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PARIGI: NUOVA NOTTE DI GUERRIGLIA, IN FIAMME 918 AUTO |
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by Saint Just
Sunday, Nov. 06, 2005 at 10:27 AM |
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PARIGI: NUOVA NOTTE DI GUERRIGLIA, IN FIAMME 918 AUTO
PARIGI: NUOVA NOTTE DI GUERRIGLIA, IN FIAMME 918 AUTO (AGE) PARIGI, Francia - Decima note di violenze in Francia, dove i rivoltosi magrebini, scatenati, hanno dato vita alla X notte di violenze. Le auto date alle fiamme sono state 918, mentre la polizia ha effettuato 193 fermi. Altri scontri si sono verificati in altrer zone del Paese, tra cui Cannes e Nizza. Nella capitale alcuni dimostranti hanno utilizzato un'auto come ariete per sfondare la vetrina di ujn Mc Donalds, che poi hanno dato alle fiamme. Elicotteri della Polizia hanno sorvolato parigi per tutta la nottata, munuiti di telecamere per identificare i rivoltosi. Scarsi gli scontri diretti con le forze dell'ordine, per una precisa strategia dei capi dei magrebini. (AGE) RED-RU
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Piégés
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liberation Sunday, Nov. 06, 2005 at 10:54 AM |
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Banlieues. Editorial Piégés
par Jean-Michel THENARD QUOTIDIEN : samedi 05 novembre 2005
Ils ont la haine de Sarkozy, mais c'est d'abord à eux-mêmes qu'ils s'en prennent. Ils veulent répliquer aux «insultes» du ministre, mais c'est à leur gymnase, à l'école de la petite soeur, à la crèche du petit frère, aux bus qu'empruntent leurs parents, à la voiture du voisin qu'ils mettent le feu. Ils veulent se faire respecter, mais ils se frappent eux-mêmes, ajoutant aux blessures de leurs quartiers. Ils dénoncent l'amalgame qui fait de tout jeune des banlieues un «voyou», une «racaille» ou un «sauvageon», mais, en cédant à la violence ou en l'excusant, ils le favorisent. Ils refusent d'être jugés «présumés coupables» dès qu'ils croisent la police, mais, en laissant quelques-uns lui jeter des pierres, ils renforcent la suspicion systématique dont ils sont victimes. Piégés. Quoi qu'ils fassent, spectateurs ou acteurs des émeutes depuis huit jours, les jeunes des cités qui flambent sont dans l'étau. Plus ils se débattent, plus les mailles du filet se resserrent. Infernale logique d'exclusion qui en a déjà conduit beaucoup à l'échec scolaire et leur laisse pour seul horizon le chômage longue durée de leurs parents où la délinquance. Quand ils se révoltent, ils s'enfoncent encore. Tragique. En logique, la meilleure façon pour eux de dire son fait au ministre de l'Intérieur serait de s'inscrire sur les listes électorales et de voter en 2007. Mais ce terrain rationnel suppose une intégration qu'on leur refuse. La République française ne sait plus intégrer sous les coups du chômage de masse qui, depuis trente ans, frappe sans relâche. Alors, bien sûr, il faut trouver une sortie à la violence d'aujourd'hui. Réinstaurer dans ces quartiers de l'autorité, et pas seulement de l'ordre, est un préalable. Mais il n'est pas d'autorité crédible sans respect, confiance et surtout reconnaissance celle que réclament les jeunes réciproques. La police de proximité était dans cette philosophie. La droite l'a démantelée. On saura en 2007 si l'insécurité qu'elle a ainsi renforcée lui aura, sombre ironie, coûté la présidentielle.
par Jean-Michel THENARD
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Ospite
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Ospite Sunday, Nov. 06, 2005 at 11:10 AM |
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Fanno bene. Tanto non c'hanno un cazzo da perdere. Almeno si divertono un pò. E la loro rabbia è contro tutti. Non dimentichiamo che PS e PC francesi erano d'accordo sulla guerra d'Algeria contro i cosiddetti "terroristi" del FN. Credete che in 40 anni la profonda indole razzista dei francesi sia cambiata? So bene che un film è solo un film ma andatevi a rivedere La Haine, il film di Kassowitz. Lì c'è tutto l'abisso che separa la Parigi chic e snob del centro dai disgraziati delle banlieuse.
