domani cerca lo scontro è un coglione che fa male soprattutto ai compagni e amici che stanno dentro.
Spero sia chiaro! Ognuno sia il servizio d'ordine di se stesso!
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rovesciare il sistema?
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asd Wednesday, Jul. 27, 2005 at 1:41 PM |
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...di certo il sistema non cambia se si rompono 2 vetrine. dici che le manifestazioni pacifiche sono inutili. beh, le manifestazioni pacifiche radunano molta piu gente, e siccome siamo in democrazia, sono più efficaci di manifestazioni con 200 persone. sono utilissime ad esprimere direttamente l'opinione/indignazione della gente, infatti vengono censurate dai media di regime.
Ma poniamo il caso che siano completamente inutili, come sostieni. ok. L'alternativa è la manifestazione "violenta", con vetrine rotte e teste dei manifestanti spaccate.
Questo tipo di manifestazione non solo è inutile, ma è controproducente, funzionale al sistema che dici di voler cambiare. Un pugno di manifestanti da soli non fanno la rivoluzione, ma se agiscono male possono solo alimentare la reazione.
capisco che far casino con gli sbirri può essere "emozionante" ecc... ma in pratica serve solo a ghettizzare un movimento che così si rivela privo di prospettive politiche, oltre ad essere usato strumentalmente dal potere.
secondo me il modo migliore di manifestare è non rispondere alle provocazioni e documentare quello che accade realmente.
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Cosa ho detto??
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1cheC'era Wednesday, Jul. 27, 2005 at 4:28 PM |
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Infatti non ho posto come alternativa ad una manifestazione pacifica una manifestazione violenta..e ho detto che spaccare due vetrine può rappresentare qualcosa ma non cambia il sistema ne fa la rivoluzione... ...e qui siamo d'accordo.
Innanzitutto non esistono solo le manifestazioni, e, per radunare più gente, ci sono molte altre attività che sono ugualmente utili, come cene, concerti ecc... Ricordati che la politica si fa con queste cose, e non la fanno i "signori" che vanno alla tv...
Sinceramente io preferisco una manifestazione con poca gente consapevole del perchè è lì piuttosto che una manifestazione con tantissimi cretini (vedi manifestazioni studentesche) che vogliono solo tagliare scuola e vestirsi di spille da baglia e righe colorate. Prima della guerra in Iraq c'erano state manifestazioni con l'adesione di TANTISSIME PERSONE..che è successo???? La guerra non si è fatta?? E a Genova?? C'erano 200.000 persone...e gli 8 si sono ugualmente riuniti... CON QUESTO NON DICO CHE BISOGNA URLARE, FAR FACCE CATTIVE E ROMPERE ALLA CAZZO QUELLO CHE C'E'...NE TANTOMENO ATTACCARE LE MERDE IN DIVISA BLU!!!
CI VUOLE PIU' AZIONE, SENSATA ED EFFICACE. E PIU' DIFFUSIONE DI INFORMAZIONE PER COINVOLGERE PIU' PERSONE!!! ...IL TUTTO SENZA CHIEDERE SCUSA A NESSUNO.
"non rispondere alle provocazioni e documentare quello che accade realmente." Cosa credi che sia successo??? Abbiamo risposto quando lanciavano lacrimogeni ai passanti?? Abbiamo tentato di difenderci, ma questo è accaduto molto dopo la carica, e per evitare altri arresti...facile ragionare senza essere lì...io personalmente non ci tengo a finire in questura...e mi difendo.
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Caro pkrainer ed affini....
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Proudhon Wednesday, Jul. 27, 2005 at 4:50 PM |
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Caro pkrainer, non e' che spaccare qualche vetrina serve a poco. Serve a un emerito cazzo. Anzi serve a farti ingabbiare cosi' che poi dobbiamo scendere a manifestare per farti uscire di galera invece che impiegare il nostro tempo a lavorare su TAV e Olimpiadi!!! Come si fa a far capire agli squotterini che per fare quel che fanno gratis potrebbero comodamente farsi finanziare dal Ministero degli Interni? Perche' squotterini rivoltosi non provate a leggere anche qualche libro di storia oltre a tuttosquat? Cosi magari capite che lo Stato sul piano militare ha Sempre, e dico Sempre, vinto. Anzi se leggete ancora un po' scoprite che lo Stato ha sempre cercato di portare lo scontro sul piano militare perche' e' l'unico campo sul quale ha la certezza di avere il monopolio e la supremazia. Ma senza andare in tediosi sofismi mi potrebbero ricordare gli squotterini una sola manifestazione in cui non si son presi una marea di mazzate ma anno ottenuto qualcosa che quei cagasotto di pacifisti-nonviolenti-disobbedienti etc non hanno ottenuto????!!!! Allora non e' meglio usare il cervello ingabbiarto dai cappiuccetti neri e trovare qualche strategia migliore? Meglio farsi domande che fornire risposte sbagliate.
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soprattutto
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pkrainer Wednesday, Jul. 27, 2005 at 7:40 PM |
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se si ragiona e ci si comporta come suggerisce questo Proudhon (già la scelta del nome di un razzista, sessista, socialista e succhiastronzi, la dice lunghissima), lo stato non é che vince, ha già bell'e che vinto, perché la sua vittoria l'hai già introiettata. Mi piacerebbe sapere, lui che si concentra su TAV e Olimpiadi - che poi anche questo, perché? o hai in mente un mondo altro, dove non ci sia più necessità di andare veloci perché il lavoro, la famiglia, i confini, sono stati aboliti, o altrimenti perché cazzo sei contrario al TAV, ti piacciono gli accelerati? - come pensa di fare in modo che quetse schifezze non ci siano.
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domani, 28 luglio a Torino contromanifestazione antifascista
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inquieto Wednesday, Jul. 27, 2005 at 8:31 PM |
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domani, 28 luglio a Torino contromanifestazione antifascista
il concentramento è convocato dove ognuno ne ha voglia poi ognuno fa e va dove cazzo gli pare fa l'antifascista come gli sembra a lui nessuno gli caga il cazzo sui metodi e sui modi di manifestare
se incontra qualcuno che gli piace si unisce a fa uno spezzone più grande se incontra qualcuno che gli sta in culo cambia strada
libertà di movimento e di libere pratiche antifasciste
così la madama non capisce un cazzo e magari ci scappa anche qualcosa di carino
stattevi bbuoni, ci vediamo domani
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OLIMPIADI 2006 - 6 BREVI MOTIVI PER DIRE NO !
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No olimpiadi 2006 Wednesday, Jul. 27, 2005 at 8:48 PM |
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audio: MP3 at 4.9 mebibytes
Priorità? No.
"Giochi olimpici invernali": proprietà di un ente privato, organizzati da un ente privato... finanziati massicciamente con fondi pubblici: a Torino ed in Val di Susa viene consumata un’incredibile quantità di denaro statale per 78 medaglie da distribuire nel 2006; ma in uno Stato con al centro la persona, 3500 miliardi di lire devono andare a bisogni pubblici e non a optionals privati: sussidi alle famiglie mono (o senza!) reddito, aiuti alla sanità ed all'istruzione di base, risanamento per i grandi danni ambientali, indennizzi agli agricoltori colpiti dalla siccità, agli operai cassintegrati…fate voi: è una lista di priorità senza fondo.
Sviluppo sostenibile? No.
Si tratta di regresso ambientale, insostenibile. Infatti il peggioramento sistematico (e molto spesso irreversibile) della Natura indotto dalle "olimpiadi" costituisce, anche per la cultura ambientale più permissivista, un passo indietro di decenni: esempi? Corsi d'acqua impoveriti, boschi abbattuti, incrementi nelle emissioni inquinanti acustiche e di CO2, cementificazioni e paesaggi alterati.
Scelta concordata? No.
