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Torino: rotta la tregua olimpica
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FAI - Torino Sunday, Sep. 25, 2005 at 5:18 AM |
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Protesta anarchica alla vetrina preolimpica “Young Words”: aperti striscioni e interrotto dibattito. Comunicato e foto.
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L’ultima serata della tre giorni “Young Words” organizzata dal comune di Torino all’insegna dello spirito New Global per siglare l’inizio della “tregua” olimpica in vista dei giochi invernali del febbraio 2006 ha visto l’arrivo di un folto gruppo di guastafeste. Una cinquantina di anarchici delle Case occupate e della FAI torinese sono intervenuti alla serata che vedeva tra i mattatori alcuni dei guru intellettuali più noti nella sinistra arcobalenista, cooperante ed alternativa. Mentre in una sala gremita ma non troppo si esibiva Jeremy Rifkin, annunciati dal suono di alcune trombe da stadio gli anarchici hanno aperto due striscioni. In uno, siglato dalla FAI torinese, campeggiava la scritta “Nessuna tregua con chi sfrutta e opprime”, quello aperto dagli anarchici delle Case Occupate metteva un epitaffio sull’operazione cosmetica tentata dal comune dichiarando che “la tregua olimpica è una farsa”. Che si trattasse di una farsa mal congegnata lo dimostrava l’ampio spiegamento di Digos, agenti in tenuta antisommossa, esponenti della security alla creatina e, ducis in fundo, anglosassoni in blu con pistola bene in vista sotto la giacca che volteggiavano tra gli stand della manifestazione. Fuori dal tendone dei dibattiti montato in piazzetta reale, nella contigua piazza Castello, in un unico calderone stavano Medici senza frontiere e frotte di suore, artigianato terzomondialista assortito e Boy scout, danze brasileire e donne in nero, il tutto condito da qualche centinaio di ragazzi radunati a Torino per celebrare lo spirito olimpico. Nel pomeriggio la “tregua” era stata sottoscritta al teatro regio da associazioni varie alla presenza delle autorità cittadine. Un lago di melassa nel quale l’amministrazione cittadina pretende di annegare la politiche all’insegna della repressione messe in atto negli ultimi mesi contro chiunque si opponesse al razzismo, al fascismo, alla devastazione ambientale. Sono stati mesi segnati dalla criminalizzazione mediatica degli anarchici, dalle cariche e dagli arresti del 18 giugno contro gli antifascisti, dagli arresti del 20 luglio, dagli sgomberi di posti occupati, dalla morte non accidentale di quattro migranti, dalla rivolta sedata a botte e deportazioni nel CPT, dalle lotte dei valsusini contro il TAV, dalla protesta degli operai Fiat contro i padroni della città. A rifare il trucco a Torino non bastano un po’ di lustrini e una manifestazione dal sapore mellifluamente internazionalista. Tra gli sponsor olimpici, autentici campioni della difesa dei diritti umani quali i trafficanti d’armi della banca S. Paolo, i campioni della difesa ambientale e nella tutela dei lavoratori quali Mac Donald e Coca Cola. L’irruzione degli anarchici nel salotto buono dei sinistri amministratori della città è servita a gettare un fascio di luce sull’ipocrita operazione mimetica con la quale si vogliono mascherare i loschi affari dei soliti pochi in città. Nonostante le pressioni della polizia l’arrivo degli anarchici ha catalizzato l’attenzione dei presenti al punto che per circa mezz’ora il dibattito è stato interrotto, mentre in sala venivano distribuiti volantini e in numerosi capannelli venivano evidenziate le ragioni della protesta. Un esponente dell’Asilo occupato è riuscito a fare un breve intervento dal palco nel quale ha denunciato il lifting con il quale la giunta comunale tenta di coprire una realtà fatta di oppressione, repressione. La tregua olimpica, la farsa di Chiamparino & C. è stata rotta. La loro pace ha il volto della guerra: noi non ci stiamo! FAI Torino
Info: Mail: fat@inrete.it Tel. 011 857850 oppure 338 6594361
Di seguito il testo del volantino distribuito dalla FAI torinese
Nessuna tregua con stato e padroni Persino ad una persona francamente impresentabile come l’attuale sindaco di Torino può capitare di dirne una buona. L’idea di fare come i greci, proclamando la tregua olimpica in occasione dei giochi invernali del 2006, ci dice a chiare lettere che siamo in guerra. Se non lo fossimo bisogno ci sarebbe di proclamare una tregua? Ma il nostro bravo sindaco e con lui la giunta, i partiti della maggioranza e quelli dell’opposizione, hanno un’idea particolare di “tregua”, che consiste nell’assicurarsi che tutti gli oppositori, quelli che non amano il razzismo, il fascismo, la devastazione ambientale, la servitù salariata, il TAV, le galere, i cpt-lager per migranti siano messi a tacere. Con le buone e, se necessario, con le cattive. Non è il caso di stupirsi. Chi fa parte di un partito, i DS, che è pacifista solo con le guerre proclamate dagli altri (vedi “missione” in