Statale ancora occupata contro la riforma: «Professori tocca a voi, bloccate le lezioni».
Chiederanno ai professori di interrompere le lezioni. Distribuiranno volantini davanti alle altre università milanesi per coinvolgere il maggior numero di studenti. Hanno scritto a docenti e ricercatori per coinvolgerli nella loro protesta, chiedendo il loro sostegno. Non si fermano gli studenti che da venerdì occupano la Statale: si va avanti con la lotta alla riforma Moratti anche domani, quando l’attività dell’ateneo riprenderà del tutto. E al rettore Enrico Decleva che aveva dichiarato l’illegittimità dell’occupazione rispondono: «L’illegalità è legittima quando c’è rivendicazione di diritti».
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Gli studenti: docenti, bloccate le lezioni. Statale occupata. «Cercheremo di coinvolgere anche le altre università».
Si continua a tempo indeterminato. Anche quando le lezioni riprenderanno, anche quando la Statale tornerà a brulicare - a partire da domani - di matricole, laureandi, fuoricorso, professori, dottorandi, assistenti. «L’occupazione dell’università procede senza scadenza - dicono i portavoce "dell’assemblea unitaria" degli studenti - e andrà avanti finché non prenderemo una decisione diversa». Ci tengono a farsi vedere compatti i ragazzi che da venerdì pomeriggio si sono presi il piano terra della sede storica di via Festa del Perdono. «Siamo gruppi diversi ma con un unico obiettivo: contrastare la riforma Moratti». Anzi, per confermare questa comunione di intenti ieri è nato il «comitato della stampa» che - dicono gli occupanti - «vuole essere l’unico organo di riferimento per i media». Oggi, dunque, ancora assemblee e incontri, ma il grosso della protesta è previsto per domani, quando gli studenti (dopo un dibattito sulle politiche economiche) sfileranno in corteo tra le aule e cercheranno di convincere i docenti a sostenere la loro battaglia e a interrompere la lezione. «Cari professori e ricercatori, ora tocca a voi», diranno. Lo hanno ribadito in una lettera inviata a tutto il personale docente dell’ateneo e lo hanno fatto ieri, nelle poche classi in cui si andava avanti con il programma, nonostante il ponte di Ognissanti. «Da domani - continuano i ragazzi - cercheremo di coinvolgere anche gli iscritti delle altre università: domattina andremo a fare volantinaggio in tutti gli atenei di Milano spiegando le nostre ragioni». Per ora il bilancio di quattro giorni di occupazione è di zero danni e di un’accusa che arriva direttamente dal rettore dell’ateneo, Enrico Decleva: «Questa protesta - aveva precisato il rettore - costituisce un’evidente illegalità alla quale va posto termine al più presto». Parole cui i ragazzi replicano: «L’illegalità è legittima quando c’è rivendicazione di diritti». E a chi li accusava di scarsa verve politica nell’organizzare una protesta durante i giorni di festa, gli studenti rispondono: «Abbiamo occupato l'Università durante il ponte di Ognissanti non per bivaccare o perché non avevamo nulla da fare. Anzi, molti di noi lavorano e hanno preso giorni di permesso per poter partecipare alle assemblee organizzate». Resta da decidere quando si terrà l’assemblea plenaria - probabilmente giovedì - in cui i contestatori inviteranno insegnanti, precari e ordinari, a prendere la parola. Dalla Statale occupata avvertono: «Stiamo raccogliendo le adesioni».
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