|
Vedi tutti gli articoli senza commenti
|
Il Bussines Olimpico Dilaga
|
|
by
Il Canterino Monday, Sep. 26, 2005 at 12:46 PM |
mail:
|
La tregua olimpica è pasata ma la repressione olimpica colpisce sempre più dura. Questa mattina lo sgombero di altre due case da anni luogo d'incontro e di attvità hanno messo luce sulla dilagante idea repressiva che questa volta arriva direttamente da Roma. Il Ministero in testa firma gli sgomberi delle case a Torino, per garantire una tranquillità olimpica alla città della FIAT. I servi del potere economico si sono messi in moto anche senza aver paura di scoprire qualche carta, ci sono e lo fanno sapere.
Spero che ai presidi da oggi pomeriggio in avanti la partecipazione sia massiccia
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
RISPOSTA ORGANIZZATA
|
|
by
ascaso Monday, Sep. 26, 2005 at 2:12 PM |
mail:
|
Credo che oltre alla presenza ai presidi di oggi, ai quali mi aggegherò appena esco da lavoro, sia necessario offrire una risposta partecipata volta a includere tutte le realtà che esprimono forti criticità nei confronti del mostro olimpico. E possibilmente mi auguro che non si creino spaccature dovute a pregiudizi o a etichette precostituite. IL fronte di opposizione alla repressione olimpica deve essere inclusivo, non esclusivo!
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Comunicato di Rifondazione Comunista
|
|
by
Matteo Salvai Monday, Sep. 26, 2005 at 5:30 PM |
mail:
gruppo.rcstampa@consiglioregionale.piemonte.it |
L’ennesimo sgombero da parte della forze dell’ordine dei due centri sociali di Corso San Maurizio, l’Alcova ed il Rosalia, e le denuncie di nove persone per occupazione di edifici pubblici, danneggiamento e furto di energia elettrica, mi paiono una ulteriore prova di un disegno di preventiva “normalizzazione sociale” e “pulizia” in vista delle Olimpiadi del 2006.
Ritengo che la chiusura di spazi autonomi ed di luoghi alternative che propongono iniziative politiche e la creazione di momenti di socialità e cultura che attirano migliaia di giovani sia un atto grave.
Non con le chiusure, ma con il dialogo continuo, anche se difficile, è possibile costruire in città una realtà sociale capace di includere soggetti e culture diversi.
Torino, 26/09/05
Il consigliere e Segretario Regionale: Alberto Deambrogio
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
NE STATO NE POLIZIA !
|
|
by
Anonima Anarchia Monday, Sep. 26, 2005 at 6:21 PM |
mail:
|
I socialisti, i comunisti, i fabbricatori delle città future, non potendo più accettare la verità, unica ed universale, rivelata dalla religione che essi hanno ripudiato; ricevono dalla Scienza, unitaria e dogmatica, l'altra verità, unica ed universale, al di fuori della quale non può esservi benessere individuale né ordine sociale. Essi sentono il bisogno di avere i piedi poggiati sulla terra ferma della certezza assoluta, e perciò Malatesta incamera tutti i responsi scientifici sulle origini della criminalità. Ma non è vero che solo quelli che hanno tendenze spiccatamente anormali, che sono pazzi e ammalati, consumano i delitti. L'esperienza dimostra che anche uomini perfettamente sani e normali compiono dei misfatti e non solo per ragioni economiche o per cause determinate dall'ignoranza o dal pregiudizio. Un giovane, buono, semplice, sincero, che ho conosciuto in carcere, vi si trovava per scontare la pena dell'ergastolo, avendo avvelenato la moglie per convivere con l'amante. Un ragioniere, ch'è stato con me al confino politico nell'isola di Tremiti, era l'uomo più normale, comune, mediocre che sia possibile immaginare. Al Confino la polizia fascista l'aveva mandato perché egli ospitava un fratello comunista acceso. Ma lui, il ragioniere tipo, sembrava la personificazione della saggezza, pacifica e calcolatrice, del ceto medio. Pure per poco non finì in galera perché, nascostamente, corrompeva le bambine e compiva su di esse atti di libidine. Il denaro col quale tacitò una madre infuriata, lo salvò in quell'occasione. Però a me confessò che il satiro l'aveva sempre fatto anche quando si trovava libero, a Milano. Un mio amico, morto da molti anni, era un giovane generoso, leale, nobile, dotato di una squisita sensibilità e di un'intelligenza superiore. Fine poeta, s'innamorò di una donna che poi l'abbandonò. Incontratala un giorno, nella sua anima sconvolta dall'ira e dalla gelosia si manifestò imperioso, cieco, istintivo, il bisogno di sparare sul bambino che la ragazza portava fra le braccia. "Sentivo - mi diceva - che doveva ammazzarle il figlio per fare soffrire alla madre tutto quello che lei faceva soffrire a me. Mi sono trattenuto sovrumano di volontà. Ma un istante ancora e avrei sparato". Tutti gli uomini possono commettere delitti, perché nell'anima di ciascuno si trovano riuniti gli istinti più diversi e le tendenze più opposte. In me sono maggiormente sviluppate quelle generose, in te le perverse; però in una circostanza speciale, sotto lo stimolo di potenti interessi materiali, sentimentali o intellettuali, io posso uccidere un uomo e tu salvarne un altro. Cosa fa allora la società di Malatesta? Mi considera pazzo solo perché la mia volontà e la mia ragione non hanno avuto la forza di trattenere lo scatto istintivo? Ma non sempre la volontà e la ragione riescono a frenare gl'istinti! Talvolta lo possono, talaltra no. E poi, in certi casi, anche se posso trattenermi, non lo faccio perché penso sia bene seguire la spontaneità che mi sprona ad una azione delittuosa. Ad ammazzare, per esempio, colui che mi ha offeso o danneggiato. Sono allora pazzo perché ragiono a modo mio e non come gli altri che condannano la vendetta? Ma la società di Malatesta mi vuole matto a qualunque costo, e mi rinchiude nella prigione-ospedale ch'è peggiore del carcere borghese. Infatti, in carcere non resta che per un periodo determinato, il tempo della pena. La giurisprudenza basata sulla scuola classica mi considera responsabile delle mie azioni, e dopo avermi inflitto un castigo proporzionato al danno che ho arrecato, mi lascia libero e non si preoccupa di quello che farò. Invece la giurisprudenza che si fonda sulla scuola positiva mi giudica irresponsabile, malato, e si stabilisce che dovrò rimanere nell'ospedale fin quando sarò guarito. Cioè a tempo indeterminato, fino al giorno in cui ai medici piacerà dimettermi. E allora pazzo diverrò certamente a furia di subire docce gelate, camicie di forza ed altri benevoli trattamenti curativi. La repressione del delitto mediante l'internamento dei criminali nel manicomio, richiederebbe inoltre la costituzione di un corpo di polizia che dovrebbe razziare gli ammalati pericolosi. Ma in tal modo rinascerebbe il meccanismo autoritario-giuridico-sbirresco e non vi sarebbe più libertà. Nell'Anarchia non potranno esistere galere camuffate da ospedali, né poliziotti mascherati da infermieri. L'individuo provvederà alla sua difesa da solo, o associato con altri, ma senza delegare tale incarico a specialisti che finirebbero per diventare padroni di tutti. La spontaneità naturale, non più esasperata dalla compressione delle leggi, delle morali, dell'educazione, non ci condurrà all'impossibile paradiso della fratellanza e dell'amore, ma non produrrà nemmeno una recrudescenza d'assassinii e di violenze. Se, invece, per mantenere l'ordine ed annientare i criminali, creeremo un nuovo apparato preventivo e repressivo, ritorneremo fatalmente alla società che avremo distrutto. Ossia alla società dei governanti e dei governati.
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
MA QUALE TREGUA OLIMPICA !