Si tratta di un evento (nome e marchio proprietà del CIO, ente svizzero), promosso e governato senza coinvolgimento, verifiche, accordo né controllo popolari…nessun referendum prima della decisione, nessun referendum dopo: dove sono finiti i diritti di partecipazione della cittadinanza? Sepolti, grazie ad una stucchevole e curiosa complicità tra forze politiche.
Indipendenza culturale? No.
Ci stiamo avviando verso l'irregimentazione culturale: giornali e televisioni locali, nazionali, mostre, festival del cinema, programmi scolastici, tutti pervasi dagli ideali “olimpici” …la cultura a senso unico è sempre stata un nemico da temere. Figuriamoci quando reclamizza prodotti commerciali.
Ma quali valori?
Immaginatevi il valore del programma culturale che possono sviluppare il CIO ed i comitati organizzatori: - insieme ancora adottano e sfruttano la manifestazione della torcia olimpica, un’idea dei nazisti per le olimpiadi del ’36... - il CIO ha consegnato l’"ordine olimpico" al dittatore rumeno Ceausescu... - il CIO (nel 1998 e 1999 sconvolto dallo scandalo della corruzione), integra fra i suoi membri Henry Kissinger, un ex gerarca fascista, un uomo condannato per truffe da centinaia di miliardi e accusato di crimini di genocidio, nonchè ex ministro del dittatore indonesiano Suharto...
Che immagine del mondo viene diffusa?
I gruppi ex-industriali si convertono al business dello spettacolo garantendo, lucida, ordinata e militarizzata, un’enorme vetrina alle multinazionali più potenti: nel 2006 sui teleschermi di mezzo mondo passerà come dominante il messaggio di un sistema economico che affama l’80% del Pianeta e non rende conto ad alcuno ... ...un'immagine per la quale si può ritenere saggio spendere incredibili risorse (devastando l'ambiente) per pochi giorni di gare mentre centinaia di milioni di persone nel mondo vivono in stato di povertà.
Per questi brevi motivi vi diciamo, vi rassicuriamo: esistono tutte le condizioni per essere contrari ai c.d. "giochi olimpici", e per esserlo senza sentirsi diversi: diversi sono loro, diverse sono le loro idee, sino ad ora autoprotette da una spessa coltre di marketing internazionale e dai compiacenti media: ma ora siete informati ed è arrivato il momento di sollevare questa coltre: ragionate, e AGITE !!!!
NO OLIMPIADI 2006
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difesa
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di torino Thursday, Jul. 28, 2005 at 9:09 AM |
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speriamo che almeno ci siano cordoni di sicurezza per proteggere i manifestanti (bambini e vecchi) "pacifici" da cariche come quella del 18 (che aveva l'intento di bloccare il corteo). Inoltre, nn bisogna cedere alle provocazioni della celere (cariche). ve li immaginate gli sbirri che martellano chi è in galera per le colpe dei suoi amici? io si. e nn ci vuole tanta fantasia.
comunque la felpa col cappuccio è meglio portarla, che in questi casi nn si sa mai... coscienza pulita o meno, io nn ci tengo ad avere la mia foto sul dossier della digos.
a mio parere qui su indy siamo già tracciati abbastanza
ci vediamo stasera
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fantasie
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pkrainer Thursday, Jul. 28, 2005 at 9:38 AM |
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"Inoltre, nn bisogna cedere alle provocazioni della celere (cariche). ve li immaginate gli sbirri che martellano chi è in galera per le colpe dei suoi amici? io si. e nn ci vuole tanta fantasia. "
dai retta, ce ne vuole parecchia. Non sei mai stato in galera, forse. Alle guardie carcerarie frega assai meno di nulla, di te, di quel che hai fatto, di quel che fanno i tuoi amici. In carcere conta solo quel che fai dentro il carcere, o magari hai fatto anche anni prima. Se il tuo fascicolo dice che hai legnato una guardia vent'anni fa, corri molto più rischi che se gli amici tuoi dan fuoco alla sindone
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In ogni caso
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è meglio Thursday, Jul. 28, 2005 at 11:14 AM |
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in ogni caso è meglio evitare di fare cazzate se non per la propria difesa. Quelli dentro non escono più se il corteo per la loro liberazione fa la fine dell'altro...
i cordoni per i manifestanti pacifici si creeranno se la situazione lo renderà necessario... ma è una possibilità remota
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x pkrainer
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di torino Thursday, Jul. 28, 2005 at 11:21 AM |
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"dai retta, ce ne vuole molta..."
anche se io fossi stato in carcere, ed avessi ragione tu riguardo al fatto che conta solo quello che fai quando sei in casanza, bisogna riconoscere che FORSE i secondini stronzi ci sono, e FORSE te la fanno pagare quando sei dentro per le colpe che hai commesso fuori. FORSE questa sfiga potrebbe capitare. io non so chi siano gli attuali secondini dei compagni arrestati, se non gliene frega niente oppure sono dei fasci che ste cose se le prendono a cuore, ma secondo il mio parere individuale non bisognerebbe rischiare sulla pelle degli altri, a meno che non si è costretti, e lo si fa come ultima opzione. d'altronde, adesso sono loro che sono dentro, e non noi. inoltre, ricordati che 2 PERSONE AGLI ARRESTI, ANNI FA, SONO STATE SUICIDIATE DALLO STATO!!!! te lo ricordi? se questa è guerra, lo stato HA 7 DEI NOSTRI IN OSTAGGIO. dammi un consiglio dal tuo punto di vista. io personalmente scenderò in piazza pacifico, ma teso e pronto all'evenienza. PER ME la piazza è sempre stata così
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E se domani...
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Proudhon Thursday, Jul. 28, 2005 at 11:23 AM |
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Con la violenza contro lo Stato si e' sempre perso. Chi dice di no mi spieghi quando e come si e' vinto.... forse si riferisce all'URSS e a Cuba??? Bel risultato. Bravi! Lasciamo perdere ste minchiate di vetrine rotte bastoni, cappuccetti, e marcette in giro per la città! Vestiamoci tutti in giacca e cravatta, con "la Stamapa" sotto il braccio, partecipiamo alle orgie della Torino Olimpica, ai festini ed alle conferenze stampa, alle inaugurazioni ed ai vernissage. Portiamo li dentro i nostri corpi e le nostre idee. Quando saremo dentro in 50 le idee non ci mancheranno. Vogliono tenerci fuori in mezzo alla strada a prendere mazzate? E noi entriamo lo stesso utilizzando un arma di cui loro sono sprovvisti: l'intelligenza. Portiamo pubblicamente la nostra versione dei fatti ai giornali, smascheriamo platealmente la loro censura. Con gli insulti e i piagnisteri contro i media si e' concluso poco sino ad ora. Mi pare. Comunque son d'accordo con chi dice oguno per la sua strada, in ogni caso piu' ci incrociamo piu' e' difficile fermarci.
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distinguiamo
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pkrainer Thursday, Jul. 28, 2005 at 12:04 PM |
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a parte che vincere e perdere sono definizioni poco adatte, dalla rivoluzione francese in poi (che non so perché, tutti rimuovono) di rivoluzioni vittoriose ce ne sono a decine, comprese quelle che citi tu. Che poi gli sviluppi non siano stati pari all'imp'egno e alle aspettative, sono il rpimo a riconoscerlo, ma questo non mi pare c'entri con la questione della violenza. Semmai, indica che non si é agiuto0 con sufficiente radicalità per la distruzione definitiva dello stato, che ha finito per riaffermarsi.
