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ma quale politica!
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read only memory Wednesday, Aug. 31, 2005 at 11:44 AM |
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il problema è che l'uomo E' UNA BESTIA. Quando la pancia è piena non gli frega più di tanto, quando la pancia è vuota pensa a riempirla. Politica un cazzo. Rinunceresti a tutto, alla macchina, al frigorifero, alla TV, alla pizza con gli amici e a tutte le comodità da capitalista? Molti non ci pensano neanche alle rinunce. Per questo l'umanità è condannata. Faremo la fine dei dinosauri, siamo un ramo secco dell'evoluzione. Il pianeta se la caverà stai tranquillo. Ne ha passate di peggio in 4,5 miliardi di anni di vita. L'unica via è quella predicata da S. Francesco.
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non sarei così...
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1 Wednesday, Aug. 31, 2005 at 11:53 AM |
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...sicuro che il pianeta se la cavi...è ovvio che poi dipende da cosa intendi per il pianeta?...la roccia le montagne?...ma quelle chi le smuove...l'atmosfera e il mare abitabile?...su questo ho i miei dubbi che se la cavino...e in quanto ad una nuova evoluzione ripartendo da zero non c'è il tempo prima che tutto il sistema solare finisca...
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hai ragione da vendere
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neurogreen Wednesday, Aug. 31, 2005 at 12:00 PM |
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neurogreen@gmail.com |
sì è bestiale pensare che l'anticapitalismo su indy quasi mai prenda in considerazione la catastrofe ecologica in corso e le sue conseguenze probabilmente irreversibili sugli ambienti naturali e sociali.
Forse perché il tecnottimismo è prevalente anche nel movimento? Oppure perché si vede il catastrofismo come un altro modo che ha il potere per brandire la cultura della paura e del controllo sociale?
Non lo so, ma per noi neurogreeners bushismo significa anche bruciare idrocarburi a palla fino ad aumentare la temperatura media terrestre di oltre 6 gradi centigradi, limite oltre il quale il consenso dei climatologi ritiene che il clima diventerebbe davvero instabile (come su venere, tanto per capirci).
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Oriana
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Cristallo Wednesday, Aug. 31, 2005 at 12:05 PM |
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Tutto vero. L'uomo occidentale non vuole rinunciare alle sue comodità. Solo che è vicino alla resa dei conti, e la sua prosopopea non lo salva se emette un bislacco grido più o meno alto. La sua prosopopea affoga insieme alle macchine, alle case, ai beni di consumo, alle religioni, alle illusione che rinchiude tutte in un sacco e spedisce nel più profondo tra i dirupi. Alla natura non interessa ciò che fa comodo all'uomo, gli soffoca il grido in gola, lo sommerge come un insetto che si è rifugiato su un albero. La natura è più spietata di qualsiasi cinismo umano: è l'unico vero impero che governa e zittisce il mondo. Essa è infallibile. Ssssssssssssssssssssssss
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alcuni dati...
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1 Wednesday, Aug. 31, 2005 at 1:18 PM |
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La frequenza di siccità ed alluvioni sta aumentando. Lo stesso dicasi per uragani e tempeste tropicali in tutti i bacini escluso il Nord Indiano. Un trend in crescita minore ma apprezzabile si osserva anche nel Nord Atlantico. I 3 bacini del Pacifico (NE, NW, SW) sono sempre più attivi, con i massimi trend. Il trend di crescita media mondiale della frequenza è di 0.9 uragani all’anno in più ogni anno[65]. Anche i tornado nel territorio degli Stati Uniti – la cui frequenza è ben misurata dal 1952 – hanno una frequenza in crescita: il trend è di circa 13 tornado all’anno in più ogni anno[66]. Anche la frequenza delle perturbazioni nelle zone temperate è in aumento, come rivela un data set relativo alle acque alte a Venezia[67].
[65] il cicloni (uragani+tempeste tropicali) nel 1840 erano in media 20 circa l’anno. La frequenza è cresciuta – stabilmente e mantenendo lo stessa pendenza – ai 140 attuali in media all’anno.
[66] i tornado negli USA erano in media 400 all’anno nel 1952. Ora sono 1600 all’anno in media.
[67] I dati, rilevati sistematicamente a partire dal 1922, sono dell’Istituto Mareografico di Venezia. Gli eventi di acqua alta a Venezia – essendo causati da colpi di vento da Sud-Est con forza Beaufort > 7 – sono tracciatori del transito del bordo orientale delle perturbazioni atlantiche sull’Adriatico, e quindi la frequenza di acque alte è in pratica la frequenza delle perturbazioni (con l’eccezione di quelle provenienti da est, che però sono statisticamente molto poco frequenti, tipo 1-1.5%). I dati – ovviamente – sono trattati per sottrarre l’effetto della subsidenza del fondo lagunare e dell’elevazione del livello del Mediterraneo fin qui verificatasi.
http://www.aspoitalia.net/documenti/difazio/RELTOR2S.html
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