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[Roma] Gli studenti e la giornata della "comunicazione"
by Da Liberazione Sunday, Oct. 23, 2005 at 2:26 AM mail:

I ragazzi de La Sapienza si lanciano in blitz. Occupato il teatro Ambra Jovinelli


Roma, gli studenti e la "giornata della comunicazione"
Il movimento studentesco "no Moratti e no Berlinguer-Zecchino", specie a Roma e a Bologna, continua a crescere. Alunni delle scuole superiori, universitari, ricercatori precari tutti insieme, in attesa della mobilitazione finale del 25 ottobre, quando la Camera darà il sì definitivo al ddl Moratti sullo statuto giuridico dei docenti universitari. Non si è mai vista una mobilitazione così dai giorni della Pantera, nel 1990.

Gli studenti de La Sapienza, che mantengono il record con 14 facoltà occupate, hanno lanciato ieri la "giornata di comunicazione", «perché i media che ci boicottano parlino di noi». I media sono quelli che, quando la mobilitazione ha cominciato a mettere in discussione anche la riforma Berlinguer, hanno calato un silenzio di tomba sulla lotta studentesca. Nelle aule di Fisica si decidono le azioni dimostrative. Nella notte un gruppo di studenti ha calato uno striscione lungo venti metri sulla tangenziale all'altezza della Tiburtina; nel mattino hanno occupato per alcune ore gli uffici dell'Adisu, l'ente per il diritto allo studio, accusato di privatizzare i servizi agli universitari. Nella serata, il colpaccio: l'occupazione pacifica dell' Ambra Jovinelli prima dell'inizio dello spettacolo di Valerio Mastrandrea, "Migliore". Dal palco hanno spiegato agli spettatori la riforma Moratti, raccogliendo applausi a piene mani. Accanto a loro anche i disobbedienti di Esc-Roma.

Ma non è solo Roma: gli atenei più impegnati nella battaglia sono Bologna, Firenze, Napoli, Torino. E Verona, dove «non era mai esistito un movimento studentesco, e invece in questi giorni ne abbiamo creato uno importante», racconta Enrico, uno dei coordinatori, che da qualche giorno fa ha guidato l'occupazione temporanea dell'Aula Magna.

A fare scintille ieri sono state ieri anche le scuole superiori. A Roma un corteo di ragazzi dei licei storici della capitale hanno lanciato fumogeni contro le forze dell'ordine e uova contro il ministero dell'Istruzione. Un gruppetto si è scontrato con gli agenti, e tre persone sono state portate in commissariato per l'identificazione. A Venezia la polizia ha fatto irruzione e ha sgomberato un liceo occupato: gli studenti nella notte avevano chiuso le porte lasciando fuori insegnanti e genitori.

I ricercatori precari della Rete nazionale dei ricercatori precari, loro sì colpiti direttamente dal ddl Moratti che dal 2013 abolisce la figura del ricercatore a posto fisso, seguono con soddisfazione l'evolversi della lotta. Applaudono al fatto che gli studenti si stanno ribellando non solo alle riforme del Polo ma anche alla università secondo Zecchini e Berlinguer: il 3+2 (laurea+specializazzione), che ha frammentato i loro studi. La Rete dei ricercatori si sta evolvendo: patrocinerà le cause collettive degli assegnisti e dei professori a contratto contro gli atenei che non corrispondono loro gli aumenti dovuti o che attuano una cattiva politica contrattuale. La notizia che il comitato pareri della Commissione affari costituzionali della Camera ha giudicato incostituzionale l'art. 1 del ddl Moratti li ha riempiti di speranza. Il parere non è vincolante, e il disegno potrebbe passare ugualmente, ma a questo punto si potrebbe ricorrere alla Corte Costituzionale.

Il sodalizio tra atenei e lavoratori nello spettacolo continua: nella serata il compositore Nicola Piovani ha tenuto una conferenza nelle aule di Fisica, poche ore dopo la "lezione di Pantera" tenuta da alcuni dei protagonisti del movimento studentesco degli anni '90.

La preccupazione dei docenti universitari è che le occupazioni e le mille attività di protesta tengano lontani gli studenti dai libri: il rettore de La Sapienza non ha concesso il blocco della didattica.

La. Edu.

Fonte: http://www.liberazione.it/giornale/051022/LB12D6EC.asp

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