Ma veniamo alla seconda parte del tuo discorso
"Lasciamo perdere ste minchiate di vetrine rotte bastoni, cappuccetti, e marcette in giro per la città! Vestiamoci tutti in giacca e cravatta, con "la Stamapa" sotto il braccio, partecipiamo alle orgie della Torino Olimpica, ai festini ed alle conferenze stampa, alle inaugurazioni ed ai vernissage. Portiamo li dentro i nostri corpi e le nostre idee. Quando saremo dentro in 50 le idee non ci mancheranno. Vogliono tenerci fuori in mezzo alla strada a prendere mazzate? E noi entriamo lo stesso utilizzando un arma di cui loro sono sprovvisti: l'intelligenza."
a parte che io circolo praticamente sempre in camicia e cravatta; che a Torino tutti, anarchici inclusi, leggono La Stampa; che orge si scrive senza "i"; una volta che sei dentro che cosa faresti? che si possa a gire anche senza vestirsi da antagonisti chi ricorda il sessantotto, in cui tutti si battevano con gli stessi abiti della scuola o del lavoro (anche perché non c'erano soldi per nessun travestimento: uno aveva due camicie e due pantaloni che sertvivano per le barricate, per il lavoro, per il matrimonio del cugino e per la visita militare). E' vero che molta coreografia militare delle manifestazioni é una stronzata: peccato che molti non reputino però una stronzata pure maggiore levare le mani o abbassare i pantaloni o comunque mimare un antagonismo compiacente e c omplice.
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cordoni per i vecchi e bambini?
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un vecchio bambino Thursday, Jul. 28, 2005 at 12:21 PM |
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che vuol dire?
torniamo ai bei tempi? quando i "servizi d'ordine", mai termine fu più azzeccato per definire un'attività questurina, schieravano, ad apertura di corteo, i più cattivi o gli operai dal muscolo temprato?
le forme di difesa e di attacco vanno concordate tra tutti i partecipanti, e questo prima di ogni azione e con la premessa che ognuno è servizio d'ordine di se stesso.
altrimenti assisteremo all'ennesimo giochino di falsa guerriglia urbana, dove a prendersele saranno sempre i soggetti più deboli, o meglio i meno addestrati al virile gioco della guerra.
genova, napoli e la stessa torino insegnano che i blochisti se la cavano sempre meglio dei "vecchi e bambini", quelli che "vengono portati in corteo" per trasformarli in "vittime innocenti", veri scudi umani.
e soprattutto attenti ai curvisti di stadio, con il Grande Torino nei guai ce ne saranno parecchi in giro. perchè, checche ne dica il pkrainer, 'sti 4 stronzi allupati che strepitano per infami gigioni in mutande e con il cazzo in brando a scavar veline, sono pericolosi assai. scendono dalle loro villette, perse nel verde collinare, per far sfoggio di muscolature eccellenti con i loro omologhi in divisa blu. e se arrivano dalle ombrose vallette è ancora peggio perchè hanno da sfogare anni di merda quotidiana, digerita di fretta per correre nel circo massimo dei loro padroni, che dalle tribune blindate guardano, con il binocolo da teatro, i pupi che si azzannano sulle gradinate più costose del mondo.
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il metodo giusto forse è
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x proudhon Thursday, Jul. 28, 2005 at 12:41 PM |
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il metodo giusto forse è proprio l'opposto di quello che loro propagandano con tanto zelo e si aspettano dagli anarchici. bisognerebbe provare.
>>>>Vestiamoci tutti in giacca e cravatta, con "la Stamapa" sotto il braccio, partecipiamo alle orgie della Torino Olimpica, ai festini ed alle conferenze stampa, alle inaugurazioni ed ai vernissage. Portiamo li dentro i nostri corpi e le nostre idee. Quando saremo dentro in 50 le idee non ci mancheranno. Vogliono tenerci fuori in mezzo alla strada<<<<
tutto questo mi sembra molto difficile, bisogna avere le conoscenze giuste, farsi invitare a feste orgie vernissage inaugurazioni(mica presentarsi da indesiderati), ed avere molta capacità di mimetizzarsi con gli altolocati, abbassarsi ai loro livelli, parlare come loro, comportarsi come loro. e avere tanti soldi. chissà se è possibile fare tutto ciò senza finire inglobati nel loro sistema
dietro i monitor è facile dirle queste cose, ma poi nella realtà è molto difficile organizzarle
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non ho la pretesa di dare consigli
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pkrainer Thursday, Jul. 28, 2005 at 12:58 PM |
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le guardie (evita se ti capita di chiamarli secondini ché si incazzano) sono sempre stati piuttosto sul fascio, ma più che altro sono simili a bidelli, quello che vogliono é che tu non rompa i loro fragili coglioni, non gliene frega un emerito cazzo di niente. se anche c'é qualche fanatico i colleghi lo frenano per evitare rogne. A me pare che la mettete giù troppo drammatica: ci sono sempre stati compagni in galera e la loro sorte non é mai stata messa a rischio da chi stava fuori. Semmai, se fuori ammorbidivi il groppone di qualche guardia, dentro i tuoi compagni venivano trattati MEGLIO: c'erano periodi in cui c'era la fila di quelli che si raccomandavano perché si sapesse che loro non erano dei boia. Posso dirvela tutta: a me pare che ci siano nervi troppo fragili in giro. Se si vuol fare i sovversivi, galera e mazzate, ma anche revolverate sono da mettere in conto. Ma una cosa é usare prudenza e attenzione, altra cosa é angosciarsi in anticipo. Viviamo tempi duri, e anche nei tempi non duri, comunque la morte e le disgrazie3 ci sono sempre state. A me pare che la scelta sia fra battersi e morire (tardi, se possibile) battendosi, o arrendersi e morire ugualmente (e forse neppure tardi) ma da sconfitti e sottomessi. In ogni caso, posso dire che per quel che ho imparato io in tanti anni, ha migliori possibilità di non essere menato, chi mena; e in genere che chi attacca e sceglie lui i momenti per attaccare, ha maggiori chance di portare a casa il culo sano, di chi si limita a pensare a difendersi. Questo é il segreto dei Black Bloc, che suscitano tanta invidia per aver preso quasi niente botte dove hanno agito. Non le hanno prese, capisci? perché pensavano a darne. E poi mettiti (per un attimo soltanto beninteso) nella mentalità di uno sbirro: meglio attaccare vecchie e ragazzine pacifiste, o qulache tipo stagno che potrebbe assestarti una sprangata nel cervello? la guardia é vile, e pigra. Inseguila, e scapperà. Scappa e ti acchiapperà e ti sgarrerà il culo.
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Giovedì 28 luglio tutti in piazza per la liberazione degli antifascisti arrestati!
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FAI - Torino Thursday, Jul. 28, 2005 at 1:23 PM |
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Giovedì 28 luglio tutti in piazza per la liberazione degli antifascisti arrestati!