|
|
by
Osservatorio ecologico volante Monday, Sep. 26, 2005 at 6:56 PM |
mail:
|
LA FARSA DELLA TREGUA OLIMPICA omicidi di stato arresti sgomberi condanne deportazioni
Torino città dalle antiche tradizioni totalitarie (Savoia – FIAT) conosce bene le grandi feste “per tutti” offerte dal potere. Dalla presentazione in società delle ultime nate della FIAT (Punto, Bravo – Brava), all'ostensione della Sindone, fino alle olimpiadi invernali. Prende il via la propaganda martellante di tutti i media mirata a condizionare il consenso dei cittadini che dovranno partecipare in massa come pubblico pagante alla grande kermesse, dimostrando così che l'iniziativa del potere è popolare. Ma la parte del leone la fa la repressione che colpisce ogni forma di diversità che possa turbare l’immagine della città olimpica. In primavera sono morti tre immigrati in dieci giorni, nel corso di “normali controlli di polizia”. Il centro di detenzione temporanea, CPT, è strapieno, come il carcere delle Vallette e quello minorile. I rimpatri forzati si moltiplicano e sono stati facilitati da nuove leggi liberticide. In vista del grande evento si giustifica l'incremento della repressione preventiva di eventuali dissidenti o contestatori. Calpestando le libertà elementari, giungendo ad esiti omologabili a quelli della dittatura. Come ad esempio il fermo preventivo di chi potrebbe contestare l'evento, specialmente di quei soggetti politici le cui manifestazioni criticano radicalmente il sistema spettacolare e totalitario del panem et circenses di cui queste “feste” sono la clamorosa manifestazione. Da Febbraio 2005 sono stati sgomberati ben tre siti occupati dall'Osservatorio Ecologico promosso dall'area anarchica degli squatter. Il Casello n° 1 della Ciriè-Lanzo e il Feramiù al Balon. Ai primi di giugno una squadraccia di fascisti accoltella due occupanti del Barocchio squat.. Due giorni dopo polizia e carabinieri sgomberano l'Arsenale Occupato, il 3° osservatorio ecologico. Non c'è dubbio, la repressione così funziona bene. Si preferisce chiudere la bocca a chi in città apre uno spazio apposta per criticare le devastazioni ambientali dove olimpiadi e TAV sono i primi attori. Quello che accadde alla manifestazione di protesta contro i mancati assassini fascisti è noto. Cariche di polizia preordinate, scatenate al primo pretesto. Partendo da quelle cariche, attraverso una violenta campagna di linciaggio mediatico, la magistratura costruì un castello accusatorio che ha già portato in carcere 11 persone. Essendo un po' deboluccio il castello di accuse, il procuratore pensò bene di unificare quel caso con un'altro avvenuto settimane prima: scaramucce con la polizia durante un presidio davanti al CPT, che già avevano fruttato un arresto. La designazione del procuratore non è casuale, si tratta infatti del geniale e disinvolto specialista in montature giudiziarie Marcello Tatangelo. Insieme a Maurizio Laudi è il responsabile dell'impiccagione in stato di detenzione degli anarchici Sole e Baleno, seppelliti sotto una montagna di false accuse che loro chiamavano “prove granitiche”. Tre giorni dopo le cariche contro il corteo antifascista tocca all'LSO essere sgomberato. A luglio dopo un'indecorosa campagna denigratoria, in cui si distingue il sindaco, viene sgomberata e sequestrata Fenix, la casetta occupata nel 2002, sede dell'osservatorio astronomico contro la repressione. Proprio lo stesso giorno in cui vengono arrestati i nostri compagni. E ancora a Luglio avviene lo sgombero del Tortuga Squat di Collegno. Questo il clima di pesante repressione preventiva a Torino in vista delle olimpiadi invernali del 2006. Una repressione senza tregua che assomiglia ad una campagna militare. Il potere quando mette in gioco grossi interessi sfoggia tutta la sua ferocia contro chi può ostacolare i suoi progetti. Ed è proprio in questo clima che le istituzioni con olimpica faccia di bronzo fanno appello alla “tregua olimpica”! Cosa sarebbe questa “tregua olimpica” promossa per una festa che dovrebbe essere di tutti ma che invece è solo la festa per il portafoglio di pochi? Non è festa per gli abitanti di Pragelato e di Cesana, che si sono visti sventrare la montagna per la costruzione di una trampolino e di una pista da bob in cemento armato, opera degli stessi speculatori autori del disastro ambientale nel Mugello e candidati a ripeterlo con la costruzione della linea del TAV in Valsusa. Non è festa per gli studenti reclutati nelle scuole per servire gratuitamente nell'apparato olimpionico. Non è festa per gli sportivi senza soldi, che non potranno permettersi di andare a vedere le gare. Non è festa per i torinesi, che hanno visto sorgere intieri quartieri di speculazione edilizia a tempo di record. Non è festa per chi lavora alle dipendenze di questi speculatori. Allora per la buona riuscita di questa nuova – festa comandata – bisognerebbe che tutti coloro che sono stati calpestati dai poteri forti intenti a perseguire i loro interessi con ogni mezzo necessario, dimenticassero le violenze subite e continuassero a subire festeggiando l'apoteosi degli speculatori olimpionici. E' un'assurdità improponibile. Un ulteriore sfoggio dell’arroganza del potere. Gli organizzatori citano usanze greche arcaiche, di popoli indipendenti che sospendevano le guerre in corso - tregua sacra - per partecipare alla festa religiosa delle competizioni di Olimpia, che erano per soli uomini (donne escluse, neanche guardare pena la morte), liberi (gli schiavi erano esclusi), greci ed incensurati. Nulla a che fare neanche con lo spirito positivista di De Coubertin che rilanciò le olimpiadi sul finire dell’ottocento. L'importante è partecipare. Ma qui non si partecipa. Al massimo si è spettatori e a caro prezzo. Tantomeno si può partecipare al banchetto dei potenti, i veri vincitori delle olimpiadi, che pure avevano promesso di lasciar le briciole. Ad organizzare le olimpiadi sono congreghe di capitalisti che hanno come sport prediletto quello di arricchirsi, uno sport che praticano da professionisti, con grande spregio del dilettantismo celebrato dal barone francese. Professionisti, come ci hanno dimostrato già in fase organizzativa. La situazione ci sembra un po' diversa e peggiorata rispetto a quella di Olimpia e degli ideali elitari di De Coubertin, entrambi poco invitanti. La tregua olimpica, sottoscritta dalle solite associazioni di chiesa e istituzionali, si presenta come un’imboscata sul cammino degli ingenui e dei poveri di spirito, condotta frettolosamente da funzionari malpagati che attingono con sforzo a confuse nozioni di storia liceale, che confuse devono restare. La potremmo sintetizzare cosi: vi promettiamo benessere ma vi devastiamo l'ambiente, vi derubiamo ma vi facciamo vedere il salto dal trampolino e la discesa libera in TV, pagando. Se osate contestare le nostre imprese vi denunciamo, vi facciamo pestare e finire in galera, vituperati come terroristi dai media, dunque adesso state bravi e lasciateci fare. Ma non andrà così. Anche se già ad Olimpia, mentre i vincitori banchettavano, le gare si concludevano con solenni sacrifici. Nel 1999, quando a Torino comparve l'eroina delle nevi Dolomiti Jane, si organizzò il primo corteo contro le olimpiadi dello spreco, dell'inganno della devastazione e della repressione. Da questo primo episodio sporadico si arriva ai giorni nostri con un fronte sempre più ampio di opposizione a quest'altra festa comandata, che, nonostante le democratiche minacce, intimidazioni e repressione, non smetterà di manifestarsi.
Osservatorio ecologico volante
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Anonima anarchia o spia della polizia?
|
|
by
tobia Monday, Sep. 26, 2005 at 7:25 PM |
mail:
|
Diffido sempre degli anonimi, aoprattuto quando sparano merda e cazzate senza non solo avere le palle per firmarsi, ma anche quando buttano merda su anarchici del passato, in questo caso Errico Malatesta, senza nemmeno citare le fonti. La citazione è tratta dal libro di Enzo Martucci "La bandiera dell'anticristo" (p. 176 e ss.). Sapete perché Martucci è andato al confino? Perchè irriducibile antifascista? Nooo. Perchè si è ribellato contro l'ordine esistente? Nooo. Per lenocinio. In parole povere perché faceva il pappone. Sapete cosa faceva per levarsi dai guai quando era arrestato? Vendeva gli altri anarchici alla polizia. Contando che è stato anche fascista ed espuso dai fasci, che tutti gli anarchici di ogni tendenza (ad eccezione dei soliti bastian contrari) l'hanno universalmente diffidato e schifato, mi domando, chi ha oggi interesse, in una situazione di alta repressione in cui è richiesta l'unità di tutti contro lo stato assassino, a rispolverare le tesi di questo pazzoide venduto al potere? Non è che a forza di imitare i vostri maestri state collaborando con gli sbirri?
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
solidarietà attiva
|
|
by
papallo Monday, Sep. 26, 2005 at 8:17 PM |
mail:
|
Come sempre, incondizionatamente. Ora tutt* per strada... Bravo Tobia, ti stimo sempre di più, oltre alla nostra carica giovanile unita al desiderio di giustizia ed altruismo, possiedi la saggezza e la cultura necessaria per smontare le illazioni di questi ipocriti...
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
SOLIDARIETA' E LOTTA !
|
|
by
Circolo operaio Anarchico Veneto Tuesday, Sep. 27, 2005 at 9:16 AM |
mail:
|
Massima solidarieta' con i compagni torinesi arrestati e tutt'ora rinchiusi nelle galere.... Solidarieta' con tutti i compagni sgomberati....
Aumentiamo il conflitto!
PACE FRA' GLI OPPRESSI... GUERRA AGLI OPPRESSORI !
(Circolo operaio Anarchico Veneto)
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
ALTRO CHE TREGUA !
|
|
by
Squat Tuesday, Sep. 27, 2005 at 4:41 PM |
mail:
|
Altro che tregua! Eccola la tregua olimpica! Tutti dobbiamo stare zitti e bravi, capo chino e chiappe larghe, loro in cambio potranno continuare i loro sporchi affari! Davvero un bell’accordo! Una tregua sancita da un terrorismo di Stato che uccide, rinchiude, sgombera, rastrella e deporta qualcuno per intimidire tutti gli altri. Ieri mattina due case occupate da diversi anni nei Giardini Reali a Torino, Alcova e Rosalia, sono state sgomberate dalla polizia. Intanto come ogni giorno lavoratori buttati via, come rottami di una macchina che non viaggia più. Immigrati rastrellati, rinchiusi, deportati, quando non assassinati sulla strada in un “normale controllo”. Vallate e quartieri sventrati e depredati, per arricchire i soliti pochi e impoverire e avvelenare tutti gli altri. Con l’allarme terrorismo, del resto, l’emergenza diventa la norma e le città e le valli olimpiche un campo di battaglia da militarizzare. La Nato, l’esercito, i servizi segreti di mezzo mondo vigileranno sulla “Torino 2006”, ci dicono. Quel che non dicono, però, è che quelle divise non serviranno certo a garantirci dalla prossima strage jihadista. Quei soldati sono lì per tutti noi, per garantire quella tregua che non abbiamo firmato, per tutti i licenziati, per chi è senza soldi o senza un documento, per chi difende i propri territori, per chi ha capito l’inganno ed è stufo di farsi prendere per il culo. Questa città, con questo mondo, sta andando a rotoli. In Iraq come a Torino la logica del profitto non cambia: chi comanda, con gli eserciti, depreda le ultime ricchezze, lasciando i poveri a scannarsi tra loro per le briciole avvelenate. Noi un mondo così lo vogliamo vedere in fiamme. Altro che tregua… Basta sgomberi! Basta città-galere! Basta rastrellamenti e deportazioni! Contro le olimpiadi dello spreco e della devastazione ambientale! Per la pace tra gli oppressi, guerra all’oppressore!
