Esprimiamo la nostra solidarietà agli studenti e alla delegazione del movimento per il diritto alla casa, vittime a Bologna di una inutile e inconcepibile aggressione poliziesca mentre chiedevano di partecipare ai lavori del Consiglio Comunale. Francamente pare del tutto infondata la giustificazione del sindaco bolognese, di dover agire per determinare il rispetto della legalità; più forti sembrano le ragioni politiche di Cofferati deciso a solleticare i peggiori sentimenti conformisti e le paure populiste con le stesse modalità che noi abbiamo spesso conosciuto nel Veneto. Dopo il Gentilini sceriffo è la volta di Cofferati “il cinese”, mai soprannome è risultato più appropriato evocando direttamente quella storia di straordinario decisionismo autoritario “alla Tienamen”. Gli immigrati occupano abusivamente delle case da anni tenute sfitte? il problema è la legalità o invece è che si preferiscono tenere gli immigrati sotto i ponti, magari utili sul lavoro ma invisibili nella società; i lavavetri disturbano la quiete degli automobilisti: disturbare è reato, tutti in galera? Ma la miseria che spinge queste persone ad avvelenarsi ore e ore tra i gas di scarico è legale? E gli studenti tornano buoni solo se manifestano per la democrazia e la giustizia in Ruanda Burundi e diventano pericolosi “illegali” da far picchiare da poliziotti in tenuta antisommossa appena criticano il Municipio di Bologna?
Per quanto Cofferati continui ad affannarsi, non è con la polizia, ne con le scomuniche staliniste, che le questioni sociali da tempo rimaste irrisolte, troveranno positiva soluzione.
Gruppo consiliare Rifondazione Comunista Sinistra Europea Regione Veneto
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