dal corriere on line
Il premier De Villepin: «Non possiamo accettare "terre di nessuno"» Chirac: «I violenti saranno presi e puniti» Riunito il Consiglio di sicurezza interno. Il presidente ha detto che la priorità assoluta è il ripristino della sicurezza e dell'ordine
PARIGI - Priorità assoluta, il ripristino della sicurezza e dell'ordine pubblico. Lo ha detto il presidente francese, Jacques Chirac, uscendo dal Consiglio di sicurezza che ha riunito nel pomeriggio per discutere l'esclation di violenza nelle periferie parigine, che si sta allargando alla provincia. Chirac ha annunciato di aver preso decisioni che renderanno più incisivo l'operato della polizia e della magistratura. «L'ultima parola deve tornare ad essere quella della legge - ha detto il presidente -. Coloro che seminano atti di violenza saranno presi, giudicati e puniti ma comprendiamo bene anche che l'evoluzione delle cose presuppone il rispetto di tutti, la giustizia e l'eguaglianza delle opportunità. E siamo totalmente determinati ad andare su questa strada e proseguire lo sforzo impegnato in questo campo». DE VILLEPIN - Il primo ministro Dominique de Villepin ha quindi annunciato «rinforzi delle forze di sicurezza ovunque sul territorio si renda necessario». «Non possiamo accettare nessuna "terra di nessuno" - ha detto de Villepin uscendo dall'Eliseo - il governo accelererà i processi e farà in modo che i fermati possano essere presentati ai giudici per direttissima». Il premier ha anche lanciato un appello «alla responsabilità di tutti» di fronte alla crisi delle banlieues, aggiungendo che «la violenza non è la soluzione». Lunedì De Villepin annuncerà in televisione ai francesi «gli strumenti che il governo intende adottare e le misure che intende proporre per andare avanti verso la repubblica che auspichiamo», quella dell' «eguaglianza delle opportunità ». CONSIGLIO DI SICUREZZA - Accanto al capo dello Stato e al primo ministro Dominique de Villepin, erano presenti i ministri degli Interni, Nicolas Sarkozy, della Difesa, Michele Alliot-Marie, della Giustizia, Pascal Clement, degli Affari sociali, Jean-Louis Borloo, delle Finanze, Thierry Breton, del Bilancio, Jean-Francois Copè e dell'Educazione nazionale, Gilles de Robien. Il Consiglio di sicurezza interna si riunisce a porte chiuse in presenza di una situazione particolare che viene considerata grave o urgente. L'ultima volta era stato convocato dopo gli attentati terroristici del 7 luglio a Londra. 06 novembre 2005
www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/11_Novembre/06/chiarc.shtml
|