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Veltroni inaugura strada a Paolo Di Nella. Giovane fascista morto nell'82
by Lk Thursday, Oct. 13, 2005 at 12:32 PM mail:

Primo riconoscimento a Roma per un fascista morto negli anni '70 '80.

Ecco un breve riassunto di questa storiaccia romana...

Nell'82 muore Paolo Di Nella, con una sprangata in testa mentre attaccava un manifesto, sembra sull'ambiente. Aveva 19 anni. Nessuno viene incriminato per il fatto e neanche si sa se è così vera la storia del manifesto e della spranga.

Da allora, nel quartiere Trieste, il nome di Paolo, così come quelli di altri, è fatto oggetto di cartelli e striscioni che ne ricordano l'onore. Addirittura in viale Libia altezza viale Somalia c'è uno striscione incollato al muro, lungo non meno di 6 metri, in cui in caratteri cubitali è scritto Paolo vive, firmato con una celtica enorme che nessuno può pensare di cancellare senza prevedere aggressioni istantanee.
Ogni anno, all'anniversario della morte del ragazzo, i fascisti del quartiere si danno appuntamento e organizzano presidi, picchettei e parate paramilitari con tanto di saluto etc.... Fin qui niente di nuovo...

Un bel giorno, nel giugno 2005 il sindaco Veltroni viene nel quartiere per inaugurare un parco, Villa Chigi da anni nel degrado e oggetto di lotte per la riqualificazione... Durante la cerimonia di inaugurazione, il sindaco dichiara che non appena possibile inaugurerà una via interna del parco a Paolo Di Nella.
A questa notizia, tra l'incredulità generale l'unica reazione è quella di un manifesto di rifondazione in cui si rende nota l'idea di Veltroni e in cui si dice che la cosa non piace, perchè nel nome di Di Nella vengono ancora oggi fatte minacce di violenza, picchetti e quant'altro...
La controrisposta arriva puntuale con le sassate lanciate di notte contro un'associazione del quartiere e contro il circolo di rifondazione, insegne rotte, scritte sui muri etc.

Improvvisamente a settembre, visto che nessuno sembrava saperne nulla, arriva un invito agli istituzionali di comune e municipio in cui si dice che il Sindaco è lieto di invitare le varie "signorie" all'intitolazione della via a Paolo Di Nella nel Parco di Villa Chigi, il giorno Giovedi 13 ottobre 2005. Interverrà Alemanno.

Ora, pur avendo dei forti dubbi sull'idea di Veltroni di affossare la memoria di quegli anni (ancora troppo vicini)con strade e targhe; quello che più mi infastidisce è che in questo modo vengono leggittimate tutte quelle azioni di cui sopra. Tra l'altro, se per quel che mi riguarda la tragedia della morte di un ragazzo seppur fascista è sempre una tragedia, vorrei capire perchè nessuno ne ha parlato o sembra saperne nulla...
Veltroni è forse interessato a qualche voto in più in quel quartiere? Magari proveniente da destra? Oppure è davvero convinto che sia un bel modo di fare "pacificazione"?? Allora perchè non è stata pubblicizzata come iniziativa? Se ne vergogna? Perchè in Comune è passato tutto così, senza che nessuno avesse modo di parlare? Perchè nel Municipio, per quel che ne so, nessuno si è opposto, almeno formalmente? neanche l'opposizione?

Lk.



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Via l'Italia da Nassirya!
by proletario Thursday, Oct. 13, 2005 at 12:37 PM mail:

Ho visto Veltroni due anni fa in TV alla festa del due Giugno sul palco del governo al fianco di Tremaglia mentre applaudiva sbraciandosi assieme a Tremaglia il passaggio dei militari che stanno ancora invadendo Nassirya.
E' questa la sinistra? Votiamo Simona Panzino e Luca Casarini o questo paese è veramente alla frutta!