Appuntamento alle 19,30 al Fenix sgomberato c.so s.maurizio angolo via rossini
Di seguito il testo del volantino che distribuiremo alla manifestazione
Viviamo in un paese in guerra, viviamo in un mondo in guerra. Truppe italiane sono schierate in Iraq e Afganistan, le chiamano missioni di pace ma sono operazioni di guerra, dove c'è chi combatte, uccide e muore. In nostro nome anche se in tanti, tantissimi abbiamo detto no. In questa guerra, come in tutte le guerre schifose che gli stati ed i potenti ingaggiano tra loro, a morire sono soprattutto i civili, quelli senza nome che crepano a centinaia in Iraq e Afganistan, quelli con un nome e una foto ma con eguale destino che sono morti a Madrid, a Londra, a Sharm el Sheik. In questo mondo, c'è una città che si chiama Torino. In questa città il sindaco di "sinistra" vuole proclamare la "pace olimpica". Perché qui, tra il fine corsa della Fiat e la follia del treno ad Alta Velocità sta per arrivare il baraccone olimpico, quello dei soldi pubblici per profitti privati, una vetrina verso le elezioni del 2006. Una vetrina che niente e nessuno deve sporcare. E allora? Il sindaco appartiene ai DS, quelli delle bombe sulla Jugoslavia, quelli che votano per le truppe in zona di guerra, quelli che hanno aperto i CPT-lager per migranti, quelli del lavoro interinale e dello sfruttamento selvaggio, quelli che il futuro di Torino lo scrivono al tavolo di Luca Cordero di Montezemolo. È gente, lo sappiamo bene, che chiama pace la guerra. La guerra esterna e quella interna. E allora il buon Chiamparino ha proclamato la pace. Lo ha fatto il 19 giugno quando ha sottratto dalle mani il manganello al (post) fascista Ghiglia ed ha condannato gli antifascisti che il giorno prima avevano subito cariche, botte ed arresti per aver preteso di manifestare nel centro di Torino. Neanche una parola in una città che ad ogni angolo di strada ha la lapide di un partigiano "morto per la libertà" per i due anarchici accoltellati una settimana prima da una squadraccia fascista. Molte troppe parole invece contro i centri sociali e le case occupate, posti dove il Fenix dove uno striscione ricordava che "lo stato uccide", contro i valsusini che vogliono ostacolare il progresso e sono "populisti e conservatori", contro gli operai Fiat che fischiano le Olimpiadi, contro tutti coloro che lottano perché questo mondo di galere, ingiustizie, oppressione e sfruttamento ceda il posto ad una società libera e solidale. Puntuale all'appello del potere politico si è presentata la magistratura, il ben noto Tatangelo che già si era accanito contro i due anarchici arrestati il 18 giugno, prepara il suo teorema. L'operazione scatta il 20 luglio, 4 anni esatti dall'assassinio di Carlo Giuliani, una data scolpita nella memoria e nel sangue di chi ha imparato in un solo meriggio d'estate che "lo stato uccide" e "non ci sono poteri buoni". 17 inquisiti, sette arresti e lo sgombero del Fenix. Le accuse sono da brivido: devastazione e saccheggio come per i responsabili del disastro del Vajont, che ha seppellito 3.500 persone e tre paesi. Gli antifascisti, equiparati ad un esercito di lanzichenecchi calati in città per distruggere e saccheggiare, rischiano per questa sola imputazione da 7 a 15 anni di carcere. Si sfiorerebbe il ridicolo se con questa farsa non fossero state chiuse in galera 7 persone, colpevoli di aver manifestato contro il fascismo ed il razzismo di stato. La pace olimpica è iniziata. La "pace" olimpica che vuole il sindaco, che vogliono tutti i poteri forti in città, consiste nel tappare la bocca a tutti coloro che denunciano gli sprechi del baraccone olimpico, serve a tappare la bocca a chi si è schierato apertamente a fianco del valsusini in lotta contro la TAV, serve a tappare la bocca a chi si oppone alla mostruosità dei CPT, le prigioni amministrative per migranti. Ma c'è un'altra Torino. È la Torino bugianen, quella che a piè fermo resiste al fascismo che avanza, alla devastazione ambientale, alle leggi razziste ed ai CPT, allo sfruttamento selvaggio degli uomini e della natura, alla chiusura di spazi di libertà. È la Torino che non ci sta e dopo il corteo indetto dalla Federazione Anarchica Italiana il 2 luglio per la liberazione dei due anarchici arrestati il 18, torna ancora in piazza a viso aperto per dire ai torinesi spaventati dalle balle dei politici e dei giornali che la pace del sindaco ha il volto della guerra, della guerra sociale. Una guerra in cui i fascisti colpiscono, la polizia reprime, la magistratura incarcera, il potere politico ed economico incassa. Per dire che gli squadristi scorazzano per la città, che la libertà di manifestare è impedita, che l'antifascismo non si arresta.
Fuori gli antifascisti dalle galere! Tobia, Mauro, Andrea, Darco, Manu, Sacha, Fabio liberi subito!
Federazione Anarchica Torinese - FAI Corso Palermo 46
Per info: fat@inrete.it 011 857850 338 6594361
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ah, pkrainer.
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n'amis Thursday, Jul. 28, 2005 at 1:30 PM |
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analisi tattico-strategica frettolosa e carente, puoi fare di meglio.
vietnam vince perchè spara
bello slogan, per il vietnam.
quando lo si importò qua da noi significò vuote parole, o peggio: clandestinità, paura, delazione, sconfitta e umiliazione
qualcuno vuole attaccare il cuore dello stato? si accomodi, lo stato è pieno di "obiettivi sensibili" a portata di mano(armata). ma la smetta di uscire dalle fila dei "vecchi e bambini" o dei pacifici gonzi catto-estremisti, per colpire la vetrinetta, dare del bastardo in divisa al bastardo in divisa, ma assai bene armato, e riscappare nel corteo, dove ci si cambia d'abito, lesti lesti, via la felpa e il passamontagna, e siamo tutti bravi ragazzi. lo scherzo del soldato può costare molto caro se il milite s'incazza.
pasdaran dei miei coglioni, la vostra non è strategia ma infantile vigliaccheria. non riproponetecela stasera, grazie.
e per quelli che il passamontagna se lo mettono per non essere individuati dalla pula, ma non fatemi ridere, che c'abbiamo tutti un faldone alto così, in via grattoni.
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Bravo amis!
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singo Thursday, Jul. 28, 2005 at 2:47 PM |
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Proprio questo e' il problema.. i cari rivoluzionari superincazzati non solo sono dei radical-scioc ammaliati dall'estetica dello scontro per motivi di ego, ma sono anche quattro gatti.
Quindi, per poter appagare il loro bisogno di protagonismo, devono andare nei cortei per farsi coprire dagli altri manifestanti. La loro strategia e' quindi sempre la stessa: mai davanti (che se no se le prendono), molto meglio avere qualcuno tra se e gli sbirri che faccia da cuscinetto e assorba le mazzate.
PS per pkrainer: e' vero che quelli che menano e' probabile che non se le prendano, ma la loro razione di manganellate e lacrimogeni sara' insindacabilmente assegnata e tutti gli altri partecipanti al corteo.
Quindi, se vuoi fare lo sborone, vai per i cazzi tuoi con i tuoi cazzo di amici invece di attaccarti come un parassita a manifestanti che disprezzi e che con rincoglioniti parolai come te ci si puliscono il culo.
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Ho letto dei post belli qui...
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io Thursday, Jul. 28, 2005 at 3:17 PM |
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Ragazzi ci vediamo stasera...e si discute... Ci sono molte belle proposte, magari difficili da organizzare, ma non impossibili...non è detto che ci sia qualcosa di più giusto di qualcos'altro, tutto, se fatto con intelligenza, può servire, e tutto, se fatto alla cazzo, può essere inutile...l'importante è essere creativi e liberi...e questo è quello che non potranno mai toglierci...già il fatto che discutiamo ne è una prova...
Ragazzi saluti a tutti, ci vediamo questa sera!!!
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GUERRA SOCIALE !
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Punk Anarchy Thursday, Jul. 28, 2005 at 6:14 PM |
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I nostri atti sono spesso giudicati in base a pregiudizi. Questi sono basati sulla morale dominante che e' la morale di coloro che dominano, che comandano. La morale in vigore oggi e' quella che esalta il dialogo, il consenso, il compromesso, le petizioni, ma nello stesso momento sostiene un sistema che schiavizza ed uccide. La morale non e' che un freno per chi vuole attaccare il potere. Un freno costruito appositamente. Il suo obiettivo e' trasformare la vita in una somma di occasioni sprecate. Cerca di affogare i nostri desideri proprio in questi pregiudizi. Chi e' stanco di inghiottire le fandonie dei media, ha compreso che il mito che indica che questa e' la societa' della "comunicazione" e' assurdo. Siamo sfruttati e oppressi e quando ci decidiamo ad attaccare il nemico viene il momento che ci domandiamo se cio' che faremo e' un atto di autodifesa o no. Chi la pensa cosi filosofeggia sul fatto che la distruzione della proprieta' e' violenza o no, distingue quale atto e' violento e quale no; marca cioe' il limite a partire dal quale i nostri atti superano la frontiera dell'inaccettabile. Ci giudica in base alla morale. Dialoghiamo troppo, con il nemico e con i suoi falsi oppositori. Alle volte il silenzio comunica meglio. Alle volte bisogna agire e mettere da parte il dialogo.
