Inutile la mediazione di Rifondazione Comunista. Gli universitari cercano di entrare in comune per parlare con Cofferati, a lungo insultato, ma vengono respinti.
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BOLOGNA - Uno scontro che a molti ha ricordato quelli del '77. Quel che è sicuro e che aumentano i problemi per il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati. Ci sono ora anche gli scontri tra gli studenti che hanno occupato l'università e che vogliono parlare con lui, e le forze dell'ordine che vogliono evitare l'invasione del Municipio. Circa cento ragazzi hanno cercato di entrare in consiglio comunale per interrompere la discussione sugli sgomberi del Lungoreno e per parlare del caro-casa a Bologna. Ma quando sono arrivati sul portone di Palazzo D'Accursio, hanno trovato polizia e carabinieri che hanno impedito loro di entrare. Sul portone del palazzo comunale ci sono stati anche scontri. GLI STUDENTI TENTANO DI ENTRARE - Gli studenti delle facoltà occupate (Lettere, Scienze politiche e Giurisprudenza) hanno provato a entrare sono volate alcune manganellate. Sono rimasti feriti tre studenti, due ragazze di scienze politiche e uno di lingue, e il segretario provinciale di Rifondazione comunista Tiziano Loreti, intervenuto per cercare una mediazione. Sul portone dove erano asserragliati gli studenti è sceso anche il presidente del consiglio comunale Gianni Sofri che ha invitato una piccola delegazione di studenti a salire per parlare con il sindaco Sergio Cofferati, contro il quale sono volati per tutto il pomeriggio cori pesanti. Gli studenti hanno rifiutato l'offerta e dopo alcune resistenze sono stati fatti entrare nel cortile del palazzo.
CORI E INSULTI - Dopo aver continuato a gridare i loro cori all'indirizzo del sindaco e dei Democratici di sinistra il corteo si è sciolto. «Ci hanno impedito - ha detto Giuseppe, il loro portavoce - di entrare in un palazzo pubblico. Abbiamo chiesto di parlare, ci hanno risposto con le manganellate». E sulla piazza sono riecheggiati slogan che richiamano ai movimenti del '77: «Bologna è rossa, ma rossa di vergogna», hanno gridato gli studenti davanti al Comune. Gli scontri non fanno che inasprire il già rovente clima politico all'interno del centrosinistra bolognese. L'ala sinistra della maggioranza è infatti ai ferri corti con il sindaco che nei prossimi giorni presenterà un ordine del giorno sulla legalità che metterà alla porta i contrari, come ha sottolineato lo stesso Cofferati. In consiglio comunale era in corso una discussione sugli sgomberi e le demolizioni delle baracche dei clandestini romeni nei giorni scorsi sull'alveo del Reno, in cui il capogruppo Ds ha accusato Rifondazione «di avere incentivato un processo migratorio caotico e disordinato e di aver prodotto meno tolleranza e meno integrazione». Martedì la già prevista manifestazione studentesca in piazza Maggiore affiancherà inevitabilmente il sindaco di Bologna Sergio Cofferati al ministro Letizia Moratti nelle fila dei «nemici». Comunque un problema a sinistra e non solo.
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