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Comunicato stampa dello Spazio Sociale Mario Lupo
NON È CHE L’INIZIO, LA LOTTA CONTINUA
Ieri (venerdì 7 ottobre) alle cinque del mattino ha avuto inizio lo sgombero di forza dello Spazio Sociale Mario Lupo. I militanti che presidiavano lo Spazio sonosaliti sul tetto per dare avvio alla resistenza, durata fino a notte. I metodi impiegati per stroncarla hanno compreso il lancio di bulloni contro i compagni sul tetto da parte di alcuni appartenenti alle forze dell’ordine e la chiusura dall’interno dell’abbaino, in seguito sventata dagli occupanti del tetto, esposti alla pioggia torrenziale. Alle 12 su ordine del Comune alcuni operai hanno cominciato a demolire il pavimento del primo piano e il sottotetto. Un vero atto criminale, che ha determinato rischi enormi per le persone presenti sul tetto. La demolizione è stata interrotta solo in conseguenza della reazione dei manifestanti sotto la palazzina e dell’immediato intervento del nostro legale. È assurdo che dopo aver dichiarato la struttura pericolante e dopo aver motivato lo sgombero con questa presunta inagibilità, si sia proceduto adderittura a demolire parti della pavimentazione e del sottotetto in presenza di persone sul tetto impossibilitate a muoversi. Nei prossimi giorni verrà presentato un esposto alla magistratura affinchè venga aperta una indagine e si perseguano i responsabili di questa decisione delirante. É inconfutabile la responsabilità dell’Amministrazione comunale che ha ordinato ai propri tecnici di eseguire quella operazione, probabilmente allo scopo di rendere impossibile una riappropriazione della palazzina da parte nostra.
Per tutta la giornata centinaia di persone hanno manifestato la loro protesta contro lo sgombero. Lo Spazio Sociale ha ricevuto la solidarietà di molti esponenti della sinistra politica e sindacale. Pere tutta la giornata la controparte, il Comune, si è scandalosamente resa irreperibile, salvo per negare ai presenti, privati della loro sede, la possibilità di utilizzare temporaneamente la vicina sala Adorni per riunirsi al chiuso, confermando ancoras una volta la propria arroganza.
Dopo aver ottenuto l’impegno per un incontro da tenersi lunedì in Comune nel corso dell’assemblea dei capigruppo, si è chiusa ieri notte questa prima fase della mobilitazione. Lunedì rinnoveremo la proposta, fino ad ora inascoltata, di realizzare Centro di documentazione sull’antifascismo – con archivio, biblioteca, sala lettura e sala conferenze - utilizzando una parte della palazzina di piazzale Allende, dopo che il comune avrà riparato ai danni prodotti ieri e ripristinato lo stabile che – ribadiamo – siamo disposti a condividere con altre associazioni. Il progetto del centro di documentazione non decade affatto con lo sgombero, al contrario in questi giorni ha ricevuto l’adesione di decine di personalità della cultura, dell’istruzione e del sindacalismo locali. Su questo progetto invitiamo fin d’ora i consiglieri di minoranza ad assumere per primi una posizione chiara e decisa.
L’azione violenta del comune, anziché risolvere la situazione, ha acuito il problema della mancanza di spazi sociali in questa città, un diritto a cui con la lotta torneremo a dare risposte. Una città che si sta deindustrializzando e in cui i poteri forti puntano a forme di rendita legate ai servizi e alla speculazione sulle aree pubbliche; dove con la spesa pubblica si gonfiano le tasche della solita cordata di imprenditori edili chiamati a “riqualificare” selvaggiamente molte aree della città realizzando faraoniche opere pubbliche, sulla cui opportunità non conta nulla il parere dei cittadini né le loro reali esigenze.
Su questi argomenti convochiamo per il 15 ottobre una grande manifestazione di protesta.
Se il fine ultimo del Comune era quello di cancellare il Mariano Lupo, le sue lotte, la sua memoria, questa è le nostra risposta: non è che l’inizio, la lotta continua.
Spazio Sociale Mariano Lupo
----- cronaca
Parma, ore 5.00
E' iniziato lo sgombero dello Spazio Sociale "Mario Lupo" di Parma. Massiccia presenza di sbirri (300 tra caramba e sbirri)e ruspe in azione che demoliscono le massicce barricate costruite nel parco dai compagni dopo l'ultimatum giunto dal comune. 5 compagni sono sul tetto dell'edificio. Diversi compagni e compagne stanno cercando di recarsi nella zona, ma l'accesso non e' semplice a causa della grossa presenza di sbirri e di transenne.
ore 8
I poliziotti sono dentro l'edificio e stanno portando via un po di roba e sfasciandone altra. Ci sono ancora compagni sul tetto. Fuori ci sono almeno 50 compagni a presidiare. La situazione continua a essere tesa.
Parma ore 12
I 5 compagni sono ancora rimasti sul tetto dell'edificio (nonostante il diluvio) che e' stato completamente svuotato dalla polizia e gli operai del comune. Sono rimasti bloccati perchè da dentro è stata chiusa la botola da cui si accede al sottotetto. Stanno gia iniziando a murare gli ingressi e le finestre. Massiccia presenza di forze del disordine: polizia, carabinieri, vigili urbani. E' stata portata anche una gru per cercare di far scendere i compagni rimasti sul tetto. Stanno distruggendo il pavimento che collega il piano terra con il primo piano. gli sbirri hanno lanciato dei bulloni sul tetto per provocare i compagni. Continua il presidio di circa 200 compagni fuori dal Mario Lupo,ci si sta organizzando anche per il pranzo sotto gazebo montati dai compagni.
ore 16.00 i compagni sul tetto sono riusciti ad entrare nel sottotetto sfondando la botola. tramite un medico si è riuscito a portare qualche maglione e coperta. le richieste lanciate dal presidio non sono state accettate dalla giunta. fuori i 200 compagni in presidio hanno installato dei gazebo per ripararsi dalla pioggia e ci sono blocchi stradali in giro per la città
ore 24
i compagni sono scesi dal tetto, sono stati identificati e rientrati nell'ancora numeroso presidio sottostante che si è sciolto verso l'una. Lunedi' ci sarà un incontro urgente con i capigruppo del consiglio comunale. Il presidio (durato venti ore sotto la pioggia) è stato partecipato durante tutta la giornata e ha visto la partecipazione di 200/300 persone nei momenti di maggiore presenza. La città era blindata (più di 300 tra sbirri e caramba). Un grazie a tutti i compagni venuti da fuori e a tutti quelli accorsi in soidarietà. Il posto è ora murato e presidiato (anche ora) da decine si sbirri.
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