La protesta dei giovani di Clichy, si è trasformata in sommossa, riot, scadenza generale, rivolta, problema politico maggiore. Cosa deciderà Chirac? Tolleranza zero o marcia indietro?
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La rivolta delle banlieuee francesi è diventata un problema politico maggiore. Chirac riunisce alle 18 a Parigi il Consiglio di Sicurezza nazionale, l'organismo della dittatura "interna borghese" di maggior importanza, i comitato per l'ordine pubblico nazionale, come si direbbe da noi.
Cosa deciderà? Il sostegno all'uomo forte, il filoamericano Sarkosy e alla sua provocatoria politica securitaria di tolleranza zero? Quello che andando nei quartieri che protestavano contro la morte dei due giovani ha chiamato i dimostranti canaglie che avrebbe spazzato via, quello che le famiglie dei morti si sono rifiutati di incontrare? Pare difficile una scelta del genere. Intanto anche settori di ceto politico e non solo i giovani delle banlieues chiedono le dimissioni di Sarkosy Sarkosy è ancora oggi il ministro dell'interno? se lo è è uno sbaglio. e ogni giorno che passa con un ministro simile è un giorno di troppo. afferma perfino Cabanes su L'Huma Monsieur Nicolas Sarkozy est-il encore ce matin ministre de l’Intérieur du gouvernement de la France ? S’il l’est, c’est une faute. Et chaque jour qui passe avec ce ministre-là est un jour de trop. http://www.humanite.presse.fr/journal/2005-11-04/2005-11-04-817270
Dunque questa è la posta in gioco e non è da poco. E' in gioco non solo la linea che regge la Francia ma l'equilibrio politico nella stessa Unione Europea che verrebbe sensibilmente modificato con la vittoria della tolleranza zero del filo americano sarkosy. Non a caso le provocazioni di sarkosy sono state precedute dalla riunione UE convocata da Blair ad Hamton Court in Inghilterra in cui si parlava di una guida rafforzata per la UE di una troika Inghilterra di Blair, Germania della Merkel e Francia di.. Sarkosy appunto.
E così vedremo se la rivolta delle banlieues francesi, il più grande fatto delle nuove lotte del nuovo ciclo nato contro la guerra di aggressione interna ed esterna, otterrà un grande risultato politico, come l'hanno ottenuto l'altro ieri i compagni delle lotte in Sud America mandando a gambe all'aria l'Alca, il trattato per il libero scambio nelle Americhe voluto dagli USA a sancire il predominio delle multinazionali.
Intanto la lotta si è allargata praticamente a tutti i dipartimenti della Francia
Solo alcuni fatti 1300 veicoli bruciati, scontri, edifici pubblici, mac donalds, 312 arresti..
PARIGI incendi e molotov nel 17 e 3 arrondissment. come sempre gli scontri sono entrati da est su place de la republique, scendendo dai falansteri dai centri proletari dell'est adesso non più a belville ma un pò più a est
la lista delle localita' e degli incidenti è lunga praticamente tutta la Francia dal Nord al Sud dal Pas de Calais, , Toulouse, Tolone, Marsiglia e dall'Est da Strasburgo all'ovest fin giù a Bordeaux. Bisognerà raccogliere con un pò di pazienza il materiale di questa grande rivolta proletaria, di un proletariato giovane e tagliato fuori dalla scuola, dal reddito, dal lavoro normato, da tutto che si sente giustamente, un quartiere di Bagdad e lo rivendica. Con la rivolta. Un movimento moderno che ha usato tutti i mezzi della comunicazione moderna (compreso le indy locali) e ha sfondato il muro del silenzio, il muro di gomma con cui i media di solito attorniano le lotte. Cosa di cui si lamentano moltissimo i poliziotti adesso.
Solidarietà a/tra tutti quelli che lottano contro lo sfruttamento, il capitalismo, l'imperialismo le loro ingiustizie e le loro guerre in Francia, in Italia, in Palestina, in Iraq, in America Latina e anche in Cina.
IL 7 NOVEMBRE NON E' LONTANO E' DOMANI!
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