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Una serie di incendi, con ogni probabilità di natura dolosa, registratisi la notte scorsa a Brema (nord) ha fatto immediatamente pensare alla Germania come possibile nuovo focolaio della protesta di giovani immigrati che sta ormai infiammando, giorno dopo giorno, la Francia intera. Ad andare in fumo nella città tedesca sono state tre auto, un cassonetto dei rifiuti e un vecchio edificio scolastico già destinato alla demolizione. I vigili del fuoco subito intervenuti hanno rapidamente spento le fiamme, limitando i danni. La polizia non ha voluto parlare di collegamento diretto tra gli incendi di Brema - che hanno interessato il solo quartiere di Huchting - e le violenze delle banlieues parigine e delle altre grandi città francesi, ma non ha escluso che i teppisti entrati in azione in Germania abbiano voluto imitare i piromani delle periferie di Francia. Le violenze che da dieci giorni sconvolgono le periferie francesi, e da oggi anche il centro di Parigi, stanno avendo una vasta eco nella vicina Germania, dove vivono oltre sette milioni di stranieri, 2,5 milioni dei quali turchi. Spd e Cdu/Csu, le forze del futuro governo di Grosse Koalition, hanno fatto sapere di voler impedire incidenti come quelli francesi, intensificando gli sforzi per favorire l' integrazione. Un punto questo - come ha detto alla Welt am Sonntag l'esponente socialdemocratico Dieter Wiefelspuetz - che figura tra le priorità del programma del futuro governo di Grosse Koalition. «Noi non viviamo in un'isola di beati, ma facciamo qualcosa di meglio rispetto a Francia, Gran Bretagna o Stati Uniti», ha osservato Wiefelspuetz. Preoccupato si è mostrato Wolfgang Bosbach, responsabile sicurezza della Cdu, secondo il quale non bisogna farsi troppe illusioni. «Anche se da noi la realtà sociale è diversa, non dobbiamo cedere all'illusione pensando che da noi non potrebbe accadere quello che sta avvenendo in Francia», ha detto Bosbach, anch'egli alla Welt am Sonntag. «Io spero che il nostro paese venga risparmiato da tali violenze», ha osservato da parte sua il vescovo Wolfgang Huber, presidente della Chiesa evangelica di Germania. A suo avviso è necessario osservare con attenzione quanto sta avvenendo in Francia, prendendo molto sul serio le tensioni sociali che anche in Germania esistono. Secondo l'esperto sociale Klaus Hurrelmann, incidenti e violenze come quelle francesi potrebbero avvenire benissimo anche in Germania. Ieri Marieluise Beck (Verdi), responsabile dei problemi dell' immigrazione in seno al governo tedesco uscente, si era detta invece convinta del contrario. «Sono pienamente convinta che in Germania abbiamo avuto finora maggiori successi in fatto di integrazione delle famiglie immigrate», ha detto la signora Beck, che ha tuttavia aggiunto anch'essa come nessuno possa escludere del tutto che anche in Germania prendano piede dinamiche come quelle francesi. Sul tema dell'integrazione, che fa da sottofondo al malcontento delle banlieues francesi, è intervenuto oggi peraltro il premier turco Recep Tayyip Erdogan. Parlando a Colonia all'inaugurazione di una nuova centrale Ue dell'Unione dei turchi democratici europei (Uetd), egli ha lanciato un appello ai suoi connazionali residenti in Germania a sforzarsi di più per integrarsi nella società tedesca.
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