Oggi (martedi’27 settembre) assemblea pubblica ai giardini reali ore 17:00
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Ci vediamo a febbraio??
|
|
by
anarco-ciclista-non-massificato Tuesday, Sep. 27, 2005 at 8:55 PM |
mail:
|
Solidarietà, tanti auguri, saluti a casa e... CI VEDIAMO A FEBBRAIO??
Certe cose fan proprio ridere! Forse sarà colpa del freddo inverno torinese, che costringe molti a metter via le bici dal 28 settembre agli inizi di febbraio... Forse sarà il gelido del terrore di un cagasotto...
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Solidarietà
|
|
by
csoa gabrio - exLSO Tuesday, Sep. 27, 2005 at 11:30 PM |
mail:
gabrio@ecn.org |
Solidarietà x Alcova e Rrosalia
Due sgomberi inaugurano a Torino la tregua olimpica. Altri due sgomberi che arrivano dopo un'estate di arresti e repressione, e che dimostrano (se ancora ce ne fosse stato bisogno) di come questa città alla pratica quotidiana della riappropriazione e dell'autogestione, sappia solamente rispondere con la polizia e la più totale chiusura degli spazi di agibilità politica e sociale.
Questo è il linguaggio della Torino olimpica. Dagli spazi occupati a corso Brunelleschi, dai quartieri ai conflitti sociali: le contraddizioni che emergono vengono colpite con politiche emergenziali e repressione.
Conquistare spazi sociali e politici, rilanciare la conflittualità sociale sui terreni dei diritti e dei bisogni è la risposta da continuare a costruire. L'unica risposta che possiamo dare, l'unica risposta che chi governa questa città non vorrebbe sentire.
CONTRO GLI SGOMBERI, LA REPRESSIONE E LA CRIMINALIZZAZIONE DEL CONFLITTO SOCIALE
csoa gabrio - ex LSO
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
SOLIDARIETA '
|
|
by
Squatter di Torino Tuesday, Sep. 27, 2005 at 11:51 PM |
mail:
|
Lunedì 26 settembre 2005, alle 7, sono state sgomberate due case occupate di area anarchica ai Giardini reali. L’Alcova e la Rrosalia. Poche ore prima, alla mezzanotte di domenica, erano scaduti i primi tre giorni di prova della cosiddetta “tregua olimpica”, propagandata dai padroni delle olimpiadi attraverso dispendiose messe in scena. Sabato sera, una di queste cerimonie, che si svolgeva sotto il tendone appositamente allestito in piazza reale, era stata contestata per denunciare la TREGUA OLIMPICA COME UNA FARSA, come “un’ulteriore sfoggio di arroganza del potere” (vedi i giornali del lunedì). Infatti da molto tempo non si era più concentrata tanta VIOLENZA ISTITUZIONALE A TORINO. In primavera sono morti tre immigrati in 10 giorni nel corso di “normali controlli di polizia”. Le aggressioni fasciste si sono rapidamente moltiplicate mirando ad uccidere, come al Barocchio squat. La manifestazione antifascista di protesta fu caricata dalla polizia secondo un disegno preordinato, 11 persone sono state arrestate per questo, con il plauso del sindaco. Le carceri sono strapiene come i CPT. Si incrementano i rimpatri forzati… Per chi si è ben guardato dall’offrire solidarietà, ricordiamo che in 5 mesi (da marzo a luglio) sono stati sgomberati 6 spazi occupati (1 da comunisti e 5 da anarchici) con l’inevitabile corollario di violenze poliziesche e denunce. Questi spazi sono: il Laboratorio Sociale Occupato; Il 1°, il 2°, il 3° Osservatorio ecologico, spazi abbandonati dalla speculazione, occupati per mettere il dito nella piaga delle devastazioni ambientali portate dalle olimpiadi e dal TAV, spazi sgraditi che hanno espresso critiche che non devono trovare spazio; la palazzina Fenix, sede fin dal 2002 dell’Osservatorio astronomico contro la repressione, un luogo che fin dall’inizio dava molto fastidio e che ha visto persino il sindaco (DS) spendersi in pesanti e squilibrate dichiarazioni per invocarne lo sgombero; e infine il Tortuga squat di Collegno, abitato da giovani squatter. Evidentemente molti – politicanti – considerano gli squat semplicemente come terreno di proselitismo e di aggregazione e non pensano che sia il caso di portare la loro solidarietà quando vengono sgomberati. Speriamo faccia riflettere questo nuovo record poliziesco: due sgomberi in un giorno (eguagliato soltanto nel ’98 con lo sgombero della casa di Collegno e dell’Asilo squat). Anche se pensiamo che chi ha sempre guardato in modo strumentale alle case occupate non cambierà atteggiamento. Anzi, tanto peggio, tanto meglio. Ricordiamo a chi non ha memoria, o addirittura cerca di cancellarla, che in questa città, da quasi vent’anni, gran parte delle lotte politiche più radicali contro il potere e il capitale partono proprio dalle “isole felici” delle case occupate, che in più di un’occasione hanno messo in difficoltà i poteri forti, i quali non hanno esitato a rispondere attaccandole in modo via via più cruento. Nel corso di una di queste canee repressive si ambientano due SUICIDI DI STATO, quelli di Sole e Baleno, due anarchici sgomberati nel ’98 dalla loro casa occupata a Collegno e seppelliti sotto un castello di false accuse da una montatura orchestrata dai ROS e dai compagni di merende della Procura di Torino (Laudi, Tatangelo e Giordana). Ci auguriamo che questi ultimi otto sgomberi in città, portati avanti dalla giunta di sinistra sposando in pieno le argomentazioni (sono abusivi, non pagano le bollette, ecc.) che i tardo-fascisti cominciarono a sciorinare proprio mentre Sole moriva impiccata, illuminino chi ha sempre sostenuto che gli spazi occupati possano sopravvivere soltanto se conniventi con il potere. E che i nostri concittadini siano fieri di avere in città un’opposizione libertaria, così vasta e decisa, ai disegni devastanti del potere. Speriamo che si percepisca finalmente che 18 anni di interzona anarchica vissuta giorno per giorno hanno spostato in senso radicale la qualità e la quantità delle lotte sociali in città, grazie allo spostamento delle coscienze di migliaia di persone. È precisamente per questo motivo che il potere a Torino si accanisce contro le case occupate.
SOLIDARIETÀ AGLI SGOMBERATI DELL’ALCOVA E DELLA RrOSALIA.
SOLIDARIETÀ PER TUTTI GLI SGOMBERATI.
Torinosquatter
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
il giorno della solidarietà è passato!!!!!
|
|
by
minkiasputnik Wednesday, Sep. 28, 2005 at 11:36 AM |
mail:
minkiasputnik@hotmail.com |
Il giorno della solidarietà è passato!! Ora bisogna dimostrare con i fatti, ma soprattutto con la presenza fisica la propria opposizione a questo stato di polizia. Oggi hanno limitato la loro libertà ma domani toccherà alla nostra, non può essere solo un problema loro!!! Se consegnamo questa città alle telecamere della questura, se non ci opponiamo alla costante repressione di ogni dissenso ci troveremo a breve in un “grande fratello” che ci toglierà ogni possibilità di espressione non conforme al loro volere. La sinistra democratica ha dimostrato tutta la sua arroganza, dimostrando di tutelare i poteri forti di questa città, che si appresta ad accogliere i turisti olimpionici che per pochi giorni si faranno un’impressione di questa piccola svizzera ai piedi delle alpi occidentali. E il giorno dopo la chiusura di questo evennto?!!!!! Non importa se le montagne sono state sventrate, se i nostri soldi sono stati sprecati e verranno ulteriormente sprecati per l’alta velocità, che noi non utilizzeremo mai visti costi e mancanza di stazioni per gli abitanti di quelle valli. Ma oggi è più di una questione di rispetto della legalità da parte di un gruppo di ragazzi che hanno scelto una strada, condivisibile o no (io la condivido!!!), per contestare e difendersi da una società che ci spinge a non riconoscere più i nostri bisogni. Ci stanno bombardando il cervello per convincerci che questa città ha bisogno di tutto quello che loro vogliono farci fare!!!!! ORA BASTA!!! SVEGLIAMOCI!!!!!! Riprendiamoci le nostre libertà!!!!! Riprendiamoci la nostra città!!!!!! Saluti y baci dalla città olimpica, a presto e soprattutto IN STRADA!!!!!!!! BIENVENIDOS REBELDES!!!!!! TURIN!!!!
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
solidarietà è un altra cosa
|
|
by
passatopresente Wednesday, Sep. 28, 2005 at 12:49 PM |
mail:
|
già, la solidarietà ....
ieri, sul tardo pomeriggio, passando dai giardini reali di torino si notava un gruppetto di giovani ribelli ( accoccolati sotto il monumento al carabiniere) guardati a vista, e con tanto di binocolo, dalle forze dell'ordine.
avvicinandosi al gruppetto ci si rendeva subito conto che, al di fuori dei diretti interessati dallo sgombero, erano presenti ben pochi compagni di quelle realtà "antagoniste" cittadine che si dichiaravano solidali con gli sgomberati, neppure di quelle analogamente colpite dalla stessa repressione negli ultimi mesi.
e dire che il tema dell'incontro era la risposta da dare al clima intimidatorio che ammorba tutta la città in vista della grande kermesse olimpica, e che l'incontro era stato ampiamente annunciato sui media del movimento.
qualcuno ha parlato di come collegarsi ad altri luoghi e momenti di lotta presenti in città, ma il clima che si respirava era quello dell'isolamento e della differenza.
la presenza saltuaria, anche se "solidale", alle lotte in corso mi ha forse fatto perdere di vista la globalità del fenonemo, ma il problema è vecchio e noto: tante sigle, sulla carta, poche persone sulla piazza.