Come sfruttati non riconosciamo a nessuno il diritto di indicarci il cammino da seguire. Come ribelli non riconosciamo a nessuno il diritto a imporci un sistema di valori, una morale. Siamo stufi dei moralisti. Con la rinuncia a distruggere il sistema inizia l'ossessione per la creativita'. Il cittadino coscienzioso basa la sua attivita' nell'apportare "proposte costruttive", con una "attitudine positiva" per contribuire a "migliorare le cose". Questa creativita' politica non e' che un sinonimo di riforme e di abbellimenti che vorrebbero guardare ad un futuro che non esiste.
L'unica cosa utile e' quella che ci da' il piacere immediato o che serve per estendere la rivolta e per farla finita con questo sistema. Non vogliamo autogestirci la miseria, non vogliamo risolvere i problemi del capitalismo, non vogliamo decorare questo mondo di merda con proposte in positivo. Vogliamo attaccarlo per distruggerlo. Le rivolte non vengono dai libri, ne' dalla mente di nessun illuminato. Le rivolte nascono dall'esplosione di disobbedienza di coloro che hanno accumulato sufficiente rabbia da essere stufi delle proteste ufficiali. Il cittadino progressista vede gli sfruttati come persone da organizzare e educare per fini rivendicativi. La mistificazione con la quale osserva le autorita' lo spinge a vedere la gente come una massa di esseri incapaci di ogni reale iniziativa contro il potere. Eredita dagli "illustri" del 18esimo secolo una adorazione mistica per il razionalismo, la pianificazione e una fobia accesa contro la passione, i desideri e la rivolta disordinata. L'intellettualismo di sinistra pretende pianificare dal suo tavolo di chiacchiericci le proteste, le trasformazioni sociali e la nostra vita. Pretende di convertirci a sua immagine e somiglianza in vegetali "coscienti".
E' la passione e il rifiuto delle convenzioni, quando e' stata l'ora di agire, che hanno invece aperto molte strade alla ribellione incontrollata. Non c'e' niente che ci stanca piu' dell'enorme sforzo che dobbiamo fare ogni giorno per essere razionali, ragionevoli. Uno sforzo per non essere semplicemente e profondamente noi stessi. La passione per la vita esige collera e odio per chi vuole ucciderci poco a poco. I suicidi quotidiani della disobbedienza, l'intransigenza e la rassegnazione ci trasformano in zombie con acqua nelle vene. La reazione dei pianificatore delle proteste di azione ribelle e' quantomeno ostile. La condanna facendosi spesso scudo della risposta repressiva che potrebbe comportare. E' perche' non vede il potere come nemico da distruggere. Se lo facesse capirebbe che la lotta tra sfruttatori e sfruttati non conosce momenti di pace; gli scontri sono continui e la repressione e' uno strumento in piu' dell'oppressore. Il sottomettersi al mantenimento dei limiti della legalita' non garantisce la continuita' di nessun movimento antiautoritario, in realta' e' il suo peggior nemico.
Le organizzazioni di sinistra si trasformano ogni giorno di piu' in Istituzioni Ufficiali di lamentela. Il loro funzionamento e' un ciclo che inizia cercando di assorbire i focolai della "dissidenza" e dello scontento per far si, una volta individuati, che possano essere presentati come gruppi di pressione che chiedono la loro razione di concessioni a papa'-stato. A partire da qui i progressisti vedono una minaccia nell'atto ribelle individuale o il gruppo che scappa al suo controllo. E se qualcuno puo' attaccare il nemico semplicemente con le idee chiare e la determinazione, a che servono i professionisti della lotta e i loro apparati burocratici? Cosi' quando avvengono atti non controllati dalle Istituzioni Ufficiali di lamentela queste reagiscono sulla difensiva. Diranno che sono azioni controproducenti, senza senso o anche che "sono di Stato, intendono reprimerci ancora di piu'!". Con questo cercano di coprire i loro fallimenti dando la colpa ai violenti, agli incontrollati, ai provocatori.
In realta' la vita quotidiana continua al margine di queste fantasie egocentriche. Ci sono continue attivita' illegali contro il nemico: furti a danni di imprese o supermercati, distruzione di macchinari da lavoro, sabotaggi vari, attacchi alla polizia, ecc. Se questi comportamenti illegali non si sono trasformati in momenti di ribellione collettiva e' per due fondamentali ragioni: per la mancanza di fiducia nelle proprie capacita' individuali/collettive e la mitizzazione del potere e per l'esistenza di pregiudizi morali rispetto alla violenza, al dialogo, alla democrazia. L'eliminazione dell'elitarismo (proprio della cultura di sinistra) inizia dal non pensarsi ne' piu' ne' meno coscienti del resto degli sfruttati. Non e' sottovalutando le azioni spontanee di attacco che estenderemo la rivolta. Anzi bisogna farsi complici di queste e gettare benzina la' dove c'e' fuoco, rompendo cosi' con le cause controllate dalle opposizioni ed estendendo il comportamento illegale. Pratichiamo il vandalismo. O comunque le azioni che cercano il piacere nell'attaccare qualcosa o qualcuno che ci opprime. E' una pratica semplice e aperta a tutti. Per questo e' gia' abbastanza estesa e si potrebbe estendere molto di piu'.
Con l'attacco demistifichiamo il nemico rompendo la falsa apparenza di pace sociale e di controllo totale. Con il vandalismo, inoltre, la si fa finita con il mito sinistroide che vede il potere sempre lontano ed irraggiungibile. Il cuore dei potere, invece, e' ogni giorno intorno a noi e alla nostra portata, anche solo nelle relazioni che stabiliamo con il "padrone", il capo, gli agenti repressori, le imprese, le istituzioni... Nessun atto di rivolta e' cieco o inutile. La semplice ostentazione del potere e dello spreco di denaro di chi ci sfrutta e' una provocazione per far si' che soffriamo le dovute conseguenze. Meritano di ricevere il frutto della nostra rabbia. Questo sistema non ci puo' offrire cio' che vogliamo e quindi dobbiamo combatterlo giorno dopo giorno. Non delegheremo a nessuno la nostra attivita' di attacco, non abbiamo bisogno di professionisti delle armi. E' falso credere che l'attivita' di attacco porti direttamente alla clandestinita'. E' anche falso che per portare una dinamica di attacco si debba essere in clandestinita'. Gli unici interessati a diffondere queste fantasie sono il potere e le organizzazioni di sinistra (armate e non). La questione non e' scegliere tra manifestare in strada o portare avanti azioni di attacco. Dobbiamo essere flessibili e capire che tutti gli atti che fanno avanzare la rivolta sono validi; che la separazione tra questi e altri tipi di attivita' l'ha disegnata il sistema per mezzo di leggi e norme morali per annichilirci. Dobbiamo essere flessibili per agire alla luce dei giorno c'osi' come nel buio della notte. Il vandalismo e' uno strumento utile e divertente.
Un'ultima cosa, la sua cattiva fama si deve soprattutto alla sua capacita' di destabilizzare la vita quotidiana e per la sua facilita' di estensione. Per questo ci interessa, per questo lo difendiamo e lo pratichiamo. E' molto facile.
Anche tu puoi farlo. Fallo!
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Solidarietà agli arrestati
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Ya Basta Torino Thursday, Jul. 28, 2005 at 8:10 PM |
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SOLIDARIETA' AGLI ARRESTATI - LIBERI TUTTI SUBITO
Nel clima di introduzione di nuove leggi antiterrorismo che permetteranno all'esercito di svolgere compiti di repressione e polizia verso le comunità migranti e coloro che esprimono dissenso verso questo modello di società, a Torino si costruisce passo passo una montatura repressiva per permettere la piena agibilità allo spettacolo delle Olimpiadi 2006.