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A Paolo
by La Comunità Thursday, Oct. 13, 2005 at 12:43 PM mail:

10 febbraio 1983, ore 5.00. Camera mortuaria del Policlinico. Il corpo di Paolo è avvolto in un sudario, stretto in vita da una sottile fettuccia che mette in risalto la figura sottile e slanciata, distesa e quasi inarcata in una compostezza scultorea. Il volto chiuso e concentrato in un’intensità sconvolgente, rivela ancora il soffio di vita che lo animava fino a poche ore prima.

Un giglio bianco infilato nella fettuccia, omaggio di un’infermiera che aveva saputo che proprio quel giorno Paolo avrebbe compiuto vent’anni, sigilla un’immagine di purezza. Difficile accostare questa immagine ai nostri ricordi della vita quotidiana di Paolo: i suoi capelli arruffati, il corpo nascosto in assurde tenute attivistiche, gli occhiali… (…)".

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ben venga
by tutto quello che meritiamo. Thursday, Oct. 13, 2005 at 12:53 PM mail:

ben vengano le vie intitolate a Paolo di Nella, e obbrobrio per Rifondazione che si oppone perché "nel suo nome vengono portate avanti violenze e minacce" (palla colossale, menzognera ed in malafede). Che gente piccola e meschina! Per coerenza ed onestà intellettuale, ci si sarebbe aspettati che almeno avessero avuto i coglioni di brindare perché era stato ammazzato un fascista.

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io
by io Thursday, Oct. 13, 2005 at 1:10 PM mail:

io sono d'accordo, è giusto sia intitolata una via, all'ennesimo ragazzo strumentalizzato dalla politica, e dalle ideologie, onore a paolo, fanculo al fascismo (in questo caso). (A)

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Rifondazione fatta cadere la giunta veltroni
by Rifondazione sostiene tutto questo? Thursday, Oct. 13, 2005 at 1:18 PM mail:

Rifondazione deve dare l'esempuio: far cadere immediatamente la giunta di veltroni e quella di cofferrati a Bologna.Non è credibile un partito che si definisce comunista diretto da deputati con eneormi privilegi e salari milionari che sostiene giunte come quelle di veltroni e di cofferrati.

Inizia a dimostrare di essere per il comunismo compagno Bertinotti togliendo la fiducia alla giunta di cofferrati e a quella di veltroni!O volete solo il ritorno al potere di prodi?

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la tragedia
by virus Thursday, Oct. 13, 2005 at 1:36 PM mail:

La tragedia di un giovane ragazzo morto per il nulla, una vita persa senza senso e senza scopo, questo è molto triste, darsi da fare per ideali da nulla e perdere la vita per questo.

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beh
by democrazia Thursday, Oct. 13, 2005 at 1:39 PM mail:

se si può dedicare una via ad arafat, se ne può dedicare una anche ad un pischello fascista.

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oh, cristo...
by tristezza Thursday, Oct. 13, 2005 at 2:16 PM mail:

"E' questa la sinistra? Votiamo Simona Panzino e Luca Casarini o questo paese è veramente alla frutta!"

oh, cristo...

votiamo una bella bottiglia piena di benzina su fasci veltroni e disobbedienti...riformisti del cazzo, la sinistra non siete voi!

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lo scopo della vita
by x virus Thursday, Oct. 13, 2005 at 2:18 PM mail:

1: non conoscevi paolo Di Nella, quindi non puoi giudicare nè lui nè i suoi ideali, in cosa credesse e perché.
2: perdere la vita, tragico destino, morte senza scopo... ti informo che non è finito sotto un treno mentre "fascisteggiava".E' stato AMMAZZATO. da gente di cui presumo che non avesse nè senso di esistere nè ideali nobili.

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Ricordare Paolo
by il solito Thursday, Oct. 13, 2005 at 2:38 PM mail:

Ricordare Paolo. Questo il senso di una via dentro Villa Chigi. Ricordarlo per sempre, oltre l'odio che l'ha ucciso.
Lasciateci ricordare in santa pace uno di noi che ha lottato fino all'ultimo.