è una nuova versione della solidarietà? funziona bene?
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
oltre le sigle anche gli individui
|
|
by
minkiasputnik Wednesday, Sep. 28, 2005 at 1:26 PM |
mail:
|
concordo sul fatto che ci sono molte sigle, ma è altrettanto vero che oggi c'è bisogno degl'esseri umani. purtroppo la comunicazione per molti è un vincolo, non tutti possiamo accedere alla rete in tempo reale e rischiamo di perderci momenti importanti!! non conosco altri modi che i tamtam tra amici e appartenenti ad aree del movimento. coscente che le parole lasciano il tempo che trovano ma a volte possono sensibilizzare persone verso problemi che volenti o no li toccano di persona. saluti dalla città olimpica!!! in culo al TOROC!!!!!!! LA NOSTRA RABBIA è LECITA. LA NOSTRA VENDETTA é GIUSTA!!!! NO SGOMBERI!!!!
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Riepilogo situazione arrestati antifascisti e antitirazzisti torinesi
|
|
by
Uno degli arrestati Wednesday, Sep. 28, 2005 at 6:07 PM |
mail:
|
Riepilogo situazione arrestati antifascisti e antitirazzisti torinesi
Visto che continuano ad uscire comunicati dove si parla solo genericamente di 11 arresti, visto anche le sollecitazioni ricevute da fuori Torino per conoscere la nostra situazione, ecco la nostra attuale condizione.
- 2 sono stati arrestati il giorno del corteo (18/6) e liberati con l’obbligo di firma (tuttora in vigore) dopo due settimane in carcere. - 7 sono stati arrestati un mese dopo (19/7) e, scontati venti giorni di prigione, sono stati loro concessi i domiciliari. - 2 colpiti da mandato di cattura si sono costituiti a metà settembre e inviati ai domiciliari dopo alcuni giorni di galera.
I primi 2, Massimiliano e Silvio, liberi con obbligo di firma, sono accusati di resistenza e lesioni alla forza pubblica (altri 2, fermati e liberati in serata, saranno probabilmente denunciati per corteo non autorizzato). Sono ai domiciliari Andrea Darco Enrico Fabio Luca Manu Mauro Sacha Tobia. Quindi attualmente vi sono 9 persone in stato di detenzione di cui alcuni nella propria abitazione, alcuni in quella dei genitori e uno in comunità. 3 hanno avuto il permesso dal GIP per recarsi al lavoro, 2 per andare a sostenere gli esami all’università e 4 non possono uscire di casa per nessun motivo (2 dal 19/7 e 2 da metà settembre). I 7 arrestati il 19/7 (Andrea Darco Fabio Manu Mauro Sacha Tobia) sono accusati di devastazione e saccheggio in seguito agli scontri dopo la carica al corteo antifascista del 18/6. Enrico e Luca sono accusati di resistenza e lesioni alla forza pubblica per gli scontri avvenuti a maggio davanti al CPT. Fabio, oltre al corteo, è stato incriminato anche per questo episodio. Vi sono da aggiungere altri 7 denunciati a piede libero di cui Tatangelo aveva richiesto l'arresto, ma non gli è stato concesso dal GIP. Proprio in questi giorni lo stesso GIP ha rifiutato l'istanza di liberazione con l'obbligo di firma presentata dall'avvocato di Fabio e Sacha.
Non si sa fino a quando dovremo stare agli arresti, e non è stata ancora fissata la data per l’udienza preliminare. Evidentemente cercano (forzando i principi informatori delle loro leggi)di tenerci fuori gioco il più possibile.
Uno degli arrestati
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Solidarietà di Habit_azione agli okkupanti
|
|
by
Habit_azione Wednesday, Sep. 28, 2005 at 10:11 PM |
mail:
|
Solidarietà di Habit_azione agli okkupanti
Purtroppo notiamo che gli sgomberi e i tentativi di repressione delle lotte sociali, continuano incessamente, in ogni città di Italia. l'unica soluzione rimane sempre RESISTENZA , andare avanti e non farci indebolire, da chi vuole confinarci nell'invisibilità, nascondendo le reali necessità che esprimiamo con la nostra lotta.
massima solidarietà
Habit_azione
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
MANIFESTAZIONE A TORINO CONTRO GLI SGOMBERI !
|
|
by
Torino sotto Assedio Thursday, Sep. 29, 2005 at 7:24 PM |
mail:
|
CONTRO GLI SGOMBERI, CONTRO LE OLIMPIADI DEL DISASTRO AMBIENTALE !
CORTEO ORE 16:00 CORSO GIULIO CESARE (STAZIONE TORINO CERES)
TORINO SOTTO ASSEDIO !
PER INFO ASCOLTATE SEMPRE RADIO BLACKOUT, MI SEMBRA CHE ORA SIA DI NUOVO IN STREEAMING .....
(MASSIMA DIFFUSIONE)
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
TORINO SOTTO ASSEDIO
|
|
by
Assemblea Contro la Tregua Olimpica Thursday, Sep. 29, 2005 at 11:35 PM |
mail:
|
TORINO SOTTO ASSEDIO
Lunedì 26 settembre, alle 6 del mattino, un ingente schieramento di polizia ha sgomberato l’Alcova e la Rosalia, due case occupate ai Giardini Reali che da diversi anni erano luogo di incontro per iniziative, feste, concerti, distribuzioni di libri, etc.
Intanto, ogni giorno i lavoratori vengono buttati via come rottami di una macchina che non serve più; gli immigrati rastrellati, rinchiusi, deportati, quando non assassinati sulla strada in un “normale controllo”; le vallate e i quartieri sventrati e depredati, per arricchire i soliti pochi e impoverire tutti gli altri.
Tra sgomberi e repressione esulta il fascista Ghiglia, soddisfatto dell’operato del diessino Chiamparino… Tutti d’accordo nell’imporre la TREGUA OLIMPICA, questa ipocrita impostura con cui si impone il silenzio a tutti quelli che potrebbero rappresentare una minaccia per i loro sporchi affari.
Tutti in sintonia con il ministro Pisanu, il cui recente decreto sulla sicurezza sancisce la trasformazione della vita sociale in un fronte interno di un paese in guerra, le città in un campo di battaglia da militarizzare, dove il dissenso diventa un “nemico interno” da schiacciare.
IL FUTURO DI QUESTA CITTA’ E DELLE NOSTRE VITE E’ A UN BIVIO. A NOI LA SCELTA… NOI NON VOGLIAMO VIVERE IN UNA CITTA’ SOTTO ASSEDIO, ALL’OMBRA DI TELECAMERE E GIPPONI AD OGNI ANGOLO DI STRADA.
BASTA SGOMBERI! BASTA CITTA’ GALERE!
CORTEO SABATO 1 OTTOBRE ORE 16:00 CORSO GIULIO CESARE STAZIONE TORINO CERES
Alcova, Rosalia, Assemblea Contro la Tregua Olimpica
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
TORINO E' LA MIA CITTA' !
|
|
by
Alcova Occupata - Rrosalia Occupata Saturday, Oct. 01, 2005 at 10:27 AM |
mail:
|
TORINO E' LA MIA CITTA' (...in previsione di una concentrazione nazionale su repressione, olimpiadi, TAV e la miseria di questi giorni!)
Lunedì 26-09-2005 a Torino vengono sgomberate Rrosalia e Alcova, due case occupate dentro i Giardini Reali. Stessa sorte toccava al Fenix circa due mesi fa e nella stessa operazione nove persone finivano agli arresti in seguito ad un presidio al C.P.T. di C.so Brunelleschi e ad una manifestazione antifascista che rispondeva all'accoltellamento di due compagni del Barocchio. Così la Torino di sinistra si prepara ad accogliere le Olimpiadi, mostrando cinicamente una faccia pulita e luccicante di città moderna e asettica, dove non esiste più spazio nel proprio centro per case occupate, immigrati, e quartieri popolari che vanno traformati in zone residenziali. Ma c'è ben altro. In questo contesto, il tentativo di eliminare gli spazi sociali conquistati alla noia, è soprattutto espressione della necessità di reprimere vitalità critica ed opposizione allo squallore mortifero del sistema dominante, cancellando così la realtà e la storia di esperienze radicali e perciò "infettive". Che il contagio inizi! L'occupazione di uno stabile è stata infatti per lungo tempo una forma di autorganizzazione proletaria, cioè dei lavoratori, degli immigrati, degli studenti e di tutti i diseredati: di noi gente, tanto per rinfrescare la memoria. A maggior ragione, torna ad essere oggi un buon metodo per ribellarsi attivamente alla vita di miseria che questo stato di cose ci riserva. Tra la difficoltà di arrivare a fine mese e l'isolamento coatto imposto alle nostre singole esistenze, ciò che fa veramente paura al potere è la possibilità che gli sfruttati prendano coscienza collettiva. Di conseguenza ogni forma di aggregazione e di lotta deve essere addomesticata o repressa. E quale migliore scusa dei Giochi Olimpici? Questo pupazzo di neve dalle tasche gonfie non gioverà certo a chi vivrà in una città militarizzata o a chi vedrà le proprie valli massacrate dai cantieri nei quali, oltretutto, viene sfruttata la mandopera di interinali e immigrati dove, se non si muore, si può essere espulsi o internati negli "accoglienti" lager cittadini. Le Olimpiadi di Atene insegnano... Come sempre i soliti porci ne trarranno profitto: industriali, multinazionali, istituzioni -o chi per esse- più qualche cinico speculatore e sicuramente, il controllo sulle nostre vite (che delle Olimpiadi o del TAV può farne a meno). Già oggi nei rapporti tra le persone lo stato di polizia si è rubato uno spazio. Fin d'ora le nostre telefonate sono schedate obbligatoriamente, nelle strade l'occhio delle telecamere e degli sbirri di quartiere vigilano sulla nostra sicurezza, quando in realtà ciò che conta per il potere, è la sicurezza che nessuna persona trovi nel proprio vicino un complice con cui ribellarsi a questa insulsa esistenza. Non vogliamo adagiarci sui ritmi della guerra, della violenza repressiva di uno stato "democratico" che ci dissangua e che in nome di una libertà presunta incarcera ogni dissenso, devasta l'ambiente e sgombera gli spazi autogestiti che gli si oppongono.