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Les bourgeois
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viviana Sunday, Nov. 06, 2005 at 11:38 AM |
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i borghesi sono a destra come a sinistra, moltissimi al centro.... i borghesi sono in parte quelli che si dicono paradossalmente 'moderati', ma alcuni si credono anche rivoluzionari... I borghesi sono quelli che non capiscono la miseria, quella morale prima di quella materiale che deriva dall'esclusione... quelli che credono che i poveri siano Heidi... e che bisogna far loro un po' di beneficenza ma non troppa senno' si impigriscono... hai presente il bovero negro? e' bovero perche' e' svogliato e forse e' per questo ghe e' anghe negro... Sono borghesi quelli che un vero povero gli fa schifo perche' lo scambiano per un barbone e ovviamente un barbone gli fa schifo...al massimo gli danno fuoco, anche se sono ministri... quelli pieni di buone intenzioni che restano retorica, e che vanno in chiesa e sono amici del vescovo e mettono uno dei tanti abiti di marca, di chachemire o di seta, che credono che essere buoni sia vestire un abito di marca e essere amico del vescovo... che non sanno cosa sia la guerra, la morte, la fame, la mancanza di prospettive, il niente, il rifiuto sociale, il degrado, l'emarginazione... che emarginano tranquillamente, con calma e serenita', con pie parole, ma non sanno cosa sia l'emarginazione neanche mentre la fanno...cissa perche' sono borghesi quelli che credono al sogno americano e che col lavoro si risolve tutto... e credono alla proprieta', credono molto alla proprieta', credono moltissimo alla proprieta' e credono anche che la proprieta' dipenda dal fatto che essi hanno fatto un sano lavoro; e' questo sano attaccamento alla proprieta' che domina la loro vita e le loro leggi, anche quando si dicono di sinistra, e domina la loro fede, potrebbero sostituire il dollaro a dio nelle loro chiese e non se ne accorgerebbero anzi lo pregherebbero convinti con molta piezza... sono borghesi quelli che predicano cristianamente la riproduzione cristiana, ma per i poveri amerebbero una sana limitazione delle nascite, seguendo il reverendo Malthus, perche' ci sono troppi poveri in giro e non e' un bel vedere...e poi sporcano come i piccioni...da ogni posto dove ti affacci si vedono poveri, ne arrivano anche dall'Africa e dall'Asia, e checcacchio!... quelli che si credono cristiani o pii o persino di sinistra, ma comunque persone perbene... che dividono il mondo tra le persone perbene, loro, e gli altri che se sono poveri vorra' dire che non sono molto perbene... e tra questi borghesi ci sono anche i borghesi di sinistra.... che predicano la rivoluzione perche' non sanno di cosa parlano.... che quando vanno al potere sono identici a quelli di destra, attivi nella difesa del loro privato e dimentichi del popolo...e si fanno la barca o la fondazione o la scalata bancaria e sono tutti molto bravi e pii e pieni di zelo patriottico e usano paroloni che non capiscono come liberta' e democrazia e progresso..usano poco la parola parita' ma si vede che non e' di moda, e usano per niente la parola opportunita' che francamente e' un po' difficile da capire. Meno che mai capiscono parole come odio. Eppure lo praticano.
Ma quando i non borghesi incendiano la loro auto (ma che cacchio? E' la MIA auto!), e' tutta una deprecazione omogenea a destra e a sinistra, ed e' tutto un parlare di legalita', essi che la legalita' l'hanno usata per fare affari e per togliere vita e possibilita' e quelle famose opportunita', o per escludere o rimuovere. La legalita' diventa allora il massimo dio usato e venerato e destra e sinistra, e, allora, unanimi, si danno allo sconcerto, perche' non capiscono, non capiscono, non capiscono... NON SI POSSONO BRUCIARE LE MACCHINE !!! ECCHECCACCHIO!!! E quella macchina diventa allora il simbolo di qualcosa di folle che essi,uniti, temono, mentre forse era il simbolo di qualcosa che schiacciava il mondo.
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No caro
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Rix Sunday, Nov. 06, 2005 at 11:46 AM |
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Essere borghesi è una condizione sociale, la povertà di per se non equivale ad onestà. Stai tranquillo che i radical-chic che sparano sentenze sul mondo dai loro bei quartieri hanno la loro macchina nel box. Capire che certi comportamenti derivino da disagio sociale è un conto, giustificare e godere come si fa su questo sito perché si bruciano scuole e si distrugge il lavoro di persone che lavorando prendono lo stesso stipendio delle allocazioni sociali di questi giovani è un'altro. Non capire che in Francia c'è uno dei sistemi sociali più generosi del mondo e che questi ragazzi lo stanno distruggendo è far prova di stupidità inaudita.