Iraq) e neppure tutte (vedi Afganistan), e che chiama le guerre che scatena “operazioni umanitarie” c’è da aspettarsi di tutto. I morti sotto i bombardamenti in Serbia e Kossovo tanto non vanno mica a votare. I torinesi, sia pure sempre meno, a votare ci vanno e ci andranno anche tra qualche mese. E allora? A Roma una volta si diceva “pane e circo”. Di pane qui sotto la Mole a dire la verità non è che ce ne sia molto e allora vai con il circo! I giochi olimpici del 2006, un baraccone miliardario dove una montagna di soldi pubblici sono spesi per gli interessi dei soliti pochi, una vetrina promozionale per dare lustro ad una città che affonda peggio di New Orleans nella melma del dopo Fiat. I padroncini nuovi si esibiscono alla penosa kermesse della “grande” Punto, mentre fuori si sa che si tratta solo di prolungare l’agonia succhiando il più possibile da una città che di sudore e sangue sull’altare del profitto ne ha versato sin troppo. Questa vetrina non la deve sporcare nessuno e allora, con l’ausilio di una suadente campagna di criminalizzazione mediatica, quest’estate sono partite le grandi manovre repressive. 19 inquisiti, di cui 9 ancora agli arresti domiciliari accusati di devastazione e saccheggio. La loro colpa? Aver tentato di manifestare in centro per denunciare l’aggressione fascista contro due occupanti del Barocchio feriti da una squadraccia fascista che mirava ad uccidere. Contro gli antifascisti e contro gli antirazzisti che un mese prima avevano manifestato in solidarietà ai migranti in rivolta al CPT di Torino, si è scatenata prima la polizia, poi la magistratura. Il potere politico e la stampa hanno fatto il resto. Il sindaco si è distinto nel chiedere lo sgombero dei posti occupati e dei centri sociali e le forze del disordine statale hanno prontamente risposto con sei sgomberi: Osservatorio ecologico per tre volte, LSO e Fenix. E, a sentire i velinari della questura, pare che non sia ancora finita.
La “tregua” olimpica di Chiamparino e soci ha il volto della guerra, della guerra sociale.
Una guerra che mira a mettere la sordina sulla Val Susa, dove un’intera valle dice NO al TAV e dove i politici di ogni colore stanno lavorando per fiaccare la resistenza della popolazione che per mesi ha bloccato l’apertura dei cantieri. L’ultima trovata sono i tavoli tecnici per prendere tempo prima delle olimpiadi. Una guerra che mira a trattare da criminali coloro che si oppongono alle leggi razziste ed alle galere per migranti, alle deportazioni ed al razzismo. Una guerra che vede i fascisti scorazzare per la città mentre gli antifascisti sono nel mirino di giudici e poliziotti. Una guerra in cui gli operai Fiat che fischiano il sindaco sono trattati come nemici mentre si sprecano sorrisi e strette di mano per i padroni della città. Una guerra in cui agli anarchici fanno indossare gli abiti dei cattivi da perseguitare per mettere a tacere chi, in questi anni si è opposto con determinazione e tenacia alla guerra, ai bombardamenti umanitari, all’occupazione militare dell’Iraq e dell’Afganistan…
Chiamano tregua invitare a Torino un po’ di ragazzi per una vetrina di pace ma dietro questa vetrina a due passi da noi, ci sono altri ragazzi: ragazzi che muoiono in mare, ragazzi che vengono rinchiusi e deportati, ragazzi che non hanno futuro in paesi devastati dalla feroce guerra per il dominio.
In questa guerra non c’è tregua. Chi pensa tuttavia che manganelli, galera e repressione possano fermare le lotte sociali non conosce il cuore di questa città che pretende di amministrare, non sa che se stato e padroni non danno tregua… saranno in molti a non darne loro.
Federazione Anarchica Torinese – FAI Corso Palermo 46 la sede è aperta ogni giovedì dopo le 21,15 Mail: fat@inrete.it Tel. 011 857850 oppure 338 6594361
www.federazioneanarchica.org
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non sapete neppure di che parlate
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partecipanteYWH Sunday, Sep. 25, 2005 at 2:40 PM |
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non sono assolutamente d'accordo sull'intervento della FAI allo Young words happening. certo, il progetto era in collborazione con le olimpiadi, ma era organizzato da enti indipendenti che hanno colto la possibilità di creare appuntamenti per far riflettere la gente, per far aprire un po' di occhi il che, a mio avviso, non è mai male. tra l'altro si è discusso nei gruppi di approfondimento ANCHE degli affari sporchi delle olimpiadi e Peacewaves e avventura Urbana si son rifiutati di ospitare uno stand pubblicitario delle olimpiadi all'interno di Young Words (infatti il comune lo ha messo sapientemente appena fuori lo spazio concesso a YWH. La mia impressione è quindi che si protesti, certo, per motivi che ondivido ma in modo totalmente fuori luogo, senza prima informarsi su cosa effettivamente sta succedendo. E' troppo facile gettarsi subito sul collegamento più logico, che sia stato il comune a organizzare il tutto per pulirsi la faccia...