MAI E POI MAI LASCEREMO LE NOSTRE CASE, LE NOSTRE STRADE, I NOSTRI QUARTIERI; MAI E POI MAI RIMARREMO COME SPETTATORI ISOLATI E SEPARATI DI FRONTE ALL'ESPROPRIO DELLE NOSTRE VITE, DEL NOSTRO TEMPO, DEL NOSTRO AMORE.
SOLIDARIETA' TRA GLI SFRUTTATI: 10, 100, 1000 OCCUPAZIONI!
SENZA TREGUA PER IL CONFLITTO SOCIALE.
Alcova Occupata - Rrosalia Occupata
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
CON IL COLTELLO TRA I DENTI
|
|
by
rivoltosi scomodi Saturday, Oct. 01, 2005 at 12:13 PM |
mail:
|
Volantino per il corteo di sabato 1 ottobre a Torino
CON IL COLTELLO TRA I DENTI
Cosa succede a Torino? Le aggressioni fasciste, le cariche della polizia, gli arresti, i teoremi giudiziari e gli sgomberi sono evidentemente legati all’incombere delle Olimpiadi invernali. Tuttavia, si inseriscono in un disegno di portata più ampia, che punta alla criminalizzazione, all’isolamento e all’eliminazione a livello nazionale di ogni dissidenza interna. Nessuno può dormire sonni tranquilli. Se queste prime ondate repressive dovessero avere successo il fronte nemico avanzerà, a Torino come in tutta Italia. E questo abbasserà ulteriormente la soglia di tolleranza del dominio nei confronti di idee e comportamenti non conformi con i suoi progetti, e comprimerà le libertà di tutti. L’offensiva dei padroni è a tutto campo, dai proletari sfruttati in patria alle popolazioni dei paesi in guerra, fino agli immigrati clandestini che sono l’anello di congiunzione della guerra civile scatenata contro noi tutti. Se vogliamo difenderci non possiamo certo barricarci dentro le poche case rimaste in piedi. Le nostre forze non ci consentono di difendere le roccaforti conquistate? Nulla ci vieta di abbandonare, per ora, questo campo di battaglia, ma lasciamo dietro di noi terra bruciata. Dobbiamo uscire allo scoperto e portare ovunque la nostra rabbia: ci difendiamo dagli attacchi del potere sempre con meno convinzione, e meno fantasia, senza mai contrattaccare. La difesa statica lascia al nemico la possibilità di decidere modi, tempi e luoghi dello scontro. Le lotte sociali che emergono dalle contraddizioni di questa società ci hanno visto troppo spesso assenti. Non si tratta naturalmente di cavalcarle, né tantomeno di dirigerle, comandarle o controllarle. Oggi più che mai dobbiamo iniziare il contrattacco nell’unico modo possibile: diventando complici dei ribelli. Senza perdere tempo in calcoli politici, piccoli gruppi rivoluzionari di individui affini possono dare il loro contributo incisivo ai vari conflitti sociali. L’unica tempesta che rovescerà i padroni dalle loro poltrone, e che auspicabilmente spazzerà via le poltrone stesse, di modo che nessuno prenda mai più il loro posto, è la guerra sociale di tutti gli sfruttati contro i loro sfruttatori.
Rivoltosi scomodi
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Torino e Val Susa: comunicato FAI su sgomberi e TAV
|
|
by
FAI - Torino Sunday, Oct. 02, 2005 at 3:06 AM |
mail:
fat@inrete.it |
Il clima a Torino e in Val di Susa è sempre più incandescente. Lunedì mattina con un ingente schieramento la polizia sgombera Alcova e Rosalia, due case occupate da oltre otto anni, la cui inaccettabile “colpa” era trovarsi nel perimetro dei giardini reali, a due passi dalla piazza delle premiazioni olimpiche di febbraio. Queste case, come il Fenix sgomberato e sequestrato a luglio, rischiavano di “sporcare” l’immagine linda del baraccone olimpico, un affare miliardario per i soliti pochi in una città che affonda nella melma del dopo Fiat, tra disoccupazione, lavoro precario e nero, servizi solo per chi paga. Una città dove i migranti muoiono durante “normali” controlli di polizia (quattro in meno di un anno), una città dove i fascisti scorazzano con mazze e coltelli mentre gli antifascisti sono criminalizzati.
Nessuno deve turbare gli affari dei soliti noti sotto la Mole e allora, con l’ausilio di una suadente campagna di criminalizzazione mediatica, quest’estate sono partite le grandi manovre repressive. 19 inquisiti, di cui 9 ancora agli arresti domiciliari accusati di devastazione e saccheggio. La loro colpa? Aver tentato di manifestare in centro per denunciare l’aggressione fascista contro due occupanti del Barocchio feriti da una squadraccia fascista che mirava ad uccidere. Contro gli antifascisti e contro gli antirazzisti che un mese prima avevano manifestato in solidarietà ai migranti in rivolta al CPT di Torino, si è scatenata prima la polizia, poi la magistratura. Il potere politico e la stampa hanno fatto il resto. Il sindaco si è distinto nel chiedere lo sgombero dei posti occupati e dei centri sociali e le forze del disordine statale hanno prontamente risposto con otto sgomberi: Osservatorio ecologico per tre volte, LSO,Tortuga, Fenix e, quest’ultima settimana, Alcova e Rrosalia. E, a sentire i velinari della questura, pare che non sia ancora finita.
In val Susa, dopo che Lunardi ha fatto saltare l’inciucio tra sindaci, Comunità Montana, e sinistri amministratori di Provincia e Regione, “La Stampa” di ieri annuncia che la parola passa alla celere. Ma in Val Susa, come a Torino c’è gente che non è disposta a farsi intimorire, che giovedì e venerdì prossimo sarà a Venaus per bloccare, ancora una volta, l’inizio dei lavori.
Chi crede che la repressione basti a fermare le lotte sociali si sbaglia e di grosso: non ha fatto i conti con i tanti che credono che libertà, giustizia sociale, eguaglianza siano parole che hanno senso solo nella pratica quotidiana, solo nella realizzazione concreta, solo nell’azione diretta e non delegata ai politicanti di turno. Si tratti di difendere la propria vita e la propria salute, si tratti di uno spazio liberato murato dalla polizia.
I disperati di Ceuta e Melilla che a centinaia affrontano le pallottole della polizia marocchina e quella del “socialista” Zapatero dimostrano che non c’è muro abbastanza alto, non c’è violenza poliziesca che possa fermare la voglia di essere padroni della propria vita. Questo vale anche a Torino anche in Val Susa.
No agli sgomberi a Torino, no alla galleria TAV a Venaus! Solidarietà a chi lotta.
Federazione Anarchica Torinese – FAI Corso Palermo 46 Torino Info: fat@inrete.it 338 6594361 oppure 011 857850
www.federazioneanarchica.org
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
RITALIN X IL BAMBIN
|
|
by
TORINO Tuesday, Oct. 04, 2005 at 2:14 PM |
mail:
|
Dovreste rendervi conto dei pochi irragionevoli commenti sul sito e della scarsa partecipazione alla manifestazione, dove gli sbirri la facevano da padrone anche numericamente, inutilmente vista la vs presenza; non contate più nulla e siete un peso per la città, zero proposte, alzate la voce per dire idiozie e se non fosse per tav e olimpiadi vi davamo per estinti; eppure ci siete con le vostre chiese e i vostri pochi credenti ma continuano a diminuire fede e vocazioni. La gente non vi vuole e ne ha abbastanza eppure come il clero portate il vostro credo come verità assoluta. Siete patetici. Costruitevi una casa mattone per mattone, saremo lì a difendervi nel caso tentassero di sfrattarvi, in caso contrario non aspettatevi solidarietà da chi vi paga vitto e alloggio con luce e gas da troppo tempo senza contare le spese per le macchie e gli scarabocchi senza contare il dispiegamento di educande (polizia carabinieri digos) per tenere a bada la vs vivacità. Siete grandi ormai noi stufi da farvi da genitore in difesa dei capricci. Cazzo alcuni di voi hanno cinquantanni. BASTA BALIE. Crescere o vaffanculo torino non è un albergo e chiude il portafoglio, è ora di vivere con i propri mezzi. O vi calmate o al posto del metadone vi riempiremo di ritalin.