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il contagio
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113- face à la police feat faya dem Sunday, Nov. 06, 2005 at 11:46 AM |
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La moltiplicazione dei demoni della notte francese si estende verso la altre città come nel cuore stesso della metropoli. Il Los Angeles Times, che sa costruire mappature delle rivolte dai tempi di Watts, rileva come le rivolte comincino anche insinuarsi all'interno della cintura parigina
http://www.latimes.com/news/nationworld/world/la-fg-riots6nov06,0,1781355.story?coll=la-home-headlines
In caso di contagio bisogna perimetrare ed isolare la zona infettata e rassicuare quanto possibile le popolazioni confinanti. In questo caso il panico è cattivo alleato della governamentalità: quindi a cercare di riorganizzare il consenso al liberismo europeo da sinistra ci prova il vecchio Cohn-Bendit che, del resto aveva provato ad etichettare a suo tempo il bombardamento sulla popolazione jugoslava come un "nuovo internazionalismo". Per Cohn Bendit, il caso francese è unico e in Germania non si è così male organizzati nelle periferie
http://www.spiegel.de/politik/ausland/0,1518,383316,00.html
Mi domando cosa mai abbia visitato dell'Est da Berlino verso la Polonia o se pensi di far democraticamente ed ecologicamente bombardare anche le periferie dalla zona est del Brandeburgo fino all'Oder.
E infatti il ministro degli interni del Brandeburgo, l'area berlinese, chiama alla vigilanza assistenziale-securitaria perchè vede vicino il rischio di un'estensione del contagio
http://www.rp-online.de/public/article/nachrichten/politik/deutschland/114380
Del resto "Ogni notte diamo fuoco a questo posto come se fosse Bagdad" dice un incappucciato ad un giornalista di questo sito
http://news.monstersandcritics.com/europe/article_1059950.php/France_rioters_Each_night_we_make_this_place_Baghdad
e chi conosce il linguaggio delle metropoli, e non solo quello dei locali autogestiti, sa che l'immaginario della resistenza di Bagdad è potente. Fuori dal linguaggio del "mancato riconoscimento dela resistenza irakena perchè non ha un programma definito" (sic), dai timori di innervosire i futuri alleati di governo o i partner europei, là dove circolano le pulsioni collettive
Ma anche in Italia si comincia a capire che non si può speculare all'infinito sugli angeli di Locri (giovani, puliti, democratici, virginalmente filoistituzionali) per disciplinare le generazioni che si avviano alla protesta ma che si dovrà fare i conti in futuro anche con i demoni di Parigi.
http://www.adnkronos.com/3Level.php?cat=Politica&loid=1.0.202149167
E lo Scotsman compone un titolo che sembra quello di un album o di una playlist da scaricare in rete:
France burns with anger
http://news.scotsman.com/international.cfm?id=2200912005
Intanto su Indymedia Paris appare un appello alla rivolta, ad estedere gli scontri ovunque. Si commenta e si fanno paragoni tra il maggio 68 prevalentemente hippy, e solo temporaneamente legato alla dimensione operaia, e la selvaggia esplosione delle periferie.
http://paris.indymedia.org/article.php3?id_article=45404
il contagio riconosce le cellule da attaccare per riprodursi. La strategia d'ingaggio delle bande delle banlieue è molto simile a quella dei black bloc: distruggere spostandosi velocemente, evitando lo scontro diretto con la polizia. Stavolta non hanno trovato chi ha potuto giocare la carta della "rivolta di infiltrati della polizia" per fermare il contagio. Nè ha funzionato la carta dei parenti delle vittime che invitano alla calma, l'operazione di trasformare i Carlo Giuliani in una icona della nonviolenza è rimasta, questa si, perimetrata e isolata nell'ambito delle creazioni della sinistra radicale più irrimediabilmente filoistituzionale che esiste: quella italiana. Solo che stavolta il contagio è potente.