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quante chiacchiere inutili
by wentily Thursday, Oct. 13, 2005 at 3:06 PM mail:

una via non può avere il nome di un fascista, punto e basta.. i morti sono morti, ma vanno giudicati per quello che hanno fatto in vita

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è peccato ricordare i fascisti ammazzati?
by ...ma quanto ci dispiace! Thursday, Oct. 13, 2005 at 3:14 PM mail:

"Quello che hanno fatto in vita..." ad esempio sono stati ammazzati da un odio bestiale a vent'anni. Vent'anni, giovinezza, una famiglia, una ragazza, ideali, sogni, vita. Vent'anni spezzati dall'odio, che ancora vorrebbe proliferare starnazzando che non si intitolano le vie ai fascisti (perché senza memoria di quegli anni, quell'odio può ancora agire indisturbato... se invece si ricordano i vari Ramelli e Di Nella perde la sua verginità storica, la sua legittimazione antifascista di questo paese di pecoroni). Avete paura che la gente scopra chi siete, e mandi a fanculo voi e le vostre spranghe assassine?
Sacrosanto, allora, ricordare dove può arrivare la bestialità, con una via intitolata alle vittime di quest'odio.

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una volta tanto...
by Lk Thursday, Oct. 13, 2005 at 3:20 PM mail:

...Mi è piaciuto leggere quasi tutto quello che ha seguito il mio post... Non ho letto troppi insulti o angherie come mi aspettavo.

Non conoscevo Paolo, così come non conoscevo tutti gli altri uccisi non si sa bene per cosa.

Quello che però non mi va giù è che tutt'oggi, mentre si tenta di "ricordare senza odio", aggressioni e minacce vengono correntemente attuate per quelle stesse motivazioni per cui Paolo è morto.
Non bisogna andare lontano basta leggere un po' su Indymedia... Io stesso, in un altro quartiere mi sono beccato 15 giorni di prognosi per trauma cranico, senza aver avuto modo di difendermi, mi è stato solo concesso di sapere il motivo dell'aggressione.

In secondo luogo, penso sia una posizione più che legittima dire che questa cosa sia giusta, come è legittimo dire che non lo è. Quello che mi da fastidio è il fatto che Veltroni si sia nascosto per questa iniziativa, questa è la strumentalizzazione, perchè ripeto che per quel che penso io, un ragazzo che muore è un episodio tragico, chiunque esso sia.
Non voglio che il mio post sia preso per un messaggio di rabbia per la via a Paolo, mi da fastidio proprio quel modo di cui parlavo.

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sogni? ideali?
by wentily Thursday, Oct. 13, 2005 at 3:26 PM mail:

sogni? ideali? come ad esempio bruciare neri, omosessuali ed ebrei? che bei sogni e che bei ideali..
siete solo degli squallidi inconvenienti della democrazia.
nessun ragazzo dovrebbe morire a vent'anni, io ho rispetto per la vita.
ma un fascista, solo perchè morto, non può diventare un santo. ognuno le proprie idee e le azioni compiute in vita se le porta nella tomba.

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inoltre...
by Lk Thursday, Oct. 13, 2005 at 3:44 PM mail:

Tra l'altro mi ero domenticato di dire una cosa... e cioè che non sono affatto d'accordo che mettere una targa significhi ricordare... ricordare cosa poi? Stiamo parlando di 20 anni fa, le persone coinvolte sono ancora vive e ricordano tutto eccome.
Guardate cosa sta accadendo con la storia della Resistenza... ora i repubblichini vengono equiparati ai partigiani, poi ora esce un libro in cui si dice che erano centinaia di migliaia... Insomma anche qui si tende a far credere che tutti fossero sullo stesso piano.
Questo è ricordare? No, questo è mettere una bella pietra sopra la memoria. Lo stesso sta avvenendo per gli anni 70 e 80, con la sola differenza che non sono passati 50 anni e che sono sicuro che se qualcuno attacchina un manifesto sopra lo striscione di viale libia finisce pestato.