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
leggi la realtà!!!!!!
|
|
by
minkiasputnik Tuesday, Oct. 04, 2005 at 2:58 PM |
mail:
|
A chi ha scritto il messaggio precedende, Noi non abbiamo la verità assoluta ma prova a pensare come mai gente che dice la propria viene violentemente azzittita da chi a le mani in pasta???? i poveri illusi che questa città è di tutti sono la gente come te!!! che vuole il silenzio e che tutti debbano vivere come vuoi tu!!! NON DORMIRAI MAI SONNI TRANQUILLI!!! neanche i tuoi cani da guardia riusciranno a farci stare alle tue regole!!!! Ci risentiamo a MARZO 2006 quando il baraccone olimpico se nè sarà andato e ti renderai conto dei danni che ha lasciato!!!!! per il TAV magari ti sei già tolto dai coglioni!!!! Saluti y baci all'integrato sociale!!!!
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
sonni tranquilli
|
|
by
minkiasputnik Thursday, Oct. 06, 2005 at 11:20 AM |
mail:
|
caro Poldo continua a riempirti la pancia mangiando panini perchè per il resto sei proprio un COGLIONE!!!!!!!!!! Non sai neanche leggere IGNORANTE!!! sei tu che non dormirai sonni tranquilli nella tua dolce casetta in stile mulino bianco. POVERA BESTIA CHE SEI!!!!!!!!!!!!
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
e lo aggiungo anche qui, il mio commento
|
|
by
klondike Thursday, Oct. 06, 2005 at 12:19 PM |
mail:
|
entro nella discusione solo per portare un contributo di "esperienza", per quello che vale la medesima.
visto che si parla di occupazioni, vi voglio raccontare l'esperienza vissuta nel 1974 in quel di Londra, in allora capitale indiscussa del movimento degli squatters. Quando sono sbarcato a Londra avevo alle spalle le occupazioni di case popolari a Torino, occupazioni che rispondevano ad un bisogno urgente di alloggiare la massa di nuovi immigrati dal sud che si riversava nella città della Fiat negli anni '60. Anni in cui a Torino sui cartelli AFFITTASI veniva specificato NON A MERIDIONALI, e dopo il '68, E A STUDENTI.
Dopo l'esperienza da "militante" che se ne stava a casa da mamma o organizzava la sua comune in alloggi regolarmente affittati, arrivo a Londra all'inizio dell'inverno. Pochi soldi e la determinazione a non vivere da "italiano all'estero" - lavapiatti al mattino e alla sera, studente al pomeriggio e parcheggio notturno in bed&breakfast - quindi mi piazzo al Free Hotel e poi in Elgin Avenue, al terzo piano dove venivano "messi" i giovani stranieri di passaggio, mentre i primi due piani venivano occupati da compagni locali del movimento e gli ultimi erano riservati agli immigrati di colore, alle ragazze-madri con prole ed eventualmente ai tossici senza speranza.
allora, in Inghilterra, la situazione era molto più fluida, estesa, complessa ed organizzata che in Italia. La tradizione anglosassone dell'occupazione risaliva al primo dopoguerra, per l'esattezza al maggio del 1946, e le occupazioni riguardavano intere vie della capitale e migliaia di appartamenti vuoti in tutto il paese.
Quando ci sono arrivato io il problema all'ordine del giorno era non tanto il conflitto tra i bisogni della gente sotto il profilo dell'"housing", il nostro "problema della casa", e i diritti dei proprietari di fare quello che volevano della loro proprietà immobiliare, compreso il tenerla vuota in attesa di tempi di mercato ottimali, quanto piuttosto l'onda lunga dei problemi di "immagine" e pubblico "decoro" sorti dopo l'occupazione del No 144 Piccadilly e poco lontano in Endell Street, in pieno centro, la cosidetta Hippydilly.
La precedente lotta che aveva visto contrapporsi gli squatters e la proprietà privata nell'East London, a Redbridge aveva trovato la simpatia dei residenti e della stampa. Qui la pianificazione del Council, municipio, locale aveva previsto di lasciare vuote per una decina d'anni molte case. La London Squatters Campaign organizzò le prime occupazioni e la risposta dei proprietari, affidata a guardie private, bailiffs reclutati tra le file dei fascisti del Fronte Nazionale, fu particolarmente feroce. Una occupante incinta perse il figlio per una manganellata in pancia e molti altri furono feriti. L'opinione pubblica fu scossa da queste inutili violenze seguite dalla demolizione sistematica delle abitazioni. Quando ci fu un secondo attacco in Audrey e Woodland road gli occupanti resistettero attivamente e la televisione documentò ogni cosa. La lotta di Redbridge ottenne un grande risultato: la difesa legale a supporto degli squatters ottenne il riconoscimento formale del diritto all'occupazione di stabili abbandonati e questo dette inizio ad occupazioni di massa.
diversamente accadde per le occupazioni della London Street Commune di due scuole a Piccadilly. Questo gruppo di attivisti era formato prevalentemente da giovani "cappelloni", studenti che avevano lasciato la faliglia e gli studi, giovani operai che avevano abbandonato la fabbrica. Stanchi di dormire nei parchi earno riusciti ad occupare pregevoli immobili privati in attesa di ristrutturazione in Hyde Park Corner e di li si erano trasferiti in locali pubblici precedentemente adibiti a scuole.
La reazione dei media di destra non si fece attendere definendo intollerabile la presenza in centro città di queste bande di hippies dediti alla droga e al sesso libero. Le poche spranghe e le bombole antincendio accumulate per una difesa ad oltranza divennero sui giornali, che infiltrarono fotografi e reporter all'interno, "coltelli, spranghe, pietre e persino spade, swords" , come titolò il Sunday Express. L'evacuazione fu affidata alla Polizia di stato che agiva con il pretesto della droga.
Il Times e il Daily Mirror non furono da meno, eccitandosi alla vista dei gruppi di Hell's Angels chiamati dagli occupanti a dar man forte contro la polizia e gli skinheads. La battaglia si era spostata dal problema dei senzacasa a quello dello stile di vita "oltraggioso" delle nuove generazioni di squatters.
La sindrome dell'assedio coinvolse non solo gli "hippy squats" ma tutto il movimento delle occupazioni. A seguito di sgomberi nel quartiere di Fulham furono rinvenuti fucili, molotov, pile di mattoni e bastoni ferrati. Poco importa se molti di questi ultimi altro non erano che materiali edili necessari alle ristrutturazioni.
In realtà il vero problema non era sato la difesa "attiva" delle case occupate; anche a Redbridge gli squatters avevano risposto agli attacchi della polizia privata e pubblica con lanci di pietre e mattoni. La differenza fu che a Redbridge la difesa fisica era solo una parte di una strategia vasta di informazione e azione e le "violenze" degli occupanti erano state viste dall'opinione pubblica come giuste reazioni alla violenza indiscriminata del Council e dei suoi bailiffs. Fu allora che a Fulham comparvero i fucili: per difendere gli occupanti dagli attacchi a mano armata degli sbirri privati reclutati tra gli squadristi fascisti locali. Ma non ci fu una adeguata campagna di informazione e venne meno la solidarietà della gente del quartiere.
Nel 1972 ci furono le barricate di Islington e le immagini dei due giorni di resistenza fecero il giro del mondo. Quando mi "aggiunsi" al movimento degli squatters, a Londra se ne contavano ormai 20.000, 200-300 a Bristol, 80 a Portsmouth, 150 a Brighton e cosi via per tutto il paese. E queste stime riguardavano solo le occupazioni di immobili pubblici a cui vanno aggiunte le moltissime case private occupate.
Il movimento si era esteso alla gran parte degli studenti fuori sede, alle donne che fuggivano una violenta situazione familiare - il Brixton Women's centre lavorò per parecchi anni in una casa occupata e fu molto attivo nella crescita dello squatting a Lambeth. Il movimento contagiò anche le comunità di immigrati dall'Asia e diede vita ad innumerovoli attività collettive, dagli asili nido alle mense, dai negozi di alimentari autogestiti ai teatri e i workshop artigiani. Gruppi mobili di artigiani edili vennero predisposti per allacciare i servizi di base, acqua, luce, gas. I vari councils di quartiere risposero convincendo le società di servizi a sospendere le forniture agli occupanti ma la difesa legale contrastò attivamente queste pratiche. La polizia allora ricorse alla giustificazione della droga presente in molte case occupate, ma il pretesto era destinato a smontarsi a causa della evidente falsità sulla portata reale del problema: a little Venice ad esempio su 40 squatters arrestati solo 4 furono trovati in possesso di modeste quantità di cannabis.
La stampa di regime fu la migliore alleata della polizia e dei Councils nella lotta alle occcupazioni, nel 1975 innumeroveli articoli invasero i quotidiani e la maggior parte erano contrari agli squatters. Gli argomenti usati per demonizzarli furono lo stile di vita deviante, gli orientamenti politici, i comportamenti quotidiani e le accuse più frequenti erano quelle di parassitismo sociale, di superamento delle "code" nelle liste di assegnazione di edilizia convenzionata, e, fatto "eticamente oltraggioso", l'arrogante pretesa di un popolo di squattrinati nullatenenti di voler vivere secondo uno stile di vita alto borghese occupando le "dimore dei ricchi".
"It's not just your house they are after ... it's your whole way of life" (non vogliono soltanto prendersi la vostra casa, vogliono il vostro stile di vita).
Ora, tornando a noi, a Torino e ai recenti sgomberi mi pare evidente che ricorrono le stesse dinamiche: le occupazioni di "palazzine" immerse nel verde in pieno centro città da parte di giovani che dispongono di buona istruzione e, in alcuni casi, di buona "estrazione sociale" non rendono solidale una classe di tute blu e colletti bianchi alle prese con il caro affitto, i mutui-casa e comunque vittima di tutti i tagli al salario e alla spesa pubblica. Per riuscire a sensibilizzare l'opinione pubblica occorrono buone motivazioni ed efficaci campagne di controinformazione nei quartieri.