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Ospite
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Ospite Sunday, Nov. 06, 2005 at 12:01 PM |
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Questa rivolta è rivoluzionaria perchè illumina quella che è la contraddizione di fondo. A questi ragazzi non va di sbattersi per tutta la vita in un lavoro di merda, in un call center perquattro soldi, riempirsi di debiti per comprarsi una casa squallida con due stanze in periferia. In sostanza non gli va di fare la vita di merda dei loro padri. Per loro l'ideologia media del toscoemiliano di sinistra è cacca. La retorica del lavoro per loro non conta un cazzo. Vogliono i soldi, tutti e subito. Adesso. I soldi dei signori. Vogliono la merce dei negozi del centro e se la prendono. E per il resto, che il mondo vada a fare in culo.
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Rik
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Ospite ovvero la "gôche caviar" Sunday, Nov. 06, 2005 at 12:09 PM |
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Ospite, tu che conosci bene questi ragazzi, non ti hanno svaligiato ancora la casa? Non ti hanno bruciato ancora la macchina? Io non ho qs problemi perché la macchina non ce l'ho, ma i primi a pagare non sono quelli del centro ma quelli delle periferie. Oppure tu sei il solito e-eccitato "gôche caviar" che non aspetta altro che casini, poco importa verso cosa siano diretti?
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Ospite
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Ospite Sunday, Nov. 06, 2005 at 12:11 PM |
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Ma tanto le tasse altissime, come dici tu, non le pagano i ricchi. No, le pagano sempre i padri di questi giovani per cui meglio che vengano abolite e che il giusto prelievo fiscale questi ragazzi se lo vadano a prendere direttamente a casa dei borghesucci. Come diceva il grande De Andrè: "Anche se voi vi credete assolti, siete per sempre coinvolti" E prima o poi pagherete il conto. Molto salato.
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Ospite ovvero la disinformazione
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Rik Sunday, Nov. 06, 2005 at 12:20 PM |
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Ospite tu non conosci una sega della Francia, intanto se molti sono disoccupati (i genitori) di tasse non ne pagano, molti ricevono almeno 500 euro al mese per ogni figlio, cure dentistiche rimbosate, ma cosa ti credi anche io sono stato disoccupato lo so come funziona!!!! Al contrario la gente ricca va in Belgio o in Gran Bretagna per sfuggire alle tasse. Scusa ma se faiquesti ragionamenti dimostri di essere completamente ignorante.
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Ospite
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Ospite Sunday, Nov. 06, 2005 at 12:22 PM |
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E' chiaro che la rivolta è anche e soprattutto contro i propri padri che hanno accettato di farsi rinchiudere in una gabbia senza mai ribellarsi, perchè bisognava dimostrare di essere buoni francesi, questo per quanto riguarda i figli di immigrati, oppure perchè hanno accettato che i propri figli non avessero più un futuro perchè il partito diceva che bisognava essere più flessibili, e questo per quanto riguarda i figli della worker class. Ed è per questo che iniziano bruciando il mondo per il quale i propri padri si sono fatti incatenare, i palazzoni grigi e orrendi, le scuole classiste e razziste, gli autobus che non possono prendere tanto non hanno i soldi per il biglietto ecc.ecc. E non mi soprende che se la prendano anche con un'handicappata. Nel loro deserto sociale e di prospettive anche un disabile può apparire un garantito. Forse non mi sono spiegato. Non sto dicendo che questa rivolta è bella. Sto dicendo che è una rivolta. Sto dicendo che ci saranno lacrime e sangue per tutti. Ma sto dicendo che la colpa è di tutti. Di tutti coloro che hanno accettato lo stato di cose presente.
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Ospite best of
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Rik Sunday, Nov. 06, 2005 at 12:30 PM |
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Non possono prendere l'autobus perché non hanno i soldi del biglietto??? Ma scusami in che mondo vivi? Si vede che non hai vissuto in periferia, non sai proprio come funziona la vita ;-) Comunque per esempio un viaggio in treno di 200 KM costa 5 euro ai disoccupati, senza contare che se sono figli di famiglie numerose non pagano un cazzo. Ospite non basarti su quello che leggi sui giornali, lo so che a te piace la retorica della ribellione all'ordine costituito indipendentemente dal progetto che sia ha in testa, ma per conoscere la situazione devi viverci.
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Ospite
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Ospite Sunday, Nov. 06, 2005 at 12:39 PM |
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E' ovvio che l'autobus lo prendono lo stesso, il biglietto non lo pagano. Ma è il rifiuto che conta. Il prezzo del biglietto già ti pone ai margini. Non conosco la realtà parigina ma ti faccio un esempio casalingo. Un lavoratore di call center spende almeno un decimo del proprio reddito in trasporti per andare a lavorare. Ti sembra normale? Questa è un'ulteriore forma di esclusione sociale oltre al lavoro in sè, supersfruttato e malpagato.