Allora se si vuole ricordare facciamolo pure, ma consapevoli della realtà di ciò che si deve ricordare, il neofascismo non è che sia un movimento di pacifisti e aspiranti missionari, Di Nella fu ucciso per gli stessi motivi per cui sono stati uccisi altri vittime di un modo perverso di agire la politica, una targa a testa non li rimetterebbe in vita nè li farebbe passare per eroi.

Lk.

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state bene così
by marmista Thursday, Oct. 13, 2005 at 4:14 PM mail:

spero si mettano milioni di targhe

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memoria & memorie
by rosso pasquino Thursday, Oct. 13, 2005 at 4:28 PM mail:


ma nessuno si ricorda che Veltroni era il segretario dei ds all'epoca dei bombardamenti sulla popolazione jugoslava ?
Un boia può ben mettere una targa per un fascista.
Ma da quando le municipalità sono state riverniciate come "ribelli" di destri ne sono stati sdoganati più d'uno..

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Non confondere Ramelli con Di Nella
by yuptost Thursday, Oct. 13, 2005 at 8:27 PM mail:

Non è il caso di confondere il brutale omicidio di un ragazzo che aveva solo la colpa di aver scritto un compito in classe infelice e che rappresenta forse la pagina più intollerante raggiunta del movimento uno dei momenti di isteria di massa più preoccupanti e una delle nostre azioni più vergognose in assoluto con la vicenda Di Nella.
Non sappiamo se sia stato un compagno o meno a ucciderlo ma sappiamo che Di Nella era un picchiatore che di teste a sua volta ne aveva spaccate parecchie, era un fascista intollerante e che probabilmente chi gli ha spaccato la sua probabilmente nemmeno voleva ammazzarlo ma intendeva ricambiarlo di qualche sua recedente affettuosa attenzione.
E' sempre una tragedia che un ragazzo di vent'anni finisca in quel modo, ma di sicuro è ipocrita il lamento degli amici di Di Nella che tante vite hanno rischiato di spezzare allo stesso modo e che ancora oggi ne difendono la memoria nel nome della stessa intolleranza e della stessa violenza.
Nessun commento per l'opportunismo di Veltroni.


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..
by ... Thursday, Oct. 13, 2005 at 8:28 PM mail:

ai ai ai
che male alle cervella......

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sticazzi
by chivesencula Thursday, Oct. 13, 2005 at 9:17 PM mail:

tutto sto polverone contro veltroni, per un contentino del cazzo dato a quei 4 cojoni!
una via microscopica dentro una delle 100 ville de Roma.

ma davero 10 100 1000 de queste targhe!

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...
by ak-47 Thursday, Oct. 13, 2005 at 9:27 PM mail:

si vergogni veltroni a dare spazio a questa gente, tra l'altro non si vede perchè si debba perdere tutto sto tempo con sto morto e non con milioni di altri, ma solo perchè questo era un picchiatore con idee criminali e naziste evidentemente per qualcuno significa che si debba esibirne la morte.bella pèersona deve essere stato poi ,basta leggere la descrizione dei suoi amici, che devono essere una manica di delinquenti,squadristi e nazisti, per rendersi conto di che razza di feccia era sto Nella
10 100 100 foibe

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il buonismo
by lasciamolo Thursday, Oct. 13, 2005 at 11:42 PM mail:

ai buonisti..a chi li considera bravi ragazzi!!!Ma che trip s'è preso??

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per favore
by bastava il silenzio Thursday, Oct. 13, 2005 at 11:54 PM mail:

sì, vabbè, Di Nella picchiatore. da quando aveva 12 anni, probabilmente. E magari è stato ammazzato per sbaglio da uno che voleva solo vendicarsi...
Ma per favore.
Se non sapete più cosa inventarvi basterebbe restare in silenzio....