Auguri
Se rimarrete soli sarete fottuti ... e immolati sull'altare delle sacre olimpiadi della pace.
e visto che la guerra per bande continua, vi regalo una bella citazione da un libro da non perdere: La cuoca rossa. Storia di una cellula spartachista al Bauhus di Weimar. lo pubblica DeriveApprodi ed è molto, molto istruttivo, male che vada imparerete a cucinare da dio.
" nella guerra per bande occore sviluppare la predizione. occorre sapere ciò che il bersaglio sta pensando, prima ancora che lo sappia il bersaglio stesso. "
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
AGGIORNAMENTI SUGLI ARRESTI TORINESI...
|
|
by
Aggiornamento Friday, Oct. 07, 2005 at 1:03 PM |
mail:
|
Con l’arresto di Roberto, l’ultimo compagno colpito da mandato di cattura, e con il deposito dell’istruttoria di Tatangelo si è conclusa la prima fase della montatura nei confronti del movimento antagonista torinese. Sono rinviate a giudizio 20 persone, distribuite fra tutte le realtà torinesi. - 10 in stato di detenzione (9 ai domiciliari, 1 in galera). - 10 a piede libero (3 con obbligo di firma). - 10 per gli scontri di maggio davanti al CPT (2 ai domiciliari, 1 con l’obbligo di firma, 7 a piede libero). - 10 per il corteo antifascista di giugno (1 in galera, 7 ai domiciliari, 2 con l’obbligo di firma). - 1 (Giovanni) è stato arrestato a maggio davanti al CPT e liberato con l’obbligo di firma dopo una settimana in carcere. - 2 (Massimiliano e Silvio) sono stati arrestati il giorno del corteo (18/6) e liberati con l’obbligo di firma dopo due settimane in carcere. - 7 (Andrea Darco Fabio Manu Mauro Sacha Tobia) sono stati arrestati un mese dopo nelle proprie abitazioni (19/7) e, scontati venti giorni di prigione, sono stati loro concessi i domiciliari. - 2 (Enrico e Luca) colpiti da mandato di cattura si sono costituiti a metà settembre e inviati ai domiciliari dopo alcuni giorni di galera. - 1 (Roberto), arrestato ieri 5/10, è attualmente in prigione (dovrebbe ottenere anche lui i domiciliari). Tutti e 10 gli incriminati per il corteo antifascista del 18/6 sono accusati di devastazione e saccheggio, resistenza alla forza pubblica, lesioni ad agenti di polizia, corteo non autorizzato. Massimiliano e Silvio, liberi con obbligo di firma, accusati in un primo tempo solo degli ultimi tre capi d’imputazione, sono stati anche loro incriminati di devastazione e saccheggio. Tutti e 10 gli incriminati per i fatti di maggio del CPT sono accusati di resistenza alla forza pubblica, lesioni ad agenti di polizia, manifestazione non autorizzata. Sono sempre ai domiciliari Andrea Darco Enrico Fabio Luca Manu Mauro Sacha Tobia. Quindi attualmente, oltre a Roberto arrestato ieri, vi sono 9 persone in stato di detenzione di cui alcuni nella propria abitazione, alcuni in quella dei genitori e uno in comunità. 4 hanno avuto il permesso dal GIP per recarsi al lavoro, 2 per andare a sostenere gli esami all’università e 3 non possono uscire di casa per nessun motivo (1 dal 19/7 e 2 da metà settembre). Enrico e Luca sono detenuti per gli scontri avvenuti a maggio davanti al CPT. Fabio, oltre al corteo, è stato incriminato anche per questo episodio. Vi sono da aggiungere (oltre a Giovanni) altri 7 denunciati a piede libero per il CPT di cui Tatangelo aveva richiesto l'arresto, ma non gli è stato concesso dal GIP. Il GIP Prunas-Tola ha rifiutato l'istanza di liberazione con l'obbligo di firma presentata dall'avvocato di Fabio e Sacha e non ha intenzione di liberare nessuno. Non si sa fino a quando dovremo stare agli arresti, e non è stata ancora fissata la data per l’udienza preliminare. Evidentemente continuano(forzando i principi informatori delle loro leggi) a tenerci fuori gioco il più possibile.
Uno degli arrestati
Torino 6/10/2005
Fonte: http://italy.indymedia.org/news/2005/10/890466.php
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
lIBERTà DI PAROLA E PAROLE IN LIBERTà
|
|
by
Sti Cazzi Monday, Oct. 10, 2005 at 10:52 AM |
mail:
|
Pensare che la gente ti gira attorno e non si rende condo di ciò che vede... Mai pensato a cosa serve la polizia? Che effetto fa mentre cammini tranquillo per strada vedere cordoni di sbirri antisommossa e camionette chiudere delle strade? Magari ti viene voglia di passare al largo... Magari invece sei uno dei pochi a cui viene curiosità, vuoi perchè morboso, vuoi perchè pensi che non basta la vista di una divisa a farti scappare. E allora provi a passare, magari facendo un pò il vago, ma se lo sbirro ti avverte che stai andando in mezzo a brutta gente? Piuttosto che interpretare la realtà come la vedi ti accontenti di succhiare passivamente l'omogeneizzato di verità che ti passano i media,pluralistici( Ah Ah Ah)! Senza renderti conto che il vero spreco dei tuoi soldi, triste torino, non sono delle persone che usano elettricità e acqua per rivitalizzare la città, certo non tutti saremo daccordo sul tipo di musica ed iniziative varie... Ma sono iniziative aperte, vive proprio perchè progettate e vissute da persone che si mettono in gioco con l'idea di migliorare l'esistente. Invece dello schieramento di 300 e passa sbirri, senza contate digos,macchine e furgoni pensi che siano soldi ben spesi? (E per cosa, per ingrassare sbruffoni la cui unica capacità e picchiare? Hai mai parlato con un polizziotto o li vedi solo in televisione?) Per fare cosa per abbellire piazza Vittorio con luminarie prenatalizie in blu? Pensa torino chi ha creato più disagio questultimo sabato o alle manifestazioni in generale? Masse di sbirri che bloccano le strade o gruppi di persone che manifestano le loro idee? Triste torino in te non cè spazio per questo ma solo odio e rancore, per la frusta che ti ferisce e non riesci a vedere,e ti scagli contro chi non accetta il tuo destino. Il tuo ideale è mal comune mezzo gaudio vero? Pigliarsela tutti nel culo pensi che ci farà stare meno male tutti? E poi una piccola lezioncina di educazione civica per chi parla di case abusivamente abitate e legittimi proprietari: tu pensi che la tua città sia tua o di chi l'amministra? Lo sai che non siamo più al medioevo per cui la terra, le case e le persone non sono più proprietà dei regnanti? almeno non dovrebbero ... Poi qualcuno preferisce pagare per ogni scoreggia che tira, purchè abbia il timbro ufficiale che le sue scorre non sono abusive! Ma mangiati le mani così eviti di scrivere cazzate!
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
SENZA TREGUA CONTRO SGOMBERI E CITTA’ GALERE.
|
|
by
info Tuesday, Oct. 11, 2005 at 1:28 PM |
mail:
|
SENZA TREGUA CONTRO SGOMBERI E CITTA’ GALERE.
L’inverno olimpico incombe su Torino. Politicanti e imprenditori si ingrassano, devastando l’ambiente e saccheggiando le risorse. Tutti gli altri, depredati e presi in giro, sono costretti al silenzio dalla TREGUA OLIMPICA, un ignobile ricatto che nessuno ha firmato.
In una società in guerra stretta tra precarietà e paura, Torino diventa così un vero e proprio laboratorio di repressione, avanguardia di quella militarizzazione della società in atto ovunque. Ogni giorno, gli immigrati vengono rastrellati, internati, deportati; la polizia spara nelle strade; gli stadi divengono campi di concentramento per la domenica; i lavoratori, sfruttati, ricattati e gettati via dopo l’uso; i territori e le popolazioni martoriati per progetti inutili e nocivi come il TAV.
Su tutto, il tentativo di cancellare chi non si allinea, i recenti sgomberi di Alcova e RRosalia, sono l’ultimo capitolo di una campagna di arresti, denunce, e attacchi polizieschi e fascisti, contro gli spazi autogestiti e il “movimento antagonista”. Nella democrazia totalitaria il dissenso diventa un “nemico interno” da schiacciare.
Le esercitazioni antiterrorismo e le restrizioni della libertà sancite dal “decreto Pisanu” vogliono assuefarci alla catastrofe, a vivere terrorizzati e sotto assedio. Noi non ci stiamo! Non ci abitueremo mai a vivere in trincea, all’ombra dei gipponi e delle telecamere ad ogni angolo di strada! Nessuna tregua contro guerra e repressione! Per una città viva, libera e solidale. All’assalto dell’Olimpo!