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Appunto ospite non conosci
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Rik Sunday, Nov. 06, 2005 at 12:46 PM |
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Ma non sono gli esempi casalinghi che ti aiutano a capire, in Italia lo stato sociale è nullo. Al contrario in Francia a volte conviene restare all'Assedic fare un po' di lavoro i nero piuttosto che lavorare. Sono daccordo con te sul fatto che vi siano lavori sottopagati, ma in Francia è molto meno frequente, c'è il salario minimo e i controlli sono molto più approfonditi. Per quanto riguarda la polizia, sappi che in molti quartieri ci mettono piede una volta all'anno, prova a chiamarli quando hai bisogno... Sarkozy non ha fatto nulla per la sicurezza, ha aumentato la sicurezza nelle zone ricche, ma non certo in qs zone.
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Ospite
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Ospite Sunday, Nov. 06, 2005 at 12:50 PM |
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Comunque a Parigi ci sono stato e me li ricordo bene, sugli Champs Elysees, i borghesucci bianchi griffatissimi che si scansavano schifati quando passavano dei ragazzi neri e maghrebini vestiti con tutone larghe e scarpe da ginnastica. La cosa interessante, inoltre, è questo inedito mix etnico che vede insieme neri africani e giovani di origine maghrebina, come a dimostrare che il problema è solo ed esclusivamente sociale.
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xOspite
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Rik Sunday, Nov. 06, 2005 at 12:56 PM |
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Ospite conosco la retorica, biano=ricco magrebino=proletario, che ci siano dei bianchi razzisti nessuno lo mette in dubbio (come ci sono magrebini razzisti che se sei ebreo ti sputano in faccia e in francia di ebrei ce ne sono tanti), ma che ti piaccia o no ci sono anche neri ricchi e magrebini ricchi come ci sono bianchi poveri. In ogni caso se pensi che sia questo il modo per combattere il razzismo opponendo le classi in funzione dell'etnia ti sbagli di grosso. I neri sono spesso razzisti con i magrebini. Io penso che si combatta eliminando le discriminazioni all'accesso al lavoro e agli alloggi. Non bruciando scuole di periferia.
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Ospite
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Ospite Sunday, Nov. 06, 2005 at 12:57 PM |
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Allora abbiamo appurato che secondo il prode Rik non è un problema sociale, in Francia si sta una meraviglia, il problema non è troppa polizia ma troppo poca. Quindi tirando le somme, a questi non gli va di lavorare, tra l'altro cosa comprensibilissima visto che ci sono i Berlusconi e gli Aziz Senni che non fanno un cazzo e gli entrano i miliardi in tasca. E, ovviamente, non gli va di lavorare perchè si sa che gli africani e i musulmani sono dei pusillanimi, sempre lì ad aspettare l'elemosina. Un pò come i romani, i napoletani, i calabresi, i siciliani ecc. Invece, noi milanesi cazzo, facciam le fabrichette... Rik, ma vaffanculo. Con tutto il cuore.
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Ospite
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Ospite Sunday, Nov. 06, 2005 at 1:01 PM |
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Eliminando le discriminazioni al lavoro e agli alloggi? Ma se questo è il fulcro del liberismo? E la discriminazione, come la chiami tu, si traduce in un singolo e semplice elemento di esclusione: il denaro. Se ce l'hai stai dentro, altrimenti puoi anche schiattare. Ed è normale che i più poveri siano sempre gli ultimi arrivati, che magari sono un pò diversi e con la pelle di un altro colore. E lascia perdere l'ennesima menata sul razzismo dei maghrebini contro gli ebrei. E' ampiamente comprensibile. La causa principale dei guai degli ebrei sono loro stessi.
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Il solito ospite antisemita
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Rik Sunday, Nov. 06, 2005 at 1:04 PM |
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Bene sei venuto fuori con la tua profonda indole antisemita, non so se tu sia di destra o di sinistra, ma hai dimostrato che tutta questo interesse e piangisteo per i giovani di origine magrebina è in realtà in funzione antiebraica, ormai questa è una moda. Scusate ma cos'è un luogo di ritrovo per antisemiti questo forum?