Nel quadro delle prove generali per la "presa del governo" che una certa sinistra sta svolgendo in tutta Italia, dagli arresti alle custodie cautelari di Bologna alle recenti perquisizioni, sequestri e allucinanti accuse ai fratelli del Nord-Est, anche a Torino in vista delle Olimpiadi non poteva mancare la riesumazione dei capi di imputazione di genovese memoria "devastazione" e "saccheggio" in occasione della carica ad un corteo antifascista organizzato a seguito dei gravissimi accoltellamenti agli occupanti del Barocchio per mano dei fascisti.
Un corteo importante per gli antifascisti torinesi a cui la città (istituzioni, movimenti ecc.) avrebbe dovuto dare il massimo di solidarietà e visibilità nelle strade del Centro per dimostrare quanto poco spazio politico c'è per i neofascisti nella città liberata dai partigiani.
Invece ad un corteo che ricordava che l'antifascismo va difeso con determinazione si è risposto con divieti e con una carica davvero inutile che ha creato panico nei passanti e dove l'unica devastazione sembra essere quella causata dalla polizia.
In quel corteo ci siamo stati e riteniamo pertanto gravi e pretestuosi i provvedimenti di arresto agli antifascisti. Vanno liberati subito. Chiamparino e i Ds che governano questa città non iniziano bene l'avventura olimpica. SARA' UN LUNGO 2006.
SOLIDARIETA' AGLI ARRESTATI. LIBERI TUTTI SUBITO!!!!
YA BASTA TORINO - YA BASTA MILANO
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Ulteriori aggiornamenti li potrete ascoltare su ....
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RADIO BLACKOUT Thursday, Jul. 28, 2005 at 10:24 PM |
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Ulteriori aggiornamenti li potrete ascoltare in diretta durante i programmi, di radio blackout a torino, per chi e' in giro puo' passare direttamente in piazza vittorio veneto, dove ci sono numerose altre iniziative post corteo...
Ciao compagni a settembre !
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COMUNICATO SUL CORTEO DI IERI A TORINO...
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NETWORK ANTAGONISTA TORINESE Friday, Jul. 29, 2005 at 1:16 PM |
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3000 persone hanno attraversato questa sera la città di Torino per manifestare la loro solidarietà ai 7 compagni arrestati la scorsa settimana nell'ambito della manovra repressiva ordita dal pm Tatangelo e dalla procura torinese e per chiederne l'immediata liberazione.
Il corteo, indetto dai centri sociali, dalle case occupate e dal coordinamento antifascista torinese, ha dato una forte risposta a chi pensava di poter reprimere e zittire preventivamente le voci di dissenso e gli spazi di conflitto sociale nella Torino pre-olimpica e delle grandi opere (Tav).
Nonostante la data estiva, il forte dispiegamento di forze dell'ordine e il battage allarmistico e incriminatorio dei media, tesi a scoraggiare la partecipazione dei torinesi e delle torinesi, il movimento non si è fatto intimidire e, come promesso, non ha fatto un passo indietro, riprendendosi le strade negategli lo scorso 18 giugno.
La manifestazione, partita da uno dei luoghi colpiti dalla repressione la scorsa settimana (il Fenix), ha attraversato la Porta Palazzo dell'immigrazione ed ha raggiunto il centro città con un forte impatto comunicativo ma determinato, fatto di slogan, interventi e fumogeni, vedendo la partecipazione attiva, oltre che del movimento antagonista, anche di spezzoni consistenti di realtà sociali, studenti e precari, sindacati (di base e non solo) e alcune delegazioni di partiti politici in disaccordo con la gestione "legalitaria" della giunta Chiamparino. Quella stessa ottica di legalità che domani prenderà le forme del "pacchetto Pisanu" e del conferimento dei poteri di polizia anche all'esercito, infarcita dell'illusione di poter così fermare la risposta jihaidista alla guerra globale che il "nostro" Occidente ha scatenato contro i popoli del Medio Oriente.
La Torino che davvero "non sta mai ferma", quella che ha sfilato questa sera, ha detto chiaramente NO a questo ordine di cose, gridando la propria incompatibilità a chi vuole una normalizzazione del conflitto sociale, a chi spera in una pace sociale costruita a suon di arresti e denunce sul fronte interno, a guerre e invasioni su quello esterno.
Le imputazioni di "devastazione e saccheggio" affibiate vergognosamente ai nostri compagni, nonostante le speranze di qualcuno, non fungeranno da detterrente alle lotte socilali innescate sul nostro territorio negli ultimi mesi, dall'opposizione al Tav al No alle olimpiadi, dalle lotte contro i Cpt a quelle dei lavoratori della Fiat (oggi alcuni di loro hanno sfilato con noi!)
Questa sera la Torino che non sta mai ferma ha dimostrato di saper resistere e di non intendere fare alcun passo indietro, non accettando il terreno impostogli dall'alto dalla represssione e rilanciando ancora una volta la propria sfida sul terreno delle lotte sociali.
SACHA, FABIO LIBERI SUBITO! ANDREA, MAURO, MANU, DARCO, TOBIA LIBERI SUBITO! LIBERI TUTTI!
____________________________ NETWORK ANTAGONISTA TORINESE csoa askatasuna - csa murazzi collettivo universitario autonomo
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Torino: comunicato sul corteo torinese
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FAI - Torino Friday, Jul. 29, 2005 at 1:39 PM |
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Tobia, Mauro, Andrea, Darco, Manu, Sacha, Fabio liberi subito! L’antifascismo non si arresta.
La Torino che resiste al fascismo che avanza, al clima di guerra, alle leggi speciali, alla criminalizzazione dell’opposizione sociale, agli sgomberi dei posti liberati, alla devastazione del territorio, alle leggi razziste, ad un modello di città ancora targato Fiat si è data appuntamento ieri sera davanti al Fenix sgomberato. Eravamo in tanti a gridare che l’antifascismo non si arresta, che gli antifascisti incarcerati il 20 luglio li vogliamo liberi e subito.
Un corteo comunicativo in cui si sono ritrovate le molte anime in cui si articola l’opposizione sociale sotto la Mole, la dimostrazione che chi crede che Torino sia ormai pacificata, chiusa nella rassegnazione, piegata di fronte ad un presente fatto di precarietà, ingiustizia e repressione ha fatto i conti senza il movimento. Ha fatto i conti senza gli uomini e le donne che vogliono una città diversa e la stanno costruendo.
Il momento è difficile. Siamo in guerra: in nostro nome truppe tricolori occupano il territorio iracheno e quello afgano, contribuendo attivamente ad un bagno di sangue senza fine, che non risponde alla follia integralista, alla barbarie kamikaze, ma la alimenta quotidianamente, cancellando qualsiasi prospettiva di libertà e giustizia. Il terrorismo di stato che bombarda, opprime ed uccide in Iraq e Afganistan, qui, sul fronte della guerra sociale, ruba a ciascuno di noi le esili libertà e tutele di cui godiamo. Le leggi speciali di Pisanu non fermeranno nessun kamikaze ma sono rivolte contro noi tutti, contro quelli che alzano la testa e rifiutano un ordine sociale ingiusto.
Nella Torino preolimpica il governo della città, in concorrenza con i (post) fascisti per una medaglia alle olimpiadi della repressione, ha trovato una magistratura come sempre disponibile, un Tatangelo che da mesi sta avocando a se tutti i processi “politici” in città, che ha tirato fuori accuse al limite del ridicolo pur di cacciare in galera un po’ di anarchici e comunisti, pur di sgomberare un posto che esibiva uno striscione in cui si ricordava che “lo stato uccide”. Dopo il corteo del 2 luglio, ieri sera è stata un’importante occasione per dimostrare a Chiamparino, Pisanu e soci che la pacificazione olimpica non passerà, che la repressione non ferma la volontà di chi lotta per un riprendersi in mano il proprio presente e per dare l’assalto al proprio futuro.
I poteri forti in questa città sono avvertiti: non bastano le botte, le cariche, le denunce, la criminalizzazione, il carcere a fermare chi vuole una società di liberi ed eguali. Libertà per gli antifascisti, libertà per tutti.
