Val Susa, la marcia dei 70mila. I sindaci in testa al corteo.
«Lo sciopero e la manifestazione di oggi devono essere l’occasione per far ripartire senza esitazione il tavolo delle trattative». A ribadirlo insieme agli amministratori locali sono arrivati in tanti. Forse 60 – 70mila. E non solo dalla vicina Torino ma da ogni parte d’Italia. Quanto successo in Val Susa negli ultimi giorni e la tenacia dei valsusini ha fatto crescere un movimento che ha ormai assunto carattere nazionale. Ci sono i rappresentanti di Scanzano (anche istituzionali) del Mugello, del Trentino, del Veneto. Ci sono i metalmeccanici, quelli che per prima hanno chiesto lo sciopero con la raccolta di 4mila firme nelle fabbriche della valle. Ci sono gli studenti e gli impiegati, le famiglie con i bambini, i pensionati. Ma in testa a tutti ci sono loro: i sindaci. Con la fascia tricolore e i gonfaloni comunali.
«Non dobbiamo dimenticare che la protesta inizia nei luoghi della democrazia per eccellenza, i comuni - afferma Giampaolo Zancan, senatore dei Verdi e avvocato del movimento anti Tav - Oggi ci sono 70mila persone e non quattro sfaccendati come offensivamente ha detto Lunardi. In democrazia una voce così numerosa non può, non deve essere trascurata».
Laura Cima, anche lei parlamentare verde, sottolinea il suo apprezzamento per le iniziative degli enti locali: «Come ho chiesto nell’interpellanza della scorsa settimana - osserva - questa grande partecipazione pacifica deve portare alla necessaria riapertura del tavolo delle trattative. Non si può accettare il muro contro muro a poche settimane dalle Olimpiadi. Deve essere tolto lo Stato d’assedio della valle, anche per i turisti».
Le adesioni alla manifestazione sono tantissime: accanto ai cittadini della valle sfilano Legambiente, Wwf, Emergency, Arci, la Fiom con il segretario generale Gianni Rinaldini, la Coldiretti, le Rsu del Politecnico, la Cub, delegazioni di lavoratori e ambientalisti da tutta Italia. Ci sono i Verdi con il segretario Alfonso Pecoraro Scanio, i Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista.
Sono arrivati però anche tanti poliziotti (oltre un migliaio di poliziotti e carabinieri), che vanno ad aggiungersi a quelli già presenti nella valle. Si temono azioni degli anarco-insurrezionalisti e 55 obiettivi ritenuti sensibili sono continuamente controllati in Val Susa e a Torino.
Il corteo parte alle 9.30 dalla piazza del mercato di Bussoleno e poi senza deviazioni percorrerà gli 8 chilometri che la separano da Susa. Dalle 9 la strada statale 25 è chiusa al traffico. Nel pomeriggio una serie di interventi di rappresentanti degli enti locali e parlamentari. La protesta si concluderà con un concerto in piazza, a Susa, al quale parteciperanno i Subsonica e gli Statuto.
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