il giorno 16 novembre appoggeremo concretamente, invitando tutti a fare lo stesso , lo sciopero della val di Susa contro la TAV. Lo faremo organizzando un presidio ed un volantinaggio volti ad informare la cittadinanza sulla reale situazione della Val di Susa mistificata da un potere mediatico succube del più forte, schiacciata dall’incombenza delle Olimpiadi invernali, minata dallo spauracchio dell’ecoterrorismo
No TAV no Ponte
E' ora di sostituire una democrazia rappresentativa ormai in crisi irreversibile con nuove forme di partecipazione volte al riconoscimento dei diritti di cittadinanza da contrapporre alla globalizzazione delle multinazionali che in nome del profitto distruggono legami sociali e natura sancendo la sudditanza totale dell’antroecosistema (direbbe stizzito il Ministro Matteoli) verso il capitale.
In sintesi è ora di dire basta ad una politica schiava dello strapotere economico, ad una politica che abbandonata la propria ragion d’essere si riduce allo stantio balletto tra maggioranza e minoranza, subordinandosi supinamente agli interessi economici quando governa e criticando strumentalmente quando costretta all’opposizione.
Come movimento ambientalista ternano pensiamo che per squarciare questo soffocante velo di “legalità” devastatrice imposto dal neoliberismo sia il caso di generalizzare, diffondere ed implementare le due battaglie simbolo in difesa dell’ecosistema italiano: le battaglie contro il progetto di alta velocità che per far guadagnare un’ora alle merci ridisegna l’orografia (e non solo) piemontese, e contro la costruzione del ponte sullo stretto che per manie di grandezza condite da guadagni a nove zeri distrugge biodiversità e senso del pudore. E’ per questo che il giorno 16 novembre appoggeremo concretamente, invitando tutti a fare lo stesso , lo sciopero della val di Susa contro la TAV. Lo faremo organizzando un presidio ed un volantinaggio volti ad informare la cittadinanza sulla reale situazione della Val di Susa mistificata da un potere mediatico succube del più forte, schiacciata dall’incombenza delle Olimpiadi invernali, minata dallo spauracchio dell’ecoterrorismo. Lo faremo convinti che la nostra vera forza sta nell'abilità di sottrarre il nostro agire cooperativo alla logica del capitale, sta nella capacità di sostanziare il conflitto sociale caratterizzandolo territorialmente, sta nella produzione di reti solidali. Lasciare da sole le comunità oggi minacciate dalla faraonicità delle grandi opere significherebbe consegnare una volta per tutte il destino del nostro paese nelle mani di potentati economici interessati a privatizzare i profitti e a socializzare costi e danni. Generalizzare e diffondere le battaglie contro TAV e ponte sullo stretto oggi non può essere una scelta tra le tante ma va considerata priorità “politica” ineludibile ed irrinviabile.
Comitato Ternano NO TAV NO PONTE
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