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Assolutamente vergognoso
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Seba Sunday, Sep. 25, 2005 at 3:04 PM |
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E' assolutamente vergognoso che il comune di Torino, non dia la possibilità a codeste avanguardie, illuminate e "importatrici" di democrazia, la possibilità di esporre uno stand pubblicitario all'interno di Young Words. Esprimo quindin tutta la mia solidarietà. Illuminaci, inoltre, sul modo più appropriato per esprimere il dissenso..... Per adesso ei solo un outsider ma fra qualche anno potresti diventare veramente importante, essere quindi nel panorama politico che conta. Continua cosi!
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24 settembre 2005
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AIRAM Sunday, Sep. 25, 2005 at 7:46 PM |
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Nel panorama di apparente democrazia che sopisce le coscienze dei più, penso che ogni forma di comunicazione pacifica sia assolutamente importante e necessaria. Poter manifestare il proprio dissenso è condizione di libertà. Una libertà sempre più intaccata da poteri più o meno percepibili in taluni casi, in altri estremamente violenti. Poteri legalizzati, esercitati da una parte di società che per propri interessi determina una profonda discriminazione sociale ed economica. Ben vengano quindi le manifestazioni di dissenso degli squatters torinesi, della FAI e di quanti altri pensano che sia giusto lottare per riprendersi quegli spazi di libertà sempre più negati.
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oddio l'indignazione!
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squat the world Sunday, Sep. 25, 2005 at 8:09 PM |
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Ah certo i modi dell'intervento non erano tanto urbani, non ci siamo prima informati delle questioni affrontate nei vostri tavoli di lavoro, non ci siamo accorti del vostro impegno "per far aprire un po' di occhi il che, a mio avviso, non è mai male"...
Non vi siete accorti di come vive questa citta' la preparazione dei giochi olimpici? Ci girate voi per i quartieri popolari dove frotte di sbirri rastrellano tutti quelli che sembrano/sono stranieri? E li maltrattano pure? E li sbattono al CPT? Fatevi un giro a Porta Palazzo in un giorno qualunque tanto per farvi un'idea, o a S. Salvario... Avete partecipato a qualche manifestazione antifascista a Torino per caso negli ultimi tempi? Avete provato ad andare in questura a chiedere il permesso per un presidio in piazza ultimamente? Ce li avete i Digos sotto casa 24 ore al giorno? Avete visto i quartieri a lato delle ramblas a Barcellona prima e dopo le olimpiadi? Siete andati in Valsusa a parlare agli abitanti? Lo sapete quanti giovani non possono entrare in Italia, neanche per il vostro "Youth Word", perche' il nostro paese li considera "indesiderabili" per legge?
Comunque non vi preoccupate... I media faranno il loro dovere, e riporteranno con titoloni cubitali le vostre idee. Per adesso hanno pubblicato solo la sorridente faccia del sindaco sbandieratore tronfio di gloria...
Febbraio 2006, in qualunque luogo del mondo, un soldato soddisfatto della sua missione a bordo di un elicottero prodotto dalla Finmeccanica, si rilassera' guardando gli atleti scorrazzare tra le nevi (artificiali), mangiando un cheesburger Mc Donald e bevendo Cocacola... manca qualcosa?
