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[Lampedusa] Un video mostra gli abusi sui migranti
by Black_Cat Saturday, Oct. 22, 2005 at 1:50 PM mail:

Lampedusa, un video mostra gli abusi sui migranti nel cpt e le deportazioni in manette

Un filmato ancora inedito conferma il reportage di Gatti su L'Espresso e rivela: il giorno prima dell'ispezione Ue Borghezio organizzò personalmente lo svuotamento del centro. Catania: «Ora abbiamo le prove che quella visita fu una farsa»
Laura Eduati
Se non bastava il reportage di Fabrizio Gatti, basteranno almeno le immagini di La7, che ha filmato le deportazioni dei migranti verso la Libia il giorno prima dell'ispezione al cpt di Lampedusa da parte della Commissione libertà civili dell'europarlamento, avvenuta il 15 settembre.

E che immagini: migranti con i polsi legati da lacci di plastica, alcuni costretti a fare il saluto militare. Quel giorno a dirigere il traffico c'é l'europarlamentare iperleghista Mario Borghezio, che assiste alle deportazioni e si lamenta per la visita, l'indomani, dei suoi colleghi. Per dire: il giorno dopo, mentre al gruppo di deputati Ue veniva presentato un centro di permanenza lindo e pulito, con soli 11 stranieri (Claudio Fava dei Ds ebbe a dire: «siamo più numerosi noi delegati che i migranti detenuti qui dentro»), Borghezio proclamava che il cpt era meglio di un hotel a 5 stelle e che lui ci avrebbe dormito tranquillamente. Rifondazione e i Ds gridarono alla farsa: com'era possibile che il centro fosse vuoto e igienizzato quando d'estate contiene in media 400 stranieri?

Poi vennero le righe del giornalista de L'Espresso, che si era finto curdo ed era rimasto nel centro otto giorni, anche lui a settembre. Gli abusi di cui fu testimone - video porno mostrati a ragazzi maghrebini, schiaffi, identificazioni sommarie e completa assenza di assistenza legale - non vennero creduti dai partiti della maggioranza. Ora il video dell'équipe televisiva guidata da Mauro Parissone inchioda il governo italiano. E Pisanu, che ha sempre respinto l'ipotesi di un centro dove si violano i diritti umani: due giorni fa il ministro dell'Interno ha addirittura dato il via al trasferimento del cpt dell'isola in una caserma dove verrà ribattezzato come "centro di accoglienza".

Il video si chiama "Ultimi giorni a Lampedusa" e andrà in onda in esclusiva sabato 22 ottobre alle 21 su La7. Nelle immagini si vedono, centinaia di persone in fila al porto di Lampedusa o sulla pista dell'aeroporto. «E' l'operazione di svuotamento del centro - scrive L'Espresso, che oggi dà il secondo scoop in un mese - che il governo ha sempre smentito».

Giusto Catania, europarlamentare di Rifondazione presente anche in quell'ispezione, è soddisfatto: «Finalmente comincia a venire a galla la verità sul Cpt di Lampedusa. Le raccomandazioni dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite confermano che nell'isola siciliana sono state fatte espulsioni di massa e identificazioni sommarie. E' ormai assolutamente certo che la delegazione è stata raggirata dal governo italiano che ha dato un'immagine falsata del centro». «Adesso serve fare chiarezza. Il Cpt di Lampedusa va chiuso immediatamente perché è un centro di reclusione fuori dallo sguardo e dal controllo democratico e la logica sulla quale si basa non è emendabile» ha aggiunto Catania.

Martedì prossimo, a Strasburgo, quattro gruppi parlamentari (Sinistra unitaria europea - di cui fa parte anche il Prc -, Socialisti, Verdi e Liberali) hanno in programma un'audizione con il giornalista Fabrizio Gatti e con l'autore del filmato, Mauro Parissone. «Saranno mostrate ai parlamentari le inchieste e i filmati che dimostrano ancora una volta quanto sia vergognosa questa struttura. Chiediamo che anche il ministro Pisanu venga al Parlamento europeo per chiarire la posizione del governo italiano» ha concluso l'eurodeputato del Prc.

Intanto l'Assemblea nazionale delle reti migranti e antirazziste lancia un nuovo appello: sabato 22 ottobre tutti a Bari e a Gradisca di Isonzo (Gorizia) per manifestare contro i cpt e i centri di identificazione e per chiedere l'abrogazione della legge Bossi-Fini e del pacchetto Pisanu (senza che torni in vigore la precedente Turco-Napolitano), la rottura del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro, una legge in materia di asilo politico che tuteli realmente i richiedenti e i rifugiati, la cittadinanza di residenza e il diritto di voto per tutti gli stranieri. La mobilitazione generale avverrà il 3 dicembre a Roma.

«Il decreto di attuazione della legge Bossi-Fini, che subordina il rinnovo dei permessi alla stipula del contratto di soggiorno con i datori di lavoro, non ha fatto altro che aumentare la precarietà dei lavoratori immigrati - si legge nel comunicato dell'Assemblea nazionale delle reti migranti e antirazziste -, imponendo ai cittadini stranieri di ripetere le pratiche per il rinnovo sempre più spesso, allungando le file in Questura e i tempi di attesa, mentre il vincolo della certificazione delle condizioni abitative ha dato ai datori di lavoro un ulteriore strumento di ricatto. E il pacchetto Pisanu, con l'equazione migrante uguale possibile terrorista, non ha fatto che aggravare questa situazione. Le enclave spagnole di Ceuta e Melilla in Marocco con i loro episodi di violenza, i continui sbarchi e tentativi di attraversamento delle frontiere - spiegano nella nota - sono il chiaro segno che né il mare né la militarizzazione dei controlli sono in grado di fermare quella libertà di movimento che i migranti continuano ogni giorno a praticare».

La manifestazione del 22 ottobre, che chiede infine l'amnistia per i reati sociali di chi si è opposto ai centri di permanenza temporanea, sarà in diretta radio su GlobalRadio, Hot Bird 13° E, frequenza 11199,66 Mhz, pol. verticale, Symbolrate 27500 o su www. meltingpot. org (info reti. migranti@libero. it).

Sulle coste di Lampedusa i barconi continuano a sbarcare: tre solo ieri. Trasportavano in totale 300 persone.

Fonte: http://www.liberazione.it/giornale/051021/LB12D6D5.asp

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