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NON BASTERANNO 100 CAROGNE NERE
by VALERIO VIVE Friday, Oct. 14, 2005 at 9:53 AM mail:

UN'IDEA NON MUORE

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prima di parlare
by informatevi Friday, Oct. 14, 2005 at 10:54 AM mail:

Dossier Paolo Di Nella
Sono passati molti anni da quella notte fredda, e molte cose sono cambiate. Ma non la nostra voglia di ricordare, di continuare a costruire il nostro futuro sull'esempio di Paolo...
TRE STORIE... ...PER NON DIMENTICARE
La prima storia…
…un colpo alle spalle, una vile aggressione
Paolo amava il suo quartiere, e proprio in nome di questo amore aveva programmato una battaglia per l'esproprio di Villa Chigi, che voleva far destinare a centro sociale e culturale. Per far partecipare gli abitanti del quartiere a questa battaglia sociale, il 3 febbraio sarebbe dovuta cominciare una raccolta di firme degli abitanti della zona. Paolo, impegnato in prima persona nell’iniziativa, aveva dedicato gran parte della giornata del 2 febbraio ad affiggere manifesti che la rendevano pubblica. Dopo una breve interruzione, l'affissione riprese alle 22.00. Durante il percorso non ci furono incidenti, anche se Paolo e la militante che lo accompagnava, notarono alcune presenze sospette. Verso le 24.45 Paolo si accingeva ad affiggere manifesti su un cartellone, situato su uno spartitraffico di Piazza Gondar, di fronte a dove era situata la fermata Atac del 38. Qui sostavano due ragazzi che, appena Paolo voltò loro le spalle per mettere la colla, si diressero di corsa verso di lui. Uno di loro lo colpì alla testa. Poi sempre di corsa, fuggirono per Via Lagotana. Paolo, ancora stordito per il colpo, si diresse alla macchina, da dove la ragazza che lo accompagnava aveva assistito impotente a tutta la scena. Dopo essersi sciacquato ad una fontanella la ferita, ancora abbondantemente sanguinante, Paolo riportò in sede i manifesti e il secchio di colla. Verso l'1.30, rientrò a casa. I genitori lo sentirono lavarsi i capelli, muoversi inquieto e lamentarsi. Lo soccorsero chiamando un'ambulanza, che però arrivò quando ormai Paolo era già in coma. Solo nella tarda mattinata del giorno dopo, il 3 febbraio (tardi, maledettamente tardi per uno nelle sue condizioni), Paolo venne operato, e gli vennero asportati due ematomi e un tratto di cranio frantumato.
La seconda storia…
…le indagini
Le prime indagini furono condotte con estrema superficialità dal dirigente della DIGOS romana incaricato del caso, il dott. Marchionne. Non ci furono infatti né perquisizioni né fermi di polizia per gli esponenti dell'Aut.Op del quartiere Africano. La ragazza che era con Paolo, unica testimone dell'agguato, venne interrogata dagli inquirenti, che, più che all’accertamento dei fatti, sembravano interessati alla struttura organizzativa del Fronte della Gioventù e ai nomi dei suoi dirigenti. Tutto per dar corpo all'ignobile storiella della "faida interna". L'istruttoria sembrò avere una solerte ripresa quando al capezzale di Paolo arrivò anche l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Passato però il momento di risonanza dovuto a questo gesto, tutto sembrò tornare ad essere chiuso in un cassetto. La sera del 9 febbraio, dopo 7 gg di coma, la solitaria lotta di Paolo contro la morte giunge al termine: alle 20.05 muore. Seguirono giorni di forte tensione, in cui finalmente gli inquirenti si decisero, almeno apparentemente, a dare concretezza alle indagini. Vennero finalmente fatte alcune perquisizioni nelle case dei più noti esponenti dei Collettivi autonomi di Valmelaina e dell'Africano. Uno dei massimi sospettati era Corrado Quarra, individuato perché non nuovo ad aggressioni a ragazzi di destra. Dopo aver tentato varie volte di sottrarsi all'incontro con i magistrati, comportamento che non fece altro che confermare i sospetti su di lui, venne arrestato per caso la notte del 1 agosto ‘83. In un confronto all'americana Daniela, la ragazza che era con Paolo quella notte, lo riconobbe come colui che materialmente colpì Paolo. In conseguenza dell’avvenuto riconoscimento il fermo di polizia a suo carico divenne ordine di cattura per omicidio volontario aggravato da futili motivi. Dopo 3 mesi di silenzio, il 3 novembre la ragazza venne convocata per il secondo riconoscimento. Mentre si concentrava, fu avvicinata da una donna, che fu solo in seguito qualificata come avvocato difensore di uno dei due indiziati, la quale disse alla ragazza di fissarsi sulle caratteristiche somatiche della persona che accompagnava lo sprangatore. Daniela indicò il secondo presunto aggressore con sufficiente sicurezza, nonostante il magistrato le avesse più volte chiesto se ne era sicura. A questo punto si rivelò il tranello in cui era caduta: il giovane da lei riconosciuto non era l’indiziato, ma