foglio murale anticarcerario da Genova
Da quest’autunno a Genova, grazie anche a contributi e scambi con prigionieri, esce un foglio murale anticarcerario aperiodico: ARIA! Se interessati a distribuirlo dentro e fuori le carceri o per qualsiasi altro contributo, scriveteci a: ARIA! c/o Biblioteca Ferrer, piazza Embriaci 5/13, 16100 Genova oppure: anticarcer-aria@libero.it
Quanto segue è l’introduzione del numero 0: “Questo foglio vuole essere uno strumento in mano a coloro che stanno dentro e fuori le mura di Marassi e Ponte Decimo, per tentare di spezzare le pesanti catene imposte dalla società carceraria. Il progresso ha esteso le sue prigioni alla vita di tutti i giorni: ogni attività assomiglia sempre più a un lavoro forzato, il luogo in cui si vive a una cella, il tempo a nostra disposizione all’ora d’aria. Fin dalla nascita cercano di imporci un percorso attraverso regole e costrizioni di cui il carcere rappresenta la manifestazione più concreta. E’ quindi naturale per chi scrive questo foglio volere la libertà per tutti i detenuti: se essi sono lì dentro è perché, per scelta o per circostanza, con il loro agire hanno già infranto le sbarre della prigione-fuori. Per questo la nostra solidarietà va oltre la distinzione fra reati cosiddetti comuni e politici; per questo non facciamo differenza tra penitenziario, riformatorio, manicomio, CPT; per questo non vediamo distinzioni tra secondini, giudici, poliziotti, psichiatri, politici di qualsiasi schieramento, perché tutti espressione di un mondo che impone le gabbie alle nostre esistenze. Fino a quando esisterà il potere esisteranno fuorilegge, finché l’idea di superiorità sarà un fondamento dei rapporti umani esisterà la sopraffazione, fino a quando ci sarà la proprietà ci saranno sfruttatori e sfruttati, finché ci sarà denaro esisteranno privilegiati e disperati. Crediamo sia possibile vivere liberi da tutte queste gabbie tramite la pratica del reciproco supporto e dell’azione diretta anche assumendosi le conseguenze dei propri gesti all’interno della comunità; vogliamo la libertà per tutti i prigionieri perché vogliamo la libertà per tutti quelli fuori. Da anni in Italia e nel mondo sta crescendo la critica radicale all’istituzione carceraria; in nessun modo quest’ultima potrà mai essere migliorata fino a raggiungere una ‘dimensione umana’. La definitiva scomparsa del carcere non può che essere l’inizio di un nuovo modo di concepire la nostra vita in rapporto con l’esistente.”
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