Un nuovo presidio di protesta contro l’inizio dei sondaggi propedeutici all'inizio dei lavori per la Torino-Lione, è in corso dalle prime luci dell’alba. Tafferugli tra manifestanti e polizia si sono verificati poco prima di mezzogiorno nella parte bassa di Mompantero, la località che dà accesso ai siti che dovrebbero essere recintati in vista dei lavori per l’Alta Velocità Torino-Lione. Nel corso dello scontro, un manifestante, Paolo Benedetto, colpito alla schiena, è stato soccorso dagli operatori del 118 e portato in ospedale. Appena dimesso, però, «la Digos se l'è portato via e probabilmente gli ha tolto anche il telefonino», fa sapere il presidente della Comunità Montana, Antonio Farrantino.
Un imponente schieramento di polizia, circa un migliaio, aveva tentato di rimuovere il blocco di manifestanti che stavano presidiando la zona per impedire l'accesso ai luoghi dei sondaggi. Secondo alcune testimonianze, tra cui quelle di esponenti di Legambiente, in mattinata erano stati malmenati alcuni manifestanti, tra i quali un vicesindaco e un ragazzo.
«Oggi è una bruttissima pagina di morte della democrazia. I sindaci sono stati caricati dalla polizia durante la manifestazione contro l’avvio dei sondaggi per l’alta velocità nella Val Susa. C’è molta tensione, ci sentiamo in pericolo». È il testo di un Sms inviato dal sindaco di Condove, Barbara Debernardi alle 9.41, subito dopo la prima carica della polizia. La notizia delle manganellate contro i manifestanti sono state confermate da Farrantino: «Abbiamo le prove fotografiche. La polizia ha caricato una prima volta dopo le nove e poi di nuovo intorno alle undici e mezza. I poliziotti spintonano i manifestanti e quando questi non sono retrocessi non si è esitato a usare i manganelli. La seconda carica è avvenuta quando la folla ha cercato inutilmente di impedire che due ragazzi venissero caricati su un cellulare per essere portati via».
In testa alle manifestazioni per cercare di bloccare l’avvio dei sondaggi che dovrebbero dare il via libera ai lavori per la realizzazione dell’alta velocità sulla Torino-Lione, come sempre i sindaci della zona che, dopo le lunghe assemblee di domenica, già nella notte avevano raggiunto le pendici del monte Rocciamelone. «Stazione di Bussoleno occupata, Tgv bloccato ad Avigliana. Resistenza per difendere il futuro della Valle di Susa: il nostro futuro. Ci siamo ritirati nei boschi come vecchi partigiani mentre tutte le fabbriche della Valle sono appena entrate in sciopero» è il nuovo sms di Barbara Debernardi che non riesce a parlare al telefono per «il troppo casino che c’è intorno».
Intanto arriva la conferma del blocco della linea ferroviaria che congiunge l’Italia alla Francia e quella dell’entrata in sciopero degli operai delle fabbriche primi fra tutti i trecento dipendenti della Cabnig di Chiusa di San Michele dove vengono prodotti componenti per elettrodomestici. «avuta notizia della gravità della situazione e delle cariche – dice il Segretario della Fiom della provincia di Torino, Giorgio Airaudi - gli operai delle poche fabbriche che in questo momento di gravissima crisi economica non hanno approfittato del “ponte dei morti” per chiudere, hanno immediatamente indetto assemblee interne e hanno proclamato lo sciopero di mezzora per solidarizzare con i manifestanti. Il problema della realizzazione della linea dell’alta velocità è molto sentito nelle fabbriche, tanto che sono già state raccolte più di mille firme per chiedere che venga indetto uno sciopero generale della Valle che credo sarà possibile realizzare vista l’alta mobilitazione in tutta l’area».
«Fatti così gravi come quelli successi stamattina – continua Airaudi - non sono altro che il fallimento della politica. Ora è più che mai necessario riallacciare il dialogo con le popolazioni della Val Susa e allo stesso tempo respingere le provocazioni di un governo di centro destra che nel momento della sua agonia vuole imporre con la forza un progetto che quelle popolazioni non sono disposte ad accettare a scatola chiusa».
Al momento, mentre il traffico sulla linea internazionale Torino-Modane è ancora bloccato, la polizia smentisce che in Valle Susa ci sarebbero state cariche di sindaci o di manifestanti, tanto meno scontri, sarebbero soltanto stati allontanati da parte degli agenti un gruppo di anarchici che con alcune pietre aveva bloccato una delle strade d'accesso ai luoghi dei sondaggi. Questa versione viene però duramente contestata dagli amministratori locali presenti sin dalla scorsa notte nei luoghi interessati, dove erano saliti alla spicciolata, utilizzando i vecchi sentieri della Resistenza e il Presidente della Comunità montana, Ferrantino la liquida come «una velina della polizia che va a cozzare contro le testimonianze dei presenti e la documentazione fotografica che dimostra esattamente il contrario».
Dal capoluogo piemontese le ferrovie hanno annunciato, allo stato attuale, la soppressione, totale o parziale, di 15 treni, mentre per alcune tratte, (per esempio da Milano verso Oulx, territorio della Val di Susa), i collegamenti avvengono con gli autobus e con questi stessi mezzi si raggiunge successivamente Bardonecchia e, quindi, la Francia. Per tutti i convogli, le ferrovie parlano di ritardi che vanno da 4 minuti a più di un'ora.
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