un amico a lui molto somigliante e per questo appositamente scelto dalla difesa. Inoltre, nel gruppo di persone tra le quali Daniela doveva effettuare il riconoscimento, vi era lo stesso Quarra, che nel frattempo si era fatto crescere la barba. A questo punto il giudice istruttore dr. Calabria disse alla ragazza che, se aveva sbagliato il secondo riconoscimento poteva aver sbagliato anche il primo. Discorso preparatorio finalizzato a facilitare la scarcerazione di Quarra, che avvenne, con proscioglimento da tutte le accuse, il 28/12/1983. Questo avvenimento, che segnò la fine delle indagini sull'omicidio di Paolo, passò sotto silenzio. Se ne avrà infatti notizia solo il 30/05/1984, grazie ad un comunicato stampa del Fronte della Gioventù.
La terza storia…
…la nostra, nell’Esempio di Paolo
E’ stato molto difficile superare i giorni successivi alla morte di Paolo senza lasciarsi trasportare dalla rabbia e dal dolore per la morte di un fratello, ucciso vigliaccamente da un colpo alle spalle. Per chi ha diviso con Lui la militanza quotidiana, non farsi trasportare dalla spirale di tensione di quei momenti non è stato semplice. Il Fronte della Gioventù però ci riuscì è trasformò il furore di allora in lucida determinazione a non arrendersi, ad insistere nella decisione di mettere in pratica una “vendetta” molto particolare: trasformare in realtà i sogni, gli ideali ed i progetti di Paolo. Ed oggi, sebbene molte cose siano cambiate, quello spirito è rimasto lo stesso. Anzi è divenuto più forte, alimentato dall’amore di chi ha portato avanti le nostre idee quando questo significava rischiare tutto e dall’entusiasmo che l’esempio di Paolo ha acceso negli occhi di molti ragazzi che hanno cominciato a fare politica dopo il suo sacrificio. E quella vendetta che allora si decise di portare avanti ha dato i suoi risultati, che sono andati oltre ogni aspettativa. Quella vendetta infatti si attua ogni volta che uno di noi, entrando a far parte di un qualsiasi livello delle istituzioni, facendo politica nelle scuole o attività per le strade dei nostri quartieri, riesce a dare vita a quello in cui crede, a quello in cui credeva anche Paolo. E allora ogni assemblea d’istituto che riusciremo ad ottenere, ogni parco che riusciremo a far destinare a verde pubblico, ogni proposta di legge che riusciremo a far approvare, ogni battaglia culturale e sociale che porteremo avanti, sarà come far rivivere Paolo. O meglio, sarà come se non se ne fosse mai andato, perché riuscirà, attraverso di noi, a realizzare quello in cui ha sempre creduto, fino al sacrificio estremo.
E’ difficile parlare di Paolo, che ha dato la vita per quell’Ideale in cui tutti crediamo, che è stato capace di sacrificare la propria giovinezza in nome di qualcosa di più alto, di più luminoso, di più vero. E’ difficile perché qualunque parola sembra inappropriata se usata per descrivere il gesto di un ragazzo come noi, che per il solo fatto di aver scelto la strada più dura, è morto a vent’anni. E’ difficile perché di fronte al sacrificio estremo spesso ci si sente estremamente piccoli e inadeguati e qualunque cosa si dica o si faccia sembra sciocca. E’ difficile, ma vogliamo provarci lo stesso, seguendo quel filo rosso che ci lega indissolubilmente a chi ha percorso prima di noi la strada sulla quale oggi stiamo camminando. Molti di noi hanno conosciuto Paolo solo ascoltando i ricordi di chi ha diviso con Lui la militanza quotidiana, leggendo la sua storia, guardando negli occhi sua madre. Eppure possiamo dire di aver vissuto con Lui, perché dividiamo la stessa anima. Stasera, come in tutti gli altri giorni della nostra vita, vogliamo dire a Paolo, e a tutti quelli che sono con lui in quella verde valle lontana e senza tempo, che noi ci siamo. Con tutte le nostre debolezze, con la stanchezza e lo scoraggiamento che a volte si fanno davvero pesanti, con i piccoli sacrifici di ogni giorno, che non sono niente se paragonati al loro. Ci siamo, e continuiamo, nel nostro mondo e nel nostro tempo, a percorrere la strada che prima di noi ha visto i loro passi svelti attraversare la vita, consapevoli del fatto che abbiamo scelto di vivere un ideale che va oltre il tempo e oltre la storia, un ideale che ha vissuto in loro e che ora vive in noi. Ci siamo, e sappiamo che in ogni semplicissimo atto della militanza di ogni giorno, come un’affissione, un volantinaggio, una riunione, un’assemblea, ci sono con noi anche loro. C’è chi il sangue è chiamato a versarlo tutto insieme e chi goccia a goccia: quando ci sentiamo stanchi e scoraggiati, quando ci assalgono i dubbi sulla scelta della militanza, sarà sufficiente pensare a chi, ragazzo di vent’anni come noi, ha versato il suo sangue tutto insieme e ci ha lasciato il dono più prezioso che si possa mai ricevere: un esempio da seguire.