Federazione Anarchica Torinese – FAI Corso Palermo 46
Per info: fat@inrete.it 011 857850 338 6594361
http://www.federazioneanarchica.org
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SUL CORTEO DI IERI....
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barabba Friday, Jul. 29, 2005 at 1:42 PM |
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eravamo in tanti, ma così non si va avanti
tanti compagni, nonostante il clima peso dei giorni precedenti
cosa è mancata: la determinazione! OK i compagni in galera avevano chiesto di stare tranquilli, ed era doveroso portare loro rispetto, ma ci sono molti modi per portare rispetto.
quello scelto ieri(ma sarà stata una scelta o come al solito è tutto un pò a minchia?) è stato il più facile ma anche il più penoso: ogni spezzone per i cazzi suoi, un corteo frammentato, incapace di dimostrare compattezza o anche solo di intimorire chi ci è contro.
si poteva decidere di fare così: OK, dalla galera ci hanno chiesto di stare tranquilli, e così faremo perchè ce lo chiedono i compagni, ma guai a chi ci tocca. Sfilare compatti, autodifesi e determinati per dimostrare che non accettiamo più carcerazioni e provocazioni
Invece c'erano troppe paranoie fra la gente, più paura che determinazione e questo la madama l'ha capito benissimo
Ciò vuol dire che nonostante la tanta gente di ieri, abbiamo dimostrato di essere ancora vulnerabili, incapaci di difenderci e di essere un vero problema per l'ordine costituito
Verrà l'autunno e poi l'inverno e con l'inverno le olimpiadi e saranno cazzi da cagare per tutti a Torino e in Piemonte
pensiamoci bene, con questo tipo di pratiche di piazza di problemi ne avremo ancora molti (carcere, botte, sgomberi, ecc)
Bisogna essere più determinati e uniti, che non vuole dire per forza sfasciare tutto, ma dimostrare di essere davvero una forza antagonista
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x barabba
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to Friday, Jul. 29, 2005 at 5:57 PM |
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come si fa ad essere davvero una Torino Antagonista? dire: "abbiamo dimostrato vulnerabilità" se poi non sai dire in che cosa consiste la forza non serve a niente ed è troppo facile dirlo. hai scritto le cose qui perchè siano utili? ho i miei dubbi... cosa volevi fare? una parata militaresca? dimostrare la potenza indistruttibile dell'armata? quelle lasciale fare ai merdosi dai...
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ops
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Fresell fe Plinky Sunday, Jul. 31, 2005 at 6:50 PM |
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iO mi chiedo allora... e se un kamikaze che si fa saltare in aria non resta che l'unico modo per combattere ciò che diventa impossibile vincere, cazzo allora fanno bene! Allora dobbiamo prendere esempio dall'islam, appena esausti e ingiustamente condannati da un regime senza neanche la faccia... andiamo in una bella caserma e bbboooomm ... o no? Scusatemi, prima paghiamo le tasse, dunque continuiamo a lavorare e a fare ciò che vogliono loro, poi ci associamo per protestare contro le leggi e le arroganze ingiuste di un sistema regolamentare che non ha più nè capo nè coda, poi ci accorgiamo che le nostre proteste non servono a niente e dunque cominciamo a combattere con le pietre... Ma ricordate il gioco della carta, sasso e forbice? Pietre contro pistole è pura pazzia. Prima gli compriamo i manganelli e i mezzi blindati e poi cerchiamo di contrastarli con le pietruzze? Non abbiamo scelta, capite? Se davvero vogliamo combattere per la sacro santa LibertA', allora fa d'uopo mettere in gioco la nostra vita. Ricordiamo la guerra dei greci contro i turchi allora... LIBERTA' o MORTE ! Significa questo. E quello che sta succedendo come risultato di questo enorme sfoggio di forze e danaro ci mette davanti la cosa più importante. Niente di più grande c'è nella vita che la vita stessa! Io vi dico, fatevi tutti il giusto esame di coscienza, e smettetela di guardare la televisione. E' ora di combattere, a partire dal vostro caro vicino di casa falso-borghese (detentore a rate della propria ricchezza)che vi minaccia perchè tenete lo stereo un tantino forte.... fino ai nostri cari amici delle forze dell'ordine che non capiscono di essere degli esseri umani anche loro, così da seguire i loro ordini fino a terminare l'esistenza di chi crede nella libertà e poi a chi ci dovrà credere senz'altro prima o poi. UGUALIANZA LIBERTA' SERENITA' AMORE
con una goccia di rammarico, fredda dai nostri occhi all'orizzonte di un futuro che ci si allontana sempre di più
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risposta a ops
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wally gator Thursday, Aug. 04, 2005 at 2:58 PM |
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wally_gator@ciaoweb.it |
in risposta a ops. hai ragione è vero bisogna farsi esplodere come i kami dell'islam, già ti vedo correre verso una caserma con il giubbotto pieno di esplosivo e chiodi, procedere con quel tuo sorriso sulle labbra pronto ad immolarti... mi auguro che il timer sia difettoso e faccia esplodere la bomba prima, e che ti faccia saltare la testa, tanto ad usarla tu ci hai rinunciato da tanto tempo...scemo!
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Lettera di Tobia Imperato dal carcere di Torino
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Tobia Friday, Aug. 19, 2005 at 5:18 PM |
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Lettera di Tobia Imperato dal carcere di Torino
Cari compagni (maschi e femmine) Non vi ho scritto prima perche’ solo ora sono riuscito a procurarmi carta penna e francobollo. Innanzitutto desidero ringraziare tutti coloro che ci hanno espresso la propria solidarieta’, e sono tanti (oltre a voi dell’Asilo, il Barocchio, Radio Blackout, il Gabrio, l’LSO, il Laboratorio Zeta di Pianezza, il Perlanera l’USI e la FAI di Alessandria, la Federazione Anarchica Torinese, il Fenix, l’Askatasuna, i Murazzi insieme ad altre realta’ extra-Piemonte e a numerose individualita’). Io sto bene e le persecuzioni non otterranno altro scopo che quello di ritemprarmi per continuare a lottare. Non spreco parole per parlare del carcere, tutti noi sappiamo com’e’. Confermo, e’ peggio. Non ho intenzione di piangermi addosso. Quello che ci e’ capitato e’ cosa di ordinaria amministrazione per quelli come noi che inseguono il sogno di un mondo nuovo e praticano costantemente la rivolta contro quello vecchio. Quello che fa rabbia e’ che i responsabili dei nostri guai sono sempre gli stessi, gli assassini di Sole e Baleno, promossi e ringalluzziti. Giuseppe Petronzi che ha coordinato le indagini e le operazioni relative al nostro arresto (sai che lavoro, un vero Sherlock Holmes, ha messo insieme un po’ di riprese e le false testimonianze dei suoi mastini). Ricordo che quando ero in questura c’era aria di festa. I Digos, di ritorno dal Fenix, col carrello della spesa contenente quattro bastoni, sembravano un’orda di mercenari a cui il capitano avesse finalmente dato il permesso di stupro. Il PM Marcello Tatangelo, uno dei maggiori responsabili della morte di Sole e Baleno (insieme al suo compare Maurizio Laudi) e’ colui che ha condotto l’inchiesta contro di noi. Come sapete, nel mio libro, “Le scarpe dei suicidi”, non ho pesato le parole, ma ho svelato senza mezzi termini tutte le loro montature, e da ogni pagina veniva fuori a chiare lettere la loro qualifica di BOIA ASSASSINI. Evidentemente Tatangelo non vedeva l’ora di poter regolare i suoi conti personali con me. Non mi fa paura. Mi dispiace solo che ci sono andati di mezzo gli altri ragazzi miei coimputati. Un barlume di coscienza e un minimo di dignita’ avrebbero preteso che lui si astenesse dal portare avanti azioni nei miei confronti e passasse la palla ad un altro magistrato, ma dignita’ e coscienza sono cose da uomini. L’ho incontrato dal GIP, livido, tetro, bilioso, meschino, pronto a ricorrere ad ogni piccolo cavillo pur di danneggiarci, anche se con risultato minimo. L’ho guardato negli occhi e mi ha fatto una profonda pena. In fondo sono piu’ felice io, rinchiuso in una fetida galera, forte del vostro amore e della vostra solidarieta’, con la coscienza di essere coerente con i miei ideali e di non aver mai fatto del male a nessuno. Io posso guardarmi allo specchio senza sputarmi in faccia, non ho mai fatto morire nessuno, io. Tatangelo non mi spaventa minimamente. Lui, forte dei birri e del potere che lo Stato gli da, non puo’ fare altro (se trova dei complici che lo sostengono) che lasciarmi a marcire in galera. Io sono piu’ forte. Posso smontare pezzo per pezzo le sue manovre e ricordargli pubblicamente le sue colpe, senza nemmeno parlare, senza insultarlo, solamente ridendogli in faccia. E il ridicolo lo seppellira’. Ha avuto persino la faccia tosta di scegliere come data del nostro arresto un anniversario doloroso per tutti noi, quello della morte di Carlo Giuliani. LO STATO UCCIDE, e noi continueremo a gridarlo, forte e sempre. Spero abbiate ricevuto l’atto di accusa che vi ho fatto pervenire dove si puo’ vedere a quali livelli di schizofrenia Tatangelo ricorre per suffragare le sue tesi. Il corteo era stato indetto solo “formalmente” per protestare contro l’aggressione al Barocchio, i manifestanti erano armati con “picconi e spranghe di ferro”, le fiamme della barricata erano alte “alcuni metri”. Noi siamo tutti responsabili di cio’ che e’ successo dopo la carica perche’, quand’anche non ci fossimo messi daccordo prima, avremmo dovuto prevedere che se uno di noi spingeva uno sbirro qualcun altro avrebbe potuto rubare il gelato. Nel suo insano livore chiede persino che, in caso di condanna, non ci venga concessa la condizionale. E’ chiaro come il sole che sta approfittando del suo ruolo di magistrato per risolvere le sue vendette personali nei miei confronti. Tempo e fatica sprecati. Quelli come lui possono rinchiuderci ma non riusciranno a fermarci. SOLE BALENO CARLO vivono nei nostri cuori. Ho saputo delle iniziative che state portando avanti, sono contento, non date alcuna tregua. Svelate le montature e ridicolizzate i montatori. Altro non ho da dirvi. Il Fenix risorgera’ dalle sue ceneri! Un forte abbraccio a tutti. Sempre vostro per la lotta. Saluti Ribelli. NO PASARAN!
Tobia
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LO SCRIVEREMO SU TUTTI I MURI DELLA CITTA' : LAUDI BOIA !!!
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LAUDI BOIA ! Tuesday, Sep. 13, 2005 at 2:45 PM |
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LO SCRIVEREMO SU TUTTI I MURI DELLA CITTA': LAUDI BOIA !
Maurizio Laudi un magistrato sospetto…
Siamo qui oggi per contestare l’ospite di questa festa, il noto PM, nonché giudice sportivo Maurizio Laudi. Le sue parole sono piene di termini come giustizia, terrorismo, delinquenza, ma il più delle volte non corrispondono a null’altro che a enormi montature. La carriera di un magistrato si misura da quanta visibilità evidentemente esso riesce ad ottenere con le proprie inchieste e Laudi fin dagli anni 70’ ci ha sempre provato. Il suo nome è legato a quella cricca di magistrati torinesi che hanno sempre perseguito con foga i militanti dei movimenti sociali antagonisti e non istituzionali nel nostro paese, torturando e incarcerando centinaia di essi facendo sempre un uso spregiudicato della carcerazione preventiva. Ultimo elemento di quello che fu il pool torinese di Caselli e Violante, continua ad agire in un ottica di emergenza, mettendo mano al codice penale con estrema disinvoltura, rispondendo con tempestività alle campagne giornalistiche da caccia alle streghe. Senza andare troppo indietro nel tempo ricordiamo l’inchiesta sugli “ecoterroristi” Sole, Baleno e Silvano, che tanto fece notizia sui giornali. Il Pm dichiarò con convinzione che le prove a carico degli imputati erano tali da considerarsi “granitiche”. Grazie a quelle prove Sole e Baleno morirono suicidandosi in carcere e agli arresti domiciliari, Silvano fece 6 anni di prigione. Quell’inchiesta fu una bufala colossale, le prove granitiche si sbriciolarono, l’ecoterrorismo si rivelò un banale furto ed un danneggiamento, e in cassazione tutti gli imputati furono assolti; la notizia che aveva fatto tanto scalpore non ne fece altrettanto quando si dimostrò fasulla, nessuno ammise lo sbaglio e l’accanimento giudiziario per due morti e sei anni di galera fatti gratuitamente. Arrivando a tempi più recenti possiamo tranquillamente affermare che la linea tracciata da Laudi è quella che tutta la magistratura torinese segue con efficacia, il nemico è l’antagonismo, le lotte sociali sono terrorismo, i centri sociali sono covi da chiudere e i loro militanti da arrestare, come è avvenuto il 20 luglio, quando 7 compagni antifascisti furono arrestati e 13 indagati per il reato di devastazione e saccheggio in seguito ad un corteo antifascista finito con scontri di piazza. L’ordinanza emessa indicò anche la casa occupata Fenix come covo da chiudere e così fu. L’ennesima montatura orchestrata per l’occasione dai noti magistrati esperti di Terrorismo. Non siamo qui a piangere e a chiedere una magistratura buona, non ci abbiamo mai creduto e mai ci crederemo in questa giustizia, del resto non abbiamo mai sfilato (se non con rabbia) intorno ai palazzi di giustizia a tifare i camici da tribunale. Vogliamo però dire pubblicamente quello che nessuno dice o ha paura di dire: che un magistrato per farsi conoscere farebbe di tutto e qui siamo di fronte proprio a questo…
LIBERTA’ PER I COMPAGNI ANTIFASCISTI FUORI I COMPAGNI DALLE GALERE
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SENZA TREGUA CONTRO SGOMBERI E CITTA’ GALERE.
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info Tuesday, Oct. 11, 2005 at 1:30 PM |
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L’inverno olimpico incombe su Torino. Politicanti e imprenditori si ingrassano, devastando l’ambiente e saccheggiando le risorse. Tutti gli altri, depredati e presi in giro, sono costretti al silenzio dalla TREGUA OLIMPICA, un ignobile ricatto che nessuno ha firmato.
In una società in guerra stretta tra precarietà e paura, Torino diventa così un vero e proprio laboratorio di repressione, avanguardia di quella militarizzazione della società in atto ovunque. Ogni giorno, gli immigrati vengono rastrellati, internati, deportati; la polizia spara nelle strade; gli stadi divengono campi di concentramento per la domenica; i lavoratori, sfruttati, ricattati e gettati via dopo l’uso; i territori e le popolazioni martoriati per progetti inutili e nocivi come il TAV.
Su tutto, il tentativo di cancellare chi non si allinea, i recenti sgomberi di Alcova e RRosalia, sono l’ultimo capitolo di una campagna di arresti, denunce, e attacchi polizieschi e fascisti, contro gli spazi autogestiti e il “movimento antagonista”. Nella democrazia totalitaria il dissenso diventa un “nemico interno” da schiacciare.
Le esercitazioni antiterrorismo e le restrizioni della libertà sancite dal “decreto Pisanu” vogliono assuefarci alla catastrofe, a vivere terrorizzati e sotto assedio. Noi non ci stiamo! Non ci abitueremo mai a vivere in trincea, all’ombra dei gipponi e delle telecamere ad ogni angolo di strada! Nessuna tregua contro guerra e repressione! Per una città viva, libera e solidale. All’assalto dell’Olimpo!
CORTEO NAZIONALE TORINO - SABATO 22 OTTOBRE 2005
-Dettagli in seguito-
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