E perchè no?
Fini ha annusato l'aria, e già ieri aveva dichiarato:"An appoggerà in pieno la linea di Cofferati". L'occasione gli era stata fornita dall'ormai famosissimo sgombero a mezzo ruspe, e dall'annunciata riesumazione del famigerato "ordine del giorno sulla legalità".
Cofferati la mena con la legalità, e ha cominciato a menarla per primo. Mandò in avanscoperta Amorosi che promise la denuncia di chissà quali scandali, che conservò per mesi un ponderoso dossier urlando ai quattro venti di aver scoperto la disonestà della commissione casa, ventilando un brutale abuso da parte di Valerio Monteventi (Rc).
Che si trattasse di un'accusa costruita a tavolino, e giocata per sfruttare al meglio la resa mediatica dell'effetto-annuncio è ormai chiaro a tutta la città.
Amorosi è sparito con il suo dossier, che non ha retto l'esame di giunta e autorità giudiziairia, e non a causa di oscuri complotti; ma per la plateale inconsistenza delle accuse e la totale incoerenza dei toni usati dall'assessore-killer (un beneficiato Pincopallino) contro persone un tempo a lui vicinissime.
Che Cofferati abbia seguitato a riproporre questa tattica è altrettanto evidente.
Pochi giorni fa ha dato la stura all'ennesimo scontro con Rc, mandando le ruspe senza neanche consultare i suoi assessori. Anche qui si è trattato di una sceneggiata; sono stati infatti "catturati" una ventina di migranti e demoliti alcuni rifugi di fortuna (che in città chiamano pietosamente "capanne"). Quasi tutta la città è insorta ad un comportamento non previsto, con modalità che hanno urtato anche parecchi cittadini di centrodestra, abituati a Bologna a standard più alti di quelli della destra nazionale. Senza contare l'invadente Curia, per nulla compiaciuta.
Cofferati che abbaia ha comunque alcuni estimatori, e tanti nella sua personale cordata. Mentre cerca di uccidere l'opposizione interna alla sua coalizione, si è già alienato la simpatia di gran parte della città, e di quasi tutti quelli che si erano spesi per la sua elezione senza aspettarsi altro che attenzione.
Cofferati ha scelto lo scontro e dichiarato che chi non firma l'Odg (che nessuno ancora conosce) è fuori. Facile immaginare che il giorno dei morti, per i consiglieri di Rc e Verdi in particolare, nell'Odg sarà servita almeno una frase indigeribile e politicamente significativa.
Ora l'ordine del giorno sulla legalità imbarazza anche i Ds, la Cgil si è pronunciata chiedendo al sindaco di lasciar perdere i diktat. A sinistra sembra prevalere la tesi: -l'Odg si scrive tutti insieme, la giunta e le parti sociali-; non è una cosa che fa il sindaco nella sua stanzina prima di coricarsi.
Vannini, il capogruppo de "La tua Bologna" quel che rimane della lista civica di Guazzaloca, ha detto che si tratta di una farsa. Ha detto che voterà contro chiedendo: "Mi dica, a che serve un voto sulla legalità? E' un passaggio superfluo, chi può essere contro la legalità? Loro voteranno contro all'Odg: "Perchè si tratta dell'ennesima operazione ad effetto di Cofferati, bravissimo a guadagnare le prime pagine dei giornali nazionali". Ricorda che ai lavavetri sono state fatte ben 9 (nove) multe da quando il sindaco mostrato di non gradirli, i rimossi alla maniera di Mugabe sono 20 su centinaia che vivono ancora nel letto del Reno. I rifugi abbattuti sono già ricostruiti. Vannini ricorda che sono aumentati i bolognesi che si sentono insicuri.
Cofferati sta lavorando bene, non a caso il comune ha insistito per inserire due domande molto simili nel questionario sulla sicurezza. Una di queste diceva: " Quanto è importante il rispetto di regole condivise, negli spazi pubblici?" Risposte possibili: molto , abbastanza, poco, per niente.
A proposito di superfluo; forte della risposta granitica dei prodi cittadini bolognesi, a dire il vero perplessi da domande del genere, Cofferati soffia sulla paura, mette in bocca i suoi slogan ai cittadini, massaggia il ventre bottegaio della bestia bolognese. A occhio i rapporti di forza dovrebbero comprimerlo su posizioni più ragionevoli, ma il danno ormai è fatto. A parte imprevedibili colpi di classe, Sergio è già considerato un mentitore professionale, anche oltre le necessità delle politica. Molti in città si sono detti traditi dalle parole del sindaco, e questo non si riparerà facilmente.
Questa sera ha fatto il patatrac, e mentre lui si ostinava a negare l'accesso agli studenti in Consiglio Comunale (storicamente avvenuto più volte senza alcuna conseguenza), la forza pubblica ha dato mostra della sua pochezza manganellando alla cieca davanti al Comune, alla presenza di numerosi eletti in consiglio e del parlamentare verde Cento; accusato da Cofferati di "non essere lì per caso".
Questo è un tic ricorrente di Sergione; recentemente ha trattato da maleducato anche la presidente della Provincia, la signora Draghetti, che non pareva meritarlo. Sergione colpisce sempre per primo il potenziale avversario, non si sa mai. Nessun nemico a sinistra, nessuno al centro, nessuno a destra, randellate per tutti e obbedienza a Lui. Nella carica sono rimasti feriti alcuni studenti ed il segretario provinciale di Rc, Loreti.
Subito coperto da alcuni astuti che hanno definito gli studenti "confusi", Cofferati ha detto che lui i poveri studenti li voleva incontrare(Uno o due li avrebbe anche presi in giro volentieri?).
Morale della favola, da qualche giorno Cofferati era un pò più solo, oggi ha colto al volo l'occasione per esserlo ancora un pò di più. Bologna si trova con un sindaco che, dopo poco più di un anno, ha portato chi lo aiutò a maledirsi.
Apprezzato da An, in crisi ormonale come un undicenne che ha ricevuto in regalo il cappello da cowboy, Cofferati ha ormai guadagnato sul campo la pubblica medaglia di bugiardo ed inaffidabile. Più ci si avvicina alla sinistra, più si trovano le vittime dei suoi attacchi e del suo modo di fare peronista.
L'ipotesi che termini il mandato in anticipo è ancora infondata, ma anche conservarlo in queste condizioni e con la credibilità scesa a zero nella polis e nella politica, potendo ormai far presa solo su qualche anziano e qualche sceriffo; non sarà bene. Cofferati non fa bene alla sinistra, e neanche al centro, farà bene a Fini?.
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