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no spam fascista
by x admin Friday, Oct. 14, 2005 at 11:26 AM mail:

Almeno i copiaincolla da siti fasci possiamo risparmiarceli?

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almeno?
by anvedi questo Friday, Oct. 14, 2005 at 4:09 PM mail:

perchè dovrebbe essere iddato?!?! si limita a raccontare i fatti come sono andati per quanto riguarda l'aggressione, la vicenda giudiziaria e la reazione alla morte... cos'è ti dà fastidio la verità???
e quell'altro che si firma valerio vive co quello stupido slogan... si informasse! lo sanno tutti che non sò stati i fasci ma qualche apparato di stato corrotto che probabilmente valerio aveva scoperto mentre compilava quel "famoso" dossier....

ragazzini...

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x anvedi questo
by Daniele Friday, Oct. 14, 2005 at 4:23 PM mail:

Puoi dire qualcosa di più sugli autori della morte di Valerio Verbano? Comunque c'è solo da ringraziare il cielo che quella stagione sia finita, quella di Veltroni è un'iniziativa giusta, non ha nulla di destroide nel senso cofferatiano (sindaco) del termine.

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si chiude un periodo di odio?
by nathan never Friday, Oct. 14, 2005 at 5:18 PM mail: nathan.never@.it

Caro Veltroni,quel periodo è ben lungo prima di chiudersi.
facciamo un salto di meno 10 anni in avanti, è troviamo Auro Bruni di 17 anni,l'unica colpa di avere la pelle nera nonostante era nato a Roma e parlava in dialetto (romanesco) figlio di immigrati Eritrei, ma italiano di fatto.Assassinato senza pietà nell'attentato che distrusse il c.s.a.Corto Circuito.Rivendicato dai nazionalisti Italiani che pochi giorni prima uccisero degli immigrati Africani in Emilia R.rivendicando anche questo attentato. Allora ci viene spontaneo chiederci quando verra' intitolata una vian ad Auro, Valerio, roberto,Giorgiana,ed molti altr* uccisi da poliziotti e fascisti ,che oggi girano liberi e impuniti.Per non parlare della tragica storia di Carlo Giuliani.B.R.X.A. per non dimenticare la nostra storia.