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Ospite
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Ospite Sunday, Nov. 06, 2005 at 1:10 PM |
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Sai qual è il problema? Ritorniamo al discrimine originario. Tu sei legato all'etica del lavoro. Per te un uomo è definito dal lavoro che fa e da quanto produce. Lo si desume dai discorsi che fai. Per me è il contrario. Odio i manager coglioni che rovinano la loro vita trascorrendola sugli aerei e non hanno tempo per i loro bimbi e per la loro famiglia. Per me le cosa che contano sono altre. Per te la cosa più importante, il target da seguire è lo sviluppo. Li senti questi industrialotti, sono ossessionati dallo sviluppo. Per me lo sviluppo ci porterà all'autodistruzione. Per me quello che conta è la distribuzione della ricchezza e l'uguaglianza. Pensa, se ci dividessimo la ricchezza del Berluska quante famiglie potrebero viverci? Quindi, ridistribuzione della ricchezza a reddito costante. Bisognerebbe lavorare non più di 5 ore al giorno e dedicare il resto del nostro tempo agli affetti, alla cultura, alla buona musica, anche al cibo perchè no e ovviamente al sesso. E almeno tre mesi di ferie l'anno per poter girare il mondo. Questa dovrebbe essere la vita secondo me. Come vedi, non abbiamo molti punti in comune.
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Ospite
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Ospite Sunday, Nov. 06, 2005 at 1:16 PM |
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Come si diceva negli anni '70: "lavorare meno lavorare tutti" "liberiamoci dal lavoro" "più salario, meno lavoro" L'altra sera ho visto una cosa sconcertante su Ballarò. Un lavoratore napoletano che piangeva perchè andava in pensione e non poteva più infilare centinaia di biscotti al minuto in una cazzo di scatola ad una cazzo di catena di montaggio. Ma vi rendete conto la tristezza? Quest'uomo era terrorizzato dall'idea di dover passare le giornate con sua moglie a cui non sapeva più parlare perchè aveva smesso di farlo da anni dovendosi alzare la mattina alle 5 e quindi dovendo andare a dormire presto e tornando tardi dal lavoro. Terrificante! E' assolutamente comprensibile che i ragazzi delle banlieuses non vogliano fare questa fine.
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La rivolta si estende, molotov nel centro di Parigi
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collettivo jacquerie Sunday, Nov. 06, 2005 at 1:21 PM |
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Oltre mille auto distrutte e oltre trecento persone fermate Lanciata una bottiglia incendiaria a Place de la Republique Francia, la rivolta si estende molotov nel centro di Parigi
Auto in fiamme a nordest di Parigi PARIGI - Quasi 1.300 automobili distrutte (554 fuori dalla regione parigina) e 312 persone fermate: queste le cifre della decima notte di violenze nei sobborghi parigini e in provincia. Si tratta del bilancio più consistente dall'inizio degli scontri, anche se le cifre della direzione generale della polizia nazionale restano ancora provvisorie. La rivolta si è ormai estesa ad altre città della Francia e, per la prima volta, ha colpito nel centro della capitale: a Place de la Republique è stata gettata una bottiglia molotov contro alcune automobili, quattro vetture hanno preso fuoco. Incendi di automobili e cassonetti in varie città, da Nantes a Rennes a Rouen, e anche a Lione e a Tolosa: qui, alle 23 di sabato, i vigili del fuoco avevano già risposto a una trentina di chiamate per roghi.
A sudest di Parigi due scuole sono state date alle fiamme così come una quindicina di automobili e una ditta di riciclaggio della carta, mentre nella periferia nord della capitale, a Noisy-le-Grand, è stato incendiato un liceo.
A Corbeil-Essonnes, nell'area a sud di Parigi, un'auto è stata usata come ariete per sfondare l'ingresso di un ristorante della catena McDonald: gli occupanti della vettura hanno poi incendiato il locale, provocando il crollo del soffitto. A Drancy invece, nella banlieue nord di Parigi, due ragazzi di 14 e 15 anni che tentavano di incendiare un camion sono stati bloccati dagli abitanti del quartiere e consegnati alla polizia.
Il ministro francese dell'Interno Nicolas Sarkozy si è riunito ieri sera con i responsabili delle forze dell'ordine per rafforzare il dispositivo di sicurezza. E al termine dell'incontro, ha ribadito chetutto il governo è unito intorno alla slogan "Fermezza e giustizia". (6 novembre 2005)
www.repubblica.it
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