CORTEO NAZIONALE TORINO - SABATO 22 OTTOBRE 2005
-Dettagli in seguito-
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Aggiornamento situazione arrestati
|
|
by
Uno degli arrestati Tuesday, Oct. 11, 2005 at 4:08 PM |
mail:
|
Aggiornamento situazione arrestati e denunciati antifascisti e antirazzisti torinesi
Con l’arresto di Roberto, l’ultimo compagno colpito da mandato di cattura, e con il deposito dell’istruttoria di Tatangelo si è conclusa la prima fase della montatura nei confronti del movimento antagonista torinese. Sono rinviate a giudizio 20 persone, distribuite fra tutte le realtà torinesi. - 10 in stato di detenzione (9 ai domiciliari, 1 in galera). - 10 a piede libero (3 con obbligo di firma). - 10 per gli scontri di maggio davanti al CPT (2 ai domiciliari, 1 con l’obbligo di firma, 7 a piede libero). - 10 per il corteo antifascista di giugno (1 in galera, 7 ai domiciliari, 2 con l’obbligo di firma). - 1 (Giovanni) è stato arrestato a maggio davanti al CPT e liberato con l’obbligo di firma dopo una settimana in carcere. - 2 (Massimiliano e Silvio) sono stati arrestati il giorno del corteo (18/6) e liberati con l’obbligo di firma dopo due settimane in carcere. - 7 (Andrea Darco Fabio Manu Mauro Sacha Tobia) sono stati arrestati un mese dopo nelle proprie abitazioni (19/7) e, scontati venti giorni di prigione, sono stati loro concessi i domiciliari. - 2 (Enrico e Luca) colpiti da mandato di cattura si sono costituiti a metà settembre e inviati ai domiciliari dopo alcuni giorni di galera. - 1 (Roberto), arrestato ieri 5/10, è attualmente in prigione (dovrebbe ottenere anche lui i domiciliari). Tutti e 10 gli incriminati per il corteo antifascista del 18/6 sono accusati di devastazione e saccheggio, resistenza alla forza pubblica, lesioni ad agenti di polizia, corteo non autorizzato. Massimiliano e Silvio, liberi con obbligo di firma, accusati in un primo tempo solo degli ultimi tre capi d’imputazione, sono stati anche loro incriminati di devastazione e saccheggio. Tutti e 10 gli incriminati per i fatti di maggio del CPT sono accusati di resistenza alla forza pubblica, lesioni ad agenti di polizia, manifestazione non autorizzata. Sono sempre ai domiciliari Andrea Darco Enrico Fabio Luca Manu Mauro Sacha Tobia. Quindi attualmente, oltre a Roberto arrestato ieri, vi sono 9 persone in stato di detenzione di cui alcuni nella propria abitazione, alcuni in quella dei genitori e uno in comunità. 4 hanno avuto il permesso dal GIP per recarsi al lavoro, 2 per andare a sostenere gli esami all’università e 3 non possono uscire di casa per nessun motivo (1 dal 19/7 e 2 da metà settembre). Enrico e Luca sono detenuti per gli scontri avvenuti a maggio davanti al CPT. Fabio, oltre al corteo, è stato incriminato anche per questo episodio. Vi sono da aggiungere (oltre a Giovanni) altri 7 denunciati a piede libero per il CPT di cui Tatangelo aveva richiesto l'arresto, ma non gli è stato concesso dal GIP. Il GIP Prunas-Tola ha rifiutato l'istanza di liberazione con l'obbligo di firma presentata dall'avvocato di Fabio e Sacha e non ha intenzione di liberare nessuno. Non si sa fino a quando dovremo stare agli arresti, e non è stata ancora fissata la data per l’udienza preliminare. Evidentemente continuano(forzando i principi informatori delle loro leggi) a tenerci fuori gioco il più possibile.
Uno degli arrestati
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Continua la persecuzione dei magistrati torinesi nei confronti degli antifascisti arresta
|
|
by
Uno degli Arrestati Saturday, Oct. 22, 2005 at 11:09 PM |
mail:
|
Continua la persecuzione dei magistrati torinesi nei confronti degli antifascisti arrestati.
Il Gip Alessandro Prunas-Tola ha rifiutato gli arresti domiciliari a Roberto, arrestato il 5/10. Non essendosi costituito, è considerato latitante e come tale non gli è stato concesso il beneficio. Roberto è ancora nel carcere delle Vallette. Lo stesso giudice ha respinto la richiesta di revoca dei domiciliari per Andrea Darco Manu Mauro Tobia. Arrestati la notte del 19/7 sono tutti ancora ai domiciliari con il permesso di andare a lavorare. A Fabio e a Sacha (arrestati lo stesso giorno) era già stata rifiutata una decina di giorni fa. Sono anche loro ai domiciliari con il permesso di andare all?università. Sono ancora ai domiciliari anche Enrico e Luca costituitisi a meta settembre. Rettifico un errore del comunicato precedente (http://italy.indymedia.org/news/2005/10/890466.php): non siamo stati ancora rinviati a giudizio ma solo accusati.
Roberto libero ! Liberi tutti Uno degli arrestati
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
[Tuttosquat] IL 20 LUGLIO,3 MESI FA
|
|
by
Tuttosquat Thursday, Oct. 27, 2005 at 4:24 PM |
mail:
|
Il 20 luglio, tre mesi fa, venivo arrestato insieme ad altre sei persone e condotto alle vallette, con l?accusa di devastazione e saccheggio per gli scontri della manifestazione antifascista del 18 giugno, in via Po. Dall?8 agosto io, Sacha, Mauro, Manu, Tobia, Darco e Fabio ci ritroviamo agli arresti domiciliari e poi, in tempi diversi, ma pur sempre ai domiciliari, Enrico e Luca, e per ultimo in ordine di arresto, Roberto, ancora detenuto in carcere. Il 3 ottobre la procura ha chiuso le indagini preliminari e in tutto gli indagati sono venti, dieci per la manifestazione antifascista, dieci per i tafferugli davanti al cpt. Per la manifestazione del 18 giugno le dieci persone sono denunciate oltre che per devastazione e saccheggio (art. 110 e 419 del codice penale), anche per manifestazione non autorizzata, danneggiamento e lesioni. Cinque agenti della polizia, per ingrassare il magro stipendio e aumentare punti carriera, si sono considerati parte lesa. Per far quadrare bene i conti e far numero tondo, vengono inseriti con accusa di devastazione e saccheggio anche Silvio e Massimiliano, arrestati appena dopo gli scontri, si vedono aggiungere un?altra infame e assurda accusa. Così, oltre a essere stati pestati e ingrassati da venti giorni di Vallette, anche loro vengono inseriti nel circolo vizioso degli articoli 110 e 419 del c.p. Per ora non si sa con esattezza quando sarà l?udienza che fisserà la data del processo, intanto i domiciliari continuano. Il 18 ottobre il pm prunas tola ci rifiuta la domanda per gli obblighi di firma ?ritenuto che la gravità dei fatti commessi renda tuttora il pericolo di recidivanza, pericolo che può essere salvaguardato quanto meno con la misura degli arresti domiciliari?. Tutto ben orchestrato, visto che la contestazione di reati del genere, per i quali è prevista la detenzione da 8 a 15 anni, ha reso possibile questa situazione paradossale di sequestro di persona legalizzato e preventivo. Dal 12 settembre ho ricominciato a lavorare e ogni mattino, quando di casa esco, mi viene in mente una macabra scritta che capeggiava sul lager polacco Auschwitz IL LAVORO RENDE LIBERI. Lodovico Paletto su ?La Stampa? del 21 luglio, scriveva ?li incastrerebbero filmati e fotografie realizzati dalla polizia. Fotogrammi nitidi che li immortalerebbero mentre entrano nei bar di via Po oppure mentre si muovono dietro la barricata?. Insomma le prove granitiche?quelle classiche, d?altri tempi, cavalli di battaglia dei pm laudi e tatangelo, boia di Edo e Sole, recentemente impegnati nella ricerca di altre granitiche prove, o sostanze, negli orifizi del rampollo di buona famiglia lapo. Guardando e riguardando gli atti d?accusa video e fotografici, ci si accorge dell?enorme montatura che c?è dietro tutto questo, non ci sono materialmente immagini o fotogrammi che riprendono gli indagati durante le azioni contestate, quindi prove che non provano niente se non la partecipazione al corteo. Prove granitiche che si spezzano con un grissino. Prove inesistenti. Accuse infami. Arresti dichiaratamente mirati. Arresti finalizzati a reprimere e minacciare le contestazioni e le azioni di protesta prima e durante i giochi olimpici. Noi siamo ostaggi di questa repressione. Basta pensare alla rapidità degli avvenimenti: l?accoltellamento al Barocchio, avvenuto all?alba del 12 giugno,lo sgombero dell'Osservatorio Ecologico (terzo in due mesi!) all'alba di martedi' 14 giugno, il corteo antifascista del 18 giugno, gli arresti, le denuncie e il sequestro del Fenix del 20 luglio, lo sgombero e le denuncie agli occupanti di Rrosalia e Alcova lunedì 26 di settembre. Tutto così veloce, dettagliato, preciso, come da copione. Una trama repressiva che vuole indebolire il movimento antagonista torinese e paralizzare qualsiasi azione di disturbo. Nonostante la chiarezza del piano, il prefetto di torino sulla stampa di venerdì 14 ottobre, a seguito del tentativo di rioccupazione del Rrosalia, ha la faccia tosta di dichiarare: ?nessuna strategia olimpica, non c?è un disegno generalizzato di sgombero di tutti i centri sociali (?) Si interviene a seconda delle circostanze e delle urgenze?. Quindi l?urgenza in questione, che arriva direttamente da Roma, è di fare tabula rasa dei posti occupati e le circostanze sono le olimpiadi. Il copione. I ruoli che si invertono. Chi devasta? Chi saccheggia?Chi sequestra? Spero che a tutta questa farsa ci sia una fine, una fine che si chiama libertà , quella libertà ora vincolata a me come agli altri arrestati da fantomatiche sbarre casalinghe che ci trasformano in carcerieri di noi stessi, la negazione della propria vita libera di tutti i giorni. Gli atti intimidatori e gli atti repressivi continueranno Ben vengano ogni tipo di iniziative fantasiose e di disturbo Con il cervello e con il cuore La voce non deve passare in silenzio e non passerà sotto il silenzio imposto dalla repressione
Un abbraccio vicino a voi al più presto.
Yashin il purti
Liberi tutti/e
http//http://www.inventati.org/fenix
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|