100 Milioni di utenti in tuto il mondo fanno del Peer to Peer la pratica più usata al mondo per la condivisione di musica in formato digitale, e non mancano gli attacchi.
::AUSTRALIA::
Non si arrestano i ripetuti attacchi contro la sempre più diffusa pratica del Peer to Peer, dopo la sentenza della Suprema Corte USA che ha messo fuori legge negli Stati Uniti Grockster, è toccato a Kazaa in Australia. Il famoso software, dopo svariati mesi di udienza a seguito di una citazione da parte delle major australiane, è stato accusato di indurre milioni di utenti a violare le leggi sul copyright e di aver fatto 'danni' quantificabili in 32 miliardi di dollari e quindi messo nelle condizioni strettissime di adeguarsi alle normative antipirateria o, in caso contrario, chiudere i battenti.
Cade così anche la difesa usata dalla maggior parte dei software di questo genere che, proprio come per le fotocopiatrici o i masterizzatori, non si sentivano responsabili dell'uso illegale che ne facevano alcuni utenti.
Commenti positivi arrivano anche dall'Italia, dove recentemente è stata condotta e iper-pubblicizzata un'inchiesta sul P2P (partita proprio dalla procura di Sulmona), che ha portato ad accuse svariate fra cui l'associazione a delinquere. Precisamente esulta la Fimi (Federazione industria musicale italiana) certa che "la decisione australiana è un'altro passo nella direzione di favorire il file sharing legittimo" e d'ora in poi "le aziende di tecnologia sanno quale strada intraprendere".
All'azienda australiana Sharman Networks, propietaria del servizio, è stato chiesto un risarcimento milionario, ma intanto si dichiara fiduciosa di una vittoria finale dopo il ricorso in appello.
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