A migliaia si radunano sulla piazza del mercato di Bussoleno. Il corteo raggiungerà Susa dopo un percorso di 8 chilometri. Striscioni contro l'alta velocità, critiche al centrosinistra. Imponente spiegamento di polizia, ma clima sereno.
BUSSOLENO (VAL DI SUSA) - La manifestazione contro l'alta velocità ferroviaria da Torino a Lione, accompagnata oggi dallo sciopero generale dell'intera Val di Susa, è cominciata sin dalle prime ore del mattimo.
Poco dopo le 6 i primi manifrestanti si sono radunati con musica, strisiconi, bandiere e palloncini sulla grande piazza del mercato di Bussoleno, il paese dal quale la marcia risalirà per 8 chilometri diretta a Susa.
Le aziende, i negozi, i locali pubblici e la maggior parte dei servizi sono bloccati. I primi dati forniti dalla Fiom Cgil, (unica organizzazione sindacale ad avere aderito ufficialmente) parlano di una riuscita dello sciopero con oltre il 90 per cento di adesioni.
Lo slogan generale, che tappezza muri e vetrine è "Per una valle viva, oggi sciopero: No Tav". Mentre il collegamento veloce è già stato ribattezzato "treno ad altà voracità". Molti cartelli puntano apertamente ai timori per la salute che gli scavi necessari alla galleria di oltre 50 chilometri prevista dal tracciato potrebbero comportare, e vanno anche oltre, evocando l'amianto, l'uranio e la diossina come pericoli imminenti.
Altri attaccano gli amministratori regionali. A cominciare dalla presidente della Regione, Mercedes Bresso (Ds) per proseguire col ministro Lunardi, accusato di "interessi personali" ("Meglio sfaccendati che faccendieri", è lo slogan che lo riguarda), altri ancora prendono di mira i silenzi o l'appoggio al progetto che arriva dal centrosinistra: "Fassino ricordati di tuo padre", dicono i cartelli riferendosi al papà del segretario Ds che fu partigiano nelle valli torinesi.
Il clima, fino ad ora, è molto disteso. Le migliaia di poliziotti e carabinieri che fin da ieri presidiano la valle sono presenti sia sulla piazza, dove fraternizzano con i manifestanti locali, sia lungo tutte le strade dove fin dall'alba non cessano di ispezionare fossati, cassonetti, anfratti, edifici disabitati e qualunque altro luogo potenzialmente pericoloso.
I volantini distribuiti riproducono il testo di alcuni articoli della Costituzione: da quello sulla libertà personale a quello sulla tutela della salute, e ringraziano chi è arrivato da lontano, invitando tutti a respingere le provocazioni violente. Alcuni treni speciali riservati agli studenti sono già arrivati da Torino, mentre stanno per giungere i pullman che dal Sud e dal Nordest porteranno fin qui i leader della protesta Noglobal come Luca Casanini e Francesco Caruso. Ma il "servizio d'ordine" che promette maggiore efficacia è quello garantito da sindaci e amministratori locali, presenti in massa con i gonfaloni e le fasce tricolori.
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