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Volantinaggio a Cuneo
by NoTAV Thursday, Nov. 10, 2005 at 8:30 PM mail:

Volantinaggio solidale con la lotta contro il Treno ad Alta Velocità a Cuneo venerdì 4 novembre, al Festival della Montagna.

Venerdì 4 novembre, qui a Cuneo è stato inaugurato alla presenza di numerose autorità locali e regionali il "Festival della montagna" ed un gruppetto di solidali NoTav ha voluto fare presenza all'ingresso del salone con bandiere ed un volantino che riproduciamo.
All'arrivo dei "pezzi grossi" una pattuglia di carabinieri ha cercato di portarci via ma l'intervento di passanti solidali ha fatto sì che il volantinaggio continuasse e solo venissero identificate due persone.
Contro tutti gli scempi in nome del Progresso!
Alpi Libere


Il volantinon distribuito:

MA DI QUALE MONTAGNA PARLATE?

Sulla constatazione che le Alpi siano un meraviglioso territorio da salvaguardare e mantenere integro, è difficile che non ci si trovi tutti d’accordo. Che, in merito al futuro di tale territorio e delle comunità che vi sono insediate, sia fondamentale ascoltare la voce di chi in montagna ancora ci vive, ci pare altrettanto indiscutibile.
Però una perplessità sorge altrettanto spontanea: come è possibile che quelle stesse istituzioni che promuovono a spada tratta (o “a manganello tratto” come in Val di Susa) un modello di sviluppo che si regge su grandi infrastrutture che stravolgeranno per sempre ampi territori delle nostre montagne, riescano al tempo stesso a tessere le lodi dell’idillio delle alte quote?
Come riusciranno a venderci che l’effimero lustro (e disastro perenne) degli ormai prossimi Giochi Olimpici invernali o l’amianto e tanti altri bei regalini che porterà con sé il TAV vanno benissimo a braccetto con una montagna a misura d’uomo e natura?
Tranquilli, qui oggi ci vogliono fare ammirare solo l’accattivante vetrina della “montagna dei sogni”, ovvero quella che la mostruosità di opere assurde e devastanti stanno rendendo impossibile.
Bello vero, percorrere un tratto del GTA zigzagando tra i piloni degli impianti di risalita e le linee ad alta tensione. Decisamente pittoresco l’alberato fondovalle, che sarà allagato dal bacino dell’ennesima diga. E che dire di una piacevole passeggiata tra tunnel e binari su cui sfrecciano treni superveloci, o anche migliaia di Tir e auto di vacanzieri diretti in Costa azzurra?
Queste due montagne possono coesistere solo nei sogni di arricchimento di politicanti e grandi impresari. Per loro sì che tutto è possibile… possono programmare la costruzione di un’autostrada che ferirà irreversibilmente l’habitat dell’Argentera-Mercantour ed al tempo stesso finanziare lì vicino un bell’eco-museo dove i turisti potranno scoprire come un tempo si poteva vivere da quelle parti senza autostrade o antenne per il cellulare. Niente male, si tratta in fin dei conti di una superba prospettiva di profitto: si guadagna facendo scempio delle montagne e delle forme comunitarie e produttive che potrebbero permettere di viverci in una maniera più autonoma dai “grandi mercati” e più rispettosa dell’ambiente naturale, ed al tempo stesso ci si fa belli e ricchi con una montagna artificiale a consumo dei turisti.
Non facciamoci più abbindolare da queste vetrine… il vero volto della montagna del futuro che vogliono sono le popolazioni della Val Susa bastonate per fare passare un treno di cui nessun passeggero normale sente il bisogno, sono i trampolini di salto che a Pragelato hanno reso impraticabili i pascoli (provate a chiedere ai pastori del luogo cosa ne pensano delle Olimpiadi…) ed i normali spostamenti della fauna selvatica. Sono tutti quei progetti assurdi e dannosi a cui dicono sia inutile opporsi perché sono espressione di un Progresso che non si può fermare… e dove ci sta portando tanto Progresso, non solo qui sulle montagne, è sotto agli occhi di tutti!
Opponiamoci con determinazione a questi scempi, come già in tanti stanno facendo su tutto l’arco alpino, e sì potremo continuare a considerare la montagna un territorio da ammirare e per il quale darsi da fare perché un nuovo ben-essere (e con ciò non vuole dire sempre e solo ridurre tutto “ai soldi”) possa essere condiviso dalle genti che vi vogliono vivere.

ALPI LIBERE



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