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per il partecipante
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... Monday, Sep. 26, 2005 at 12:38 AM |
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ciao partecipante, io credo che tu non ti meriti le risposte cretine che ti hanno datto questi qui sopra, però restano alcuni punti fermi che nella tua ottica sono forse difficili da accettare ma far finta di non vederli non sarebbe proprio corretto. Tu hai partecipato, sono sicuro con un buon spirito, cercando una mediazione tra coerenza e realismo, e sei arrivato a fare una scelta: partecipare a sta cosa, anche se magari c'era in mezzo un po' di marcio, ma nei fatti far qualcosa di concreto. Altri hanno fatto una scelta differente, ed ora sembra che siate uno contro l'altro. Son sicuro che non è così, ma anche quelli che son venuti a contestare hanno le loro ragioni. Per esempio sul fatto che questo Young World Happening o come si chiama sia un evento che abbia come primo obiettivo una buona copertura mediatica sulla città. E infatti così è stato, sebbene non abbia spopolato tra i giovani, l'iniziativa è riuscita, ha portato molta gente, e ha contribuito alla creazione di un'immagine collettiva dell'evento olimpico. Il problema e che questa immagine è falsa, perchè sotto il tocco di eticità dato da questi eventi che per forza di cose ce l'hanno, si inserisce in un contesto opposto, fatto da speculazioni, devastazioni ambientali, gare di appalti truccate, e chi più ne ha più ne metta. Io non metto in dubbio che quello che hai fatto sia etico e corretto, dico solo che è SPRECATO e che è stato STRUMENTALIZZATO per fini diversi dai tuoi. Capisco l'esigenza di approfittare di occasioni come queste, in fin dei conti Jeremy Rifkin avrei voluto sentirlo anche io, e penso che anche gli anarchici avrebbero qualcosa da imparare, magari per una volta mettendo da parte la loro burlona e ormai logora retorica da volantino visto che gli "arcobalenisti" in questione sono persone che come loro e noi tutti battono quotidianamene da decenni sugli stessi problemi su cui ci battiamo noi tutti. Capisco l'esigenza ma in questo caso non la giustifico, perchè è male espressa, perchè in quel contesto non può che contribuire all'impianto interno dell'affare, che continua a chiamarsi Torino 2006, devastazioni e saccheggi.
PS: Jeremy Rifkin potrebbe stare un po' più attento a dove va a parlare, se no l'anno prossimo ce lo ritroviamo a parlare di energia sostenibile alla festa dell'OPEC.
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yong world appening e sgomberi
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visto? Monday, Sep. 26, 2005 at 10:20 AM |
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Bravi avete finito di parlare e confrontarvi... Peccato che questa mattina non siate piu' a Torino per godervi lo spettacolo di due case sgomberate all'alba... Bella la vostra tregua olimpica! Il comune che ha sponsorizzato le vostre parole questa mattina, come avevamo denunciato sabato sera, mostra il suo vero volto: repressione e sgomberi... Nei vostri "tavoli di lavoro" ne parlerete?
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Ma visto che???
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Abitante delle case popolari Tuesday, Sep. 27, 2005 at 2:29 PM |
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Non ho capito una cosa, ma voi squatter che cazzo volete? Prima vi prendete la casetta in centro città, nella posizione piu' esclusiva, ve la privatizzate, ci mettete pure la recinzione tutt'intorno, gia' proprio la recinzione dell'orticello da piccolo borghesotto di merda, vi manca solo lo striscione con su scritto "questa casa e' solo mia!". Poi vi sgomberano e vi stupite se la citta vi risponde " e chi cazzo se ne frega??". Se tutti cercassimo una casa da occupare, visto che siamo quasi un milione qui a torino, non pensate ci sarebbe qualche problemino logistico?? E gli anziani che non posso no occupare che fanno?? Crepano nella case di riposo? Ci avete rotto il cazzo con sta vostra rivoluzione da ragazzini, non esistete solo voi giovani bianchi occidentali di sta minchia. E parlate pure di quartieri popolari nei vostri volantini deliranti!!! Ma ci siete vissuti nei quartieri popolari o ci andate solo a far militanza perche' mamma e papa' vivono in Crocetta??? Sapete come si vive in 5 per stanza? Sapete cosa vuol dire viver in un posto di merda, dover sfamare i propri figli, pagare l'affitto e avere un salario da fame? Occupare per farsi la propria casetta del cazzo non serve a una minchia perche' lo potete fare solo voi che siete i Qui Quo Qua della rivoluzione. Per cui vi chiedo per favore nei vostri volantini deliranti o comizi di sta cippa non citate i quartieri popolari o gli immigrati repressi perche' qui nei quartieri popolari non vi puo' veder nessuno, abbiamo altro a cui pensare noi, ad esempio cercar di costruire altri mondi possibili invece di questa merda che ci ritroviamo, in ogni caso dei ragazzini che si fanno la casetta in centro non ce ne sbatte una sega. Venite a trovarci e capirete.
Un abitante represso della periferia popolare
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...
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c Tuesday, Sep. 27, 2005 at 6:16 PM |
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Nessuna foglia si muove. A Torino dello sgombero dei due squat importa poco o niente. Tanto meno al quartiere, considerato che la gestione di RRosalia e Alcova era tuttaltro che "popolare". Mi auguro solo che la risposta non sia l'ennesimo "raid" vandalistico nel centro città...
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?!?borghesotti?!?
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E14 Wednesday, Sep. 28, 2005 at 12:45 AM |
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...ma borghesotti de che? conosco diversi 'sq8er' e sinceramente vedo più borghesia nel quartiere popolare pieno di papponi nel quale vivo...e gli altri mondi possibili??ma dove sono?chi li crea e dove in periferia?forse gli oratori parrocchiali
Un borghese represso della periferia repressa di torino (dove la legge chiacchiera con le picie e mangia i croissant)
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