dall'unità 15 ottobre 2005
cronaca di roma
15 Ottobre 2005
Ore 10: lezione di «Moratti» in metropolitana
Docenti e ricercatori della seconda università allestiscono al capolinea della linea A un «insegnamento di protesta»
di Paolo Molinari
ORE DIECI: LEZIONE DI RIFORMA in metropolitana. Dopo l’esperimento dei professori di Matematica della Sapienza che martedì si erano trasferiti con tanto di lavagne sul piazzale antistante il rettorato, ieri i ricercatori e i docenti di Scienze dell’Università di Tor Vergata hanno fatto lezione al terminal Anagnina, capolinea della linea A. L’obiettivo è sempre lo stesso: far conoscere i contenuti del disegno di legge Moratti a quante più persone possibili e fermare in tempo una riforma che tinge di nero il futuro della ricerca in Italia. Tutti insieme dunque anche se ieri alla «prima ora» erano molti gli studenti assenti. Colpa dell’occupazione messa in pratica giovedì pomeriggio, sempre a Scienze. La sera poi studenti, ricercatori e professori hanno improvvisato un corteo che, uscendo dalla facoltà, ha attraversato il centro commerciale la Romanina ed ha raggiunto l’edificio del Rettorato dove era in corso una seduta del senato accademico. A quel punto una delegazione composta da due studenti, due ricercatori e due professori è stata ricevuta dai senatori ai quali è stato rivolto l’invito a dimettersi in massa. «Come ci aspettavamo le dimissioni non sono arrivate - commenta Valentina del collettivo “Lavori in corso” - ma i senatori hanno sospeso la seduta in segno di solidarietà con quanti manifestavano. Un risultato che ci riempie lo stesso di gioia e coraggio ad andare avanti». Una bella iniezione di coraggio è giunta anche dalla Crui, la Conferenza dei rettori, che in un documento del 13 ottobre, ha espresso l’unanime giudizio negativo nei confronti della riforma. Tanto è stato l’apprezzamento per la presa di posizione dei rettori, che i ragazzi di Tor Vergata ne hanno fatto un manifesto e ieri il documento veniva distribuito all’ingresso della facoltà occupata. «Sono preoccupato per il futuro dell’università italiana», ha detto il rettore di Roma Tre, Guido Fabiani, che per la Crui ha la delega su valutazione e riforma, «lo vedo nero. Nel ddl che riforma l’università non c’è innovazione, non ci sono risorse, non c’è ricerca, non c’è merito, non c’è valutazione, non c’è posto per i giovani». Ma a preoccupare il rettore della più giovane università romana è anche la finanziaria «che ci toglie soldi con la diminuzione del fondo di finanziamento: dai 6 milioni e 975mila euro del 2005 siamo passati ai 6 milioni e 919mila euro di oggi. Ci toglie 60 milioni di euro dal fondo dell’edilizia universitaria. Ci toglie i fondi di accantonamento di bilancio. Se va avanti così per l’università sarà una mazzata terribile». È anche alla luce della presa di posizione della Crui e delle dichiarazioni del professor Guido Fabiani, che acquista una particolare importanza l’appuntamento del 19 ottobre. Renato Guarini, rettore della Sapienza, ha infatti convocato per quel giorno una conferenza di ateneo per discutere del disegno di legge di riforma sullo stato giuridico e sul reclutamento dei docenti universitari. La conferenza si terrà nell’Aula Magna del Rettorato dalle 11 alle 13 e vi parteciperanno delegazioni di docenti, rappresentanze sindacali del personale e studenti eletti nei consigli di facoltà.
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