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Veltroni traditore dei compagni caduti
by Alceste76 Friday, Oct. 14, 2005 at 6:12 PM mail:

Basta intitolare strade a fasci o dedicare loro delle targhe.
Sono operazioni inutili e dannose.
Inutili perché ai compagni non ne può fregare di meno e i fasci non aprezzano, anzi. Forse Veltroni nella sua mente bacata pensa di fare una buona azione e magari di conquistare stima e, perché no, qualche voto a centrodestra.
Dannose perché i fasci, complice tutta la stampa berlusconiana, da tempo non fanno che tirare fuori queste vicende per riscrivere la storia in funzione anticomunista, cercano di passare come delle povere vittime che subivano la violenza "rossa".
E poi quali amministrazioni di centrodestra hanno mai dedicato una via ai compagni assasinati da fasci e sbirri?
Veltroni vergogna!

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verbano vive
by yyy Saturday, Oct. 15, 2005 at 10:26 PM mail:

milioni di targhe per i fascisti ammazzati............magari!!!!!
n10 100 1000 acca larentia

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a valerio verbano bisogna intolargli il nome di una citta'
by b Sunday, Oct. 16, 2005 at 6:50 PM mail:


a Valerio Verbano bisogna intotalargli una citta'

ps
ho visto su internet non c'e neanche una strada a Roma intotalata a Valerio

qualcuno puo' confermarmi questa cosa


liberta per gli oltre cento prigionieri comunisti
chiusi nelle carceri lager dello stato italiano da oltre dieci anni

liberta' per la comandante brigatista rossa Nadia Lioce

dedichiamo pure un paio di piazze a compagno galesi
assassinato dai servi della borghesia imperialista



casa, lavoro, strumenti per vivere, reddito per tutti/e
fascisti per nessuno

w il comunismo

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Finalmente
by D.M.L. Tuesday, Oct. 25, 2005 at 6:12 PM mail: duxmealux@mailinator.com

Ricordare Paolo per tutto quello che ha significato, finalmente. Bravo Veltroni, l'unica cosa buona che ha fatto dopo aver fatto sgomberare il Foro753.

Rossi al muro.

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verbano spione infame
by in guerra le spie si uccidono Tuesday, Oct. 25, 2005 at 6:28 PM mail:

in guerra di solito le spie e gli infami si fanno fuori

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e basta
by fscst Wednesday, Oct. 26, 2005 at 11:32 AM mail:

questo è il massimo grado di espressione politica che sia destra che sinistra riescono a mostrare!
Sembriamo ragazzini che litigano per la caramellina!
Non è necessario uccidere per portare avanti un idea, uccidi solo ciò che temi.
A Paolo è stata intitolata una via a villa chigi, perchè è stato ucciso mentre attacava manifesti per il recupero di quella villa.
Se volete il confronto violento e sia...
niente armi solo le mani ma sempre corretti, se volete la legge della strada.
Penso comunque che sia una cazzata... Preferisco una sana litigata a parole con tanto di insulti dell'ultimo minuto...
Fate i bravi... anzi facciamo i bravi!
Non se ne può più dell'odio!

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...
by ak Wednesday, Oct. 26, 2005 at 11:46 AM mail:

Se volete il confronto violento e sia...
niente armi solo le mani ma sempre corretti


--ma non siete voi quelli che aggrediscono in qundici le ragazze allo stadio??

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Vergogna
by theropithecus Saturday, Mar. 11, 2006 at 8:57 PM mail:

Si vergogna, perchè c'è ancora chi nel 2006 riesce a fare distinzioni tra morti di serie A e morti di serie B, c'è chi ancora non ha il rispetto della vita umana, perchè era fascista....

Giustissimo ricordare Paolo con il nome di una via, è stato ucciso mentre attacava un pacifico manifesto di protesta per ottenere più verde per il suo quartiere..

Vergognoso è l'autore di questo peseudo articolo che ancora nutre dubbi su come si siano svolti i fatti


Paolo Vive

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